Il bulldog dell’ortodossia ‘medicalmente’ corretta nell’ambito dei social, Roberto Burioni compie un salto di livello con un’iniziativa editoriale che proporrà contenuti.
E così CS, nato molto prima, come bulldog delle affermazioni sulla scienza non può mancare al proprio ruolo.
Non può che essere una buona notizia quella della nascita del nuovo sito di divulgazione scientifica sulla medicina curato da Roberto Burioni che è stato presentato con un video ed è andato subito online con una serie di articoli di informazione.
Tra i già numerosi articoli andiamo ad analizzare quello che più affronta uno dei motivi di base dell’azione del curatore, quello intitolato “La scienza non è democratica. Non può esserlo“.
Nell’apertura troviamo già materiale su cui riflettere:
La democrazia dei social network fa male alla scienza e all’opinione pubblica. Non si possono esprimere opinioni scientifiche senza basi, senza aver studiato, influenzando migliaia di persone su temi complessi.
L’affermazione “La democrazia dei social network fa male alla scienza e all’opinione pubblica.” è un incipit quantomeno infelice, affermare che la democrazia di social, cioè la libertà di espressione sancita dall’articolo 21 della Costituzione faccia male addirittura all’opinione pubblica è un atto sovversivo. Ricordiamo ai lettori di Medical Facts l’articolo 21:
«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.»
“…ogni altro mezzo di diffusione” scrivevano i padri costituenti, senza aggiungere e quantomeno preoccuparsi che questo potesse fare ‘male. Ma andiamo avanti:
La scienza non è democratica. La velocità della luce non si decide per alzata di mano, come ha detto Piero Angela, al quale tanto dobbiamo.
In questo secondo periodo il prof. sembra voler dimostrare la veridicità della sua prima affermazione mostrando proprio come la libertà di espressione usata da chi non abba studiato a dovere possa fare male alla scienza, infatti l’affermazione “la scienza non è democratica” non solo è errata secondo la filosofia della scienza (vedi T.S. Kuhn) ma è frutto della confusione tra i termini “scienza” e “dati”, perché se la scienza è il prodotto di un confronto che si svolge in una comunità di soggetti denominati scienziati, cose come la velocità della luce sono misurazioni e non teorie scientifiche: sulle misurazioni non democratiche (osservazioni) si costruiscono le teorie, le prime sono dati le seconde interpretazioni. Visto il riferimento fatto a Piero Angela, sarà il caso di avvisare anche lui.
Più avanti troviamo una condivisibile affermazione:
Bisogna studiare, prima di esprimere pensieri scientifici.
Nella vita reale, infatti, c’è gente che insegna. La maestra che in questo momento guida la mano della mia bimba nelle prime lettere, il saldatore che spiega all’apprendista come si tiene in mano un attrezzo pericoloso, il muratore che mostra al giovane appena arrivato come disporre in file dritte i mattoni.
Un’affermazione valida non solo nella scienza e seguita da un’immagine lirica di livello paraleopardiano, ma se le cose stanno così, perché si chiede di tacere a chi avendo studiato esprime conclusioni differenti dalle sue? Perché nel 2107 il dott. Roberto Gava e in seguito il dott. Dario Miedico venivano radiati dall’ordine professionale? Perché il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, chiede di sanzionare gli operatori della sanità (gente che ha studiato) che gettano ‘discredito’ (è un termine scientifico questo?) sui vaccini, come a stabilire che su quell’argomento la normale discussione scientifica è sospesa sine die. Ho apprezzato questo passaggio di Burioni, adesso mi aspetterei solo coerenza e non un esercizio di orwelliano bipensiero.
Riguardo alle dinamiche sui social leggiamo poi:
La rabbia di chi non sa, ma vuole parlare
Provano rabbia, ma la loro è la rabbia di Calibano, che se la prendeva con lo specchio che gli restituiva la sua atroce bruttezza. Essendo il mondo lo specchio che non vogliono vedere, dal mondo si rifugiano su Internet, uno spazio dove ciascuno di noi è solo un lampo di luce, trasmesso da un universo all’altro in una frazione di secondo, che può prendere la forma che vuole.
