Uno dei musei di zoologia più moderni, su questo non ci sono dubbi, ma come sarà stato trattato l’argomento evoluzione.
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Max, inviato d’eccezione per CS, ce lo racconta in questo articolo.
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L’estate sta arrivando e, come la goletta verde va piantando le sue bandierine blu per le coste italiche, ho pensato di inaugurare una guida Michelin per chi vuole cibarsi di scienza non ideologica. Scienza. Sentite come suona bene? Scienza. Che starebbe per conoscenza. Ciò che si conosce, appunto. Ciò che si immagina riguardo la scienza ci piace parimenti, ma se poi non ha ricadute pratiche o conferme, allora preferiamo accantonarlo.
Inizio a dare un’occhiata sulla Rete per decidere da dove iniziare la mia perlustrazione. Molti siti, sono tanti quelli fatti bene.
Mi imbatto nella Homepage del Museo Civico di Zoologia di Roma, dove campeggia un filmato con questa immagine:
Sono un emotivo, rispondo di pancia. Sono oltre i 40 anni, il carattere è già formato, hai voglia di fare autocontrollo con training autogeni. Se uno mi provoca non riesco a passarci sopra. Così non ho avuto scelta, ero già in macchina.
Quando arrivo in via Aldrovandi 18, la sede del Museo, il primo problema è il parcheggio. Tema banale a Roma, quasi non lo volevo scrivere, ma la cronaca è cronaca e quindi mi accompagnate nelle vie laterali fino a quando non trovo parcheggio. Lì c’è un militare con tanto di camionetta e mitra, ok torno indietro. Posto trovato, entriamo.
Entro per sbaglio nel Book Shop, ma ne vale la pena, trovo il filo rosso che mi ha guidato fin qui, una grossa insegna recita:
“Cos’è il mosaico dell’evoluzione”
Mi avvicino ad una gentilissima signora (sono stati tutti gentilissimi) e le chiedo cosa volesse dire quella scritta. La risposta entusiastica, non tarda ad arrivare:
“Tutto il museo racconta la biodiversità e l’evoluzione”
Ragazzi, voi che avreste fatto? Mi fiondo alla Reception per chiedere dov’è la sezione dedicata all’evoluzione. La signora che trovo si confronta con qualcuno al telefono mentre io aspetto fremente. Dai che ci facciamo una scorpacciata, penso tra me. Ricevo un cazzotto in un occhio: desolata, la signora mi risponde:
“Non c’è nulla di specifico riguardo l’evoluzione”
No panic. Inizio il mio giro. Le informazioni le troverò da me, mi son detto.
Primo stand, sulla vita. Penso ai soliti pipponi sull’abiogenesi e mi preparo. Invece no, stupisco: si parla sì della vita, ma della vita di oggi, gameti maschili, femminili. Spiegazioni su come la vita si comunica, una timida bandierina blu mi vien voglia di piantarla, ma sono appena all’inizio, mi trattengo. La mia espressione rimane curiosa e severa insieme.
Come si differenzia l’embrione, ok. Questa è scienza, non ci sono dubbi.
Andiamo avanti, ahia. I geni OMEOTICI, andiamo ad esaminare. Per chi non è del settore, va detto che questa coppia di parole richiama subito teorie evoluzionistiche mai provate che afferiscono ad una teoria chiamata EVO DEVO, sempre compresa nel neodarwinismo.
Ebbene, in tutto il pannello, nemmeno viene citata la parola “evoluzione”. Ci credereste?
Insomma questi del Museo Civico Zoologico li avevo sottovalutati.
Visito agilmente gli allestimenti (belli!) sulla vita nel deserto, negli abissi. Ed ecco che trovo la frase che mi ha portato a Roma:
Una frase messa li per motivi estetici. Non ho niente da dire, si entra in un luogo suggestivo, ci sta una frase suggestiva!
Poi si passa alla vita nelle grotte e nel freddo più freddo che c’è.
E qui, qualcosa attira la mia attenzione:
Pare che questi pesci abbiano proteine evolute che ostacolano la formazione del ghiaccio. Non lo sapevo, me lo segno e vado avanti. Viene mostrato un laboratorio di Biologia marina, bei tempi! I ricordi mi portano indietro di 23 anni, quando studiavo a Genova.
Superiamo agilmente la sezione ornitologica, marsupiale, qualche mammifero grande e piccolo. Per inciso, il museo raccoglie oltre 5 milioni di campioni animali.
Infine una grande sala con scheletri importanti
Ancora la sala della balena, al piano interrato dove si svolgono le attività didattiche, e abbiamo finito.
Scendo le scale e trovo un cartello che descrive l’evoluzione dai primi attimi di vita fino a noi. Si parla di selezione, è osservabile, ok. Non si parla di magie varie che avrebbero prodotto nuovi individui: niente mutazioni, niente equilibri punteggiati. Interessante, è mostrato solo ciò che è verificabile. Bravi!
Ma poi l’occhio si sposta un po’ più a destra e l’idillio finisce bruscamente. Che scivolone! Un Archaeopterix vicino al pannello evolutivo. Dai no!!
Riprendo la mia paletta blu e torno alla biglietteria, scrivo un biglietto spiegando che quel fossile non è l’anello di congiunzione fra rettili e uccelli e che metterlo vicino al pannello evolutivo, insomma, è un po’ da furbini.
La gentile signora (ripeto un posto pieno di persone accoglienti e sorridenti, io son emotivo, a queste cose ci faccio caso) cerca qualcuno a cui recapitare il messaggio, io aspetto paziente una reazione.
