Siamo alla fine del mese di luglio in cui era possibile acquistare il volume “La fine del sesso” su Le scienze, un testo dirompente. Tra gli obiettivi colpiti ci sono anche danni collaterali eppure nessuno ha detto niente
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Un libro allegato al numero di luglio del mensile Le Scienze ha un titolo enigmatico: “La fine del sesso“. Un invito alla castità si sarebbe potuto pensare, oppure la constatazione che ormai tanta è l’offerta in quel campo che prima o poi verrà a noia. Niente di tutto questo, la fine del sesso significa che presto non ci si riprodurrà più per rapporto sessuale.
E come avviene nelle migliori campagne militari degli ultimi decenni, si comincia subito col fare danni collaterali, o con un vero e proprio episodio di “fuoco amico”, infatti proprio dalle primissime righe del politicamente correttissimo mensile di Via Cristoforo Colombo, arriva una bordata micidiale alla questione (scusate, teoria mi sembra eccessivo) del gender:
Nel prossimo futuro il sesso sarà obsoleto. Non ci accoppieremo più per riprodurci, ma solo per piacere o magari altro, che comunque non avrà alcun legame con la generazione di prole.
Chiaro cosa viene detto in queste righe? Si può parlare propriamente di sesso solo quando l’atto è potenzialmente in grado di concludersi con la fecondazione, in caso contrario si parla di erotismo.
E’ interessane notare che è esattamente quanto sostenuto da Silvana de Mari che per questo è stata accusata di omofobia:
Da un punto di vista teorico la sessualità è un mezzo creato dalla biologia per creare la generazione successiva mediante l’incontro di un gamete maschile e uno femminile. Dove questo incontro non c’è, dove non ce n’è mai stata la potenzialità in realtà abbiamo erotismo. Una persona che si masturba sta facendo dell’autoerotismo. Due persone dello stesso sesso che si scambiano pratiche erotiche secondo il loro piacere stanno facendo dell’omoerotismo.
Ecco che dunque cadono sul colpo tutte quelle speculazioni parasofistiche secondo le quali per essere maschio o femmina all’anagrafe, e quindi sui documenti, non è necessari avere precise caratteristiche fisiche: si può scegliere. Tesi bizzarra ma ciononostante accolta con una recente sentenza della cassazione, ma con essa cadono anche quelle tesi per cui basterebbe un’operazione chirurgica per cambiare sesso, infatti se non c’è potenziale fecondità non si può parlare di sesso.
E quindi tutti gli orientamenti che sono percepiti psicologicamente ma non sono concordanti con l’effettiva capacità riproduttiva non sono sessuali ma psico-erotici.
Fatta questa distinzione appare in tutta la sua evidenza il fatto che ad esempio su un documento d’identità non abbia senso scrivere i gusti o gli orientamenti psico-erotici di qualcuno come non avrebbe senso scrivere che sono alto un metro e ottanta se sono alto un metro e settanta ma mi sento alto un metro e ottanta, e questo in quanto l’unico modo per sapere se chi presenta il documento è veramente colui che è indicato sullo stesso, è necessario ad esempio misurare l’altezza effettiva con un metro. Quindi per lo stesso motivo su un documento alla voce “sesso” va scritto Maschio o Femmina e non ha senso porre altre alternative, come proposto su Facebook e altrove, infatti se necessario un agente deve poter controllare se i dati del documento corrispondono a quelli di chi lo presenta, quindi o hai i testicoli con i quali produci spermatozoi (e relativo organo per fecondare) o hai ovaie con cui produci cellule uovo, e poiché queste ultime non sono verificabili a vista sarà fatto probante l’assenza delle gonadi maschili e la presenza di una vagina.
Finalmente, grazie al mensile “Le Scienze”, potremo difendere l’ovvio e sostenere con argomenti scientifici che i sessi sono due e che i generi percepiti appartengono alla sfera dell’erotismo o dell’identificazione psicologica, qualcosa di non misurabile.
Adesso qualcuno avverta la Cassazione.
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70 commenti
Hihihihi 😀
Chiedersi perchè l’ uomo sia così vulnerabile alle ideologie (leggi Fanfaronate). Chiedersi ancora come mai il mondo degli intellettuali sia il più assiduo ed entusiasta propagatore di fanfaronate (leggi Ideologie).
