Referendum: le “trivelle meravigliao”

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Da giorni sui media si parla, quando se ne parla, del referendum sulle “trivelle” del 17 aprile.

Solo che le trivelle non ci sono, e non c’entrano niente le energie alternative. E così molti voteranno per un referendum che non c’è.

 

Facendo una semplice ricerca su Google riguardo al referendum del 17 aprile le immagini trovate non lasciano spazio a dubbi:

 

Dall’hashtag #notriv a quello #stoptrivelle al più fantasioso e politicamente scorretto slogan “trivella tua sorella”, tutti parlano di referendum sulle trivelle. Solo che nessuna trivella è in discussione, e lo ha dovuto spiegare direttamente Renzi:

“Ripeto fino alla noia, scusandomi con chi ha già sentito queste considerazioni, sulla bufala trivelle. Non c’è nessun referendum sulle trivelle. Non c’è una sola trivella in discussione: solo la scelta se continuare a estrarre carbone e gas fino all’esaurimento del giacimento senza sprecare ciò che già stiamo utilizzando oppure fermarsi a metà alla scadenza della concessione”.

“Non si vota sulle rinnovabili”. E spiega ancora la posizione della maggioranza del Pd: “Il referendum voluto dai consigli regionali, non dai cittadini, non vieta nuovi impianti: rende solo impossibile continuare a sfruttare quelli che già ci sono, alla scadenza. La bufala è questa: dicono che si voti sulle rinnovabili, su un nuovo modello di sviluppo, sull’alternativa alle energie fossili. In realtà si chiudono impianti che funzionano, facendo perdere undicimila posti di lavoro e aumentando l’importazione di gas dai paesi arabi o dalla Russia“.

Che si sia di destra o di sinistra (vogliono ancora dire qualcosa questi termini?), che stia simpatico o antipatico Renzi, non c’entra nulla, quello che ha detto è semplicemente la verità. Aver condotto una campagna referendaria sulle “trivelle” è semplicemente un errore. Secondo la Treccani la trivella è:

Sinon. meno com. e meno proprio di sonda, come macchina per scavare fori profondi nel terreno (per es., nello scavo di pozzi petroliferi).

E poiché nel referendum si parla solamente di pozzi già esistenti e non di nuovi, la parola trivella non doveva essere usata in quanto fuorviante.

E non si tratta neanche di una consultazione sull’uso di combustibili fossili ma solamente della proroga di concessioni già attive e per l’80% riguardanti il gas metano che non è a rischio inquinamento marino.

Un referendum che anche quando inteso nel senso corretto, appare quantomeno nella sua inutilità. Gli aspetti ecologici ed economici del quesito proposto sono stati analizzati in modo ampio su Climate Monitor negli articoli “Stupidario referendario – Parte prima” e “Stupidario referendario – Parte seconda

Insomma non si vota per fermare nuove trivellazioni, non si vota per le energie alternative, si vota per fermare delle non inquinanti, sicure e redditizie piattaforme già esistenti alla scadenza delle concessioni e, in caso di successo, per andare a comprare quelle stesse materie da altri, aumentando la dipendenza energetica, il deficit commerciale e il rischio di inquinamento in quanto, per quel che concerne il petrolio, le petroliere sono meno sicure delle piattaforme .

Un referendum quindi inutile e potenzialmente dannoso nei contenuti, fuorviante negli obiettivi e in ultima analisi dannoso per l’istituzione referendaria che esce indebolita da questo pasticcio.

Resta il fatto che molte persone Domenica andranno a votare per un referendum che non c’è, un po’ come quelli che alla fine degli anni ’80 andavano a comprare un prodotto che esisteva solo nella finzione televisiva, l’indimenticabile “cacao Meravigliao”.

