La US Navy dichiara ufficialmente l’esistenza del fenomeno UFO.
Ma sappiamo come tutto è iniziato.
Il 18 settembre scorso la US Navy ha dichiarato ufficialmente che il fenomeno degli avvistamenti di oggetti volanti non identificati è reale, questo ovviamente non vuol dire che automaticamente essi siano navi spaziali aliene.
Di sicuro alla US Navy sanno quale è stata l’origine del fenomeno, sanno che all’origine dell’avvistamento di Kenneth Arnold nel 1947 ci fu un’attività militare aerea sperimentale di aerei Horten 229 così come l’incidente di Roswell, sempre nel 1947, fu con molta probabilità causato dalla caduta di un missile V2 di origine tedesca lanciata dal vicino poligono missilistico di White Sands, come raccontato nel libro “Extraterrestri, le radici occulte di un mito moderno” da me scritto nel 2011 con Gianluca Marletta.
Di sicuro sanno che i principali protagonisti della narrazione ufologica come Adamsky erano degli esoteristi e che i fenomeni come i le abduction sono propri delle pratiche esoteriche e di tutta la cultura Nwe Age che in modo inavvertito permea la società contemporanea.
La dichiarazione che è stata adesso fatta va dunque letta alla luce di queste considerazioni, al riguardo una ricostruzione molto completa dell’intero fenomeno UFO dalle origini ad oggi è stata fatta in una mia intervista con Barbara Tampieri che ha incontrato molto successo sul suo canale YouTube.
20 commenti
Grazie, Enzo, tutto molto interessante.
Vengono toccate tematiche di confine, senza mai sconfinare (bisticcio voluto) nella faciloneria congetturale.
La tesi di fondo è plausibile, non so quanto, e soprattutto se, dimostrabile.
Il terreno su cui vi muovete tu e Marletta non trova mappe nella nostra Cultura, se non presso dominii extra cristiani, almeno a mia conoscenza. Curioso, ma vero, la sterminata riflessione medioevale ha avuto per oggetto, in guisa del tutto preponderante, l’Essenza Divina (e i Suoi) attributi; e veramente pochissimo ha detto sulla natura umana integrale. Ciò, contrariamente a quanto prodotto da altre Tradizioni (in primo luogo Induismo e Taoismo.
Quanto agli sviluppi delle moderne psicologie, forse, le cosiddette “transpersonali” potrebbero fornire apporti significativi.
Due osservazioni.
La tesi principale postula una dottrina degli stati molteplici dell’essere; che però il Cristianesimo non sviluppa metafisicamente, ma solo teologicamente, limitando tali stati ai regni angelici e demoniaci. Restando al nostro tema, resta da capire come enti di altri stati (preferisco “stato” a “dimensione”, essendo il secondo termine troppo connotato dalla condizione spaziale), possano manifestarsi nel nostro, terrestre, e con “terrestre” non intendo solo “collocato sul pianeta Terra”, ma connotato da tutte la condizioni che ci rendono ciò che siamo (Terra inclusa). Questi enti, lasciano spesso tracce corporee che posso essere isolate e misurate; oltre al fatto evidente (ma non spiegabile, o almeno non spiegato) che sono percepibili dai nostri sensi. Se avessi curiosità per il fenomenico (e ne ho scarsissima) queste questioni mi attrarrebbero.
Seconda osservazione. Di tutte le cose trattate, dal mio punto di vista, la più rimarchevole riguarda l’attrazione di moltissimi scienziati dell’’800, ma anche del ‘900, verso lo spiritismo e l’occultismo. Oggi, mi spiace per molti, questa attrazione, nella sostanza, non è affatto cessata, ha solo cambiato forma, originando un tipo diverso di creduloneria. E quindi, questo è il quanto, dal punto di vita filosofico, trovo rimarchevole il legame indissolubile tra razionalismo e irrazionalità, cui nel video si accenna. Insomma, quanto più si esaspera il ruolo della ragione, e quanto più la si perde. 😉
Devo, comunque, precisare, che dello spiritismo non nego la realtà fenomenologica (come fa la sacrestia Cicap); nego del tutto, come falsa, l’interpretazione che gli spiritisti danno dei fenomeni prodotti, che sono reali.
L’interpretazione corretta, ha forti analogie con quella proposta dagli autori (Marletta Pennetta) a proposito degli UFO.
A parte il fenomeno Ufo, è leggibile l’ultima parte del suo commento.E la definizione” sacrestia Cicap” mi fa molto sorridere,anche perché essi sono infallibili nelle dimostrazioni scientifiche.Come ad esempio negare(un tempo era l’Inquisizione a proibire qualsiasi passo non coerente al sentire comune e dunque ufficiale) la rabdomanzia.
