Mentre Claudio Messora denuncia sul Fatto quotidiano il Killeraggio mediatico che colpisce chiunque ruoti intorno al nome di Marcello Foa, Wired fornisce una conferma andando a cercare elementi compromettenti sul sottoscritto Enzo Pennetta.
Solamente due giorni fa, il 2 agosto, il Corriere della Sera riportava la notizia intimidatoria di un presunto dossier del Quirinale a carico di Claudio Messora ideatore e mente del sito Byoblu che, con voce pressoché solitaria, ha dato spazio negli anni ad esponenti di un pensiero non allineato, e tra essi ha avuto il ‘torto’ di aver portato al grande pubblico del web una figura come Marcello Foa.
Oggi, 4 agosto Messora replica sul Fatto Quotidiano mettendo in luce un’azione tesa ad attaccare Byoblu per colpire indirettamente proprio la figura di Marcello Foa:
Più che con il Quirinale, l’ex capo della comunicazione del M5S se la prende con il Corriere della Sera per aver “mescolato un’inchiesta sui troll russi con un presunto dossier del Quirinale, gonfio di pagine sul mio blog, cose che non c’entrano niente fra di loro”; un gesto secondo il blogger “di killeraggio mediatico, molto intimidatorio”. Una “operazione”, dice Messora, tesa a entrare a gamba tesa “sulle vicende legate alla nomina dei vertici Rai”.
Giunge nello stesso giorno una conferma di questa caccia agli amici di Foa dalle colonne della rivista Wired che titola “La destra ha un problema con Darwin?”, un articolo nato spulciando dichiaratamente il profilo di Foa, alla ricerca, si suppone, di spunti per unirsi alla mud machine:
Scorrendo il profilo Twitter di Foa, ci siamo accorti che tra i suoi entusiasti sostenitori – ampiamente ricambiato – c’è un personaggio singolare, Enzo Pennetta
Il solerte Massimo Sandal, autore dell’articolo, deve aver spulciato non solo twitter ma tutto il web tirando fuori qualunque possibile collegamento e questione che riguardi il sottoscritto e deve averci passato anche un bel po’ di tempo, il risultato però è quello di un cassetto di ricordi rovesciato sul pavimento, tutto alla rinfusa, voglio quindi aiutare Sandal a fare un po’ di ordine anche nell’interesse dei lettori di Wired, a cominciare dal fatto che non mi riconosco politicamente in classificazioni che facciano riferimento ai concetti di destra e sinistra.
Wired innanzitutto è preoccupata che in prima serata si possa parlare di antidarwinismo perché, riadattando Wittgenstein, di ciò di cui non si può parlare si deve tacere. Ma da qui in avanti però vengono fatte una serie di affermazioni che necessitano delle puntualizzazioni perché non vorremmo che Wired incappasse nel disdicevole problema delle fake news.
Partiamo dall’affermazione:
Inutile ribadire che le opinioni di Pennetta sono considerate, diciamo così, scarsamente credibili da pressoché tutta la comunità scientifica, trattandosi quasi sempre di obiezioni trite e ampiamente confutate dai dati scientifici.
Qui vengono definite come mie delle obiezioni alla teoria darwiniana che non ho mai fatto e soprattutto non mi sognerei mai di fare, non ho mai usato quegli argomenti (spulci pure i 1818 articoli pubblicati sinora su Critica Scientifica per verificare). La costruzione di un finto avversario che non corrisponde al vero ma che si può battere facilmente si chiama tecnicamente “straw man argument”, argomento dell’uomo di paglia.
Poi l’autore prosegue:
Non intendiamo approfondire qui, ma chi volesse addentrarsi nel discorso può partire dalla risposta a Pennetta di Telmo Pievani.
Benissimo, parliamo della lettera aperta di Telmo Pievani e ricordiamo di cosa si tratta. Il 12 gennaio 2013 l’esponente di punta del darwinismo italiano pubblica sul sito Pikaia, il portale dell’evoluzione, una lettera aperta rivolta al sottoscritto, si tratta di ben 12 pagine che francamente sono un po’ troppe per essere solo una minaccia di querela per inesistenti insulti comparsi sul mio blog. Se ci pensa un po’ sopra caro Sandal, non le sembra un po’ strano che a meno di due anni dalla nascita del sito Critica Scientifica una persona in vista come il prof. Pievani spenda ben 12 pagine per argomentare contro uno sconosciuto autore?
