Negli USA è operante la NCSE, un’organizzazione “no profit” per “informare stampa e pubblico sugli aspetti scientifici ed educativi che riguardano l’insegnamento dell’evoluzione e dei cambiamenti climatici”.
La strana associazione tra darwinismo e teoria del global warming antropico viene ancora una volta confermata, ma solo una cosa unisce i due argomenti: la politica malthusiana.
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L’iniziativa “Science for peace” ha previsto ieri a Roma una conferenza di presentazione della “Carta di Science for Peace” tenuta dai prof. Umberto Veronesi e Telmo Pievani.
Ma cosa ci possiamo aspettare veramente da iniziative di questo genere?
Mancano ormai solo pochi mesi allo scadere della profezia dei Maya sul 2012, ma sembra che qualcuno stia preparando un’altra profezia per il 2050: un’estinzione di massa per l’umanità.
Si tratta di una vecchia conoscenza, il Club di Roma, ma inaspettatamente c’è qualcos’altro.
Fu F. M. Dostoevskij a far pronunciare ad Ivan Karamazov la nota frase “se Dio non esiste, tutto è permesso”, ma leggendo quali teorie scientifiche vengono proposte la frase può essere riadattata alla scienza: “Se la scienza non esiste tutto è permesso…”.
Così è dunque possibile che 65 milioni di anni fa la temperatura terrestre fosse elevata a causa delle flatuenze dei dinosauri.
Ma affermazioni come queste hanno un merito indubbio: ci inducono a riflettere.
Abbiamo segnalato più di una volta la tendenza a criminalizzare i critici della responsabilità umana nel Riscaldamento Globale (AGW – Anthropic Global Warming).
Adesso qualcuno ne trae le logiche conseguenze: i “negazionisti” compiono dei crimini contro l’umanità.
Ma poiché abbiamo anche segnalato un parallelismo tra critiche all’AGW e critiche al darwinismo, aspettiamoci di tutto.
Lo scienziato inglese James Lovelock balzò alla ribalta nel 1979 per aver formulato l’ipotesi “Gaia” con la quale sosteneva che la Terra fosse un unico organismo.
Ambientalista della prima ora e sostenitore del Riscaldamento climatico causato dalla CO2, adesso afferma di essere stato troppo allarmista.
Dopo l’ “Ora della Terra” celebrata il 31 marzo, eccoci dunque giunti alla “Giornata della Terra”.
Se la prima era un’iniziativa del WWF, adesso siamo di fronte ad un’iniziativa sponsorizzata dall’UNESCO.
Ma le radici sono sempre le stesse: dietro un proclamato amore per la Natura si cela la visione dell’uomo come problema.
“Clima, la sconfitta degli scettici del riscaldamento globale”, questo titolo apparso su la Repubblica l’11 aprile scorso proclamava la sconfitta di chi contesta l’origine umana del riscaldamento globale, lo studio a cui si riferisce costituisce però un clamoroso caso di disinformazione.
Forse è il momento di cominciare a domandarsi quali siano gli interessi dietro il fenomeno del Global Warming Antropico.
Sul sito oggiscienza è stato pubblicato un articolo che irride chi afferma che il riscaldamento globale si è arrestato dalla fine degli anni ’90.
Ma le fonti segnalate per la confutazione di quest’affermazione dimostrano tutt’altro.
Nella controversia sul riscaldamento globale interviene uno studio del CNR di Padova che recupera dei preziosissimi dati raccolti nella Firenze del ‘600.
Si tratta di una “finestra” di soli 16 anni, ma è una finestra dalla quale si scorge un panorama poco piacevole per i sostenitori dell’AGW.
Mentre non c’è ancora chiarezza sui cambiamenti climatici e sui meccanismi che li regolano, c’è chi propone soluzioni da film di fantascienza di serie “C”.
In questi ultimi tempi si stanno moltiplicando i riferimenti alle connessioni tra evoluzione umana e cambiamenti climatici.
Sembrerebbe però un collegamento un po’ forzato.
La “scienza” sembra ormai destinata a dispensare solo cattive notizie: Global Warming; sovrappopolazione; esaurimento delle riserve energetiche; nuove e inevitabili pandemie in agguato; possibili impatti di asteroidi…
Ma cosa ci fa una buona notizia in tutto questo?
Nei giorni scorsi l’attenzione è stata catturata dallo scandalo dei documenti trafugati dall’Heartland Institute.
Sembra che si tratti di un falso, ma questo è il problema minore.
Il vero problema sono le affermazioni intolleranti e antiscientifiche fatte in tale occasione da alcuni commentatori schierati dalla parte dei sostenitori dell’AGW.
Esiste uno strana connessione tra ambiti profondamente diversi come quelli del neodarwinismo e del Global warming: è la metodologia usata per costruire il consenso che li sostiene.
Ecco perché lo svelamento delle tecniche usate nel secondo caso è utile a capire quelle utilizzate nel primo.