Gentile, Maurizzio,
conosco personalmente un rabdomante che farebbe venire l’itterizia, lo scorbuto, e la menopausa istantanea, a tutti i sacrestani e sacrestanesse del Cicap. L’ho visto un paio di volte all’opera (impressionante), ed innumerevoli sono le testimonianze dei sui talenti. Ma il paradigma vuole che il mondo si adatti alle filastrocche scientiste, e sacrestani, apprendisti, e avventizzi, si adeguano.
Io non mi adeguo, e non solo perché ho visto cose di cui sacrestani, apprendisti, e avventizzi, non conoscono neppure il nome. Non mi adeguo perchè è da ovini.
Fosse finalmente giunto il rabdonante che si sottopone a prova certa del suo talento…
Fosse finalmente giunto lo scettico che si sottopone ad un confronto con MAURIZIO ANGELO ARMANETTI.Recipibile su Facebook,,sul suo profilo personale.Lui sostiene che cicap,Piero Angelo e seguaci non vogliono un confronto con le sue ricerche.Fammi sapere cosa ne pensi.ps.Nel prossimo commento ti trascrivo un suo appunto caldo caldo.
Le cose vanno contate per intero…
Non parzialmente.
Non è proprio del tutto esatto che il CICAP non voglia confrontarsi con Armanetti:https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=100060
Concordo no al 100% ma di più molto di più.Oggi prevale il Sentire Comune verso una direzione unica.La Moda è lo scettiscismo totale e dunque tutto il resto non esiste.
Conosco un missionario rabdomante in Ciad che a trovato decine e decine di pozzi d’acqua, riuscendo dove la tecnologia non riusciva.
Immagina solo quante vite ha salvato.
Ha cose ben più importanti da fare che sottoporsi alle provette del CICAP.
Pure un mio parente(un frate francescano) da parte di mia nonna, era un notevolissimo “trovatore d’acqua”.Certo che a quei tempi il cicap non esisteva ma da quanto mi diceva mia nonna i beneficiari del frate lo riempivono di ringraziamenti.ps.Anche per questo “mi chiamo” stò cò frati e zappo l’0rto.
……”.le mani ben strette alle estremità della stessa CREDE di poter scoprire……….o vene di metallo o tesori nascosti”…..Questo secondo il mio serissimo Dizionario S……..della lingua italiana.
Su gli Ufo il mondo scientifico si gioca una carta pesantissima di credibilità.Ma dobbiamo anche sapere che la Scienza è un mondo vastissimo e proprio per principio essenziale lontana da essere incamerata in schemi politici,filosofici,religiosi,economici o del Sentire Comune.
Rag.Giovanni Diabolik mi risulta che Maurizio Angelo Armanetti sia stato avvertito del Suo commento.E’ stato invitato a consultare Critica Scientifica oppure ad usare il profilo Facebook di Armanetti.A ore 23,50 del 23 9 2019.
@ Rag. Giovanni Diabolik
Non conosco il Dr. Armanetti, se crede sarà lui a intervenire.
Conosco il Cicap, cosa rappresenta, come è nato, gli interessi che cura. Se mai dovesse presentarsi una discussione dedicata, parlerò di ciò che so del cosiddetto paranormale; nella premessa che parlo solo di cose di cui ho conoscenza certa e di prima mano. Un indizio di obiettività, da parte mia, è dato dal fatto che attribuisco al paranormale una rilevanza filosofica scarsissima; se non fosse che, mio malgrado, ne ha una epistemologica notevole. Ciò, dovuto alla singolare ottusità dello scientismo fondamentalista, rappresentato da, per molti versi, eminenti filosofi come Daniel Dennett, il quale, un esempio per tutti, in chiusura del suo maggior saggio dedicato alla coscienza, afferma che basterebbe che un solo fenomeno paranormale venisse dimostrato, e l’intero edifico della Scienza crollerebbe.
Dennett sbaglia, per due ragioni: 1°, ignora la differenza tra paranormale, preternaturale e soprannaturale (qui non posso minimamente sviluppare il tema). 2°, la realtà dei fenomeni paranormali lascerebbe l’edificio della Scienza esattamente come si trova; salvo che nel suo assunto ideologico (CHE NON HA NULLA DI SCIENTIFICO) del fisicalismo assoluto. La sola cosa che cambierebbe (ed è questa mentalità che fa di molti scienziati dei parrucconi) è la necessità, soprattutto teorica di cambiamento-ampliamento di paradigma. Saranno costretti a farlo, dato che i cosiddetti fenomeni paranormali esistono e sono reali.
