Arriva l’estate ed è ora di mandare il neodarwinismo in vacanza, per sempre…
Autore: Enzo Pennetta
L’esperimento di Lenski sarebbe una prova dell’evoluzione. Dicono.
Ma la moltiplicazione degli stessi geni non fa di un batterio un abete.
Una palla che ricarica le batterie del cellulare mentre si gioca.
Questo l’umiliante spettacolo offerto in risposta alle emergenze dei paesi poveri.
Ormai si gioca a carte scoperte, la segnalazione su Pikaia “il portale dell’evoluzione” del numero di Micromega intitolato “Ateo è bello” toglie di torno ogni ipocrisia.
Il darwinismo è il supporto “scientifico” di un’ideologia.
Uno studio rivela un’ottimizzazione della fotosintesi a livello quantistico.
Ma il meccanismo per caso e selezione non ottimizza.
La questione gay è stata impiegata come strumento per raggiungere obiettivi non dichiarati.
Chi e perché sta dietro questa strumentalizzazione.
Nonostante gli ultimi dati che dovrebbero quantomeno invitare alla prudenza il Presidente Obama continua la sua inutile guerra alla CO2.
E le guerre inutili per un presidente USA non sono un fatto di poca importanza.
APPUNTAMENTO ANNULLATO PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE
Su PLoS One ncora uno studio sull’evolvibilità, un concetto che dovrà essere portato alle logiche conseguenze.
E allora niente più darwinismo, né 1.0 o 2.0 o di qualsiasi altro tipo.
Quando nel 1627 fu pubblicato il “New Atlantis” di Francis Bacon fu preparato il terreno per l’ultima e la più grande delle ideologie, quella scientista.
Oggi si combatte la battaglia più importante, quella sul terreno della biologia
Un articolo pubblicato su Scientificast e ripreso su Pikaia commenta negativamente il titolo del tema di maturità.
“E’ pseudoscienza” dicono, loro che della pseudoscienza ne hanno fatto una bandiera.
Sul mensile “Confronti” un articolo del prof. Antonio Fantoni, docente di Genetica molecolare all’Università La Sapienza di Roma.
Il titolo è “Contro il furore antievoluzionista”.
Sul contenuto proponiamo un confronto. Un vero confronto.
Perché aumentare la pressione fiscale è una politica perdente.
Eppure è quello che si chiede ai paesi in difficoltà.
Da una fonte insospettabile l’invito a superare l’uso di un termine ormai svuotato di significato.
E involontariamente viene effettuata la denuncia del motivo per cui esso viene ancora impiegato.
Un mondo senza teoria di Sarebbe diverso?
E come cambierebbe?
Se ne parla su Radio Globe One sabato 22 giugno