97% è la cifra che viene indicata per esprimere il “consenso” alla teoria del Global Warming Antropico.
Ma la vera scienza non è fatta dal consenso, quella è la politica.
Il principio di falsificabilità è quello che permette di distinguere cosa è scienza dalle semplici opinioni, si tratta di quel principio per il quale si può definire “scientifica” una teoria solo se viene fornito un fatto che se si verifica dimostra errata la teoria stessa.
Nel caso del Global Warming Antropico (AGW) il criterio di falsificabilità è fornito nello stesso nome della teoria, attribuendo infatti alle emissioni di CO2 prodotte dalle attività umane la causa del riscaldamento climatico dell’ultimo secolo circa, si vincola la progressione delle temperature a quella delle emissioni della CO2, e poiché è certo che le emissioni di CO2 sono andate continuamente aumentando, secondo la teoria dell’AGW le temperature dovrebbero seguire lo stesso andamento.
E’ qui che iniziano a verificarsi i primi problemi per la teoria dell’origine umana del riscaldamento climatico, infatti le due curve, quella della concentrazione della CO2 (e delle emissioni umane) e quella della temperatura sembra proprio che stiano in una fase di divergenza, infatti mentre la concentrazione e le emissioni di CO2 continuano ad aumentare la temperatura terrestre dà segnali non solo di stasi, ma di inversione, tanto che qualcuno inizia ad ipotizzare l’inizio di una nuova piccola era glaciale come quella che interessò il periodo compreso tra il ‘600 e il ‘700.
E’ ad esempio il caso dell’articolo intitolato senza mezze misure Clima, intervista all’esperto: “sì, sta arrivando una nuova era glaciale ma non ve lo dicono per le lobby del global warming pubblicato il 4 giugno scorso sul sito Meteoweb nel quale il meteorologo Paolo Ernani afferma testualmente:
“Recenti nostri studi fanno pensare che qualcosa di rilevante si stia già manifestando“, ci ha risposto. “Per esempio nel calcolare sulla penisola italiana la temperatura media annua (1997-2012) e la sua relativa linea di tendenza abbiamo notato che quest’ultima tende a scendere. In parole più semplici la temperatura media sull’Italia ha smesso di salire dalla fine del secolo scorso e da allora, anno dopo anno e in maniera quasi impercettibile,sta scendendo. Insomma è in atto un’inversione di tendenza che sarà palpabile anche nello scorrere di questo anno 2013. In definitiva col passar del tempo (anni) farà sempre più freddo“.
La tendenza di cui parla Ernani viene confermata anche da altri su scala globale, come è ad esempio possibile constatare dai dati forniti dal NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration). Al riguardo è significativa una controversia sorta proprio sull’interpretazione di questi dati, infatti sul sito della Royal Meteorogical Society è stato pubblicato un articolo intitolato Has Global Warming stalled?, nel quale si commenta un grafico del NOAA evidenziando una stasi delle temperature nell’ultimo decennio, ma si tratterebbe diun fenomeno già verificatosi in passato negli anni ’80 e ’90, e quindi sarebbe solo una fase di normale pausa all’interno di un trend in costante aumento.
Della stessa opinione non sono però sul sito “The Blackboard” che in un articolo ripreso anche su Climate Monitor mostra come il grafico che mostra una stasi anziché una vera e propria diminuzione delle temperature sia stato ottenuto solo grazie ad una operazione di “cherry picking” cioè di scelta dei dati più convenienti alla tesi che si vuole sostenere.
La tesi della stasi è stata infatti ottenuta utilizzando i dati fino al 2010 dove in effetti si vede un livellamento delle temperature:
Ma se invece si inseriscono anche quelli relativi agli anni fino al 2012 l’andamento che viene fuori è in discesa:
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Nel secondo grafico sono poi stati inseriti giustamente gli eventi (ad es. importanti eruzioni vulcaniche con immissione d ceneri) che potrebbero aver condizionato il clima spiegando le fasi di ritracciamento delle temperature nel corso del trend al rialzo, fatti che non possono spiegare l’abbassamento di questo ultimo decennio.
Sembra quindi che uno dei tipici trucchi dei cosiddetti “negazionisti” elencati sul sito pro-AGW Skeptical Science cioè il Cherry Picking, non sia disdegnato proprio da chi accusa gli altri di farne uso.
E qui viene in aiuto la scienza, quella vera, galileiana e popperiana, con il suo principio di falsificabilità.
Di fronte a quello che succederà nei prossimi anni non c’è “Cherry picking” o consenso al 97% che tenga: o la temperatura aumenterà insieme alla CO2 o le due linee continueranno a divergere.
E allora si saprà con certezza se la teoria dell’AGW era corretta o sbagliata.
Questa è la scienza.
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1 commento
Guardando il primo dei due grafici è evidente che, scegliendo un opportuno intervallo (attorno ai dieci anni di lunghezza), si possono trovare “stasi” quasi ovunque. Deve essere per questa ragione che in climatologia si usano le medie trentennali.