La Boldrini e la piramide scopiazzata. (quando il ridicolo precede la repressione)

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In un realtà orwelliana la lotta alla democrazia non può che svolgersi in nome della democrazia.

E così al personaggio politico meno rappresentativo della storia della Repubblica viene lasciata mano libera nel preparare il terreno alla repressione.

 

La Presidente della Camera dei Deputati è di fatto uno dei personaggi più attivi verso questioni riguardanti i contenuti della comunicazione dei cittadini e delle modalità con cui essa avviene, ricordiamo la sua iniziativa dello scorso febbraio. Un attivismo che si avvale della visibilità di una carica che non prevede una funzione di indirizzo politico ideologico, per saperlo le basterebbe leggere Wikipedia:

(Presidente della Camera) Il suo ruolo principale è quello di provvedere al corretto funzionamento della Camera dei deputati, garantendo l’applicazione del regolamento e provvedendo al buon andamento delle strutture amministrative della stessa.

Oltretutto personalmente è rappresentativa di un partito (SEL) che l’ha imposta come candidato senza passare dalle primarie e che alle elezioni politiche con le quali è stata eletta ha raccolto mediamente meno del 3% dei voti (3,2% alla camera e 2,97%), tutto spingerebbe quindi a farle assumere un basso profilo e non ad indulgere in una sovraesposizione politica che data la sproporzione del mandato ricevuto dagli italiani è in sé una storpiatura della democrazia.

Ciò premesso andiamo a vedere in cosa consiste l’iniziativa contro l’odio e il razzismo denominata “Commissione Jo Cox” istituita nel luglio 2016:

“Un’alleanza contro ogni forma di discriminazione”: per la presidente della Camera Laura Boldrini, la commissione Jo Cox nasce per combattere l’odio e il razzismo. “Nostro compito – ha spiegato poco prima della riunione della nuova commissione – è individuare il fenomeno, riconoscerlo e poi mettere in campo misure per prevenirlo e contrastarlo” La Repubblica.

La scelta del nome di Jo Cox merita qualche considerazione, si tratta della parlamentare inglese assassinata prima di un comizio contro la Brexit da qualcuno che gridava “Mettere l’Inghilterra al primo posto“, episodio in seguito al quale la campagna elettorale fu interrotta, un provvedimento che ha eliminato la libertà di espressione in nome di un preteso contrasto all’odio. Di fatto con quell’episodio si è posta la falsa uguaglianza tra disaccordo e odio. La stessa idea è alla base del documento promosso dalla commissione voluta dalla Presidente Boldrini, un documento intitolato:  “La piramide dell’odio in Italia“.

Diciamo subito che le dieci paginette di “La piramide dell’odio” (meno di mezza pagina prodotta per elemento della commissione in un anno di lavoro, ma non ci soffermiamo qui sul costo economico dell’operazione) elaborate da cotanta commissione sono una scopiazzatura di un’immagine dallo stesso titolo “The Pyramd of Hate” dell’Anti defamation league, una ONG  che si propone di contrastare l’antisemitismo e più in generale “…tutte le forme di fanatismo, di difendere gli ideali democratici e di proteggere i diritti civili per tutti facendo informazione, producendo istruzione e educazione, legislazione e patrocinio“.

NB. Aggiornamento: come è facilmente verificabile tra i metodi utilizzati dall’ADL c’è la schedatura dei sospetti ‘haters’. Questo nel documento della Camera non è previsto ma vista la fonte d’ispirazione potrebbe essere in futuro esclusa questa opzione?

Stesse finalità e stessa immagine, la figura originale della piramide risale al 2003 (o forse anche prima) si può trovare a pagina 10 del documento della University of South Carolina  promosso dalla Shoah Foundation e intitolato apunto “The Pyramid of Hate“, esattamente lo stesso nome di quello pubblicato dalla Camera dei Deputati. Si tratta di un laboratorio da far eseguire agli studenti e nulla esclude che questa stessa indicazione possa essere in futuro raccomandata anche per il documento boldriniano.

Come si vede la struttura è sostanzialmente la stessa, cambia nella parte più bassa dove i livelli I e II sono fusi insieme, la violenza prende il nome di odio e infine manca la parte terminale dove si arriva al genocidio, accusa che evidentemente non si sono sentiti di fare al popolo italiano.