Dicevo che non ho alcun interesse particolare per questa area del reale; ed anzi, trovo lo stupore di molti davanti a certe fenomenologie insolite rivelatore di una mentalità puerile.
Bene, veniamo al dunque. A Milano, al n. 84 di Viale Montenero (zona centro) opera un signore che si chiama Mario Azzoni. Me ne parlò, molti anni fa, un mio conoscente, che era rimasto sconvolto dal suo incontro con questa persona. Sintetizzo. Mi invitò ad andare trovarlo, cosa che, vinte le riserve di cui sopra, feci. Azzoni, per quello che mi consta da esperienza diretta, è un sensitivo puro, soprattutto nella fase, per così dire diagnostica, non mi risulta che abbia lo stesso straordinario talento che guaritore.
Entro in una sala spaziosa, Azzoni mi saluta ed io ricambio. Neppure mezzo minuto di silenzio. Nei successivi due o tre minuti, questo signore mi sciorina, nei dettagli, la storia “clinica” di tutta la mia vita. A partire dall’infanzia. Sì, infanzia! Mi dice di un incidente la cui memoria è sempre rimasta sepolta nel crepuscolo di lontanissimi ricordi. Un incidente, un’ustione, esattamente, di cui porto ancora traccia nella zona del malleolo destro. Azzoni lo collocò a tre anni di età. Ne parlai successivamente con mia madre, con sua massima sorpresa, e mi confermò che all’epoca avevo circa tre anni. E di lì poi, come ho scritto, dettagliatamente, t.u.t.t.a la mia storia clinica. Mi disse, per finire, di una certa infiammazione in corso, di cui però non avvertivo alcun sintomo. Feci gli esami specifici, e la cosa fu confermata.
La stessa mia esperienza l’hanno avuta le decine di migliaia di persone che hanno incontrato Azzoni.
Ora, Il Cicap e i suoi sodali possono metterla come credono; salvo darmi del bugiardo. Ammetto qualsiasi tenzone dialettica, ma non che si dia del bugiardo a qualcuno; soprattutto se questo qualcuno non ha alcun interesse ad esserlo, e non difende alcuna bandiera se non quella della verità.
Concludiamo: Azzoni, per quanto ne so è vivo. Che ci vuole a fargli una visitina con una telecamerina nascosta? Cento contro uno che il Cicap non lo farà; mille contro uno che, dovesse farlo, non vedremo mai quella ripresa; diecimila contro uno, il Cicap non intervisterà mai nessuna delle persone che hanno incontrato Azzoni. Io ci sono tornato due volte da Azzoni, e, in attesa del mio turno, ho parlato con molti astanti. T.u.t.t.i riferivano di aver avuto la mia stessa esperienza.
Tanto è.
Scusi, Francescom, non le è mai sorto il dubbio che il suo conoscente prima di introdurla a un colloquio con il Maestro gli abbia parlato della sua storia clinica? Non c’è comunque bisogno di scomodare il cicap: basterebbe che Azzoni, il quale a quanto lei scrive non è un eremita ma svolge intensa attività pubblica come diagnosta, si recasse presso un qualsiasi centro di ricerca e desse prova delle sue straordinarie abilità su un gruppo di pazienti. A quel punto potrebbe giovare al mondo enormemente più di quanto non faccia ricevendo la gente in un appartamento di viale Montenero.
“Scusi, Francescom, non le è mai sorto il dubbio che il suo conoscente prima di introdurla a un colloquio con il Maestro gli abbia parlato della sua storia clinica? ”
Nessun dubbio, 0,0 dubbi.
Primo non frequento burloni, pagliacci, perditempo; e quando ne incontro sono capace di riconoscerlo. Quel mio conoscente NON poteva avere dettagli così minuziosi sulla mia storia clinica personale, del tutto impossibile (salvo non fosse gli stesso un paragnosta). Lei non mi ha letto bene prima di rispondermi; ho scritto che io stesso avevo dimenticato alcuni episodi
Secondo: Azzoni non si è mai presentato come Maestro, ed anzi è una persona umile; prima di ironizzare dovrebbe, come ad esempio fa chi le scrive, toccare con mano (se si tratta di cose verificabili); e soprattutto studiare con mente aperta, fuori dal coro del chirieleison scientista. Sì, studiare, e studiare, e quindi ristudiare.