A tutti quelli che andranno ad esprimersi su un referendum che non esiste è dedicato proprio il precedente paradigmatico di tutti i “prodotti” inesistenti:

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

93 commenti

  1. Conoscevo gia’ da tempo tutto quello che viene spiegato bene in questo articolo, e non avevo la minima intenzione di andare a votare.
    Ma viste le persone che invitano a starsene a casa, mi e’ venuta l’irrefrenabile voglia di andarci, a votare, e votare pure SI’.
    Tanto non saranno gli effetti di un inutile referendum a mandare all’aria questo disgraziato paese, almeno non piu’ di tutto quello che stanno facendo questi figuri.
    Sempre che ci siano poi, questi effetti…
    Stiamo ancora aspettando la privatizzazione della RAI, l’abolizione del Ministero dell’Agricoltura, i decreti per l’ “acqua pubblica” (altra bufala creata ad arte dai sinistri per combinare il casino che hanno combinato), ecc ecc…

    • Concordo pienamente con Piero.
      Tra l’altro, anche i fautori del sì, non parlano di quelli che sono i veri problemi che ruotano intorno a tutto ciò:
      1) La royalties ridicole che paga chi estrae il gas e specialmente il petrolio
      2) Il problema della subsidenza per tutte le trivelle vicine alle coste di Emilia-Romagna e Veneto.

    • La vicenda della privatizzazione dell’acqua è un caso che dimostra lo scarso peso che ha la volontà popolare e la degenerazione di quella che con un termine orwelliano viene chiamata democrazia.

      • Per l’appunto!
        Anche se per ipotesi vincessero i SI’ con il 99,99% dei votanti ed un’affluenza del 90%, se i risultati non garbano all’establishment se ne semplicemente FREGANO. Questa è la semplice verita’.
        E’ un (spero non l’ultimo) modo per dire “Ehi! ci avere fracassato e adesso facciamo di testa nostra”.

        • Su questa (amarissima) considerazione non posso che darvi (a lei ed al Prof. Pennetta) che darvi ragione.
          Ma credo valga la pena lo stesso di provarci.

  2. Io penso invece che votando SI sarebbe un’ottima occasione per opporsi ad un modello di sviluppo che favorisce, e favorirà sempre di più, le elites mondialiste a discapito del 99,99% della popolazione mondiale e dell’ambiente, sarebbe un’occasione per opporsi alla tirannia delle grandi corporations e infine un’opportunità di cercare di sganciarsi dai combustibili fossili, il cui uso si è dimostrato altamente deleterio per l’ambiente e l’uomo (rilascio nell’ambiente di sostanze altamente cancerogene ed inquinanti, rilascio di gas serra etc…) a favore delle rinnovabili.
    Solo alcuni giorni fa lessi che sarebbe sufficiente un quadrato di 380Km. di lato piazzato nel Sud Italia di pannelli fotovoltaici per poter coprire l’intero fabbisogno mondiale di energia elettrica.
    I posti di lavoro che inevitabilmente si perderebbero con questo referendum, sarebbero ampiamente compensati da una politica lungimirante sulle rinnovabili.

    • Ciao Davide, votando sì vengono a cessare le concessioni al loro scadere, credo che le corporations neanche si interessino al nostro referendum.
      Riguardo al fotovoltaico ho visto scempi di territorio in Puglia per un’energia che è conveniente solo a patto che sia sovvenzionata con soldi pubblici.
      Le vere soluzioni sono lontane, la CO2, come è noto, per me non c’entra nulla col riscaldamento globale, privarci di queste limitate fonti nazionali farebbe solo un favore a quelle corporations che ci venderebbero il loro gas e petrolio che non produrremo più da soli.

      • C’è da piangere in Puglia gli agricoltori eradicano i propri vigneti per l’installazione di fotivoltaivi su terra fertile fertilissima questo è uno dei tanti lasciti di SEL questo è le inutili pale eoliche che costano tanto rendono poco. L’unica rinnovabile davvero alternativa e interessante sarebbe il termodinamico ma anche lì Italia fucina di idee che poi altri realizzano come anche kyteGen

        • Gli ulivi vengono eradicati per scellerate politiche comunitarie volte a deprimere completamente il nostro comparto agricolo (illuminante la recente vicenda dell’abolizione dei dazi sull’olio tunisino) e la recente vicenda di quel famoso insetto (del quale non ricordo il nome) alla fine non è altro che l’ennesima scusa.
          I pannelli fotovoltaici(o termodinamici, decisamente più interessanti) possono essere tranquillamente installati in zone non pianeggianti (in Puglia non ce ne sono, concordo appieno, ma in altre regioni meridionali invece sì) dismesse perché la loro coltivazione anti-economica.

