I modelli matematici sono utili per formulare previsioni, ma se queste ultime non possono essere verificate i modelli stessi si prestano a diventare solo strumenti di propaganda.
Per questo è necessario diffidarne.
Autore: Enzo Pennetta
Non sono solito parlare delle persone, ma nel caso della giornalista Alessandara Arachi è diverso.
Per una curiosa coincidenza si dà il caso che che con lei ho parlato molte volte in passato, quando frequentavamo lo stesso liceo.
Poi non ci siamo più incontrati, adesso lei fa parte dell’informazione ufficiale, il sottoscritto è invece sul ben più difficile versante della controinformazione.
La musica darwiniana è un brano musicale ottenuto applicando alla musica il dogma darwiniano dell’onnipotenza della selezione naturale.
Il risultato è stato talmente cacofonico da risultare imbarazzante per i darwinisti, in definitiva si è trattato di un punto a favore dei sostenitori dell’Intelligent Design.
Utilizzando un’espressione coniata da G.W. Bush nel 2002, una ONG ha definito l’iniziativa del Vaticano di contrastare le politiche abortiste nel terzo mondo come un “Asse del male contro le donne”.
La vicenda è stata sottolineata su La Stampa e ripresa dal sito dell’UAAR che quindi si trovano di fatto su posizioni neocolonialiste.
Mentre nella vecchia e arretrata Italia il solstizio d’estate è solamente un evento astronomico che viene associato alle vacanze, per i progrediti USA esso è un rito con ben altri significati.
Ma quando ci saremo liberati dalla superstizione cattolica, finalmente anche a Roma si potrà celebrare il dio Sole.
E allora anche noi saremo moderni…
Riconosciamolo, è sbagliato voler insegnare il creazionismo nelle ore di scienze, su questo hanno ragione i darwinisti.
Adesso facciano però il passo successivo: anche il neo-darwinismo non può essere insegnato nelle ore di scienze.
La cieca fede nell’onnipotenza del caso non è infatti scienza, potrebbero però richiedere di essere inseriti nell’ora di religione.
Si è aperta oggi la Conferenza Rio + 20.
Pochi i leader e incerti i risultati, le premesse sono però chiare: chi è sottosviluppato resti tale. Per il suo bene ovviamente.
E mentre si addita nella CO2 l’immaginario nemico dell’umanità, si tace sulle conseguenze della scoperta di immensi giacimenti petroliferi.
Nella conferenza sull’evoluzione del CICAP si insiste molto sull’insegnamento della teoria darwiniana nelle scuole.
La relatrice paragona il darwinismo ad un muro, mai paragone fu più felice.
Un muro che imprigiona l’intelletto e delimita il confine del conformismo ideologico.
In un articolo dell’11 giugno il sociologo Francesco Alberoni parla della civiltà anglosassone basata sull’egoismo e così estranea a quella europea.
Il darwinismo e l’inglese scientifico ne costituiscono indispensabili strumenti di penetrazione.
Il paragone della teoria darwiniana con un “muro” (identificata arbitrariamente con l’evoluzione tout court n.dr.) è stato felicemente avanzato dalla Dott. Mautino nel corso della conferenza tenuta nel giugno 2011 in Svizzera.
Vediamo adesso quali sono i mattoni di questo muro.
La società sognata nella prima metà del ‘900 dal biologo J.B.S. Haldane, basata sulla teoria di Darwin e sulla sostanziale animalità dell’Uomo, venne descritta in un romanzo dallo scrittore A. Huxley.
Adesso il prof. Veronesi ci comunica che l’attuazione del programma è a buon punto.
Il CICAP accusa i critici del darwinismo di utilizzare le “piccole crepe” della teoria per infilare dei “cunei” che facciano crollare il muro.
Ma la verità è che non si tratta di piccole crepe bensì di grandi cedimenti strutturali che avrebbero già fatto crollare il muro darwiniano se non fosse stato massicciamente puntellato.
Le Olimpiadi di Londra prevedibilmente catalizzeranno l’attenzione di tutti, anche di squilibrati e terroristi.
Ma se un ex funzionario del Ministero della Difesa inglese e la fondazione Rockefeller assumono questi ruoli, di chi dovremo diffidare?
Apologia (dal greco απολογία, “discorso in difesa di qualcuno o qualcosa”) è dunque un discorso in difesa di qualcuno, l’apologetica si propone invece di dimostrare la verità di una religione.
Lo scorso aprile 49 tra scienziati e astronauti della NASA inviarono una lettera all’amministratore dell’agenzia spaziale degli USA per protestare riguardo al sostegno dato alla tesi del Riscaldamento globale antropico.
Il motivo è che la NASA sta “perdendo la faccia” nel sostenere teorie non provate scientificamente.