Ci raggiunge un dottore che lavora al Museo, mi rassicura: loro sanno benissimo che quel fossile non è un anello di congiunzione, stanno riallestendo la sala e quel calco di fossile era ancora lì temporaneamente.
Ho fatto anche due chiacchiere con quel dottore, pacato, gentile e, inutile dirlo, molto preparato.
Torno a casa. Villa Borghese è qui dietro, peccato non avere tempo!
Bandiera blu piantata con convinzione!
Dove : Roma
Sito: ben fatto (ve lo trovate da soli, ora sono esausto). 5 stelle
Comunicazione: ben fatta. 4 stelle
Scienza: molta. 5 stelle
Apertura mentale ed educazione : abbondante 5 stelle
Riverenza psicologica a Darwin : poca, quel giusto per farci un po’ di marketing, ci sta. 5 stelle
Prezzo : 7 euro
Museo che vi consiglio vivamente.
P.S. : La storia della proteina antigelo evoluta? Non me la sono mica scordata. Io so come va a finire, ma vuoi vedere che fra Leonetto, Enzo Pennetta e qualcun altro, presto sarà svelato il mistero? Altrimenti ci pensiamo settimana prossima. Si tratterà proprio di evoluzionismo neodarwiniano?
Max
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68 commenti
Grazie, Max, per questo divertentissimo e serissimo rapporto.
Che cos’è un museo, se non una raccolta di reperti? La successione temporale dei fossili dimostra un fatto: è avvenuta sulla Terra una speciazione asincrona a partire da 3-4 miliardi di anni fa, cioè immediatamente dopo il raffreddamento della crosta terrestre e la conclusione del grande bombardamento meteoritico. Subito dopo.
Ma come sono sorte le diverse specie? Questo è il problema, direbbe Amleto.
Piuttosto che ipotizzare che esse siano comparse belle e finite in maniera indipendente l’una dall’altra, appare estremamente più ragionevole congetturare che esse si siano evolute l’una dall’altra, verso una complessità sempre maggiore. Quindi l’evoluzione è una ipotesi scientifica ragionevole, l’unica a mio avviso che merita lo sforzo di essere spiegata in maniera scientifica.
Ma abbiamo oggi questa spiegazione scientifica dell’ipotesi evolutiva? Poiché scientifico significa controllabile sperimentalmente, e ciò implica la riproducibilità, la risposta è palesemente no, sia con riguardo al primo antenato (abiogenesi, che resta anch’essa pertanto una congettura ragionevole, ma non un fatto), sia con riguardo all’evoluzione successiva di tutte le specie.
La via darwiniana, essendo storico-funzionalistica, è per definizione irriproducibile e quindi a priori non scientifica (come tutti i generi di storia). Resta la via alternativa, quella fisico-strutturalistica, che sta muovendo i primi passi e che meriterebbe maggiori risorse. Anche se nulla è garantito, perché può darsi che abbia avuto ragione Bohr a dire che la vita è un fenomeno che va preso per dato, perché impossibile da spiegare scientificamente.
BuonGiorgio Prof!
La puntata della prossima settimana ci porterá al Nord. Le sorprese non mancheranno!
La vita è fisica? Vediamo questa strada dove ci porterá , c’era bisogno di una pars costruens!
Potrò dire, io c’ero.
A presto,
Max
Buongiorno professore,
Perdoni innanzitutto l’off topic, ma un dubbio mi assilla: un utente sul blog di minstrel sostiene che l’esistenza di logiche a N valori (in particolare lui parla di logica quantistica) falsificherebbe (in qualche maniera) il principio di non contraddizione.
Ma rinunciando a quest’ultimo non si rinuncia a ragionare? Come si risolve l’inghippo?
Mi verrebbe da pensare che anche un complesso “logica a N valori” non può sottrarsi dalla domanda: esso è coerente oppure no? (Non può essere cioè le due cose insieme, oppure “altro”)
Lei che mi può dire?
Grazie in anticipo. E scusi se ho “brutalizzato” la questione.
Don Abbondio, per supportare con l’inganno l’impossibilita’ di sposare Renzo e Lucia, tiro’ fuori il latinorum, tanto chi lo conosceva il latino?
Allo stesso modo, poiche’ oggi quasi nessuno conosce la MQ, quando uno e’ a corto di argomenti per una sua tesi strampalata, la supporta con la MQ. Cominciamo percio’ col dire che la logica a piu’ valori non c’entra nulla con la MQ e che appartiene alla logica matematica.
Il giorno dell’apertura del torneo di tennis, piovera’ o non piovera’ a Wimbledon? E’ certo che o piovera’ o non piovera’. E se piovera’ vorra’ dire che afferma il falso chi dichiarasse che non e’ piovuto. QUINDI IL PRINCIPIO DI NON CONTRADDIZIONE E’ SALVO. “Pena l’impossibilita’ di ragionare”, direbbe Aristotele seguito da Tommaso.
Pero’…, per sapere se organizzare le cerimonie all’aperto o indoor, gli organizzatori del torneo non troveranno nessun meteorologo al mondo capace di prevedere con certezza se piovera’ (0), o se non piovera’ (1). E si dovranno accontentare, data la proverbiale volubilita’ del tempo in UK, della predizione SOLO della probabilita’ che piova, cioe’ otterranno dai meteorologi non il numero 0, ne’ il numero 1, ma solo un numero compreso tra 0 e 1. Il tempo a Wimbledon e’ quindi la variabile di una logica a piu’ valori, che e’ solo uno strumento matematico per governare la nostra ignoranza, non la confutazione dell’irrinunciabile principio logico di non contraddizione.
