I meccanismi sui quale si basa il neo-darwinismo ogni volta che vengono sottoposti ad una verifica sperimentale si dimostrano inadeguati.
Ancora una conferma di questo da uno studio pubblicato su Plos Biology
Browsing: Evoluzione
In un articolo pubblicato su Science Sydney Brenner, Nobel per la medicina 2002, parla delle rivoluzioni scientifiche in biologia.
E propone di denominare lo studio della biologia “Ingegneria naturale”.
Una denominazione che manderebbe in pensione il concetto di caso e necessità, questa sì che sarebbe una rivoluzione scientifica.
In un dibattito USA si propone la tesi che la scienza confuti la religione.
Un dibattito possibile solo in un clima e in un sistema scolastico degradati, dove anziché la cultura si insegna, nel migliore dei casi, la tecnica.
La differenza tra l’Uomo e gli animali è solo di grado o è un salto ontologico?
Su questo punto si gioca una fondamentale questione antropologica e la sopravvivenza stessa del modello darwiniano.
In un articolo apparso su Scientific American la realtà della strumentalizzazione dell’insegnamento delle scienze.
Non è la fede ad ostacolare la scienza, ma è la distorsione della scienza ad essere impiegata contro la fede.
Il DNA umano si sta deteriorando ad un ritmo accelerato.
Uno studio pubblicato su Nature mette ancora in difficoltà la teoria neodarwiniana.
Ma i neodarwiniani continuano a credere nella loro teoria contro ogni evidenza.
Un articolo che avrebbe anche potuto intitolarsi “Tanto rumore per nulla”.
Nei giorni scorsi il dibattito è stato su nuovi presunti casi di evoluzione, ma nessuno ha pensato di dire che si trattava di meccanismi validi solo nei casi degli organismi unicellulari.
Gli esperimenti che vengono portati a conferma della teoria neodarwiniana hanno la caratteristica di essere molto limitati nei risultati.
In nessun caso si osservano novità che vadano oltre la microevoluzione.
Questo è il caso del modello IAD (Innovazione – Amplificazione – Divergenza)
Che Augias fosse un profeta del materialismo ateo si era ben capito da tempo, ma adesso il suo profetare si spinge fino a vette mai raggiunte.
E così ci racconta di mondi immaginari in cui l’idea dell’uguaglianza tra gli uomini è dovuta a Darwin.
Gerald Crabtree, un genetista dell’università di Stanford, in due articoli pubblicati dalla rivista Trends in Genetics afferma che l’umanità è in un processo di involuzione.
Le mutazioni nei geni che codificano per le attività cerebrali starebbero infatti compromettendo il funzionamento del cervello.
Tolleranza al lattosio: cosa dimostra riguardo all’evoluzione umana?
Perché impegnarsi per contrastare il neodarwinismo?
Il vero problema non è l’insoddisfacente spiegazione dell’evoluzione, ma la negazione del progresso scientifico.
Il perché in un articolo di Umberto Veronesi.
“La sacra causa di Darwin. Lotta alla schiavitù e difesa dell’evoluzione”
Nella prefazione del libro di Adrian Desmond e James Moore, Telmo Pievani e Giulio Giorello compiono il passo che in fondo tutti ci aspettavamo: la santificazione di Darwin.
Un articolo pubblicato su Nature il 19 settembre scorso sembra confermare l’avvenuta evoluzione del batterio E. Coli.
Ma a ben vedere non è così.
A Roma si è svolta una conferenza di livello accademico sull’evoluzione, ma sul “portale dell’evoluzione” non ne è stato fatto cenno.
Un’occasione persa da Pikaia per dimostrare di essere veramente interessati alla scienza.