Mentre non c’è ancora chiarezza sui cambiamenti climatici e sui meccanismi che li regolano, c’è chi propone soluzioni da film di fantascienza di serie “C”.
Autore: Enzo Pennetta
Nel decennale della scomparsa del grande paleontologo si moltiplicano le celebrazioni, ma di una parte importante del suo lavoro non si trova traccia.
Un parte per alcuni scomoda, da tenere nascosta.
Si tratta di uno studio pubblicato su Nature e ripreso da National Geographic con il titolo “Noi e i gorilla parenti ancora più stretti”.
Si tratta con tutta evidenza di una parentela che manda all’aria l’abero evolutivo sinora accettato, ma per National Geographic “l’albero è sempre lo stesso”.
In “1984” di George Orwell la stanza 101 è un luogo dove i ribelli vengono sottoposti ad un trattamento con il quale sono ricondizionati alla dottrina di partito.
E’ davvero impressionante leggere quanto scritto sul sito Lo Sgamato il 1 marzo e confrontarlo con quanto scritto il 12 marzo.
In mezzo sembra esserci stata una “stanza 101”.
Qualcosa si sta muovendo nel dibattito sul darwinismo (inteso come insieme di teoria scientifica e ideologia positivista).
Il moltiplicarsi delle estremizzazioni delle sue posizioni da una parte, e l’emergere di contraddizioni sempre più evidenti dall’altra, potrebbero essere gli indizi che sta per verificarsi una “catastrofe”.
Tutti sembrano ormai propendere per l’esistenza di altre forme di vita nella nostra galassia e nell’universo, specialmente dopo le aperture di Stephen Hawking.
Le più recenti osservazioni astronomiche sono però impietose: siamo soli.
Terminiamo l’analisi del numero 1/2012 dell’Almanacco della Scienza di MicroMega con l’ultimo saggio inserito “Vota Dio”.
La scelta di un brano di narrativa e di questo titolo costituiscono evidentemente un messaggio che, anche per un neodarwiniano, non può essere casuale.
Dopo che su CS era stata segnalata la “UAAR-Pikaia connection”, sul sito Pikaia venivano cancellate le tracce del collegamento tra il portale dell’evoluzione e la propaganda antireligiosa.
Adesso, dopo la segnalazione della “UAAR-Darwin Day connection”, anche sul sito UAAR ne vengono cancellate le tracce.
“La lezione del Club di Roma”, si intitola l’articolo apparso il 1°marzo sul quotidiano “La Repubblica” in occasione del 40° anniversario della pubblicazione del libro “The Limits to growth”.
Ma più che il 1° marzo sembra che sia il 1° aprile: in un articolo dal taglio decisamente propagandistico si sfiora infatti il ridicolo.
Dopo che recentemente si era parlato della “impronta idrica”, sul Corriere della Sera viene proposto il “peso insostenibile” delle nostre importazioni.
Ci colpevolizzano per la tazzina di caffè che prendiamo, ma tacciono sulle politiche neocoloniali del FMI
“l’Intelligent Design non rispetta i parametri che caratterizzano e distinguono il metodo scientifico”.
Questo il motivo della condanna dell’insegnamento dell’ID nel famoso processo di Harrisburg, nel 2005.
Il fatto è che non si può scientificamente dimostrare il finalismo di un processo evolutivo.
Questo implica che non sia dimostrabile neanche il suo contrario.
Ma è proprio ciò che viene fatto sull’almanacco della scienza di Micromega.
Martedì 6 marzo, presso la Biblioteca Goffredo Mameli di Roma, si parlerà del mito degli Extraterrestri.
Interverranno Enzo Pennetta e Gianluca Marletta, autori del Libro “Extraterrestri: le radici occulte di un mito moderno”.
Dopo la pubblicazione di un’intervista al prof. Telmo Pievani su CS si era espresso un giudizio molto critico verso alcune prese di posizione dello stesso.
Con uno stile ormai raro, la redazione del sito che ha ospitato l’intervista del prof. Pievani si è dimostrata disponibile ad ospitare anche una mia replica.
Non ha importanza chi, agli occhi dei lettori, riscuoterà più consensi, il risultato più grande è stato già ottenuto: il confronto delle idee.
L’articolo di apertura dell’almanaccco della scienza di Micromega è ricco di spunti su cui riflettere, tra questi un’inaspettato ridimensionamento del ruolo della selezione naturale.
In questi ultimi tempi si stanno moltiplicando i riferimenti alle connessioni tra evoluzione umana e cambiamenti climatici.
Sembrerebbe però un collegamento un po’ forzato.