Resta la via alternativa, quella fisico-strutturalistica, che sta muovendo i primi passi e che meriterebbe maggiori risorse.
Caro prof.,
approfitto di questa Sua affermazione per farLe una domanda: come possiamo fare noi comuni ignorantoni a dare risorse per questa “nuova via” della Biologia?
Mi pare di aver capito che questo e’ il suo lavoro, trovare applicazioni tecniche “degne” per investirci sopra da parte di gruppi finanziari (mi corregga se sbaglio!).
Ma “noi comuni mortali” come facciamo? Io conosco solo Telethon da finanziare con i 2 euro dal cellulare… 😀
Molto spiritoso, Piero! Domani il mio team studiera’ le appropriate forme di fund raising per sfruttare la Sua idea… e poi Le faro’ sapere.
se l’idea e’ mia… voglio il 50% dei diritti d’autore! Il resto lo devolgo alla “causa”… 😀
scherzi a parte, sarei contento se la cosa prendera’ piede e si potra’ dare un aiuto come si fa con altre forme di “fund raising”. Aspetto Sue notizie!
Se l’abiogenesi e l’evoluzione sono scientificamente ragionevoli allora la vita e l’uomo sono fenomeni naturali completamente impliciti nell’universo fisico così com’è nato. La natura dell’esistenza umana è allora la medesima di quella della gravitazione? E’ la manifestazione spontanea di una legge fisica solo ancora sconosciuta ma altrettanto impersonale? Cosa cambia rispetto al senso della vita?
Ciao Giorgio P.,
in attesa della risposta del Prof (Prof, prima o poi ci incontreremo!)
Rispondo al tuo ultimo quesito. La scienza spiega il come, la filosofia e per alcuni la religione, spiega il perchè, il senso.
Aspettarsi dalla scienza, il senso della vita renderà frustrati coloro che ci impiegheranno delle energie.
Max
Se il “Prof” cui Lei Si riferisce, Max, sono io, spero anch’io che avremo possibilità di conoscerci.
Allora a presto!
Max
L’abiogenesi e l’evoluzione, Giorgio P., sono ipotesi scientificamente più ragionevoli delle ipotesi opposte (la comparsa ex abrupto della vita in tutte le sue specie in modo autonomo), però finché non se ne troverà una spiegazione resteranno congetture, dove la maggiore ragionevolezza significa soltanto maggiore semplicità, ma non maggiore probabilità di adeguamento alla verità.
Quanto all’uomo, come ho spiegato in diversi articoli (e come pensano anche molti scienziati e filosofi non credenti), le sue facoltà intellettive, di autocoscienza e di libertà responsabile lo rendono irriducibile alle altre specie. La sua comparsa non è quindi un fenomeno evolutivo, ma al contrario un evento discontinuo “scientificamente inspiegabile” (Nagel).
Quanto al senso della vita e al significato di Dio, io non saprei dirli con parole moderne meglio di Wittgenstein:
Che cosa so io di Dio e del fine della vita?
Io so che questo mondo è.
Che io sto nel mondo, come il mio occhio nel suo campo visivo.
Che nel mondo è problematico qualcosa, che chiamiamo il suo senso.
Che questo senso non risiede nel mondo.
Che la vita è il mondo.
Che la mia volontà compenetra il mondo.
Che la mia volontà è buona o cattiva.
Che, dunque, bene e male ineriscono in qualche modo al senso del mondo.
Il senso della vita, cioè il senso del mondo, possiamo chiamarlo Dio.
La presenza del pesce (dovrebbe essere il Trematomus) in possesso della proteina anticongelante sembra essere fatta apposta per confutare tante teorie, giacché nel suo caso non si tratta di un maggiore o minore adattamento ad una condizione ambientale, adattamento grazie al quale l’animale avrebbe acquisito una maggiore conformità all’ambiente stesso. No, si tratta di un fattore praticamente discriminante, giacché la caratteristica in questione si è presentata proprio in uno fra gli organismi che ne avevano più bisogno – come dire: la caratteristica giusta al posto giusto !
A questo punto si potrebbe essere indotti a ritenere che la caratteristica in questione si sia sviluppata proprio nella specie che necessitava di essa, in una specie di ‘volontà inconsapevole’ dell’animale che, sprovvisto di una tale facilitazione, evoca inconsciamente l’aiuto di una siffatta sostanza chimica. Ma non ci siamo, saremmo in pieno lamarckismo, e poi qui non si tratta neanche di amplificare le funzioni di un organo, qui si tratta di creare una cosa ex novo (ed essere più lamarckiani di Lamarck).
Quindi la spiegazione non va.
Altra possibile spiegazione: nella progenie di un oscuro, sconosciuto Trematomus si è venuta a trovare casualmente questa proteina – che, guarda caso, si trova solo in lui e non in una Giraffa, o in un Bucero, o ancora in una Sardina -; bene, si tratta di una novità vantaggiosa e pertanto avente tutte le carte in regola per essere trasmessa alla discendenza. Come ? Ovvio, con una sopravvivenza degli esemplari in possesso di tale proteina e con una mancata sopravvivenza di quelli che ne sono sprovvisti. Ma come hanno fatto questi ultimi, evidentemente molto fragili al punto da essere messi ko da una semplice proteina di neoformazione, a portare avanti le loro generazioni fino alla venuta del Trematomus con antifreeze ? Mistero. Una specie che, estinguendo sè stessa, risorge dalle sue ceneri – o per meglio dire dai suoi ghiacci -.