Le do un indizio, le mie argomentazioni non sono per nulla banali come si vuol far credere e nella comunità darwinista stavano portando un certo scompiglio, per questo è dovuto intervenire il “capo” in persona a replicare e, se legge fino in fondo, a minacciare per indurlo a tacere.
Ma andiamo oltre:
Secondo Pennetta, però, il darwinismo non è pericoloso semplicemente in quanto teoria (a suo dire) falsa, ma sopratuttto quale radice e giustificazione della degenerazione politica e sociale che si tramuterebbe in darwinismo sociale. Sono esistiti certo pensatori che caddero in questa grossolana fallacia…
Se legge i miei scritti troverà che affermo ben altro, cioè che il darwinismo sociale non è la conseguenza di quello scientifico perché in realtà lo precedette e che la teoria di Darwin non fece altro che riprendere i meccanismi della società inglese dell’epoca e trasporli nella natura. Per inciso, a pensarla così era anche un certo Karl Marx. Altro ‘straw man argument’.
Proseguiamo la lettura di Wired:
Non stupisce che Pennetta e l’antievoluzionismo siano visti con simpatia da certi ambienti dell’integralismo cattolico, da sempre scettici sulle teorie del naturalista inglese (vi ricordate Roberto de Mattei che organizzava convegni antievoluzionisti col placet del Cnr?). Tra i fan di Pennetta c’è infatti anche Costanza Miriano, l’autrice molto cattolica di Sposati e sii sottomessa, colonna portante del Popolo della famiglia di Mario Adinolfi, che almeno in un’occasione ha presentato il suo libro in un evento intitolato sfacciatamente Goodbye Darwin.
Prima risposta, il prof. Roberto de Mattei non condivide le mie posizioni almeno come non condivide il darwinismo stesso, trovi un solo suo scritto nel quale io venga citato. Che Costanza Miriano, tra l’altro persona di grande intelligenza e simpatia, oltre ad essere una grande cuoca, sia una mia ‘fan’ e abbia presentato il mio libro “L’ultimo uomo” che parla di antropologia (la locandina presentava la scritta Goodbye Darwin ndr) cosa dimostrerebbe? Il salto mortale poi per costruire un collegamento con Mario Adinolfi è veramente un virtuosismo, anche in questo caso riporti una sola sua citazione del mio nome.
Ma poi insiste nel voler costruire un immagine legata al mondo del cosiddetto “creazionismo”:
Al blog di Pennetta collabora un altro insegnante di scuola superiore, Umberto Fasol, autore cattolico di libri dai titoli inequivocabili come La creazione della vita e sostenitore della realtà letterale di Adamo ed Eva.
Precisiamo: Umberto Fasol oltre ad essere un brillante professore è certo un creazionista ma non collabora affatto al blog, ho ritenuto interessante ospitare dei suoi articoli, cinque in tutto su oltre 1800, di cui l’ultimo risale a oltre quattro anni fa. Ritenti.
Una volta esauriti gli argomenti sul darwinismo e il creazionismo l’attenzione di Wired si sposta sulla politica:
Ma va detto che Pennetta, più che alla Chiesa e al creazionismo (dal quale precisa sempre di distanziarsi), è appassionato a posizioni consone alla galassia sovranista-rossobruna-complottista, come ad esempio la lotta alla fantomatica ideologia gender o il negazionismo climatico. Non a caso ultimamente, a dispetto del nome, il suo blog Critica scientifica si occupa sempre più schiettamente di politica vera e propria, con post dai titoli come Il nemico alle porte: le minoranze democratiche contro i popoli.
Pennetta infatti riscuote pieno supporto in ambienti come il circolo Proudhon, editore del suo ultimo libro e think tank rossobruno…
Correttamente (almeno una cosa!) viene ricordata la mia distanza dal creazionismo (termine che andrebbe magari spiegato) e quindi si passa a mettere sotto accusa il pensiero politico gettando subito in faccia l’etichetta “galassia sovranista-rossobruna-complottista” un termine corretto unito ad un neologismo politically correct per infamare gli avversari e per chiudere una parola “complottista” che non vuol dire niente se non una chiusura preconcetta. Ancora una volta se il Sandal avesse indagato un po’ meglio quello che aveva davanti avrebbe trovato nella copertina del mio primo saggio la risposta: “Scienza e potere dall’imperialismo britannico alle politiche dell’ONU”. Il collegamento tra scienza e politica è all’origine del blog e dei miei libri. Riguardo al Circolo Proudhon, oggi GOG, ancora una volta viene usata questa etichetta “rossobruno” inventata da altri, non dagli interessati, e quindi uno strumento di propaganda. Un marchio usato per chiudere il discorso senza dire nulla su una delle realtà più innovative e feconde del panorama culturale italiano.