Forse si è perso il senso del ridicolo, indizio di pudore e intelligenza!
Gli “intellettuali” (ma aggiungerei pure i “vip” intesi come artisti musicali o di vario genere, sportivi di grido o eminenze dello show-biz) vengono avvicinati (se già non ne fanno parte) dai grembiulini i quali li circuiscono con il discorso piú consono all’impostazione psicologica del selezionato (deducibile dalle azioni dello stesso).
Il discorso di reclutamento puó assumere le connotazioni piú disparate, da quella filantropica (unisciti a noi per fare del bene) a quella piú egoistica ed aggressiva.
A quel punto, il neo-reclutato selezionato (sia per i canali ufficiali del grembiulame che per quelli ufficiosi), comincia a vedersi schiudere porte prima inarrivabilie crescere di fama e successo e a questo punto, l’utile idiota cotto a puntino si dedica con veemenza e slancio alla propaganda dei suoi padroni (occulti o meo che siano) convinto di farla in arbitrio mentre un realtà é solo un pupazzo opportunamente manovrato…
Sui documenti d’identità la classificazione del sesso, come l’altezza o i segni particolari, sono riportati solo per facilitare l’identificazione della persona. Ci sono paesi in cui vengono scritti anche i nomi dei genitori e paesi dove nessun dato biometrico è presente, sono quindi al giorno d’oggi dati accessori che nulla hanno a che vedere con la condizione della sessualità che vive ognuno.
Lei non ha colto il senso dell’articolo…
Perchè?
Infatti, ha capito ma fa obiezioni inconsistenti per far perdere tempo agli altri.
Quello che ho capito è che la Cassazione ritiene primario il diritto all’identità personale e alla salute rispetto all’esigenza di una più rapida identificazione dei cittadini, oltretutto esigenza che non può essere soddisfatta nel caso di una persona transessuale.
Comunque la mia obiezione non era sulla distinzione sesso/erotismo, che non ritengo di grande utilità all’ora di individuare una condizione transessuale, ma su come non sussista problema alcuno a cambiare l’assegnazione del sesso su un documento d’identità o sul codice fiscale.
Quindi se io domattina mi sveglio e mi sento uomo posso andare a rifarmi il cod. fisc. tranquillamente? Anche se fisicamente sono donna a tutti gli effetti? E se tra una settimana mi sento di nuovo donna mi rifanno di nuovo il cod. fisc?
Mi pare che la procedura non sia così semplice… In ogni caso ormai in tutti i paesi avanzati il sesso anagrafico può essere inteso come quello vissuto nella quotidianità dalla singola persona e non necessariamente quello alla nascita e non capisco dove sia il problema. Forse a lei viene tolto qualcosa se un maschio o femmina alla nascita scopre di esser nato/a nel corpo sbagliato e vuole che l’identità alla quale sente di appartenere venga trascritta anche sui documenti d’identità? A me pare, ancor prima di ogni dibattito scientifico/legale, una semplice questione di umanità.
Ah ma vedo che qui siamo ancora alla leggenda metropolita dei poverini “nati nel corpo sbagliato”! Magari se leggessi quello che dicono gli studi medici a riguardo faresti dei commenti un po’ più informati, e soprattutto eviteresti di considerarci come dei bigotti ideologizzatti e senza cuore che non hanno nessuna umanità verso chi è “nato nel corpo sbagliato”.
Oltretutto, non credi che il poter cambiare sesso a seconda di come ci si sveglia la mattina possa creare qualche problemino sociale (cosa che effettivamente sta già succedendo in altri paesi)? Che so, nelle carceri e negli ospedali? Il maschio che si sente femmina da chi va, dall’andrologo o dal ginecologo? E che in reparto ospedialiero lo ricoveriamo? Ma dai su, internet ce l’avete: usatelo.
Ah, e magari fai pure qualche ricerca sulla fine che poi fanno molti trans operati, così poi vediamo chi è che non ha umanità.
Prenda qualsiasi enciclopedia a sua scelta e vedrà che la transessualità è, sebbene l’abbia fatto con parole, come l’ho descritta io.