Altra osservazione: i “vecchi” Trematomus senza anticongelante sarebbero stati soppiantati dai nuovi perché questi ultimi avrebbero esplicato una concorrenza alla quale i primi non sono stati in grado di resistere. Viene da pensare che sia la concorrenza intraspecifica a muovere il mondo biologico, e che quella interspecifica sia irrilevante o trascurabile, tale da non gravare sul bilancio fra Trematomus ‘con’ e Trematomus ‘senza’. Peccato che, da un’altra parte, l’ecologia riferisca dei rapporti che si instaurano fra gli organismi, delineandone i predatori, le prede, i commensali e…. i competitori, che possono svolgere la loro funzione fino a livelli in cui una delle due specie soccombe. Poi, la proteina in questione dovrebbe assicurare una sorta di maggior “comfort” e non una più letale capacità competitiva: d’altra parte stiamo parlando di Pesci che hanno caratteristiche idonee a vivere in ambienti gelidi, non dei discendenti alpini degli elefanti di Annibale.
Esiste una terza possibilità, quella più rigorosa e scientifica, che cioè il Trematomus abbia da sempre l’anticongelante e che, in virtù di tale personalissima (per la specie) dotazione, l’animale in questione sia maggiormente avvantaggiato in ambienti molto freddi, in cui altri organismi non altrettanto dotati chimicamente si trovano evidentemente svantaggiati.
Ma qui non c’è nessuna modificazione e nessun ‘adattamento’ se non quello geografico, di aver cioè eletto la propria dimora fra i ghiacci del Polo.
Grazie Sandro,
chi offre di più?
Altre idee?
Max
Grazie a te, Max. Solo un’osservazione: su wikipedia non c’è la minima menzione a questa particolarissima caratteristica del Pesce in questione; un motivo ci sarà… http://it.wikipedia.org/wiki/Trematomus_bernacchii
Aiutino: il pesce si chiama Pagetopsis macropterus.
Max
caro prof e caro max
l’idea di queste recensioni e “fighissima”! quasi quasi ci porto la mia pupa.
Grazie Rocco,
Merita!
Intuisco tu sia di Roma.
La prossima settimana: recensione su Milano, poi CS si sposterá al sud!
Il servizio deve essere per tutti! 😉
Max
si Max! sono di Roma. e complimenti ancora!
Che tipo di pesce sia è in verità assolutamente ininfluente.
L’antigelo non è certo una qualità per pochi eletti,e neanche di dominio esclusivo dei pesci.
Ora,l’ipotesi,la lettura..(come la vogliamo chiamare?) neodarwiniana richiama a quei processiIAD,PAP etc..visti nei batteri.Per dirla proprio brutalmente,ma proprio tanto,pure troppo (cit.) abbiamo la comparsa di una copia di un gene,copia che dopo una serie di larghe delezioni produce la tanto agognata capacità antigelo,mutazioni casuali,selezione naturale e funzone che si plasma in qualcosa di accessorio(per altro a parte il fatto che se il pesce non abitasse zone gelide lo resterebbe..).Qui i soliti problemi “alla Dawkins”.Prima di dare anche la minima resistenza al gelo perché e percome è stata selezionata la mutazione?La classica botta di cu…come un po’ esponeva Sandro..boh..
Beh abbiamo visto anche di recente,o meglio ricordato,che non è certo una cosa inusuale(lucertole,batteri,ratti)la presenza di capacità di adattamento in presenza di forti stress ambientali..
http://www.nature.com/ncomms/2014/140603/ncomms4966/full/ncomms4966.html
Anche comunque il modello neodarwiniano fosse corretto(non c’è nessun esperimento che possa permettere di corroborare quell’ipotesi),davvero questo basterebbe anche lontanamente come un accenno di corroborazione al meccanismo neodarwiniano per cui da un non anfibio si arrivi ad un anfibio?
Direi evidentemente di no.
E rimango molto scettico sull spiegazione neodarwiniana.
Ciao Leonetto, da qualche tempo si sentiva la mancanza dei tuoi contributi, adesso sento che siamo più al completo. 🙂
Un ragionamento strutturalistico scientificamente ineccepibile, secondo me. Così come è ineccepibile il ruolo rilevante assegnato alla selezione nella concorrenza intraspecifica, e quello nullo nella concorrenza interspecifica.
Che voglia dire che nel museo di zoologia romano si nascondono dei cripto-anti-darwinisti?!
Complimenti Sandro, davvero una bella analisi.
Ed ecco un altro rompicapo per la sintesi moderna…
Concordo con Max….quando le mie figlie (che ora hanno 21 e 18 anni) erano piccole il Museo di Zoologia era uno dei luoghi che preferivano visitare insieme alla Centrale Montemartini sulla via Ostiense e quindi vi ho passato diversi sabati invernali.
Si tratta di molto tempo fa (insomma le ragazze avevano allora tra i 4 e i 10 anni) e mi ricordo alcune cose esilaranti che non so se ancora sono esposte come l’insetto più grande del mondo e la sublime ‘sequenza delle puzze’ con una lunga serie di ferormoni da odorare aprendo una botola e facendo facce schifate. Il lato moderno del museo conviveva poi in un’armonia molto romana con la parte ottocentesca fatta di cataste di scheletri di animali rinchiusi in lunghe vetrine, entrare in quelle sale creava un’atmosfera da esotismi manieristi (Pirro Ligorio, Arcimboldo) molto simili a quelli che si possono provare in una nascostissima camera dei musei Vaticani che raccoglie alla rinfusa statue romane di animali vari (ne stiano alla larga noiosi modernisti amanti del ‘ruolo di diffusione della cultura dei musei’..).