Troviamo qui un classico caso di straw man argument, si propone cioè una versione distorta dell’argomento in discussione per avere una vittoria facile. In questo caso la versione proposta e che chi solleva dubbi sulle affermazioni di Burioni è senza eccezioni un ignorante (i medici li hanno già radiati del resto…), però se è vero che in ogni discussione esistono troll e presuntuosi non è corretto ridurre senza eccezioni chi non concorda ad una macchietta stigmatizzante. Il riferimento al personaggio shakespeariano di Calibano aggiunge poi distanza tra il volgo ignorante e il dotto professore, il Prospero Burioni che da maestro sceglie la Tempesta per il suo teurgico ammonimento.
In conclusione si tratta di un articolo interessante, Medical Facts promette di essere un utile strumento per avere con Burioni quel confronto che ha sempre evitato con chiunque.
14 commenti
Purtroppo non é democratica é ancora peggio. É un oligarquía dove una casta decide quale é lamaniera “giusta” di interpretare i dati.
Questi ricercatori sono evidentemente tutti ignoranti della vera scienza e scrivono quindi solo sciocchezze (elenco parziale):
ANDERSEN H.J., NILSSON L.R., LUND E. 1965: “Acute leukaemia following smallpox
vaccination in a ten-month-old infant”, Acta Paediatrica Scandinavica, luglio, 54, pp. 383-386.
BARAFF LJ, ABLON W.J., WEISS R.C. 1983: “Possible Temporal Association Between
Diphtheria-tetanus toxoid-Pertussis Vaccination and Sudden Infant Death Syndrome”, Pediatric
Infectious Disease, gennaio-febbraio, 2 (1), pp. 7-11;
BARBANTI-BRODANO G., TRABANELLI C., LAZARIN L., MARTINI F., MERLIN M.,
CALZA N., CORALLINI A., TOGNON M. 1998: “SV40 as a possible cofactor in the
etiopathiogenesis of mesothelioma and other human tumors”, Giornale italiano di medicina del
lavoro ed ergonomia, ottobre-dicembre, 20 (4), pp. 218-224
BICHEL G. 1976: “Postvaccinial lymphadenitis developing into Hodgkin’s disease”, Acta Medica
Scandinavica, 199 (6), pp. 523-525
BLUMBERG D.A, LEWIS K, MINK C.M, CHRISTENSON P.D, CHATFIELD P., CHERRY J.D.
1993: “Severe reactions associated with diphtheria-tetanus-pertussis vaccine: detailed study of
children with seizures, hypotonic-hyporesponsive episodes, high fevers, and persistent crying”,
Pediatrics, giugno, 91 (6), pp.1158-65
BONDAREV V.N., DADIOMOVA M.A. 1969: “The Changes of the Nervous System in Children
After Vaccination”, in Pediatriia, giugno, 48 (6), pp.20-24.
BRADSTREET J.J., ELDAR J., ANTHONY A., KARTZINEL J.J, WAKEFIELD A.J. 2004:
“Detection of measles virus genomic RNA in cerebrospinal fluid of children with regressive autism:
a report of three cases”, Journal of American Physicians and Surgeons, giugno, vol. 9(2), pp.38-45.
CARROL-PANKHURST C., ENGELS E.A., STRICKLER H.D., GOEDERT J.J., WAGNER G.,
MORTIMER E.A. jr 2001: “Thirty-five year mortality following receipt of SV 40-contaminated
polio vaccine during the neonatal period”, British Journal of Cancer, 2 novembre, 85 (9), pp. 1295-
7.