Riguardo il “cambiar sesso ogni mattina” non le rispondo perchè non accetto tali facili banalizzazioni di questioni così derie, idem dicasi sulla supposta impossibilità di accogliere un trans in un ospedale o rinchiuderlo in una prigione. Forse si, quello che manca al suo ragionare è proprio umanità.
Le tue enciclopedie sono un po’ vecchiotte mi sa. E prima di dirmi che sono poco umana leggiti per intero questi due studi, oppure, se non ne hai voglia, smettila di trollare.
– Sexuality and Gender, studio del dr. Lawrence S. Mayer (epidemiologista e psichiatra ) e Paul R. McHugh (il più importante psichiatra americano dell’ultimo mezzo secolo) http://www.thenewatlantis.com/publications/number-50-fall-2016
“Examining research from the biological, psychological, and social
sciences, this report shows that some of the most frequently heard
claims about sexuality and gender are not supported by scientific
evidence. The report has a special focus on the higher rates of mental health problems among LGBT populations, and it questions the scientific basis of trends in the treatment of children who do not identify with their biological sex.”
– Growing Pains, Problems with Puberty Suppression in Treating Gender Dysphoria, studio di Paul W. Hruz, Lawrence S. Mayer, Paul R. McHugh http://www.thenewatlantis.com/publications/growing-pains
Le “mie” enciclopedie sono identiche alle sue e a quelle di tutti gli altri.
Un trans avrà sempre la stessa 23sima coppia di cromosomi, sul documento quella va scritta, poi faccia quello che gli pare.
Guardi un pò… in tutti i paesi avanzati non è così, sarà che siam tutti stupidi tranne lei…
Paesi avanzati?
E chi lo decide cosa significa essere avanzati?
Si tratta di una terminologia positivista che rigetto.
E aggiungerei anche figlia di un’ideologia estremamente arrogante.
Non capisce il problema?!?
La scienza dice che il sesso è quello indicato dai cromosomi, quindi i paesi avanzati che dicono il contrario sono in realtà primitivi.
A me viene toto qualcosa ogni volta che la ragione viene calpestata in nome di un trip mentale e mi si voglia imporre la cosa come ragionevole.
XX=femmina; XY=maschio, il resto affari personali.
Per la scienza “sesso” non necessariamente ha significato di maschio e femmina e si parla infatti anche di intersessualità, evitiamo quindi semplificazioni che non vengono al caso. Bernacca le ha spiegato come viene determinato il sesso nelle competizioni sportive, ogni ambito segue quindi principi diversi e come vede nello sport non si segue il metodo utilizzato invece nei dati anagrafici, i quali a loro volta non necessariamente collimano con quelli individuati al momento della nascita.
Rivolgo anche a lei la domanda a cui, come da copione, Emanuela non ha risposto: forse a lei viene tolto qualcosa se qualcuno scopre che la propria corporeità non corrisponde al genere di nascita e quindi desidera vivere secondo il genere a cui sente di appartenere? A me pare, ancor prima di ogni dibattito scientifico/legale, una semplice questione di umanità.
Quale scienza?
Intersessualità? Ma di cosa stiamo parlando…
Enzo se non fosse drammatico sarebbe divertente 😀
”Diritto all’identitá personale ”è una locuzione priva di senso
E poi il bastian contrario e quello che fa obiezioni inconsistenti sono io…
Vede settete, nessuno ha il diritto all’identità personale nel senso di crearsela, la carta d’identità fotografa una situazione che nessuno di noi si è scelto: dove sei nato; quando; quanto sei alto.
Poi ci sono cose come il colore dei capelli che è l’unica cosa che si può cambiare, ma si tratta di aspetti secondari, apparenze, ecco solo se il sesso viene ridotto ad un’apparenza si può cambiare.
Quindi se si può cambiare non è identità ma apparenza, se è identità non si può cambiare a piacimento.
E’ chiaro che lei non ha letto quella sentenza. A questo punto non capisco come possa averci scritto sopra un articolo…
Stasera glielo spiego ora sono al lavoro
La legge può dire quello che vuole, di leggi ingiuste e errate è costellata la storia.
Non intendevo disquusire di giustizia Enzo ma solo attenermi al concetto astratto che il legislatore per legiferare deve farlo partendo da basi obbiettive e non soggettive, come per esempio, la definizione del termine “sesso“
Il legislatore legifera in primo luogo in base ad una prospettiva ideologica alla quale le basi OGGETTIVE vengono piegate.