E veniamo “last but not least” al collegamento con Byoblu di Claudio Messora che, rimandando a quello iniziale con Marcello Foa, inserisce l’articolo di Wired nella ‘mud storm’ conseguente alla nomina di Foa alla presidenza Rai:
Pennetta è anche vicino al celebre Claudio Byoblu Messora, ex responsabile della comunicazione del M5S, che ne ospita diverse e spesso assai lunghe interviste sul proprio canale YouTube. Ma soprattutto, idee congruenti a quelle di Pennetta (che infatti le riporta entusiasta sul suo blog) sono riprese da uno dei leader italiani del pensiero sovranista rossobruno, Diego Fusaro, secondo il quale “Il neodarwinismo fa da sfondo simbolico di riferimento al prosperare del neoliberismo”, anche se mette le mani avanti dicendo che questo accade “certo al di là della sua lettera e del suo spirito”.
Ecco dunque che nella psichedelica agiografia sulla mia persona le interviste su Byoblu e la sintonia con le idee di Diego Fusaro diventano una schiacciante prova del colpevole pensiero rossobrunista… la pistola fumante! Ma forse il problema è che dà fastidio che la mia intervista su Byoblu nella quale parlo di darwinismo viaggi verso le 200.000 visualizzazioni, incommensurabilmente di più di qualsiasi intervista di darwinisti nostrani, Pievani compreso.
https://youtu.be/-WIGqbUMtEQ
Avviandoci alla fine ecco anche l’islamic connection:
Pur di dare addosso a Darwin la destra italiana riesce perfino a mettere da parte il suo disprezzo per l’Islam. Artefice dello strano connubio è Fabrizio Fratus. Sociologo, ex dirigente di Fiamma tricolore, portaborse di Daniela Santanché, ora coordinatore del think tank di destra il Talebano (Fratus cita tra i suoi simpatizzanti Marion Le Pen, Massimo Fini e Diego Fusaro), vicino alla Lega di Salvini. Ma soprattutto, Fratus è da molto tempo a capo di un cosiddetto Comitato antievoluzionista che tra l’altro spinge per rimuovere la teoria dell’evoluzione darwiniana dai libri di scuola. Fratus, non sorprendentemente, partecipa a dibattiti proprio con Enzo Pennetta, organizzati dal solito Circolo Produhon.
In questo caso su Wired si dimentica di dire che con Fabrizio Fratus, tra l’altro persona preparata, il dibattito fu organizzato proprio per evidenziare le differenze di pensiero tra i partecipanti, se Sandal si fosse preso la briga di controllare avrebbe visto che nel confronto “Evoluzionista VS Antidarwinista VS Creazionista” io ero l’evoluzionista.
Dove sta l’Islam? Il Comitato antievoluzionista a sua volta collabora attivamente con Harun Yahya, pseudonimo di Adnan Oktar, il volto principale del creazionismo di matrice islamica…
Qui taglio in modo deciso ricordando che mai ho avuto a che fare con Harun Yahya.
Il seguito dell’articolo è un polpettone, sul quale per brevità sorvolo, teso a far intravedere un’equazione destra = antidarwinismo, ma purtroppo per l’autore devo dare una brutta notizia che tra l’altro avrebbe potuto apprendere già nel dicembre del 2011 se avesse seguito il mio blog: la sinistra più rappresentativa della storia, quella sovietica, condannò e uccise uno scienziato darwinista perché il partito condannava il darwinismo, il riferimento all’articolo su CS è questo: Nikolaj Ivanovič Vavilov protomartire. Ricordo anche la citata affermazione di Marx sulla teoria di Darwin e poi domando ancora: l’antidarwinismo è di destra?
Ma l’autore, dopo aver speso un’ingente quantità di parole (a partire dal titolo) per dimostrare che è la destra ad avere problemi col darwinismo dice che in pratica “anche no”. Solo per poi dire un “e invece sì”.
Molta confusione per un finale che è l’unica verità del ponderoso pezzo:
Ma se questa paura va al governo e rischia di introdursi nei mezzi di comunicazione, c’è poco da stare tranquilli.
Se questa ‘paura’, la loro paura che altri pensieri possano esprimersi in un libero e aperto confronto con i loro, va al governo, per chi ha costruito certezze con il pensiero politically correct ci sarà poco da stare tranquili.
