Nel campo dell’economia la politica ha lasciato il posto ai tecnici stipendiati dalle banche.
Adesso anche nel campo del clima la politica sembra lasciare il posto ai tecnici sul libro paga delle corporations.
Una tendenza preoccupante.
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Mentre tutti gridano allarmati per il pericolo “CO2”, nel convegno di Erice il prof. Zichichi, molto “politically uncorrect”, invita a guardare alle vere emergenze.
“Esclusa in modo definitivo l’influenza dell’attività solare: l’aumento è dovuto solo a cause umane”, così recita un titolo sul Corriere del 31 luglio.
E l’ignaro lettore chiuderà il giornale convinto che le cose stiano veramente così.
Lo stesso lettore in fondo prende per buono quello che viene raccontato sulla crisi economica…
I ricercatori del Swiss Federal Institute of Technology di Losanna hanno dichiarato che l’era glaciale finì col rilascio di “gas esilarante”.
Uno studio pubblicato su Nature rivela una manipolazione dei dati sul clima con la quale è stata nascosta la tendenza, iniziata 2000 anni fa, verso un periodo di glaciazione.
Ma allora ridurre la CO2 non serve per salvare il pianeta e il Protocollo di Kyoto può essere tranquillamente bruciato.
Anzi, la CO2 andrebbe incrementata…
Non sono solito parlare delle persone, ma nel caso della giornalista Alessandara Arachi è diverso.
Per una curiosa coincidenza si dà il caso che che con lei ho parlato molte volte in passato, quando frequentavamo lo stesso liceo.
Poi non ci siamo più incontrati, adesso lei fa parte dell’informazione ufficiale, il sottoscritto è invece sul ben più difficile versante della controinformazione.
Si è aperta oggi la Conferenza Rio + 20.
Pochi i leader e incerti i risultati, le premesse sono però chiare: chi è sottosviluppato resti tale. Per il suo bene ovviamente.
E mentre si addita nella CO2 l’immaginario nemico dell’umanità, si tace sulle conseguenze della scoperta di immensi giacimenti petroliferi.
Le Olimpiadi di Londra prevedibilmente catalizzeranno l’attenzione di tutti, anche di squilibrati e terroristi.
Ma se un ex funzionario del Ministero della Difesa inglese e la fondazione Rockefeller assumono questi ruoli, di chi dovremo diffidare?
Lo scorso aprile 49 tra scienziati e astronauti della NASA inviarono una lettera all’amministratore dell’agenzia spaziale degli USA per protestare riguardo al sostegno dato alla tesi del Riscaldamento globale antropico.
Il motivo è che la NASA sta “perdendo la faccia” nel sostenere teorie non provate scientificamente.
La notizia avrebbe dovuto avere grande risonanza su tutti i media, invece non ce n’è traccia sui principali organi d’informazione.
Com’è possibile che affermazioni importanti di un grande scienziato come Rubbia vengano ignorate?
Fatti come questo mettono in seria discussione l’obiettività dell’intero sistema dei media.
Sabato 9 giugno, alle ore 12,30 su Radio Globe One sarà trasmesso un incontro sull’argomento “pollosauro”, darwinismo e global warming antropico, con Fabrizio Fratus ed Enzo Pennetta.
Non è elegante dire “avevamo ragione” ma… avevamo ragione.
Solo 3 giorni fa era stata segnalata su CS la natura malthusiana del legame tra darwinismo e teoria dei cambiamenti climatici causati dall’uomo(AGW).
E proprio il giorno dopo sul Corriere della Sera la connessione tra AGW e neomalthusianesimo riceveva la più inequivocabile delle conferme.
Negli USA è operante la NCSE, un’organizzazione “no profit” per “informare stampa e pubblico sugli aspetti scientifici ed educativi che riguardano l’insegnamento dell’evoluzione e dei cambiamenti climatici”.
La strana associazione tra darwinismo e teoria del global warming antropico viene ancora una volta confermata, ma solo una cosa unisce i due argomenti: la politica malthusiana.
Abbiamo segnalato più di una volta la tendenza a criminalizzare i critici della responsabilità umana nel Riscaldamento Globale (AGW – Anthropic Global Warming).
Adesso qualcuno ne trae le logiche conseguenze: i “negazionisti” compiono dei crimini contro l’umanità.
Ma poiché abbiamo anche segnalato un parallelismo tra critiche all’AGW e critiche al darwinismo, aspettiamoci di tutto.
Lo scienziato inglese James Lovelock balzò alla ribalta nel 1979 per aver formulato l’ipotesi “Gaia” con la quale sosteneva che la Terra fosse un unico organismo.
Ambientalista della prima ora e sostenitore del Riscaldamento climatico causato dalla CO2, adesso afferma di essere stato troppo allarmista.