Secondo la definizione di sesso certe leggi non hanno senso, si sta dando la zappa sui piedi.
Il legislatore legifera in primo luogo in base ad una prospettiva ideologica alla quale le basi OGGETTIVE vengono piegate.
Si Enzo, questo è quello che, purtroppo avviene nella realtá, ma che non è giusto.
Io ho espresso un concetto astratto ed ideale, cioè come dovrebbero essere le cose.
Spero che sia chiaro ora.
Non stavo contestando quanto hai scrittoa lo stavo rafforzando…
Se il Legislatore, teorico, applicasse al termine “sesso” la sua accezione anatomica (obbiettiva) e legiferasse di conseguenza non ci potrebbero essere non sense ed ambiguitá.
Sesettesettete ha la vocazione a fare il bastian contrario, tutto qui.
Per lui pur di fare l’alfiere del politicamente corretto sulla carta d’identità ci potrebbero scrivere il gusto del gelato preferito e altre cose che per tutti gli altri sono esempi di evidente inutilità.
PS il nome dei genitori non è un dato biometrico ma è un dato oggettivo verificabile, ritenti…
No Enzo, Se77e non ha semplicemente la vocazione di fare il bastian contrario, ma è semplicemente un noto troll (a mio avviso stipendiato, immaginate un po’ da chi) che imperversa anche su altri blog, inondandoli di interventi in misura tale da richiedere da parte sua un impegno a tempo pieno. Se dipendesse da me lo bannerei.
Era già stato bannato, infatti, quando si firmava “Flavio”. Ma a volte ritornano…
Che faccio banno?
Sì bannalo, e per una questione di umanità. E’ triste vedere che nella vita una persona non abbia niente di meglio da fare che frequentare blog a lui sgraditi. 😉
Io la lascerei scrivere: si sputtana da sè…
Il problema dei troll secondo me non è quello che scrivono ma il fatto che facciano perdere tempo a rispondere.
Ma se adesso anche in Italia si può cambiare sesso così come si cambiano i calzini, senza operazione, col codice fiscale come si fa? Perché lì c’è un numerino che indica il sesso della persona (credo sia 20 per gli uomini e 60 per le donne), e che a questo punto mi sembra chiaramente un retaggio della società patriarcale, fallocentrica ed eteronormativa. 😉
Eliminare il riferimento al sesso ne CF è facilissimo: per gli uomini non cambierebbe niente e nel caso delle donne bisognerebbe sottrarre 40 al campo ‘giorno di nascita’.
Non c’è niente da fare, indichi la luna e lui guarda il dito.
Infatti o sono io che non so più parlare italiano o è lui che non capisce.
Non capisce perché non vuole capire.
Ma il biologicamente uomo Vladimiro Guadagno in arte Luxuria nel cod. fisc. cosa deve mettere secondo te? Inoltre, andrà in pensione prima come le donne o come gli uomini?
Guarda sarebbe una ricerca interessante da fare. Quella sul cod. fisc. intendo.
Altro problema che non si pone dato che esiste già l’equiparazione pensionistica tra uomini e donne.
L’arte di non rispondere.
Domanda: “Andrà in pensione prima come le donne o come gli uomini?”
Risposta: “Problema che non si pone dato che esiste già l’equiparazione pensionistica tra uomini e donne.”
Ci sei o ci fai? Non si sta discutendo di pensioni ma della reltà oggettiva, sul codice fiscale cosa scrivi? E non rispondere che cambi la modalità di compilazione del cod fisc, trattasi di maschio o di femmina?
Se io ti chiedo:”andrà nel bagno degli uomini o delle donne?” e tu mi rispondi “facciamo un bagno solo” capirai che non si tratta di una risposta ma di un evitare la risposta.
Per cui: hai voglia di discutere? discuti, hai voglia di aver ragione? No far perdere tempo alla gente.
Non disturbarti a rispondere, ho già letto altri tuoi commenti sopra, sono sufficienti, grazie, ciao.
