Fu F. M. Dostoevskij a far pronunciare ad Ivan Karamazov la nota frase “se Dio non esiste, tutto è permesso”, ma leggendo quali teorie scientifiche vengono proposte la frase può essere riadattata alla scienza: “Se la scienza non esiste tutto è permesso…”.
Così è dunque possibile che 65 milioni di anni fa la temperatura terrestre fosse elevata a causa delle flatuenze dei dinosauri.
Ma affermazioni come queste hanno un merito indubbio: ci inducono a riflettere.
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In un articolo su la Repubblica Francesco e Luca Cavalli Sforza affrontano la fine del determinismo genetico alla luce dello studio dei meccanismi epigenetici.
Forse sarebbe ora di fare un po’ di autocritica.
Su la Repubblica del 22 aprile è stato pubblicato un articolo intitolato “Se il destino non è più scritto nel DNA”.
Ma all’ipotesi non segue uno sviluppo completo dell’argomento, forse perché alcune delle conseguenze non sono gradite ai difensori del neodarwinismo.
Vediamo allora cosa porta alla luce la scoperta dei meccanismi epigenetici.
Ultimamente si nota una strana tendenza ad associare le figure di Eisntein e Darwin.
Il fine sembrerebbe quello di affermare tra le righe che, se la Relatività potrebbe anche essere errata, la teoria di Darwin non può che essere confermata.
Lo ha fatto capire il prof. Boncinelli su Le Scienze, lo ribadisce adesso un articolo pubblicato su Pikaia.
Un articolo pubblicato su PLoS ONE mette in difficoltà uno dei presupposti della Sintesi moderna e della teoria degli equilibri punteggiati.
Ma, nella dinamica dei paradigmi kuhniani, il fatto contrastante col paradigma viene ignorato.
L’UAAR, cioè Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, e il CICAP cioè Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, dovranno rivedere le loro posizioni nei riguardi del Neodarwinismo (Sintesi moderna), questo a causa di una dimostrazione matematica che equipara la spiegazione neodarwiniana dell’evoluzione ai miracoli.
La Sintesi Moderna non ha ancora fornito una sola prova della sua ipotesi di evoluzione per “caso e necessità”.
Qualcuno ha ritenuto di individuarne una nel “Leptospirillum”, ma sembra proprio che si debbano rinviare i festeggiamenti, la teoria evolutiva neo-darwiniana era e resta un’ipotesi in attesa di conferme.
“Parole in libertà” è uno stile letterario introdotto dal Futurismo in cui le parole che compongono il testo non hanno alcun legame grammaticale-sintattico fra loro.
Nell’evoluzionismo, dopo le “Storie proprio così” di Kipling, sembra che si sia arrivati ad una soluzione “futurista”, dove non ha importanza che le affermazioni abbiano un legame logico tra loro.
Molti sostenitori della teoria neo-darwiniana indicano nello sviluppo della resistenza agli antibiotici la prova della validità dell’evoluzione per caso e necessità.
Sempre più ricerche però demoliscono questa falsa credenza.
E’ stato proprio sfortunato il prof. Boncinelli, infatti solo pochi giorni fa, su “Le Scienze” di aprile, aveva protestato contro chi dichiarava che Darwin “aveva torto” sulle espressioni facciali.
Ma il 18 dello stesso mese, sempre su “Le Scienze”, è apparsa la conferma definitiva: Darwin aveva torto.
Si tratta di una disavventura analoga a quella in cui era incorso Telmo Pievani nello scorso mese di dicembre.
Il dibattito sul darwinismo ospitato sul quotidiano on line “La Voce” ha fatto affiorare nuovamente l’intolleranza intellettuale, il problema di fondo che caratterizza il dibattito sul darwinismo.
Ancora una volta, anziché dare risposte, gli esperti interpellati si rifugiano dietro dei luoghi comuni e poi si sottraggono al confronto.
Qualcuno prova a negare l’esistenza del darwinismo sociale, allo scopo si scrivono anche libri.
Ma dopo il presidente degli USA, adesso anche Frans de Waal, il più famoso primatologo contemporaneo, afferma l’esistenza e la pericolosità del darwinismo sociale.
Alessandro Giuliani, primo ricercatore dell’ISS, espone in un’analisi chiara ed efficace la crisi del modello neo-darwinista.
“Sono in pochi ad avere il coraggio di affrontare il tema del neodarwinismo”, così è sottotitolata una lettera di Fabrizio Fratus al direttore del quotidiano online La Voce d’Italia.
Normalmente per affrontare una disputa scientifica bastano dei buoni argomenti, nel caso del darwinismo bisogna anche essere disposti ad affrontare la diffamazione.
Su “Lancet” è stato pubblicato uno studio che rivela l’emergere della resistenza all’artemisina nei plasmodi della malaria.
Si tratta di un fenomeno conosciuto, è la selezione naturale, e non va confusa con l’evoluzione.