La centrale Montemartini è il corrispettivo del museo di zoologia per la statuaria classica..ma non voglio dire niente di più al buon Max per non rovinargli l’effetto….
Comunque sono fiero che a Roma tutto prenda un aspetto decisamente umano .. caspita è o non è una città santa ?
Caro Alessandro,
grazie del tuo intervento! sarebbe interessante vedere l’evoluzione del museo da quei tempi ad oggi, e son sicuro che troveremmo tutte le forme di transizione!
Max
E’ vero Alessandro, anch’io ci sono stato molte volte con la prole e ricordo le botole con le puzze!
A me personalmente piaceva azionare più volte la registrazione con i richiami dei lupi, roba da brividi. Con la scusa di farla sentire ai bambini ovviamente…
Ma io mi chiedo, molto ingenuamente, se la vita è figlia della contingenza, almeno secondo il paradigma comunemente accettato dalla sintesi moderna, ha senso volerla spiegare come si “spiega” il moto di una sfera lungo un piano inclinato, o per dirla come fa Zichichi, mediante un’equazione come quella di Dirac? Se l’abiogenesi è contingente, come la rivoluzione francese ed ogni altro fenomeno storico-umano, che senso ha incaponirsi con una spiegazione scientifica (dove assumiamo che “scientifica” stia per “riproducibile”)? Giusto per chiedere…
Lei ha ragione, Giuseppe, se la vita è figlia della contingenza, se l’abiogenesi è contingente. Se, se,….
Ma a questo punto siamo onesti:
1) la contingenza dell’abiogenesi e dell’evoluzione è un’assunzione, una congettura, non un risultato scientifico come proclamano i darwinisti, Pievani in testa in Italia;
2) l’assunzione della contingenza non può essere un’ipotesi scientifica, in quanto impedisce a priori la riproducibilità e la controllabilità – che sono le discriminanti del metodo scientifico moderno rispetto alla speculazione filosofica -;
3) quindi il darwinismo non è, per sua scelta fondativa, una teoria scientifica, ma una speculazione filosofica.
Capisco, però non è detto che la realtà debba necessariamente adattarsi alla nostra epistemologia. Magari Bohr aveva ragione…
Certamente, Giuseppe. Bohr potrebbe aver ragione. Non e’ la realta’ che si adatta alla nostra conoscenza, ma la nostra ricerca che si deve adeguare alla realta’, secondo il principio realistico: adaequatio intellectus ad rem.
Siamo d’accordo!
piccolo offtopic paleologico( si dice cosi?)
non so se sia attinente al sito ma vorrei sapere da voi che ne pensate.
non vi chiedo un giudizio sulle conclusioni ma sull’esistenza di tali reperti.
li ritenete verosimili?
http://apostatisidiventa.blogspot.it/2014/06/non-solo-bertone.html
Purtroppo l’attuale mancanza di disponibilità dei reperti citati rende a mio parere impossibile esprimere un giudizio.
Max ,cosa non fa di Archaeopterix l’anello mancante ?
Ciao Emanuele,
l’Archaeopteryx è una forma a mosaico, cioè riunisce caratteri di gruppi diversi. Dire ‘a mosaico’ descrive solo le caratteristiche di quell’animale, non si dice niente sui reali nessi di derivazione.
Molto importante è distinguere i fatti dalle interpretazioni.
Per esempio, le penne del nostro ‘uccellosauro’ erano già perfette, non mostravano segni di ‘evolvibilità’ in corso. Era un uccello.
Ma anche qui, avere delle ossa senza avere le strutture muscolari (per esempio) oppure la struttura dell’occhio e tante altre cose, ci restituisce un quadro solo parziale.
Sono dati ormai assodati, come testimonia il dottore interpellato a Roma e la bibliografia mondiale (non ti metto citazioni per evitare di rendere il discorso pesante, mi piace stare su ‘una tavola bassa’ ;.) ), ma sono disponibili su richiesta.
Ciao,
Max
La richiesta credo che l’abbia appena fatta Homo Novus…
Max sei stato chiarissimo, una delle tante specie apparse dal “nulla”. In merito alla struttura dell’occhio , i pro evoluzionisti, fanno della posizione del cristallino il loro cavallo di battaglia ,che implicherebbe dietro non la mano di un “ingegnere ” ma del caso. Scusa la sintesi ma sono sicuro che sai di cosa sto scrivendo. In merito cosa ne pensi ?
Ciao Emanuele,
scusa il ritardo nella risposta ma tra le mie tre figlie, la moglie e i vari impegni, son stato costretto a farti attendere.
Ti descrivo, con le parole di Nobile Migliore (un medico) come il cristallino funziona:
“Attraverso un arco riflesso nervoso che parte dal nervo ottico vengono attivati i nervi ciliari che determinano la contrazione dei muscoli cilari posti a lato del cristallino.La contrazione di questi muscoli fa rilasciare le fibre ciliari ad essi collegate e questo rilasciamento fa aumentare la convessità del cristallino.”
questa è una descrizione di quanto accade, senza interpretazione.
ottenere una struttura così integrata a livello nervoso, muscolare e in stretto contatto con la retina… solo a forza di mutazioni casuali.
Non mi è chiaro come le mutazioni casuali potrebbero chiarirmi il passaggio da una configurazione senza cristallino ad una config. con cristallino. La natura non può mettere il cartello “Lavori in corso”, una cosa o funziona bene o vieni mangiato o non riesci a mangiare, quindi muori e non lasci eredi.
Aspetto che venga spiegato il COME questo è successo.
I neodarwinisti non lo spiegano, immaginano.
