Questa, secondo alcuni, era l’idea di Terra che si aveva prima di Copernico.
Questo articolo è un servizio reso ai lettori della Stampa, una rettifica che si propone di correggere una serie di errori indotti dalla lettura dell’articolo “Equinozio d’autunno. Dunque la Terra non è piatta” pubblicato proprio in occasione dell’equinozio d’autunno. Partendo da una frase dell’architetto Richard Buckminster Fuller (1895-1983), a cui è stata dedicata la molecola del fullerene, l’autore dell’articolo Piero Bianucci, già sostenitore del fatto che la Chiesa abbia ostacolato la scienza (CS–Balle spaziali…), trae spunto per una serie di affermazioni che è necessario rettificare per offrire a quei lettori della Stampa che avessero la ventura di capitare da queste parti una possibilità di corretta informazione scientifica.
Sembra infatti che Fuller dichiarò di essere convinto che la gente si comporta male perché ha l’impressione che la Terra sia piatta. Secondo lo scomparso architetto infatti se la gente si rendesse conto che la Terra è sospesa nello spazio riuscirebbe a considerare tutti gli esseri umani e tutte le creature viventi come “fratelli e sorelle”. Lasciamo perdere l’effettiva correttezza o meno di questa affermazione, che francamente sembra un po’ un pensierino da scuola media, e andiamo a vedere come il giornalista autore dell’articolo sviluppa l’argomento:
Se si escludono poche menti geniali e anticonformiste, per millenni gli uomini hanno creduto che la Terra fosse piatta, e tuttora, nella vita di tutti i giorni, pensiamo e ci comportiamo come se lo fosse.
Bianucci ci informa dicendoci che “per millenni gli uomini hanno creduto che la Terra fosse piatta”, un’affermazione da chiacchiere sotto l’ombrellone che fatta sulla rubrica di divulgazione scientifica di un quotidiano nazionale è del tutto inaccettabile. Infatti nessuno dai tempi dell’antica Grecia ha mai pensato che la Terra fosse piatta.
Aristotele già nel IV secolo a.C. nel suo sistema geocentrico collocava infatti la Terra al centro , ma si trattava di una Terra sferica intorno alla quale ruotavano i pianeti su sfere cristalline, come rappresentato in figura:
Eratostene di Cirene nel 230 circa a. C. calcolò addirittura la circonferenza terrestre con un errore di appena l’1,5 % rispetto alla misura reale, e in seguito la concezione aristotelica fu poi confermata da Claudio Tolomeo nel II sec. d. C. Nessun autore di un certo rilievo né prima né in seguito avrebbe messo in dubbio tale concezione, da s. Agostino a Boezio, da Isidoro di Siviglia al venerabile Beda. E non si trattava di poche menti geniali e anticonformiste, ma di un pensiero largamente diffuso e condiviso, tanto che lo stesso Dante Aligieri nella Divina Commedia scritta all’inizio del ‘300, rappresentò una Terra sferica con tanto di antipodi e forza di gravità e nessuno ebbe nulla da obiettare:
Struttura della Terra nella Divina Commedia.
Ma il falso mito della Terra piatta porta necessariamente una serie di altri errori, e infatti l’articolo sulla Stampa prosegue così:
La rivoluzione copernicana è nei libri fin dalle scuole elementari, ma deve ancora avvenire dentro di noi.
Neppure le foto della Terra riprese dallo spazio sono riuscite a far entrare nella cultura quotidiana la rivoluzione avviata da Copernico, Keplero e Galileo.
Cosa c’entra la rivoluzione copernicana con la Terra sferica? Nulla.
Come nulla c’entrano le opere di Keplero e Galileo che semmai, come Copernico, vanno ricordati per aver sostenuto la loro concezione eliocentrica che si contrappone a quella geocentrica, ma in entrambi i casi la forma della Terra era considerata sferica. Anche perché Magellano all’inizio del ‘500 (circa un secolo prima delle opere di Keplero e Glilei) aveva già circumnavigato il globo.
Sostenere quindi che anticamente la Terra fosse ritenuta piatta e che Copernico, Keplero e Galilei ne dimostrarono la sfericità è un errore grossolano che già è costato una figuraccia al divulgatore scientifico Cecchi Paone (CS-I nemici della scienza: il caso paradigmatico di Cecchi Paone).