          • LA SPUTACCHINA tu non hai idea sugli ulivi la mia zona è stata interessata direttamente dal taglio ho visto gente piangere come se avessero perso un figlio gente a cui hanno tagliato 800 alberi sarà un danno dal quale non si recuperà più se non in decenni chi è giovane oggi forse vedrà un albero alto e forte nella sua vecchiaia se mai ripianteranno; quel che è certo è che i pochi giovani che si riversavano nella olivicoltura adesso cadranno nelle mani dei malavitosi spinti dalla fame e così se ne andrà un altro pezzo generazionale, brigantaggio 2.0 questo ci stanno regalando.

      • Buongiorno Prof. Pennetta,
        Concordo che anche il fotovoltaico e l’eolico non abbianoimpatto ambientale nullo, ma non certo così invasivo come le attuali centrale a metano o (peggio) ad olio combustibile (non c’è solo la CO2 ma anche particolato ed altri gas di combustione altamente tossici se non cancerogeni).
        Non c’è solo il fotovoltaico (anche se oramai il pannello di silicio comincia ad essere economicamente conveniente); c’è anche il solare termodinamico con il quale si può scaldarel’acqua sia per ricavare energia elettrica (in Spagna ci sono già centrali di questo tipo) che per riscaldamento domestico.
        Concordo che le trivelle non verrebbero fermate immediatamente, ma solo al termine della concessione; ma credo che sarebbe un fortissimo segnale che si può (e sopratutto DEVE) dare.
        Saluti

        P.S: sul riscaldamento globale, potrebbe darmi qualche link di approfondimento ?

        • E’ stata discussa parecchio su questo sito la bufala del riscaldamento globale.
          Puoi guardare per esempio anche su ClimateMonitor.
          Se ti vuoi fare quttro risate (amare) cerca su questo sito:
          site:enzopennetta.it Piero fotovoltaico” 😀
          Quanto al fotovoltaico, in poche parole, e’ una bufala, o meglio, funziona, ma a patto che sia pesantemente sovvenzionato pubblicamente. Quindi in poche parole il TEORICO risparmio che otterresti nelle bollette dell’energia elettrica, lo ripagheresti AMPIAMENTE nella fiscalita’ generale.
          Questo per fare i “conti della serva”.
          E’ come guardare le macchinine giocattolo che andavano con una goccia d’acqua negli anni ’80, e dire “ma perche’ non lo rifacciamo in grande”?
          Se ci si attaccassero tutti, la rete semplicemente collasserebbe.
          Per non parlare dell’autotrasporto e menate varie dei motori elettrici *E QUINDI* “ecologici”…

          • @ANDREAX: sì, ma non credo che di questo si possa colpevolizzare le energie alternative anche se ammetto di non conoscere affatto la realtà della Puglia….
            Credo comunque che il desolante scenario che tu descrivi sia da addebitare molto di più alle ‘lungimiranti’ politiche agricole europee (di concerto con quelle italiane), ultima delle quali la decisione di togliere i dazi all’importazione di olio tunisino.
            P.S: cosa è la SPUTACCHINA.

          • @PIERO: http://www.diee.unica.it/~pisano/13_143_20080930104402.pdf
            Non credo affatto che il fotovoltaico sia una bufala, il rendimento di una cella di silicio è ampiamente positivo.
            Non esiste solo il fotovoltaico, esiste anche il solare termodinamico, decisamente più redditizio in termini energetici netti.
            Sono d’accordo che con le rinnovabili non potremmo certo alimentare un’acciaieria o il trasporto automobilistico; ma sarebbe un primo, IMPORTANTISSIMO, passo verso l’affrancamento dalle fonti fossili e dalle multinazionali che lo commercializzano.