A parte l’imbarazzante copiatura, nel caso specifico nella ‘piramide dell’odio” pubblicata dalla Camera domina una inconsistenza sostanziale che si accompagna ad un ‘benpensierismo’ diffuso, questo però non deve trarre in inganno in quanto all’atto pratico nasconde un pericolo sostanziale per le libertà democratiche faticosamente conquistate.

Questa la piramide:

 

Come si vede alla base compare “Stereotipi, false rappresentazioni”, niente di più vuoto era possibile scrivere, quei termini non indicano nulla di preciso e possono essere troppo facilmente sostituiti con “Opinioni e ancora opinioni”, nel tentativo di dargli un contenuto troviamo esempi  come i seguenti:

 

Cerchiate di nero a sinistra si trovano due opinioni che possono piacere o meno (per questo sono opinioni) di cui la prima a parti invertite sarebbe stata accolta senza problemi e la seconda rappresenta l’idea di una ripartizione di ruoli che se concordata vale come qualsiasi altra, compreso il suo opposto per chi lo sceglie tra il restante e rilevante 50,3% del campione. Cerchiate in rosso troviamo invece in un caso un’idea sul numero delle donne che rivestono cariche pubbliche del tutto legittima dal punto di vista meritocratico e non da quello sessista scelta fatta propria dai magnifici 24 componenti (calcolati inclusa la presidente ed esclusi gli esperti ascoltati), la seconda è il risultato di una domanda capziosa e ma formulata in quanto parla di un non misurabile “buon rapporto” tra madri  e figli mentre se si fosse parlato di tempo a disposizione per stabilire un rapporto le cifre sarebbero state impietosamente concordi col parere del campione.

Sul tema delle discriminazioni sessuali in complesso siamo di fronte ad un lavoro che usa i dati per orientare il biasimo e ottenere invece consenso verso le proprie conclusioni, come ha osservato Marcello Foa:

Mi aspettavo dati scioccanti su un’Italia intollerante e razzista. E invece esce il quadro di un Paese tollerante. Pensate un po’, il 20% degli italiani pensa che sia disdicevole avere un collega gay. Io lo leggo positivamente: l’80% non ha più pregiudizi omosessuali.

 

Andando oltre troviamo ancora delle considerazioni preoccupanti da parte del gruppo dei 24:

Nel primo riquadro si accusano gli italiani di essere ignoranti, di avere una conoscenza errata sulla percentuale di immigrati nel nostro paese, forse una commissione meno ottusa avrebbe dedotto che psicologicamente l’immigrazione viene percepita molto più di quanto le cifre dicano, un po’ come il caldo percepito delle previsioni meteo, e questo non è un fatto da condannare come ignoranza ma è invece una dichiarazione rivelatrice dello stato d’animo di chi non abita dentro i palazzi nei quartieri signorili dove presumibilmente risiedono i 24. Nel punto riguardante il lavoro è semplicemente riportato quanto fanno da sempre gli stati per difendere i propri cittadini, secondo la magnifica commissione paesi come gli USA e l’Australia e praticamente il mondo intero, che sono rigorosi riguardo la possibilità di lavorare per gli stranieri, sarebbero fomentatori di odio. Siamo ancora alla condanna di un’opinione libera e rispettabilissima. Nel punto riguardante il diffondersi della criminalità gli italiani hanno le idee molto più chiare della commissione, se solo uno del 24 magnifici si fosse preso la briga di controllare i dati ISAT (ops… c’era anche un rappresentatnte dell’ISTAT?!?) avrebbe visto che le cose stanno molto peggio di come pensano i più pessimisti:

Dati ISTAT 2012

Gli stranieri rappresentano il 32,6% del totale dei condannati, il 36,7% dei detenuti presenti nelle carceri e il 45%o del totale degli entrati in carcere

Vediamo che è proprio la commissione a dirci che la percentuale degli immigrati è dell’8% della popolazione, quindi queste cifre che parlano di un 32,6% dei condannati stranieri sono ancora una volta testimoni di un pessimo lavoro della commissione stessa e di una sua responsabilità come fonte di fake news. Sorvoliamo poi sul penoso confronto con i tedeschi che vengono presentati come il riferimento da seguire, i primi della classe che solo ad una mentalità subalterna poteva venire in  mente.