Terzo: perché mai uno come Azzoni (sul cui libro paga NON sono, non lo vedo da almeno 20 anni), dovrebbe sottoporsi, ossia porsi-sotto la auto-proclamata autorità dei membri del Cicap? Per me, Sig. Piero, autorità non ne hanno, e, come ho scritto, in una discussione dedicata, gliene dimostrerò perché.
Ultima questione, sotto forma di domanda: lei crede che io non abbia meglio da fare che inventare storie per proporle su un Blog? Oppure che passi il tempo alla ricerca di asini volanti? Se non lo crede, un cambiamento di modi potrebbe tornare utile.
Buone cose.
Mi scusi, Francescom, ma non comprendo le ragioni della sua irritazione. Seguo da tempo i suoi interventi su queste interessanti pagine, e devo dire che grazie ad essi sono riuscito a comprendere una serie di cose che finora mi erano sfuggite, temo invero per la mia lentezza di comprendonio. Meglio tardi che mai, comunque.
Mi scuso, Signor Piero, senza se e senza ma; il tono della mia risposta non è stato adeguato, avrei potuto dire le stesse cose in un altro modo. Accuso l’errore.
La sola attenuante è che ho davvero pensato (la sua risposta pacata mi ha mostrato che avevo torto) che lei fosse un provocatore. In effetti, comunque, trovo ancora strano che lei abbia potuto pensare che quel mio conoscente avesse ordito una specie d combutta con Azzoni. Oltretutto avevo specificato che Azzoni mi parlò di episodi che avevo dimenticato; quello dell’ustione è solo uno di questi. Mi disse fra altre cose, ma non mi dilungo, di un incidente che ebbi all’età di otto anni con i pattini, e che ebbe come conseguenza la mia conoscenza dell’ospedale. Per finire (ma lei questo non poteva saperlo) quel mio conoscente era una persona del tutto scettica e terrigna, commercialista, di professione e di testa.
In ogni caso, dato che quanto resocontato è pura verità, può verificare da sé. Azzoni opera ancora.
Grazie per avermi mostrato adi aver sbagliato.
Ho visto che Azzoni esercita ancora, e che la maggior parte di chi l’ha frequentato ne parla in toni entusiastici. Non penso sia l’unico caso in italia, so per esempio di una suora che nel veronese\mantovano faceva mezzi miracoli (sempre gratuitamente!) recuperando persone sull’orlo di “crisi di nervi” considerate casi insolubili per le cure psichiatriche dei migliori specialisti…
Mi chiedo solo quanto sia utile sentirsi dire cose che potrebbero allarmare oltremisura, senza aver in ogni caso un beneficio a livello di risoluzione della patologia rivelata dal sensitivo di turno… Ma tant’è, ognuno è libero di spendere il suo tempo e i suoi denari come crede.
Prem.go Giuseppe,
ho citato Azzoni perché facilmente verificabile, non perché caso particolarmente significativo. Azzoni è appena la punta di un iceberg che scende in mari profondi; e non è detto che le profondità siano sempre benigne. Anzi, i mostri esistono, e trovo veramente sciocco andarseli a cercare, come fanno spiritisti, “occultisti” da dopolavoro, e niuegisti. Io mi sento di mettere in guardia chiunque dal frivolo sperimentalismo in ambito psichico.
Per quello che posso dire, anzi ripetere, se Azzoni avesse nella cura lo stesso talento che possiede nelle diagnosi, potrebbe resuscitare i moribondi. Ma non lo ha, sempre sulla base della mia esperienza, non è riuscito a guarirmi dal disturbo che lui stesso aveva diagnosticato.
Ci fu un periodo, nella mia prima giovinezza, e da questa giustificato, che approfondii questo ambito. Questa esperienza mi porta e dire che Azzoni, appunto – per quanto possa mettersi di traverso allo scettico da manuale – è solo la punta di un iceberg.
Una scienza Vera, non dogmatica né parruccona, dovrebbe tenere conto di tutto ciò; senza sbandare nell’estremo opposto dello scemenziario niuegista.
Questo è quanto scritto sul profilo di Armanetti:”Signor Armanetti sono sia un suo follower,sia un lettore di Critica Scientifica,diretta dal Prof.Enzo Pennetta,su internet.Sto leggendo la risposta al commentatore “maurizzio”,direi in difesa della Sua Opera e la puntualizzazione di un altro lettore(e commentatore di Critica Scientifica)con l’invio di un articolo dell’organo ufficiale del Cicap,in cui si contesta sostanzialmente il Suo operato.La pregherei di consultare la sopracitata ed eventualmente intervenire,oppure anche tramite il Suo profilo Facebook.