          • Come tu ben sai, i pannelli fotovoltaici hanno UN RENDIMENTO MASSIMO TEORICO, ovviamente irraggiungibile.
            Che poi sia positivo, non lo metto in dubbio..
            Posso anche bruciare banconote da 100euro per riscaldarmi, ed esse emetteranno un certo calore, ma non per questo credo possa definirsi un sistema di riscaldamento efficiente ed economico…
            Solare termodinamico? Idem con patate…
            A noi serve una sorgente di POTENZA, piu’ che di energia, e soprattutto CONTINUA e stabile.
            Tutte cose che PER FORZA di cose che fotovoltaico, eolico, ecc ecc non possono dare.

          • La POlitica Agricole Comune viene decisa da Francia e Germania, e la destinazione (che e’ anche una delle voci piu’ pesanti nel bilancio comunitario) viene ripartita per l’80% fra questi stessi due paesi.
            PRIMA avevamo una seppur minima voce in capitolo, adesso…

          • @Piero: non so che studi hai letto (se me li citi gli darò un’occhiata); quelli che ho citato io dicono che i pannelli fotovoltaici hanno una resa reale non solo teorica ma anche effettiva.
            La continuità effettivamente è un problema (non piccolo); ma credo che potrebbe essere risolto da:
            -) Studi su accumulatori molto piu efficienti di quelli odierni
            -) Far funzionare a pieno regime le centrali a combustibile fossile durante la notte e nelle giornate di scarsa illuminazione —> La dipendenza dai combustibili fossili verrebbe comunque ridotta in maniera significativa, probabilmente non solo non avremmo più bisogno degli idrocarburi dell’Adriatico ma probabilmente dovremmo ridurne anche le importazioni.
            Ribadisco il mio invito a dire SI ad una scelta che, a mio modesto avviso potrebbe avere conseguenze devastanti per chi vuole imporci il New World Order.

          • Non ho detto che il pannelli solari non hanno resa, ho detto che il limite TEORICO (e percio’ fisicamente relamente irraggiungibile) è del 29% per i pannelli in silicio (limite legato alla struttura cristallina del silicio) e del 36% per altri semiconduttori drogati (ben piu’ rari e costosi dell’uranio).
            Un passato e’ stato ospitato (o sono stati ripresi articoli di) Franco Battaglia, da leggere “L’illusione dell’energia dal sole”.
            Le centrali a combistibile fossile sono utilizzate secondo il carico della rete, non e’ che possiamo far produrre piu’ potenzs elettrica di notte per conservarcela per il giorno dopo. E nel caso di massimo utilizzo, sono utilizzate al 100%. Di notte noi importiamo dalla Francia l’energia prodotta da centrali nucleari (da loro un surplus… ah Francia e UK hanno DI BASE un allaccio domestico di 15Kw, roba che i nostri 3Kw fanno ridere) per ripompare l’acqua nei “bacini idroelettrici” per sfruttarla il giorno dopo.
            La “verdissima ed ecologissima” Germania, fonte di quelle grandissime sòle dei pannelli fotovoltaici, produce il sul bel 0,4% di potenza elettrica dal solare, tutto il resto e’ CARBONE e NUCLEARE.

          • @PIERO: Ho appena letto le dichiarazioni del cialtrone Battaglia su OGM e raccolta differenziata….. uscito completamente di senno come un attivista pro-gender 🙁

