E’ stato proprio sfortunato il prof. Boncinelli, infatti solo pochi giorni fa, su “Le Scienze” di aprile, aveva protestato contro chi dichiarava che Darwin “aveva torto” sulle espressioni facciali.
Ma il 18 dello stesso mese, sempre su “Le Scienze”, è apparsa la conferma definitiva: Darwin aveva torto.
Si tratta di una disavventura analoga a quella in cui era incorso Telmo Pievani nello scorso mese di dicembre.
Il dibattito sul darwinismo ospitato sul quotidiano on line “La Voce” ha fatto affiorare nuovamente l’intolleranza intellettuale, il problema di fondo che caratterizza il dibattito sul darwinismo.
Ancora una volta, anziché dare risposte, gli esperti interpellati si rifugiano dietro dei luoghi comuni e poi si sottraggono al confronto.
Dopo l’ “Ora della Terra” celebrata il 31 marzo, eccoci dunque giunti alla “Giornata della Terra”.
Se la prima era un’iniziativa del WWF, adesso siamo di fronte ad un’iniziativa sponsorizzata dall’UNESCO.
Ma le radici sono sempre le stesse: dietro un proclamato amore per la Natura si cela la visione dell’uomo come problema.
Finalmente potremo sapere con un semplice esame del DNA se “saremo all’altezza di Albert Einstein o semplicemente persone comuni”, almeno così ci assicurano.
Ma solo 5 anni fa allo stesso gene veniva attribuita la regolazione dell’altezza.
La domanda è questa: i ricercatori che hanno fatto la scoperta, quel gene ce l’hanno?
Qualcuno prova a negare l’esistenza del darwinismo sociale, allo scopo si scrivono anche libri.
Ma dopo il presidente degli USA, adesso anche Frans de Waal, il più famoso primatologo contemporaneo, afferma l’esistenza e la pericolosità del darwinismo sociale.
“L’Italia laboratorio della tecnocrazia che guiderà l’Europa”, è il titolo a dir poco “agghiacciante” di un articolo apparso su la Repubblica il 13 aprile scorso.
Oltre le ideologie del ‘900 ci aspettava l’ultima, quella che affida alla “scienza”, cioè ai cosiddetti “tecnici”, la guida delle popolazioni.
E come è noto, la “scienza” è detentrice della verità: nessuna contestazione è ammessa.
Alessandro Giuliani, primo ricercatore dell’ISS, espone in un’analisi chiara ed efficace la crisi del modello neo-darwinista.
All’inizio degli anni ’90 un gruppo di ricercatori dell’Università di Parma scopre l’esistenza dei “neuroni specchio”, un tipo di neuroni che si attiva quando vediamo altri compiere determinate azioni.
Qualcuno comincia a chiamarli il DNA delle neuroscienze, ma forse sono solo lo specchio di un paradigma riduzionista.
La resistenza del paradigma darwiniano non cessa di sorprendere, non riuscendo a soddisfare i requisiti di scientificità si cambia il concetto stesso di scienza.
L’unica evoluzione che si spiega è quella delle parole scomode per la teoria.
Con la motivazione di presunte fake news vengono diffuse fake news sul clima.
Un bambino muore in Siria per le sanzioni economiche.
Per il bene dei siriani dicono e per il nostro bene, per proteggerci da tutto un paese muore.
Per il nostro bene non si fermeranno davanti a niente.
Un diverso modo di operare in una realtà nuova.
Storia della prima donna al mondo titolare d’una cattedra di matematica all’università, da cui si dimise per farsi serva degli ultimi