CASTAN P., DEHING J. 1965: “Coma revealing an acute leukosis in a child, 15 days after an oral
antipoliomyelitis vaccination. Anatomoclinical study and reflections on cerebral lesions in acute
leukoses”, Acta Neurologica et Psychiatrica Belgica, maggio, 65 (5), pp. 349-367.
CATHEBRAS P., CARTRY O., LAFAGE-PROUST M.H., LAUWERS A., ACQUART S.,
THOMAS T. 1996: “Arthritis, hypercalcemia and lytic bone lesions after hepatitis B vaccination”,
Journal of Rheumatology, marzo, 23, pp. 558-560
CLASSEN J.B., CLASSEN D.C. 1999: “Immunisation and type I diabetes mellitus: is there a
link?”, Drug Safety, marzo, 21, 5, pp. 423-425
COULTER H. 1995: “Handicap e vaccinazione”, in The Omeopath, giornale della società di
omeopatica, gennaio 1991, riportato in La Buona Salute Naturale. Vaccinazioni, perché edito a
Cesena dall’Associazione per la Protezione della Salute, n. 1, maggio, p. 6.
COULTER H. L., FISCHER B.L. 1985: DPT a Shot in the Dark, New York.
DELAPORTE E. et al. 2011: “Measles in Geneva between 2003 and 2010: persistence of measles outbreaks despite high immunisation coverage”, Eurosurveillance, vol. 16,
http://www.eurosurveillance.org/ViewArticle.aspx?ArticleId=19980
DELARUE F. 1979: L’intoxication vaccinale, Paris 1977, tr. it. Feltrinelli, Milano.
DEVIN F., ROQUES G., DISDIER P., RODOR F., WEILLER P.G. 1996: “Occlusion of central
retinal vein after hepatitis B vaccination”, The Lancet, 8 giugno, 347 (9015), p. 1626
ELSWOOD B.F., STRICKER R.B. 1994: “Polio vaccines and the origin of Aids”, Medical
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FAGBIRE O.J. 2007: “Gardasil has dangerous Side Effects Says Public Interest Group”, Vaccine,
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FISCHER S.G., WEBER L., CARBONE M. 1999: “Cancer risk associated with simian virus 40
contaminated polio vaccine”, Anticancer Research, maggio-giugno, 19 (3B), pp. 2173-2180
FLAHAULT A. 1988: “Sudden infant death syndrome and diphtheria-tetanus toxoid-pertussispoliomyelitis immunisation”, The Lancet, 12 marzo, 1(8585), pp.582-583.
FULGINITI V. 1983: “Sudden Infant Death Syndrome, Diphtheria-Tetanus Toxoid-Pertussis
Vaccination and Visits to the Doctor: Chance Association or Cause and Effect?”, Pediatric
Infectious Disorder, gennaio-febbraio, 2(1), pp.7-11;
GEIER DA, KERN JK, HOMME KG, GEIER MR 2017: “Abnormal Brain Connectivity Spectrum Disorders Following Thimerosal Administration: A Prospective Longitudinal Case-Control Assessment of Medical Records in the Vaccine Safety Datalink”, Dose Response
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GERVAIX A., CAFLISCH M., SUTER S, HAENGGELI C-A. 1993: “Guillain-Barré syndrome
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GOLDMAN G.S., YAZBAK F.E. 2004: “An investigation of the association between MMR
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HALSEY N.A. 1999: “Limiting infant exposure to thimerosal in vaccines and other sources of
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HERROELEN L., De KEYSER J., EBINGER J. 1991: “Central-Nervous-System Demyelination
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HOROWITZ L.G. 1996: Emerging viruses:Aids and Ebola. Nature, Accident or Intentional?,
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KAPLANSKI G., RETORNAZ F., DURAND J., SOUBEYRAND J. 1995: “Central nervous
system demyelination after vaccination against hepatitis B and HLA haplotype”, Journal of
Neurology Neurosurgery and Psychiatry, giugno, 58 (6), pp.758-759.