  3. Sono anch’io d’accordo che è stata montata la solita bufala ideologica, ma forse i dati diffusi non sono così chiari.
    Un’amica mi ha mandato questo commento che condivido con voi, senza però averne verificato le informazioni:
    —————-
    Le licenze in questione sono molto poco svantaggiose per lo Stato italiano, che riceve come compenso solo il 7% del gas estratto, mentre altrove lo Stato ospite ottiene dal 40 al 60%. Varrebbe la pena almeno ridiscutere gli accordi allineandosi al mercato, ri inviando almeno una volta al ruolo tipico di Cenerentola sfigata. La proprietà degli impianti entro le 12 miglia è per lo più straniera, dell’Eni sono 7 impianti di 21, per cui poi l’Italia ricompra quel gas che viene dai suoi dai suoi fondali (geniali!). Info e i posti di lavoro sono comunque legati alla sfruttabilità del giacimento, per cui una volta esaurito o comunque non più redditizio sarebbe chiuso. Qui si chiede di lasciare scadere i contratti attuali, in tempi ragionevolmente lunghi (5-10) che sono comunque in linea con quello che attualmente viene offerto dai vari datori di lavoro di oggi.

    • Guarda visto che quei denari se li mangerebbero ugualmente l’infinita pletora di portaborse pubnlici preferisco restino in mano si privati almeno so che ne fanno buon uso sia pure personale. Vome dite preferisco il solo danno al danno e alla beffa

    • Posti di lavoro che nei 5-10 anni potrebbero essere completamente riassorbiti dagli investimenti sulle rinnovabili che a questo punto si sarebbe costretti a fare.

      • Domandina “innocente”: se ci fosse tutta questa convenienza nelle c.d. “rinnovabili”, come mai gli USA (e alleati) vanno a fare la guerra in giro per il mondo per il petrolio?
        E come mai le grandi potenze regionali arabe del Golfo, quelli si che sono “e’ ppaesi d’o sooooole”, non investono nel fotovoltaico, ma guarda caso, nel nucleare?

        • Da (quasi) ex-nuclearista convinto, bisogna dire che
          -) Il nucleare è decisamente pulito rispetto alle fonti fossili, gli scarti possono essere adeguatamente riconvertiti in materiale fissile oppure sepolti in miniere di sale
          -) L’uranio 235 è decisamente scarso
          -) L’uranio contribuisce solo per il 15% della produzione mondiale di energia
          -) L’uranio è molto più esauribile delle fossili, è stato calcolato che se tutta l’elettricità fosse prodotta con il nucleare, in pochi decenni si esaurirebbe
          Forse vogliono dotarsi dell’arma atomica.

          • L’uranio 235 è decisamente scarso
            Pensa che prima ancora non si sapeva che esistesse! ;-P
            A parte gli scherzi, se si cerca meglio, lo si trova…
            E cmq i giacimenti sono molto meglio distribuiti e non hanno la cattiva abitudine di trovarsi sotto i piedi di scimitarrati inturbantati che non vedono l’ora di spiccarti la testa!

            L’uranio contribuisce solo per il 15% della produzione mondiale di energia
            Figuriamoci il fotovoltaico allora! (meno dell 0,4%).
            Da questo se ne deduce che non possiamo fare a meno del petrolio, no?

            L’uranio è molto più esauribile delle fossili,
            Esistono le centrali autofertilizzanti (una in Francia), ma la materia e’ troppo complessa per essere esaurita in uno slogan.

            Forse vogliono dotarsi dell’arma atomica.
            Questa va detta a tutti quei difensori (interessati) delle dittature islamiche che ci tengono per le p….
            Quindi O gli scopi del nucleare islamico sono pacifici, e allora non si vede perche’ non dovremmo farlo noi
            O gli scopi del nucleare islamico NON sono pacifici, e allora dovremmo fare di tutto (anche un bombardamento preventivo, no?) per non farglielo avere.
            Picccola considerazione: per alimentare una centrale nucleare (tralasciando tutti i dettagli tecnici) ci vuole materiale fissile al 5%.
            Per costruire un ordigno nucleare ci vuole al 95%.
            Ah, nel caso si pensasse ad una cosiddetta “bomba sporca”, basterebbe il cesio o comunque materiale nucleare ad uso sanitario, utilizzato in tutti gli ospedali del mondo, quello stesso che gli ospedali napoletani buttavano in discarica allegramente (scusami htagliato!)…

          • @PIERO: Devo dire che diverse tue argomentazioni sono inoppugnabili….
            Alla fine sono sempre stato nuclearista convinto, anche se credo sia sbagliato puntare solo ed esclusivamente sul nucleare.