“se non c’è potenziale fecondità non si può parlare di sesso”. Come dice scusi? Quindi un uomo castrato o una donna a cui sono state asportate le ovaie non avrebbero un sesso definito? L’idea che il sesso di una persona sia determinato da ( o riconducibile a) la presenza dei testicoli o delle ovaie e’ una sciocchezza colossale, come si puo’ verificare su un qualunque libro di testo di biologia.
Sì, ma quelle che dice lei sono situazioni patologiche o comunque non fisiologiche. Peraltro non così comuni.
Le faccio l’esempio delle competizioni sportive. Le ispezioni visive dei genitali esterni per determinare il sesso degli atleti (il modello che l’autore dell’articolo vorrebbe estendere ai controlli di polizia) sono state abbandonate 50 anni fa perche’ ritenute inconclusive. I test del DNA sono stati abbandonati 20 anni fa perche’ ritenuti inaffidabili. Oggi si fanno quasi esclusivamente test ormonali, ma il loro scopo non e’ quello di stabilire il sesso di un atleta, ma piu’ banalmente quello di escludere dalle competizioni femminili gli individui con un livello di testosterone superiore a x. Buona serata.
Non sono un’esperta di test sportivi, quello di cui ho certezza è che i livelli ormonali sessuali nel maschio e nella femmina devono rientrare in determinati intervalli che sono diversi, appunto, nel maschio rispetto alla femmina.
Per esempio un aumento di testosterone in quest’ultima può essere indice di disfunzione ovarica (si pensi alla sindrome dell’ovaio policistico con eventuale presenza di irsutismo e/o alopecia).
Il testosterone è uno steroide anabolizzante che incide sulla performance sportiva, quindi ci sta che venga valutato anche alla luce del suo effetto dopante.
É innegabile comunque la corrispondenza tra produzione di ormoni sessuali e sesso di appartenenza (se ciò non avviene di solito si sfocia nel patologico).
Le code della distribuzione dei livelli di testosterone negli uomini e nelle donne si sovrappongono, non c’e’ nulla di patologico, si tratta semplicemrnte di variabilita’ individuale. E infatti una percentuale non trascurabile di atleti maschi avrebbero diritto, secondo i criteri attuali, a gareggiare con le ragazze.
Sono d’accordo che ci possa essere una grande variabilità individuale, ma è un fatto scientifico che mediamente l’uomo adulto produca 50 volte di più il testosterone rispetto alla donna.
Se non si fida di me, su internet puó verificare questo dato.
Non penso siano tanti gli uomini che vengono ritenuti idonei a gareggiare con le donne e non idonei a gareggiare con gli uomini e viceversa, pertanto non possono essere presi come
esempio del fatto che non ci sono differenze significative tra i sessi.
Concordo, non si parla di casi patologici perché fuorviante.
Credo che nella frase da te citata “sesso” vada inteso come “attività sessuale”.
Non ce la fanno proprio… sará il QI?
In tal caso la frase che ho citato ha ancora meno senso, visto che subito prima si parla di operazioni chirurgiche per cambiare sesso (??). Ma il punto viene ribadito piu’ sotto: “se necessario un agente deve poter controllare se i dati del documento corrispondono a quelli di chi lo presenta, quindi o hai i testicoli con i quali produci spermatozoi (e relativo organo per fecondare) o hai ovaie con cui produci cellule uovo, e poiché queste ultime non sono verificabili a vista sarà fatto probante l’assenza delle gonadi maschili e la presenza di una vagina.” Ripeto, queste sono sciocchezze.
E comunque non esiste alcuna relazione tra il sesso biologico o anagrafico di una persona, e la propensione di questa persona a dedicarsi ad attivita’ “sessuali” invece che “erotiche” (o magari a entrambe, o a nessuna delle due). Giocare sul doppio significato della parola “sesso” (come in questo articolo ) e’ solo un modo per pretendere di fare un’osservazione arguta quando invece non si ha assolutamente nulla di rilevante da dire.
Bravo Bernacca, lei si che ha capito la questione: se io mi sento un’aquila ( maschio o femmina non importa – oddio, forse sono sessista, non vorrei) che importanza ha se biologicamente sono un homo? Intanto volo, volo, anche sopra le teste di ca … anche più della mia.
Anzi aggiungo, buttiamo nel cesso tutta la biologia, compresi i tecnicismi linguistici ormai inadeguati per una società avanzata
Le operazioni chirurgiche per cambiare sesso semplicemente sono un’invenzione linguistica: il sesso non si può cambiare, questo dice la scienza.
