Una piccola guida al multiverso – Parte I
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Guardando un vecchio film trovare la chiesa che parla di evoluzione.
E a ben vedere lo fa da 1.500 anni.
Un volonteroso divulgatore dell’ateismo cerca di screditare il lavoro di CS.
Ma riesce solo a screditare se stesso.
La sonda Curiosity trova tracce di metano su Marte. Ed è subito febbre da vita extraterrestre.
Una desolante gara a chi le spara più grosse che ricorda la caccia ai marziani di fine ‘800.
Il MUSE di Trento, cose viene insegnato sull’origine della vita e l’evoluzione nei musei.
Quello che viene proposto contiene ancora delle ricostruzioni fantasiose presentate come scienza.
A prima vista il libro “il maschio è inutile” appare solo un’operazione commerciale, ma invece il discorso è più serio.
Un testo antiscientifico e un messaggio psicologicamente irresponsabile.
Nel mondo della scienza due schieramenti vanno formandosi riguardo l’evoluzione.
E uno dice cose molto vicine alla linea di CS.
Questo articolo è dedicato a coloro che, dopo gli interventi di Giorgio Masiero sull’abiogenesi, sottovoce si dicono : “Vabbè, ma secondo me è ancora probabile un mondo a RNA”.
Finalmente la teoria darwiniana fa una previsione: il maschio è in via d’estinzione.
Una teoria inutile che sfocia nel comico.
Sembra proprio che la caratteristica di questi tempi sia la cattiva informazione.
Viene proclamato risolto il dilemma di Darwin, ma semplicemente non è vero.
Una teoria scientifica è solida quanto lo sono le sue basi, ma in alcuni casi si è costruito sulla sabbia.
E allora c’è bisogno di continui sostegni perché tutto non cada.
Racconti di viaggio: libreria della Stazione Termini, un incontro fortuito tra Max e il libro sulla mostra “Homo sapiens”.
L’ultima superstizione non riguarda i gatti neri o i venerdì 17, e neanche gli oroscopi.
Si tratta di una superstizione subdola perché vestita da scienza.
“Un’altra scuola è possibile” titola Micro Mega, e si danno indicazioni su come insegnare la teoria dell’evoluzione.
In pratica si tratta di fare della mitologia.
Abbiamo il volto diverso per riconoscerci, questa la scoperta pubblicata su Nature.
Ancora una volta la teoria darwiniana si dimostra un’inutile tautologia. Piena inoltre di contraddizioni.