Magistrale. Infatti la confusione (voluta?) dei termini, il bipensiero orwelliano, l’incoerenza logica non portano certo buona acqua alla “scienza”.
“We are such stuff as dreams are made on, and our little life is rounded with a sleep.” come disse Prospero, notare che dice “are made on” e non “are made of”, quindi non la nostra vita che è fatta della stessa meteria del sogno ma la nostra vita è costruita “con la stessa materia su cui sono costruiti i sogni” e la scienza non può essere fondata sul sogno ma purtroppo sembra che ormai quella che chiamano scienza sia proprio fondata su un sogno ad occhi aperti.
La scienza non è democratica ma neanche succuba di un qualsivoglia principio di autorità, anche se spacciato per autorevolezza.
Insomma gente, Marconi era autodidatta e ha vinto il premio nobel…
Anche lei ne commette svariati di errori.
Dice che l’espressione “la scienza non è democratica” è errata per la filosofia della scienza (Kuhn). Ma la filosofia della scienza non è scienza.
“Bisogna studiare prima di esprimere pensieri scientifici” non è una condizione sufficiente ma necessaria. I vari Gava e Miedico sono stati giustamente radiati, un medico che dice idiozie su una delle più efficaci scoperte scientifiche non ha titolo di parola.
Davvero? Svariati errori addirittura? Vede Luca iniziare con un giudizio che precede gli argomenti già è un pessimo modo di fare.
Primo: la filosofia della scienza, o meglio l’epistemologia, è ciò che LEGITTIMA la scienza, quindi è lei che sbaglia.
Secondo, silenziare con la violenza di un provvedimento disciplinare le affermazioni fatte da persone che, anche secondo il Burioni pensiero, sono titolate a parlare è un atto fascista, la scienza, e non solo, viene mortificata da questi provvedimenti e lei dovrebbe condannarli.
Sintetizzando dunque il Burioni pensiero: “la scienza non è democratica, è fascista.”
Su quel ” La scienza non e`democratica ” Burioni confonde ” scienza ” con ” verita` ” facendo della primo termine un sinonimo dell`altro. La confusione e` enorme perche` il primo termine significa umile ricerca di avvicinamento al secondo, non identificazione.
Interessante! Le “verità” scientifiche sono tali fino a prova del contrario di quanto esse affermano. Se così non fosse, la scienza o la conoscenza umana non sarebbe andata aventi. In realtà le verità della scienza sono delle certezze consolidate e condivise. Giustamente condivise, se consolidate o suffragate da innumerevoli conferme. Ma poi capita che alcuni dati risultino discordanti ed allora non si può fare finta che essi non esistano. In tal caso occorre, con la giusta umiltà di fronte alla realtà, tornare ad interpretare i dati: tutti quanti. Il paradigma precedente deve insomma essere aggiornato o perfezionato con delle distinzioni, delle relativizzazioni, delle modifiche che tengano conto dei nuovi dati. Così, per esempio, si è arrivati a dire che il principio deterministico (relazione causa-effetto) non vale per la fisica quantistica, dove pare predomini il principio probabilistico. Sbaglio? Ma in effetti, anche prima, l’isocronismo delle oscillazioni valeva solo per le piccole oscillazioni. Sbaglio? E, se domani si scoprisse che la velocità della luce non è insuperabile perché magari in uno o più fenomeni osservati essa risultasse superiore, cosa so dovrebbe fare? Negare i fenomeni osservati o relativizzare (o riferire ad alcuni ordini di fenomeni) tale insuperabilità? La scienza deve procedere ad occhi aperti e a coscienza spalancata: non deve chiudere pregiudizialmente gli occhi davanti a nessun fatto osservato, sperimentato, constatato; non deve aggrapparsi al paradigma conoscitivo vigente, considerandolo insuperabile; la coscienza non deve arretrare di fronte a nessuna novità che non collimi con quanto già