[cavallo di battaglia ‘de che’ ? 😉 ]
Ciao,
Max
Nessun problema Max, ti capisco benisssimo 🙂
Sulla struttura dell’occhio come prova che la vita sia frutto del caso, nel web ci sono vari articoli , appena ne trovo uno ti incollo il link.
P.s. Se vuoi invirami del materiale sulla conversazione precedente , lo leggo volentieri.
Buona giornata.
Ciao Emanuele,
Qual è la conversazione precedente?
@Masis, mi hai fatto davvero ridere ma non posso pubblicare il tuo commento, quella è gente con poco senso dell’umorismo…
Gentile Prof.Pennetta,gentile Sig.Max,sto seguendo moltissimo questo sito,e questo articolo ha suscitato in me molta curiosità.L’archaeopterix qui viene considerato dal Dott. del museo come in effetti un non-anello di congiunzione tra rettili ed uccelli,ma su wikipedia invece sì,ho bisogno di delucidazioni,sig.Max potrebbe linkare qualcosa,non mi fido di wikipedia nè tantomeno di yahoo answers dove la gente riprendo quello che sta scritto su wiki.La ringrazio in anticipo!
Buonasera John e benvenuto,
credo che Max abbia tutto il materiale che le serve, ho appena provveduto a fargli una richiesta.
Grazie mille Prof.Pennetta!Gentilissimo!Rimango in attesa del materiale!
Buongiorno John,
ho ricevuto la sua richiesta.
Le allego alcune fonti bibliografiche delle maggiori testate scientifiche (in questo caso Science e Nature)
ecco le dichiarazioni, riportate da Science del 1993 dove uno dei più grandi esperti ornitologi fa le sue valutazioni:
“I paleontologi hanno cercato di
trasformare l’Archaeopteryx in un
dinosauro terrestre pennuto. Ma esso
non lo è. È un uccello che si posa sugli
alberi. Nessuna chiacchiera
paleontologica può cambiare i fatti.”
Alan Feduccia (evoluzionista)
Citato in V.Morell, Archaeopteryx: Early bird catches a can of worms,
Science 259(5096):764-765, 5 February 1993.
Sullo stesso numero di Science, sempre A. Feduccia (evoluzionista darwiniano) spiega che Archaeopteryx è un uccello sembra ombra di dubbio, anche specializzato (caratteristica non adatta per essere un anello di congiunzione).
Ecco alcuni stralci:”Aveva le ali per volare pienamente formate, le classiche ali ellittiche dei moderni uccelli boschivi ed una larga forcella per ancorare i muscoli responsabili per il battito discendente delle ali.”
Qui la bibliografia di quanto detto in un altro articolo dello stesso numero di
Science. 1993 Feb 5;259(5096):790-3.
Evidence from claw geometry indicating arboreal habits of archaeopteryx.
Feduccia A.
Con relativo Abstract
The Late Jurassic Archaeopteryx has been thought to have been a feathered predator adapted to running that represented a terrestrial stage in the evolution of true birds from coelurosaurian dinosaurs. Examination of claw geometry, however, shows that (i) modern ground- and tree-dwelling birds can be distinguished on the basis of claw curvature, in that greater claw arcs characterize tree-dwellers and trunk-climbers, and (ii) the claws of the pes (hind foot) and manus (front hand) of Archaeopteryx exhibit degrees of curvature typical of perching and trunk-climbing birds, respectively. On this basis, Archaeopteryx appears to have been a perching bird, not a cursorial predator.
Infine,
già nel 1998 l’idea che Archaeopterix fosse l’anello di congiunzione, era stata abbandonata dai maggiori esperti ornitologi, tanto che vennero cercate vie alternative, in quell’anno vengono ritrovati dei resti attribuiti questa volta ‘ai diretti antenati dei primi uccelli’ come detto in
Nature 393, 753-761 (25 June 1998) | doi:10.1038/31635; Received 19 January 1998; Accepted 27 May 1998
Two feathered dinosaurs from northeastern China
Ji Qiang, Philip J. Currie, Mark A. Norell & Ji Shu-An
Peccato che queste ultime scoperte son datate dai 120 ai 130 milioni di anni fa, mentre Archaeopterix è datato 140 milioni di anni fa, cioè più vecchio dei suoi presunti progenitori.
Con questo, non affermo che è chiaro come sia andata, ma affermo come non è andata. Archaeopterix non è stato l’anello di congiunzione. Il dibattito continua.
Saluti,
Max
Sig.Max La ringrazion vivamente per le fonti e gli articoli citati,una cosa vorrei chiederLe:queste considerazioni di Feduccia,che sicuramente saranno state criticate,sono sostenute da molti?Siccome c’è molta disinformazione su i fossili di transizione potrebbe Lei,o qualcun’altro,scrivere un articolo per spiegare come stanno le cose?Di nuovo tante grazie per le sue informazioni!
Buongiorno John,
Dato che non mi chiede una valutazione scintifica ma una statistica sul comune sentire riguardo l’archaeopteryx, le segnalo un articolo del corriere della sera. Non entro in merito dell’aspetto scientifico dell’articolo, glielo segnalo per mostrarle che perfino riviste non specializzate rilanciano notizie a riguardo, dando (in ritardo di alcuni anni) la notizia della perdita di titolo di “anello mancante” da parte del cosiddetto Uccellosauro.
http://www.corriere.it/scienze/13_maggio_29/archaeopteryx-classificato-uccelli_34ad4d80-c876-11e2-8fbd-d55cdeb0d621.shtml
Mentre, se vuole approfondire il tema sui fossili di transizione, una buona introduzione a riguardo può trovarla sul libro : Evoluzione – un trattato critico, libro di qualche anno fa ma molto minuzioso (scritto da tedeschi..!)