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30 commenti
Mi vengono due considerazioni.
La prima che come al solito si mescolano verità, mezze verità, falsità e voluta nebulosità, sarcasmo gratuito e affermazioni “a risposta occulta e automatica” quindi è un evidente caso di tentativo di manipolazione.
La seconda riguarda le motivazioni, difficili da interpretare ma che a mio avviso possono rientrare nella categoria della paura.
C’è la paura di doversi confrontare con la realtà e dover rimettere in discussione le convinzioni rassicuranti di una vita, può esserci la paura del rischio di perdere quel mondo su cui si è costruita una carriera.
A me sembra che per reputarsi un libero pensatore bisognerebbe essere innanzitutto liberi dal ricatto della paura ma in questi tempi di significati semantici rovesciati la paura è diventata coraggio e viceversa, il vile eroe e l’eroe (chi pur avendo umanamente paura la domina e combatte per amore della verità) spregevole, bene videro Chesteron e Orwell.
Mi vengono due considerazioni.
La prima che come al solito si mescolano verità, mezze verità, falsità e voluta nebulosità, sarcasmo gratuito e affermazioni “a risposta occulta e automatica” quindi è un evidente caso di tentativo di manipolazione.
La seconda riguarda le motivazioni, difficili da interpretare ma che a mio avviso possono rientrare nella categoria della paura.
C’è la paura di doversi confrontare con la realtà e dover rimettere in discussione le convinzioni rassicuranti di una vita, può esserci la paura del rischio di perdere quel mondo su cui si è costruita una carriera.
A me sembra che per reputarsi un libero pensatore bisognerebbe essere innanzitutto liberi dal ricatto della paura ma in questi tempi di significati semantici rovesciati la paura è diventata coraggio e viceversa, il vile eroe e l’eroe (chi pur avendo umanamente paura la domina e combatte per amore della verità) spregevole, bene videro Chesteron e Orwell.
Tutto vero, ci aggiungerei la banalità di meccanismi pavloviani che a determinate parole fanno scattare reazioni automatiche, gli tocchi darwin e sei un bersaglio condiviso e facile.
Comunque rende bene
Trovo penoso innanzitutto lo strumento , vecchio come il mondo, di attaccare il nemico , in questo caso Foa, squalificandone i presunti sostenitori, in questo caso Enzo Pennetta. Questo fatto la dice lunga sullo stato di confusione mentale in cui versano le declinanti elites dominanti, che , sentendo il terreno smottare sotti i piedi, riescono a collezionare solo autogol devastanti, come qua, dove l’autorefenzialità ideologica si spinge sino al punto di screditare un soggetto non allineato al loro schema, invocando un altro sacro articolo della loro fede, il darwinismo, senza sapere che anch’esso versa in una crisi fortissima. Sperano di convincere la gente a pensar male di Foa perchè piace agli antidarwinisti….. Se la suonano e se la cantano in beata solitudine, ma intanto il mondo, per fortuna, va avanti.
Confusione mentale dovuta ad affanno, sono in difficoltà e finiscono per sbagliare, in questi giorni ne abbiamo visti molti casi.
Trovo penoso innanzitutto lo strumento , vecchio come il mondo, di attaccare il nemico , in questo caso Foa, squalificandone i presunti sostenitori, in questo caso Enzo Pennetta. Questo fatto la dice lunga sullo stato di confusione mentale in cui versano le declinanti elites dominanti, che , sentendo il terreno smottare sotti i piedi, riescono a collezionare solo autogol devastanti, come qua, dove l’autorefenzialità ideologica si spinge sino al punto di screditare un soggetto non allineato al loro schema, invocando un altro sacro articolo della loro fede, il darwinismo, senza sapere che anch’esso versa in una crisi fortissima. Sperano di convincere la gente a pensar male di Foa perchè piace agli antidarwinisti….. Se la suonano e se la cantano in beata solitudine, ma intanto il mondo, per fortuna, va avanti.
Certo che per essere la Nuova Bibbia,La Voce della Verità dall’oltreoceano Wired Italia si è trovata in acque agitate,almeno leggendo un vecchio articolo di Post,conservato nel mio computer.Datato 25 giugno 2015.E certo anche che niente si può insegnare agli americani nell’individuare “il nemico perfetto”.Con definizioni da guerra fredda.