          • Non so se è ironia ma cmq è ovviamente sbagliato fare affidamento su una unica fonte energetica. Quelli che conta è il mix di approvvigionamenti con nucleare e combustibili fossili a sostenere la base fissa e le idroelettriche a sostenere i picchi. Le c.d. rinnovabili le lasciamo ai radical-chic

          • P.S. O.T: se posso permettermi di darti un consiglio…
            Se vuoi diventare cristiano leggi QUALUNQUE COSA di Chesterton, ed EVITA accuratamente qualsiasi documento vaticano dal 1960 in poi…
            😀

          • Ultima cosa: sai che l’eclisse dell’anno scorso è bastata per mettere in crisi la rete del fotovoltaico tanto che hanno dovuto staccare tutto?

          • @PIERO:
            Diciamo che per il momento non ho la minima intenzione di diventare cristiano, ma sto comunque rivalutando certi insegnamenti del cristianesimo in quanto in piena conformità con la ragionevolezza ed il diritto naturale.
            Comunque, essendo OT, non è mia intenzione abusare dello spazio che il prof. Pennetta gentilmente mi mette a disposizione ma ti confesso che mi piacerebbe parlarne in un apposito forum di discussione.
            L’eclisse del 20 Marzo 2015 ? Non lo sapevo affatto; riusciresti a darmi qualche approfondimento in merito ?
            Mi sembra interessante la questione

          • @PIERO: non ne conosco, ma se mi dici quale a me potrebbe stare benissimo.
            Fammi sapere

          • Non voglio tediare ulteriormente il prof, quindi puoi chiedere a lui di darti la mia mail cosi’ parliamo in privato, se ti va!

        • «Domandina “innocente”: se ci fosse tutta questa convenienza nelle c.d. “rinnovabili”, come mai gli USA (e alleati) vanno a fare la guerra in giro per il mondo per il petrolio?»
          .
          Piano piano ma costantemente gli USA si stanno rendendo indipendenti a livello energetico, anche grazie a tecniche come il fracking (che provoca terremoti ma chissenefrega della popolazione). Ormai il petrolio è solo un guadagno collaterale dell’Impero del Caos, dove, come dice Pepe Escobar, il caos è il fine, non il mezzo.Petrolio, nucleare, fotovoltaico ed eolico sono energie del passato, chissà cosa hanno negli archivi ma non tirano fuori.

  4. Quelle a favore del nucleare sono argomentazioni che hanno poca presa se messe così, bisogna invece dire “Tutta Europa – che dico ? – tutto il mondo, usa il nucleare, perché noi no ? ” Con le unioni omosex questo approccio ha avuto successo…. 🙂
    L’Europa ha chiesto a questo Paese “arretrato” di introdurre le unioni civili e di rendere più accessibile l’aborto, cosa aspetta a chiederci di adeguarci anche sul nucleare ? Come mai ci chiede solo le cose che piacciono tanto ai sedicenti progressisti e non quelle che non piacciono loro (anche quando c’entrano davvero col progresso) ?

    • Ho già esposto qual’è la mia critica fondamentale al nucleare, al di là del khomeinismo di Greenpeace: durerebbe decisamente meno del petrolio.
      Certo, andrebbe sfruttato (almeno non sarebbe nemmeno più utilizabile per bombe atomiche), ma non ‘salverebbe certo il mondo’ come sostiene Gwineth Cravens.
      Il solare e l’eolico invece sono inesauribili (se ne riparlerebbe tra circa 5mld di anni :-)).