La piramide della commissione voluta e presieduta dalla Boldrini è dunque solo la scopiazzatura mal riuscita di un documento del 2003, il che significa che la commissione non ha sostanzialmente fatto nulla.  E’ la rappresentazione di un grossolano desiderio di controllo del dissenso, l’ennesimo sintomo di una decadenza democratica che poggiando sulla debolezza del pensiero comune scivola distrattamente verso lo stato totalitario.

 

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

25 commenti

  1. Voce nel deserto on

    Estremamente interessante il link ideologico dei “saggi” con l’ADL…
    Verrebbe da parlare della teoria di una “nota lobby” (chiaramente in combricola con i grembiulini, per non dire in simbiosi) che controllerebbe Whashington, e di conseguenza la UE e di conseguenza i suoi schiavetti tecno-burocrati messi a governarne illegittimamente i popoli…
    Poi peró comparirebbe qualche troll a giudicare con l’apposito marchio d’infamia, in barba alla piramide dei saggi (che tanto per loro non conta)

  2. E’ comodo etichettare chi la pensa diversamente come “hater” Così non ti devi prendere il disturbo di esaminare quello che pensa, e perché.

  3. Enzo Pennetta on

    Leggo informandomi su vari siti che uno dei metodi dell’ADL è la schedatura dei sospetti “haters”. Sarà copiato anche quello di aspetto?

  4. Voce nel deserto on

    Legiferare contro dei sentimenti é semplicemente o diabolico o delirante…
    Un delirio di onnipotenza nella fattispecie…
    La legge dovrebbe intervenire solo sulle azioni perché solo quelle puó analizzare… é preoccupante come la maggior parte della popolazione nei paesi Occidentali sia pronta a sacrificare i princìpi fondamentali della Civiltà solo per favorire i loro umori ed egoismi personali pur di eliminare chi da loro dissente…
    Piú che la Boldrini mi raccapriccia e mi disgusta questa massa acefala, priva di potere ed esclusa dai salotti che contano che peró si conforma a questo totalitarismo…

    Comunque, come penso da anni: persecuzione in arrivo..

    • Infatti così come “l’amore” dà diritto a sposarsi, l’odio dà diritto alla repressione. Invece di legiferare sui fatti, si legifera sui sentimenti. I fatti non esistono più.

  5. Quello che hanno in mente è semplicemente aggiungere il reato di opinione, o comunemente chiamato “thought crime”, lo psicoreato in termini dispotici, non puniscono quello che fai fisicamente ad altri ma cosa pensi, le tua idee, i tuoi sentimenti.
    Ma la legge serve per proteggere le persone non la loro morale.
    E’ una follia giuridica, un delirio da usare a comodato d’uso per censurare le critiche, che solo un regime o una dittatura totalitaria delle peggiori può partorire.
    Bisogna opporsi a tutti i costi e con ogni mezzo, il 2018 è ancora lontano e di danni ne possono fare ancora (già è mezza passata quella agcom in cui un organo governativo può rimuovere contenuti senza un giudice superpartes).

  6. Claude Liszt on

    Certo che leggere al vertice della “piramide”, dove si trovano i cosiddetti «crimini di odio», un “perpretati” invece del corretto “perpetrati”, ti viene il sospetto che chi ha redatto la piramide abbia in odio la grammatica italiana, più che altro.
    Firmato: Camera dei Deputati

  7. Un male antico, direi, della sinistra che non ha mai inteso adeguarsi alla democrazia. Nemmeno le destre amano la democrazia, ma ricordiamo che il primo ad abolire u parlamento non fu Mussolini ne’ Hitler ma Lenin.
    La sinistra ha una tara genetica che purtroppo sempre più dimostra di non essere un carattere recessivo ma bensì estremamente dominante: la supponenza, la convinzione di possedere la verità, di essere nel giusto.
    Ovvio che non tutte le persone di sinistra sono così, per fortuna l’intelligenza è distribuita senza guardare la tessera, ma in genere la sinistra è così, non ammette contraddittorio e chi contraddice o semplicemente esprime dubbi o prova ad esaminare la possibilità di alternative diventa immediatamente un nemico (del popolo naturalmente), ma il più grande nemico del popolo si rivela sempre proprio la sinistra e qui ne abbiamo una cristallina evidenza.
    I rapporti contro natura poi producono sempre frutti aberranti e anche qui ne abbiamo l’evidenza: il matrimonio fra la sinistra e la destra capitalista più becera produce questi bei risultati.
    -Il popolo? da educare e controllare-
    -Le sue esigenze? vizi culturali retaggio di un pensiero superato; sanno loro cosa serve al popolo. –
    -Le sue paure? Dispercezioni ed ignoranza.-

    Personalmente penso che nella costituzione più bella del mondo (?) manchi il contrappeso più importante, quello che impedisce che la rappresentanza si trasformi in oligarchia chiusa che agisce contro il volere della maggioranza della gente e cioè il vincolo di mandato (unico punto su cui sono d’accordo con i pentastellati).