noto. La centralità della Terra era coonestata o puntellata da convinzioni basate su una fiducia nel significato letterale delle espressioni bibliche (Fermati,o sole!). Ma le osservazioni degli scienziati (credenti ma dalla coscienza libera ed aperta) dimostravano che le cose stavano diversamente. Io credo che l’atteggiamento giusto di ogni uomo di scienza (informatissimo, specialista, conoscitore di quanto già noto su una branca dello scibile) debba anche essere quello di una apertura assoluta della coscienza e di una curiosità senza limiti. L’uomo di scienza e coscienza dovrebbe essere attratto dalle ricerche di frontiera, che mettono in dubbio la definitività di quanto già noto. Detto questo, è chiaro che, se ho un problema di salute, mi affido ad uno specialista e non al primo ciarlatano. Ma allo specialista e al ricercatore chiedo di sperimentare, di ricercare, di verificare nuove ipotesi, di analizzare dati conoscitivi che qualcuno segnala, non di mettere il bavaglio a quanti segnalano elementi nuovi. Quegli elementi, quei casi, vanno studiati con apertura mentale, non denigrati, non respinti, non ignorati. Quello che accade oggi è sconfortante: professoroni di grido odi fama vengono “incoraggiati” a favorire l’acquisto di certe pretesi piuttosto che altre. Altri escludono che certi vaccini (o loro componenti) possano sortire in certi casi effetti indesiderati molto spiacevoli. Lo fanno in piena coscienza o sono in qualche modo condizionati da elargizioni (anche non economiche ma in termini di facilitazioni della carriera o di notorietà)? Purtroppo se gli stati non finanziano abbastanza la ricerca (autonoma), finisce che il privato condiziona gli atteggiamenti dei ricercatori e li orienta. E’ solo un sospetto? No. E’ qualcosa di più di un sospetto. Ma non ne farei una norma. Diciamo che in me, semplice cittadino, rimane sempre un dubbio. Ma il dubbio è positivo: è maieutico. Genera curiosità, ricerca, rafforza l’apertura mentale, fa intravedere nuovi scenari possibili. Il dogmatismo (anche quello di certi scienziati) è pericoloso: restringe gli orizzonti della ricerca. Chiudo segnalando un caso, a mio avviso, interessante. In un paesi d’Italia (non ricordo quale) esistono ceppi familiari caratterizzati da livelli di colesterolo elevatissimi, che però non producono alcun effetto nocivo: niente ictus, niente ostruzione delle arterie, nessuna patologia cardiocircolatoria da ipercolesteroloemia… Pare che la cosa si spieghi, forse, con la compresenza o con l’assenza (non ricordo) di un’alta sostanza (una vitamina o un enzima…) . Se fossi un ricercatore medico, mi porrei questa domanda: vuoi vedere che di certe patologie non è causa il colesterolo ma quell’altro fattore (la presenza o assenza di esso)? E mi chiederei se non sia il caso di sperimentare una cura che agisca sull’altro fattore piuttosto che sulla riduzione del colesterolo (che è un grasso del sangue). Perchè si deposita, si traduce in ostruzione quel grasso, che forse dovrebbe contribuire a lubrificare a fluidificare, ecc.? E cercherei di effettuare ricerche senza sosta su quei ceppi familiari e su soggetti di comparazione. Per la verità non sono informato e non saprei dire se qualcuno quelle ricerche le stia facendo, ma, da cittadino mediamente informato, direi di no. Preciso: non ho informazioni al riguardo e ciò mi induce a pensare che su quel fronte non si stia operando con la necessaria curiosità di sperimentazione. Sbaglio? Scusate per la lunghezza della mia riflessione. Un cordiale saluto… a quanti non vorranno contestarla per partito preso. Grazie a quanti vorranno smontarla con atteggiamento di dialogo, con prove provate e con apertura verso nuovi orizzonti: senza pretendere di mettere il bavaglio a nessuno. Salutissimi. Concetto Rossitto.