  5. Condivido anche questo commento trovato in rete:
    ———-
    Ho valutato la questione nel merito, e non ho assunto alcun atteggiamento pregiudiziale. Inizialmente ero indifferente alla questione; poi mi sono informato, sono andato a guardarmi la legge, sono andato a guardarmi le concessioni (con particolare riferimento alla franchigia, quando si resta al disotto di certe quantità di petrolio o di gas per ciascun anno), Sulla base di queste constatazioni, ho infine confrontato il tutto coi principi liberali ai quali mi ispiro.
    Mi sono così reso conto che il governo di oggi (non quelli di prima) ha trasformato in concessioni a tempo indeterminato (cioè perenni) quelle che erano concessioni a tempo determinato.
    In tal modo, ha trasformato surrettiziamente un titolo concessorio in un titolo di proprietà; inoltre, lo stesso governo (quello di ora, non quelli di prima) ha alterato il mercato, perché ha regalato agli attuali concessionari una rendita di posizione a scapito degli altri aspiranti concessionari del passato, i quali hanno perso la gara (o non vi hanno partecipato) sulla base di un calcolo economico parametrato alla durata della concessione, e che magari, se avessero saputo che la concessione era perenne, avrebbero partecipato o fatto un’offerta migliore.
    E tutto questo, senza chiedere neppure agli attuali concessionari un solo euro in più per lo Stato italiano (non so dire se la stessa cosa è avvenuta per i generosi governanti di oggi).
    Ed è solo a questo punto che ho deciso di andare a votare e di votare un sonoro SI, per quel che vale.

    • Io vado a votare si perché Napolitano ha detto di astenersi
      P.S. prof c’ è un mio commento in moderazione e non so perché

      • Io non vado a votare perché pago già parlamentari e consiglieri regionali per risolvere questioni estremamente tecniche come queste e vorrei che la finissero con questi referendum assurdi dove chiedono alla gente cosa devono fare loro che sono pagati anche troppo bene per decidere su tali questioni.
        Poi sapendo che il referendum è promosso dalle Regioni che sono anche peggio del governo centrale per malaffare, privilegi e accumulo di spesa improduttiva e incontrollata, non mi muovo proprio.

        • E Altri PAGANO DI PIU’ e MEGLIO quelle stesse persone per farci questi regalini e convincerci a metterci nelle loro mani.
          Non me ne frega un cavolo dell’argomento del referendum, tanto se non gli aggrada sapranno subito come aggirarlo, e’ per dare un segnale, soprattutto a quelli che hanno detto di starsene a casa.
          Come ho detto anche io non volevo votare, ma visti quelli che sostengono l’astensione, votero’ SI’.

          • Eh non sia mai che per una volta il buon Cipriani non pensi quello che i poteri forti gli ordinino di pensare

          • Scommetto che al referendum passato sul nucleare e sull’acqua ci sei andato vero?

          • Giuseppe Cipriani on

            Tu mi sottovaluti, Piero… Non farò lo stesso errore con te, in quanto ti considero intelligente abbastanza per capire dove il confronto stride perché più che l’oggetto del contendere cerchi lo scontro.

          • Piu’ che altro sono “pre-veggente” perche’ sono pronto a scommettere che tu al referendum scorso sui nucleare ci sei andato, e mica perche’ eri a conoscenza della tematica, ma per mandare a casa Abbelluscone…

          • Pare che quelli del Kytegen siano passati invano da questo sito. A me, nella mia ingenuità, avevano convinto parecchio. Mi era piaciuta anche quella rivelazione sui “cattivi” petrolieri che li avevano ascoltati e presi in considerazione molto più dei fautori delle energie rinnovabili. Questi ultimi difendono il loro orticello, ormai sono in ballo e compromessi con fonti che al momento sono valide solo perché sovvenzionate. Posso credere che i petrolieri siano più attenti alle novità, se sono uomini d’affari sanno che devono prepararsi al futuro senza preconcetti, mentre i fautori delle energie rinnovabili sono legati a dei pregiudizi ideologici e fanno più fatica ad abbandonare le fonti inefficienti di cui si sono innamorati e con le quali stanno sicuramente facendo business.
            Se i petrolieri sono i “poteri forti” questa volta sto proprio con loro, perché tra le due parti mi sembrano quella con meno pregiudizi e maggiore apertura mentale.

          • Allora Cipria’, ce sei annato ar referendum contro er nucleare ‘a vorta scorsa?
            Se po’ sape’?