Dispiace deludere lo scomparso Fuller e il suo estimatore Bianucci, ma se gli esseri umani si comportano male non è perché pensano che la Terra sia piatta, sarà il caso di cercare qualche altro motivo.
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16 commenti
Non se la prenda, professore, ma quello non è un articolo scientifico, e neanche di divulgazione. È solo un insieme di pensieri più o meno in libertà, sembra scritto in fretta giusto per riempire al meglio (o al peggio, a scelta) uno spazio di giornale.
“per millenni gli uomini hanno creduto che la Terra fosse piatta, e tuttora, nella vita di tutti i giorni, pensiamo e ci comportiamo come se lo fosse”
Il punto è che assumere che la terra sia piatta, risolve egregiamente le esigenze della vita di tutti i giorni, e, a maggior ragione ciò avveniva nell’antichità (ad esempio: tracciare i confini dei campi coltivati).
Anche se sappiamo benissimo che non lo è, come sappiamo benissimo che orbita intorno al sole.
Ma sui calendari si legge la frase “il sole sorge alle … e tramonta alle…” perché Bianucci, che da veloci informazioni reperite in rete sembra una mente brillante,
http://it.wikipedia.org/wiki/Piero_Bianucci non se la prende con gli stampatori dei calendari?
Il fatto è che questo tipo di articoli, come quelli di Sartori sul clima, riescono in poche righe a mescolare opinioni personali e vetusti luoghi comuni (se non errori belli e buoni), anche con qualcosa di vero.
L’apice della presa in giro, secondo me, non è tanto quando parla della Volva e dei Volviani, ma quando si premura di avvertire i lettori con quel suo ammiccante “attenzione alla o”.
Ecco dunque il curriculum di Bianucci:
“Laureato in filosofia nel 1967 all’Università di Torino con una tesi di filosofia estetica alla scuola di Luigi Pareyson, giornalista professionista, dal 1969 al 1981 dirige il settore culturale della “Gazzetta del Popolo”, dove si occupa in particolare di critica letteraria. Come redattore capo de “La Stampa”, di cui è attualmente collaboratore, fonda nel 1981 il dorso “Tuttoscienze” e lo dirige fino al 2005. Scrive di scienza sul mensile “Club 3” e di astronomia sul mensile “Orione”. Dal 2006 è docente di Linguaggio giornalistico scientifico presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Torino.”
Caro Bragadin, con un percorso professionale di questo tipo il contenuto dell’articolo mi sembra ancora più grave, non posso credere che qualcuno che scrive su una rivista di astronomia e che è docente di linguaggio giornalistico possa essere giustificabile per aver scritto errori di quel tipo.
Devo pensare che abbia compiuto un atto deliberato di distorsione e negazione dei fatti storici, perché di questo si tratta, e poco cambia se l’intento voleva essere scherzoso.
Chi ha letto l’articolo è uscito rafforzato nella convinzione che Copernico, Keplero e Galilei abbiano dimostrato che la Terra è sferica.
Un bell’aiuto all’ignoranza.
Io invece penso che Banalucci abbia scritto ciò che pensa e così mi spiego l’infimo livello delle università italiane nel ranking mondiale, cui sono state ridotte dal sistema di reclutamento che conosciamo…
L’autore dell’articolo, in base a quanto ha scritto, pare appartenere a quel tipo di gente che ha bisogno di sentirsi superiore alla “massa”, per sentirsi “illuminati & illuminanti” (non a caso Dawkins insiste per non chiamare atei gli atei, ma “bright”, ossia illuminati). In sostanza, queste persone sentono il bisogno di dire “noi siamo i migliori e miglioriamo tutto il mondo, che prima era succube dell’oscurantismo clericale/fascista/religioso/razzista/inserireinsultoacaso”. Questo tipo di persone ha proprio bisogno di credere a qualcosa. Qualsiasi cosa.
Concordo sul fatto che si respira lo stesso atteggiamento che si percepisce negli scritti di Dawkins.
Un altro “divulgatore” scientifico…
1. Scientificamente (cioè in questo caso, geometricamente) parlando, la Terra è piatta o sferica? Nessuno dei due. La Terra è frattale. E allora?