    La democrazia non può essere aggettivata, non può essere “rappresentativa” perchè non è più democrazia.
    Così come il federalismo, quando hanno fatto quel can-can sul “federalismo fiscale” avevo già capito che si trattava di una fregatura dalla semplice aggiunta dell’aggettivo.
    Diciamo un po’ come la “Sovranità limitata”, tanto per capirci.

    Non ho tanta voglia di continuare, ho un piccolo problema “aritmetico fisiologico” che mi disturba, ma ci sono tanti pensieri che questo articolo mi ha suscitato, riassumo tutto con una parola: Sgomento.

    • Voce nel deserto on

      L’Italia è una repubblica democratica FONDATA SUL LAVORO”.
      Per chi sa comprendere il vero senso di queste parole (leggasi neo-schiavitù salariale), da quale entitá ideologico/religiosa sono state partorite e di quale pensiero essa è erede e prosecutrice, non si stupisce di certo di quanto sta avvenendo…
      È solo un step, una fase di un piano ben congeniato da poche menti perverse, psicopatiche, ostinate, organizzate e costanti… piano che sta funzionando a meraviglia con il consenso del popolo (estorto in parte con l’inganno e la menzogna ma in parte, ahimè, genuino, siamo onesti) il quale è ormai incapace di riconoscere gli unici e veri pilastri capaci di riempire di senso, pienezza e dignitá la vita…
      E da qui la degenerazione nel diventare schiavi delle proprie compulsioni e bassezze che conducono infine ad abbracciare il sistema totalitario che ne promette subdolamente la soddisfazione a scapito della grandezza e della giustizia a cui l’essere umano, correttemente ispirato, potrebbe assurgere emancipandosi dalla cricca criminale che lo vuole soggiogare…

  8. Vediamo così che esiste un’aspra lotta fra il fiorire della libertà di
    pensiero ed il principio di autorità che agisce ancora nella nostra
    epoca provenendo da tempi più antichi. E cresce il desiderio di
    assopirsi, di cullarsi nella fiducia dell’autorità. Oggi questa cieca
    fede nell’autorità si è paurosamente estesa e diviene pericolosa. Sotto
    la sua influenza l’uomo si sentirà sempre più perplesso a formulare
    giudizi. Nella quarta epoca di cultura egli riceveva – si può dire – in
    dono un sano intelletto; oggi lo deve sviluppare. La fede nell’autorità
    blocca questo processo di sviluppo e noi siamo interamente legati al
    principio di autorità. Pensate solo come sembrano impotenti gli uomini
    in confronto agli animali irragionevoli. Quanti istinti ha in sé
    l’animale che lo guidano nel modo più salutare per lui; lo fanno persino
    uscire dalla malattia e ricuperare la salute! Quanto irrazionalmente
    l’uomo lavora in questo campo! L’umanità moderna si sottomette
    interamente all’autorità e non riesce a farsi un giudizio sulle sane
    condizioni di vita. Noi andiamo incontro a tempi in cui la fede
    nell’autorità verrà sempre più consolidata ed eliminerà dalle coscienze
    il senso della responsabilità personale. In campo medico, giuridico, ma
    anche in molti altri ambiti della vita, gli uomini si dichiarano
    incompetenti, incapaci di formarsi un giudizio personale e disposti ad
    eccettare passivamente tutto ciò che la scienza dice. Questo in fondo è
    comprensibile, data la complicazione della vita moderna. Ma gli uomini
    sotto l’influenza della forza dell’autorità diventeranno sempre più
    impotenti e il principio del gesuitismo è proprio quello di rafforzare
    il sentimento dell’autorità”.
    Rudolf Steiner, 1916

  9. Simon de Cyrène on

    Vorrei giusto attirare l’attenzione che questa piramide è utilizzata con finalità opposta dai catto-fobi e cristianofobi in Europa… e qui i vari governi prestano manforte alla sua costituzione, sviluppo e mantenimento.
    Occhio, quindi.