Max
Una domanda stupida: ma le “forme a mosaico” non sono qualcosa di complicato da inserire in entrambi i paradigmi, ovvero quello evoluzionista e quello “creazionista”? L’uno si aspettava passaggi graduali, l’altro fissità all’interno delle stesse specie (niente macroevoluzione), qui abbiamo, nel caso di archaeopteryx, un “frankestein” che ha “pezzi di uccello” (già perfetti) e “pezzi di sauro” (nell’ottimo libro consigliato anche da lei, Max, Evoluzione un trattato critico, se non erro c’è anche lo schema dello scheletro di archaeopteryx che mostra quali ossa appartengono al sauro e quali all’uccello).. Se è caso, come ha fatto a produrre “parti” (es: ali) già formate perfettamente? Se non è caso, perchè il “puzzle”?
Max le rispondera’, Marco, come credera’. Per parte mia, desidero solo dirle che qui in CS non si ritiene scientifica ne’ la spiegazione darwinista (perche’ infalsificabile e inapplicabile), ne’ quella creazionista (perche’ teleologica).
Nel nostro paradigma fisico-strutturalistico, il “mosaico” invece di archaepteryx e’ possibile, allo stesso modo in cui si spiegano con le interazioni tra campo elettromagnetico e materia le diverse geometrie dei cristalli.
Grazie Prof,
ho imparato una cosa nuova. Devo ancora prendere confidenza con il paradigma fisico-strutturalistico.
Max
A parte che la descrizione che fai delle due visioni è sbagliata,un organismo mosaico non ha nulla di così strano o impossibile né per l’una né per l’altra…
Può risultare più o meno incerto l’inserimento all’interno della classificazione cladistica,ma lo è anche l’inserimento di specie non mosaico sicché..
Poi l’archeopterix ha caratteristiche come artigli che si ritrovano in specie di uccelli(magari in età giovane,es.Tauraco e l’Hoatzin..),esistono e sono esistiti uccelli che hanno perso la capacità di volare(es.Pukeko,Rallo,Cormorano),non tutti i rettili poi sono provvisti di denti…etc..
Molte caratteristiche presenti in popolazioni originarie possono essere andate perdute,possono essersi disattivate,adattate in modo differente per tutti i vari processi microevolutivi..non è dato saperlo più di tanto(Microraptor,calicanto etc..).
Cosa sarebbe accaduto se non si fosse conosciuto l’ornitorinco e se ne fossero rinvenuti dei fossili?
Le ricostruzioni vanno sempre considerate opportunamente e va considerato che le classificazioni sono strumenti operativi.
Fatto è che comunque non vi sono forme transitorie.
La ringrazio nuovamente Sig. Max!L’unica cosa che mi chiedo è perché su wiki non aggiornino le notizie.Cercherò di acquistare il libro che mi ha proposto perché sembra molto ma molto interessante!Ho un’unica domanda da farle,una domanda che mi attanaglia da molto tempo:arriverà il giorno in cui questo maledetto neodarwinismo verrà riconosciuto finalmente per quello che realmente è,ovvero un’ideologia,priva di alcun fondamento scientifico,visti i numerosi dati scientifici e le proposte avanzate da nuemrosi veri scienziati quali S.J.Gould? Grazie tante ancora per i suoi importanti suggerimenti!
Ho appena trovato un blog del Dott.Davide Persico che si chiama “l’anello mancante” se può visitarlo magari si riesce a tirar fuori qualcosa!
Buonasera John,
da quel sito qualcosa ho tirato fuori:
il calco del femore di Lucy con l’autografo del suo scopritore. datato 18/aprile 2013. Andiamo bene! 😉
http://anellomancante.blogspot.it/2013/04/il-femore-di-lucy.html
saluti,
Max
Buonasera John,
Le rispondo come farebbe il protagonista di “Sapiens” : “Ma i segnali di una rivoluzione scientifica sono forti e chiari, i nostri professori sono per la maggior parte vecchi e attaccati con le dentiere alle loro poltrone, tante pere mature pronte a cadere.”
Estratto di: “SAPIENS – Troppo comodo morire.”
Max
parlando di animali mosaico , l’ornitorinco si può considerare un odieno animale mosaico? mi rispondo da solo … ho riletto leonetto!… sorry
Eh, eh. Grande Rocco!
Max
ho sfruttato il click to edit! 🙂 ma non sono riuscito a eliminare il post e allora ho corretto…
Ciao Rocco,
Tieni il colpo in canna! Avremo presto bisogno di un tuo commento sui prossimi articoli.
Ciao,
Max
Grazie a tutti x le risposte, mi sono fatto un’idea un po’ più chiara..
Max, ti avevo chiesto quali sono le prove contro la teoria che fa di Archaeopterix l’anello mancante …. Per quanta riguarda il mio secondo quesito , quello sul cristallino , chiedo scusa ma ho fatto confusione . In realtà , la diatriba tra evoluzionisti e non , e’ sulla retina , in riguardo alla sua posizione “inversa”. Ho trovato , sempre nel web , materiale che mi soddisfa , quindi direi che non ho bisogno di altre delucidazioni .
Ciao Emanuele,
Archaeopteryx, per esempio non è una forma di transizione, ha penne perfettamente formate che non sono una forma di transizione tra squame e penne, ma sono penne di uccelli.