Ma si può cambiare l’apparenza, e le parole sono importanti.
Se il sesso di una persona non si puo’ cambiare con un’operazione chirurgica, ne consegue necessariamente che il sesso non si puo’ determinare con un’ispezione visiva.
Ripeto, queste sono sciocchezze.
Il fatto che lei (e tutti quelli che la pensano come lei) ritenga dei dati oggettivi e verificabili come “sciocchezze” è altamente preoccupante e pericoloso…
E comunque non esiste alcuna relazione tra il sesso biologico o anagrafico di una persona, e la propensione di questa persona a dedicarsi ad attivita’ “sessuali” invece che “erotiche” (o magari a entrambe, o a nessuna delle due).
Dall’analisi sintattica di questo suo periodo emerge chiaramente che lei stesso opera una distinzione semantica tra «attività “sessuali”» (atte al fine procreativo) e «“erotiche”» (atte al fine epicureo) grazie all’utilizzo dell’avverbio «invece», dei pronomi «entrambe» e «nessuna» ed infine dell’aggettivo «due».
Su questa base risulta priva di senso o irrazionale l’affermazione che ha posto come incipit «non esiste alcuna relazione tra il sesso biologico o anagrafico di una persona, e la propensione di questa persona a dedicarsi ad attivita’ “sessuali”» visto che per profondersi in “attività sessuali” (procreative) si necessitano di due soggetti dotati di apparati sessuali (cioè di “sesso biologici o anagrafico“) differenti complementari che per la specie umana trattasi di due soli: quello maschile (testicoli e pene) e femminile (vagina, ovarie, utero).
Giocare sul doppio significato della parola “sesso” (come in questo articolo ) e’ solo un modo per pretendere di fare un’osservazione arguta quando invece non si ha assolutamente nulla di rilevante da dire.
Al contrario da quanto lei afferma invece: pretendere di negare la verità obbiettiva ed inconfutabile suddetta, come fa lei, significa sragionare ed essere preda di un vero e proprio delirio, condizione non adatta a valutare l’argutezza altrui…
Mi spiegate, per favore, che succede in una società avanzata, se io, che sono una testa di ca …, mi sento Napoleone, ovvero un gatto, oppure, chissà, anche un’aquila, posso anche volare, ovviamente in una società avanzata?
Si potrebbero fare degli esperimenti per risponderle:
– Al soggetto che si ritiene un aquila lo si farebbe spiccare il volo dall’Empire State building per verificare le doti aeree. In caso di schianto esperimento fallito.
Trattasi però di fallimento “avanzato” ci mancherebbe.
– Al soggetto che si sente Napoleone si potrebbe suggerire di andare in Francia e chiedere all’Armè di seguirlo alla conquista del mondo. Se se ne torno solo solo e mogio mogio esperimento fallito.
Trattasi anche qui però di fallimento “avanzato” ci mancherebbe.
A latere noto che l’articolo di Le Scienze parla anche di essere umani clonati a scopo terapeutico, cosa che – in chiave evoluzionistica – ha perfettamente senso, no? Dico, distruggere più embrioni e quindi individui sani allo scopo di curarne uno malato… Mah.
Allorché si dice che quello omosessuale è un istinto contro natura, per solito, oggi, si viene subito accusati di oscurantismo religioso. Tuttavia, a ben riflettere, l’oscurantismo religioso non c’entra nulla, perché è la stessa cultura che il mondo omosessuale organizzato ostenta e pretende di imporre a contrapporsi scientemente alla natura: dire che il dato biologico ( e dunque naturale) è irrilevante, rispetto al mio individuale sentire, non è forse un contrapporre sistematico la propria individualità al dato naturale? Resta poi l’enormità, pochezza e gratuità di questa presunzione: io, che nel giro del tempo son ben che meno che un soffio, prevalgono e considero irrilevante ciò che ha prodotto e produce tutto quanto mi circonda, attraverso regole complicatissime, i cui percorsi ed essenza ultima ancora quasi del tutto sfuggono – conosciamo, all’incirca, solo il 5% di quanto intuiamo costituisce la realtà positiva – dicono i fisici.
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