  10. La piramide è solo da biasimare, non c’è alcun dubbio, così come non c’è dubbio che Boldrini sia sovraesposta, manichea, enfatica e poco amata. Quello che non condivido è il tipo di lettura che l’autore dell’articolo dà di alcuni dati. Faccio un solo esempio per non dilungarmi. Se la percentuale degli immigrati condannati o detenuti è alta bisogna riflettere e ammettere che ciò deriva in parte (e non in piccola parte!) dal fatto che quasi mai essi possono giovarsi dell’ausilio di buoni difensori a pagamento, e dal fatto che molto spesso non hanno fissa dimora, ragion per cui gli arresti domiciliari per i reati minori agli immigrati non si possono concedere, e finiscono in galera più degli altri.

    • Ma la maggiore incidenza di certi reati presso la popolazione immigrata non potrebbe essere indice di problemi sociali, di adattamento e integrazione, invece che di semplice incapacità a difendersi? Misuriamo le denunce invece che le condanne?

      • Neanche la statistica succitata calcola le variabili dovute ai problemi sociali di queste persone, ma è ovvio che è molto molto difficile che un immigrato (ma anche un italiano che viva ai margini!) non integrato e senza lavoro oppure sottopagato possa pagare cauzioni, avvocati o un tetto sotto il quale scontare pene minori. Ho parlato di pene mi-no-ri. Non ho sottomano statistiche dettagliate e coerenti che indichino la natura dei reati commessi dagli stranieri, e neppure comparazioni tra i reati commessi da loro e da noi. Se vogliamo parlare del problema gravissimo delle migrazioni che non si arresteranno e dei responsabili di una situazione ai limiti del delirio facciamolo, però senza partire dal presupposto che gli immigrati siano in maggioranza delinquenti o aspiranti terroristi. Non lo concepisco proprio.

        • Quando parlo di problema sociale sto dicendo che un immigrato delinque di più per “razza” o “cultura” o perché magari le condizioni disagiate favoriscono i comportamenti illegali. E questo non vale anche per gli italiani in condizioni disagiate o sbaglio? Quindi togliamo di torno la storia dei pregiudizi perché qui non c’entrano nulla. La condizione sociale prescinde da chi sei e da come ci sei arrivato.

        • Buonasera, le allego un link (non ho letto il regolamento e forse non è consentito, ma la fonte è istituzionale) https://www.istat.it/it/archivio/153369
          se apre il file “serie storiche” (è in formato Excel) potrà notare che alcuni reati sono commessi in prevalenza da una o più specifiche etnie. Sempre dall’ISTAT, qualche mese fa, ho correlato il numero dei residenti stranieri suddivisi per nazione, con i condannati dello stesso Paese. Tunisini, marocchini residenti in Italia sembrano avere una predilezione per i reati. Da evidenziare che i dati sono per i detenuti, ma se si analizza il numero dei processi (lei li chiama reati mi-no-ri forse perchè sotto i 4 anni non viene più recluso nessuno al primo reato, ma sovente anche in quelli successivi ma delinquere, a prescindere dalla pena, è comunque un male) e quando c’è la flagranza di reato con tanto di resistenza, minaccia, lesioni, gli stranieri sono in rapporto 10:1 con gli autoctoni. L’immigrazione completamente fuori controllo che stiamo vivendo in cui il motto è “venite e arrangiatevi come potete” è assolutamente diversa da quella che una nazione responsabile dovrebbe consentire in relazione alle possibilità occupazionali. Sulla terza carica dello Stato, non perdo tempo ad esprimere un giudizio: tempo sprecato.

  11. L’incredibile è che la costatazione di un fatto percepito dagli italiani venga unicamente associato al razzismo e non ad un problema sociale, come dovrebbe essere. Questa gente ha definitivamente rinunciato a risolvere i problemi sociali, compresi quelli che generano tensioni tra italiani e immigrati, e si attaccano al razzismo così di fatto favorendolo.

  12. Come sempre acuto e pungente nel far luce su una drammatica realta’ che sta cambiando il nostro paese

  13. Pingback: La Boldrini e la piramide scopiazzata. (quando il ridicolo precede la repressione) – Silvana De Mari Community

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