Allora, data la difficoltà della geometria frattale, da sempre gli uomini approssimano la forma della Terra a seconda delle esigenze pratiche. Per es. un agronomo di pianura la considera giustamente piatta, mentre un geologo la considera globalmente un geoide, ed un astronomo una sfera, ecc., ecc.
2. La Terra gira intorno al Sole o viceversa? Scienficamente la domanda è priva di significato, perché il moto è relativo. I nostri “antenati” marziani avrebbero detto che Terra e Sole girano intorno a Marte…
Per gli usi pratici fanno bene i calendari a dire che il Sole sorge, tramonta, ecc. Non saprei dire a quale tecnologia serva di mettersi dal punto di osservazione del Sole. Aspetto suggerimenti dai copernicani…
Queste considerazioni permettono di aggiungere che la questione sulla centralità o meno della Terra non hanno neanche più senso, se facciamo una colpa agli antichi di essere stati geocentrici dovremmo fare altrettanto verso gli eliocentrici alla luce delle scoperte del XX secolo, sono infatti affermazioni che appaiono svuotate di significato.
Interessanti anche le considerazioni sulla terra piatta per un agronomo di pianura e seguenti.
Io farei un passo ulteriore, Enzo. Nella cosmologia scientifica moderna, come ho spiegato in TA, la Terra si trova per definizione al centro dell’Universo fisico, quello osservabile, che per le assunzioni di isotropia è sferico ed ha un raggio di circa 14 mld di anni luce.
Quindi, scientificamente parlando, la cosmologia moderna è tolemaica, di più: antropocentrica.
Se poi invece parliamo di “tutto” l’Universo, anche della sua parte eventualmente esistente NON osservabile, allora entriamo nelle concezioni filosofiche di ognuno, tra cui quelle degli ultimi copernicani alla Banalucci.
Aggiungerei anche questo: http://it.m.wikipedia.org/wiki/Tractatus_de_Sphaera ed il fatto che nel medioevo la carte geografiche avevano valore simbolico (es. Gerusalemme sempre al centro ecc.). Da lì la “confusione” data da una terra rappresentata bidimensionalmente, come negli attuali planisferi…
Grazie de Molay, si tratta del lavoro di Sacrobosco che andava inserito prima di Dante Alighieri.
Interessantissima la figura che rappresenta bene la dinamica di un’eclissi di luna:
Fuller believed that if people could visualize “Spaceship Earth” they would no longer act as if the Earth was flat and its resources infinite. (Design Ecologies: Sustainable Potentials in Architecture a cura di Lisa Tilder,Beth Blostein,Jane Amidon)
Buckminster Fuller was always ranting about: that people act as if the earth is flat, when in reality it is spherical and extremely finite, and until we learn to treat it as a finite thing, we will never get civilization right. http://click.si.edu/Story.aspx?story=31
qualcuno può ricordare a chi ha scritto l’articolo de La Stampa che è proprio dalla rivoluzione copernicana e galileana che è iniziato lo sfruttamento intensivo del nostro pianeta prima con il colonialismo e poi il neocolonialismo che hanno portato il 10% del pianeta ad avere e spesso a sprecare il 90% delle sue risorse?
e a Fuller farei notare che anche oggi esistono popoli cosiddetti primitivi che credono nella terra piatta ma che sono esempi di rispetto della natura e delle sue risorse.
Assolutamente vero, questa constatazione mostra l’affermazione di Fuller in tutta la sua banale superficialità.
Roba da temino di scuola media, come dicevo nell’articolo.
Va precisato che il tipo di ricerca rivolto al potere dello stato in realtà va attribuito alla visione di Bacon, contemporaneo di Galilei e autore anche lui della Rivoluzione scientifica ma al contrario di quest’ultimo non era una scienziato ma un politico.
La scienza galileiana era rivolta alla ricerca pura, a cercare le “impronte del Creatore”, e quindi non ha impresso alcun impulso alle politiche di sfruttamento. E non a caso le teorie di Malthus e di Darwin nascono in una cultura baconiana e non galileiana.
Per quanto ne sappia Fuller parlava di ottimizzazione delle risorse, quindi la frase indicava che l’umanità si comporta come se queste risorse fossero infinite su una terra piatta senza confini, senza limiti…nulla a che vedere sulla causa dell’essere cattivi..