Io credo che al di là dell’analisi logica, grammaticale, sintattica e semantica, anche condivisibile, della frase “la scienza non è democratica”, bisogni poi però anche cercare di capire il vero messaggio che si vuole dare e che è un messaggio condiviso da pressochè tutti gli uomini di scienza che io conosca, me compreso, se posso definirmi tale.
1)La scienza funziona perchè è una forma di ricerca del sapere basata sull’applicazione di un metodo ben collaudato e condiviso e che ha prodotto, di conseguenza, risultati concreti e affidabili in merito al progredire della nostra conoscenza del mondo.
2) La scienza è democratica, ma anche difficile, per cui anche se chiunque in teoria può partecipare alla ricerca e pubblicare, naturalmente però bisogna anche essere competenti e muoversi all’interno di norme e regole ben precise, che i ricercatori rispettano. E’ per questo che si deve studiare, e tanto.
3) La scienza non è democratica nella misura in cui ritiene giustamente inutile, o anche dannoso, tutto quello che è effettivamente inutile al reale progresso della conoscenza, in primis le opinioni di chicchessia, evidentemente spesso non sorrette nè da competenza, nè tantomeno da prove, dati, fatti, statisticamente e scientificamente significativi.
4) La scienza ha quindi tutto il diritto di combattere e condannare, oltre che i miti, anche chi, privo di adeguate credenziali, tenta, più o meno consapevolmente, di manipolare le evidenze scientifiche a proprio piacimento, rischiando così di vanificare i risultati di anni e anni di ricerca condivisa, facendo abilmente leva su un pubblico purtroppo ancora troppo sprovvisto di strumenti concettuali critici e quindi facilmente influenzabile.
5) Ancora troppe persone, per le cause più diverse, compresa anche una certa responsabilità da parte degli scienziati stessi, non hanno ancora capito che cosa sia e come funzioni realmente la scienza, e questo è decisamente un grosso guaio per tutti.
Vero dai.!Elenchiamo un po di successi di questa scienza di cui noi pubblico ignavo ma deferente abbiamo grandemente goduto: talidomide,ddt,coxib,mediator 150 mg,radithor e varie altre amenità propagandate come certe sicure e infallibili
Come tutte le attività umane anche la scienza non può certamente essere priva di errori. Forse però la differenza è che nella scienza gli errori normalmente vengono scoperti e corretti nel giro di poco tempo, perchè il sistema funziona e si evolve, nelle altre attività umane si può perseguire nell’ideologia di un errore per secoli. Naturalmente non sto qui a elencarle tutti i successi della scienza, perchè altrimenti dovrei scrivere un libro, ma se possiamo vivere molto di più e molto meglio dei nostri antenati e cominciamo a conoscere realmente il mondo in cui viviamo a che cosa lo dobbiamo secondo lei?
Signor Vomiero lei dice: “La scienza funziona perchè è una forma di ricerca del sapere basata sull’applicazione di un metodo ben collaudato e condiviso”
La scienza funziona perchè è una forma di ricerca del sapere basata sull’applicazione di un metodo ben collaudato e condiviso isto che abbiamo avuto una discussione sui eventi unici del passato potrebbe spiegaci quale sia seondo lei questo método scientifico?
Il fatto di essere unico, non toglie ad un evento la possibilità di essere indagato scientificamente, Blas. Tutto è unico, un terremoto, una malattia, un temporale, un fiocco di neve, il folding proteico, una via trafficata in un determinato tempo 0, un applauso, l’evoluzione di una specie ad un’altra. Ma ciò non ci impedisce di studiare leggi fisiche universali e di individuare pattern descrittivi ricorrenti. Sul metodo, o meglio, sui metodi e sui linguaggi utilizzati dalla scienza per giungere ad una descrizione modellistica di un sistema reale, ne ho già parlato ampiamente e diffusamente, anche in alcuni articoli.