Acque agitate ma potrebbero anche partire riposizionamenti, non mi aspettavo che ad esempio Wired smontasse il caso dei troll russi
Infatti tra di loro la guerra fredda è presente e permanente.
Sembra,sembrerebbe una vera e propia certificazione.Se un colosso della stampa-editoria mondiale si “scomoda” per un semplice “obiettore al darwinismo”(e sai,comunque,quanto rispetto provo per C.Darwin) dopo che gli americani si sono sollazzati,con molto gusto,dei creazionisti Usa;probabilmente conferma che stai(assieme ad altri)colpendo il bersaglio.Cioè sempre più vicino al cerchio dei 10 punti !
E allora continuiamo a lanciare frecce… 🙂
Evidente!
L’articolo di Wired, con il tuo commento qui sopra, diventa paradossalmente un ottimo strumento didattico per mostrare molte delle tecniche di propaganda. Ora condivido la tua replica…. 🙂
Assolutamente sì! 🙂
“Correttamente (almeno una cosa!) viene ricordata la mia distanza dal creazionismo “: cosa c’è di sbagliato nell’essere creazionisti?
Le leggi americane,in primo luogo,i giudici americani hanno ribadito “per legge”l’inesistenza di prove “scientifiche” del Creazionismo.Viceversa ?
Ah, quindi una legge umana mi impone cosa posso credere e cosa no?
Questo lo stabilisce chi domina l’occidente.Gente come me è sempre pronta ad accogliere ogni adeguata replica. Sempre in tranquillissima attesa.
beh, tanto per cominciare prova a leggere il mio post (linkato sopra). sono più di 256 caratteri, ma insomma, per un argomento del genere…
E’ un bellissimo link.Interessante,anche se devo studiarlo nei minimi particolari….questa notte.Per quanto riguarda l’evoluzione l’appunto di Pennetta mi sembra molto valido.E debbo dire che capire la presenza di Dio è la più nobile scienza.E poi non si sa mai,dovessimo realmente fare i conti con un Giudice Finale…….
Il fatto è che con il termine “creazionismo” viene inteso un rifiuto delle spiegazioni scientifiche per aderire ad un “miracolismo” biblico.
Ovviamente questa è una posizione assolutamente minoritaria ma viene usata per screditare qualunque visione critica del darwinismo.
In questo senso non posso essere creazionista.
E io che pensavo (ma in realtà lo penso ancora, 😉 ) che sia molto più razionale credere ad una Creazione…. https://www.ingannati.it/2016/04/03/lirrazionalita-dellateismo/
Sarà che twitter è “nato assieme a me” ma con poche parole(le sue) come ribattere alle critiche di “non scientificità”(se la scienza è verità o “inizio”della verità)del creazionismo ?
Come dicevo le discussioni sulla creazione riguardano la filosofia non le scienze naturali.
In poche parole:
filosofia = know why
scienza = know how
Adesso è evidente come mischiare le due cose dichiarando che la scienza sostituisce la filosofia/religione sia solo frutto dell’analfabetismo filosofico dei nostri tempi
Per un certo numero di intellettuali la Filosofia non esisterebbe più.Da ritenersi superata.Da qui il mare d’ignoranza per questa nobile materia culturale.
Il motivo è evidente, tolta di mezzo la filosofia chi smaschererà i falsi ragionamenti?
Un comportamento “antisportivo”.Troppo facile,senza chi Pensa,detenere il potere….
Mi spiego meglio, credere ad una creazione non implica non indagare scientificamente la natura.
Semplicemente sono due campi diversi e la scienza non può occuparsi dei fini delle cose.
Uno dei fondatori di Wired, Negroponte, si sta dedicando a diffondere in paesi svantaggiati computer portatili da 100 $ e presumo se ne fotta di Sandal e di CS. Se Wired si occupa e preoccupa di Enzo Pennetta, che silenziosamente stimo dagli esordi, è un chiaro sintomo di psicopatologia mediatica. Che dietro ci sia la demonizzazione di Foa, è indubbio, ma ciò che dovrebbe allarmare gli psicopompi del Partito Democratico e affini (Renzi e sodali), è il continuo perdere consensi ad ogni campagna per la libertà e la verità, le loro, ovviamente, a favore del Satana Salvini (Famiglia cristiana sentenzia). Battaglie condotte a mani sporche di rosso, a suon di libri censurati/oscurati, che non convincono che un manipolo di credenti ancora rimbambiti dalle omelie del politicamente corretto o dall’eccesso solare preso sulla battigia di Capalbio.