Poi quando anche i giornali come il corriere della sera mollano l’osso è perchè ormai negli ambienti specialistici, la notizia è affermata da anni.
http://www.corriere.it/scienze/13_maggio_29/archaeopteryx-classificato-uccelli_34ad4d80-c876-11e2-8fbd-d55cdeb0d621.shtml
sui quotidiani trovi o grandi bufale, di notizie appena uscite che vogliono suscitare clamore e divengono fantascienza, oppure notizie ormai consolidate che vengono date per novità. E poi ci sono tutti gli strafalcioni di cui da notizia CS !
ciao!
PS: Ok, la retina invertita era il tema evoluzionista. ma se hai già trovato ok!
Scusate Emanuele e Max abbiate pazienza,ma in questo stesso articolo,pochi commenti fa,per giunta da max stesso:
http://www.enzopennetta.it/2014/06/turista-non-per-caso-il-museo-civico-di-zologia-di-roma-e-levoluzione/#comment-27383
http://www.enzopennetta.it/2014/06/turista-non-per-caso-il-museo-civico-di-zologia-di-roma-e-levoluzione/#comment-27391
Ad ogni modo poi si potrebbero portare altre considerazioni che sono state fatte,per esempio:
-Ossa vuote come uccelli moderni
-Creatura volante a sangue caldo
-Sono esistite diverse specie di uccelli dentati e i denti :
http://www.lescienze.it/news/2011/09/07/news/come_gli_uccelli_persero_i_denti-550844/
http://www.enzopennetta.it/2014/02/usa-i-finti-dibattiti-sullevoluzione/#comment-23438
http://www.enzopennetta.it/2014/02/usa-i-finti-dibattiti-sullevoluzione/#comment-23444
http://www.enzopennetta.it/2014/02/usa-i-finti-dibattiti-sullevoluzione/#comment-23459
e tuttavia l’Archaeopteryx,come altri uccelli,presenta una dentatura,una struttura dentale del tutto diversa dai loro presunti predecessori dinosauri.
Tre ornitologi(Martin,Stewart e Wheatstone)fecero osservare che se i primi(uccelli)presentavano denti con superfice superiore piatta e radici larghe,i teropodi li avevano a sega con radici strette…
-Alcuni uccelli,come già detto,presentano e presentavano artigli
-Ritrovamento di uno sterno rovesciato nel VII esemeplare rinvenuto di Archaeopteryx che indica appunto la muscolatura del volo degli uccelli.
-Le similitudini portate da John Ostrom con i dinosauri (anni ’70)si rivelarono errate(anno 2006):
-Ci sono problemi di datazioni a collegarlo in una transizione da rettili a uccelli.
-Venne proposto un falso fossile,che imbrogliò anche alcune riviste,quello dell’ Archeoraptor,una creatura appunto mai esistita che successivamente venne dimostrata essere composta fraudolentemente,artificialmente con i resti fossilizzati di entrambe le tipologie, un uccello e un dinosauro.
Fra l’altro il già citato Feduccia,che vedeva nell’origine degli uccelli dai teropodi il grande imbarazzo della paleontologia nel 20mo secolo non disse qualcosa di così lontano dal vero.
Evoluzionisti darwinisti,se non erro,postulano un antenato a comune fra teropodi e aves che avesse dato alcune caratteristiche agli uni ed altre agli altri.
Perché un teropode con arti anteriori
di scorcio e pesanti, code di bilanciamento etc..si ha un’anatomia completamente sbaglòiata per il volo.
L’Archaeopteryx come il microraptor,il confuciosornis etc..altri presunti fossili di transizione di cui già abbiamo detto altre volte su CS in verità non lo sono.
Ma a differenza degli altri l’Archaeopteryx è per giunta roba obsoleta da un pezzo,vecchia…
Eh eh,
caro Leonetto, tu hai ragione ma io non ho torto.
Con una moglie, tre figli, un lavoro e i viaggi a destra a sinistra (e l’Italia e lunga) certo non avrò mai la possibilità (tanto agognata ma per me irraggiungibile) di trovare il tempo e la lucidità di rispondere esaurientemente ad ogni quesito.
E’ anche il bello di questo sito, dove ci si aiuta l’un l’altro. E io conto su quello.
Vado a comprare le patatine e i pop corn, di birra siamo a posto, ma i figli han protestato perchè non avevo pensato a loro.
Alle 18,00 : silenzio radio!
Linkare un commento nella stessa discussione,due commenti più in alto richiede meno tempo di scrivere una riga di un nuovo commento.
Il succo non era la risposta esauriente che di fatto avevi comunque già dato,ma il sorriso di notare che la risposta stava nel commento precedente.
Per il resto hai pienamente ragione su tutto(di fatto neanche ti davo torto su nulla..)e ti capisco abbastanza per fortuna e purtroppo ed a breve ti capirò ancor di più..
P.S.
Ah comunque,in ritardo vergognoso,ma benvenuto su CS come commentatore presente e soprattutto come articolista e aggiungo anche dei complimenti e dei ringraziamenti,anche soprattutto per l’e-book.
Infati infatti.
Dicevo che hai ragione sulla mia mancata luciditá (linkare e poi dimenticarselo).
Grazie del P.S, mandami la foto, quando sará. 😉
Max le tue tue risposte sono state perfette , poi con l’aggiunta dei commenti di leonetto il quadro e’ diventato ancora più chiaro. Grazie ad entrambi.
Ps. Max era meglio se la radio la tenevi spenta .. Buona serata.
Max e leonetto, in realtà questa confusione e’causa mia , ma questo perché rispondendo col cellulare i miei commenti vengono inseriti in maniera cronologica, e non logica come io vorrei . Max se rileggi dal principio la nostra conversazione capirai meglio . Spero di aver fatto chiarezza e non creato ulteriore confusione .