Alle elezioni del 4 marzo si combatte una battaglia così importante che l’Open Society di George Soros ci spende milioni di Euro.
Un pugno di noi può vincerla: facciamolo.
Avaaz, la ONG di George Soros che ufficialmente promuove petizioni ma che in realtà ha lo scopo di condizionare le scelte politiche di interi paesi ha mostrato il suo vero volto in questa campagna elettorale facendo pressione sui suoi “iscritti”, cioè a tutte quelle persone che abbiano solamente partecipato ad una campagna qualsiasi promossa dalla ONG iscrivendosi al sito, cercandone di condizionare il voto con messaggi allarmistici.
Avaaz e le ONG ad essa correlate si rivelano la vera alterazione illecita del voto democratico, si tratta di una potenza finanziaria sovranazionale che condiziona il voto operando indisturbata, facendo quello che per mesi abbiamo falsamente sentito attribuire ad altri. Dopo la denuncia del 8 febbraio in “Iadicicco attaccato da Avaaz: perché la votazione di Roma sarà un referendum pro o contro Soros” Avaaz ha continuato a fare pressione, ecco la mail inviata a me, un esempio del tipo di mail ricevuta da centinaia di migliaia di elettori in tutta Italia:
“Roma: questo fa davvero paura!”, almeno stavolta Avaaz dice la verità.
La sorosiana Avaaz ha visto i veri sondaggi e sa che Soros e la sua testimonial, Emma Bonino storicamente legata alle iniziative dell’Open Society e personalmente a Soros (padre e figlio), può essere fermata per un pugno di voti che convergessero sul nome di Federico Iadicicco, l’unico in grado di battere lei e quindi chi rappresenta.
Con una oculata manovra di marketing le politiche antidemocratiche di Soros e delle sue società sono state associate alla figura di una persona umanamente fragile puntando su un effetto psicologico di sicuro impatto elettorale, ma in realtà gli elettori del collegio Roma I avranno davanti la scheda con il volto di George Soros.
Anche l’imponente campagna elettorale, i cui finanziamenti saranno tutti da chiarire, mostra che sulla candidatura Bonino qualcuno sta puntando molto:
Il 4 marzo per la prima, e forse unica, volta un piccolo gruppo di persone avrà la possibilità di infliggere una significativa sconfitta a Soros.
Gruppi di elettori eterogenei provenienti da ogni orientamento politico avranno il 4 marzo la possibilità di riunirsi in un manipolo, fosse anche di poche centinaia o poche migliaia di persone, che con la propria scelta potrà compiere un’impresa dal valore simbolico e oggettivo inestimabile.
Quello che immagino è una compagine di persone normalmente avversarie ma capaci di guardare lontano, persone che unendosi a distanza in una provvisoria quanto decisiva compagnia al limite dell’incredibile possano pensare l’impensabile votando non il proprio partito ma chi può fermare il nemico comune. Avversari che pur restando tali facciano una momentanea operazione tattica per battere il più pericoloso avversario comune.
E’ superfluo fare l’elenco dei partiti ai cui elettori questo appello è rivolto, per un giorno dovremo non pensare ai partiti e fare la cosa più sensata, respingere nell’unico modo possibile la candidata di Soros e dare uno schiaffo al burattinaio, a sua volta burattino, delle realtà globaliste.
Ma non bisogna pensare che il voto in questo modo andrà realmente al partito contrassegnato: la percentuale di voti che si discosterà da quella nazionale sarà riconoscibile come voto contro Soros e non per il partito.
E più lo scostamento sarà grande meno quei voti di differenza saranno attribuibili al partito e dovranno essere classificati solamente come dichiarazioni contro Soros.
Fermiamo uniti questo esecutore di politiche globaliste, eversive e contrarie ai nostri interessi, potremmo non avere altre occasioni.
.
.
.
.
.
.
1 commento
Pingback: Quel manipolo che può battere Soros: pensare l’impensabile - IxR