    • Fammi capire…. se come dici tu la concessione è perenne, visto che comunque le estrazioni proseguiranno fino alla durata della concessione stessa, dovrebbero terminare unicamente alla fine della vita utile del giacimento; in altre parole questo referendum sarebbe unicamente l’ennesima presa in giro, right ?
      Potresti darmi qualche riferimento su quanto hai esposto ?

  6. Fammi capire…. se come dici tu la concessione è perenne, visto che comunque le estrazioni proseguiranno fino alla durata della concessione stessa, dovrebbero terminare unicamente alla fine della vita utile del giacimento; in altre parole questo referendum sarebbe unicamente l’ennesima presa in giro, right ?
    Potresti darmi qualche riferimento su quanto hai esposto ?

  7. Mi spiace andare OT, ma ci tenevo a rispondere a questo commento di Pennetta (e a quello immediatamente successivo) nel post sul non-senso creazionista: http://www.enzopennetta.it/2016/04/quindici-risposte-al-non-senso-creazionista-4/#comment-49172

    Tanto per cominciare, nessuna teoria scientifica nasce dal nulla, prendere ispirazione e mettere insieme i pezzi da chi ci ha preceduti è un processo del tutto normale (non solo nella scienza, direi) e la grande novità sta nella visione di insieme che si ottiene. Criticare qualcuno perché una certa idea era già emersa in precedenza, sebbene in una forma terribilmente più grezza, vuol proprio dire non aver più argomenti validi da mettere sul tavolo. Senza contare che fra le protoidee accennate in qualche riga di Erasmus Darwin e la teoria dell’evoluzione di Charles Darwin c’è un abisso fatto di studi, osservazioni, testi, riflessioni e speculazioni.
    Il che conferma che a lei interessa solo trovare una scusa per attaccare Darwin, piuttosto che fare una seria discussione scientifica. La sua critica è a senso unico, sempre e comunque contro una posizione, a prescindere da fatti ed evidenze. Spero che ai lettori di questo blog (che non siano già schierati a prescindere come lei) non sfugga questa differenza.

    Ci sono varie accezioni del termine “attivismo”, ma di certo non sono limitate ai soli partiti politici. Ci sono attivisti ambientalisti, vegani, religiosi, femministi, informatici e via dicendo. Cito Wikipedia: “L’attivismo è un’attività finalizzata a produrre un cambiamento sociale o politico ed è spesso intesa anche come sinonimo di protesta o dissenso.”
    L’argomento del “o sono attivisti anche i darwinisti o non lo è nessuno” è invece una fallacia logica. Intanto perché uno può essere attivista anche se la posizione cui si oppone non lo è. E poi perché sta di nuovo facendo di tutta l’erba un fascio; se vuole dirmi che Dawkins è un attivista (nello specifico un militante ateo) allora sono d’accordo con lei, ma i darwinisti non sono tutti come Dawkins, cosa che ho ripetuto allo sfinimento.
    Quindi al massimo la sua frase potrebbe essere riformulata così: “se siamo definibili in questo modo o sono attivisti anche quei darwinisti alla Dawkins o non lo è nessuno.”

    • Giuseppe Cipriani on

      In questi anni non ho mai visto Pennetta ammettere di aver cannato qualcosa… Se non inezie di poco conto.
      I casi sono due: o Pennetta ha davvero sempre ragione, e gente come te, Greylines, ha sempre torto, oppure qualche volta anche Pennetta canna nel ragionamento e qualche volta gente come te, Greylines, la dice giusta… Dal momento che solo Dio, per chi ci crede, non sbaglia mai, ritengo che dei due sopra detti sia vero il secondo.

      • Ed allora quale dei suoi eroi avrebbe ammesso, in tutti questi anni, di aver ‘cannato’ qualcosa ?
        Richard Dawkins, Niki Vendola, Tiziana Ficacci o Raffaele Carcano ?

        • Giuseppe Cipriani on

          Cavoli, abbiamo acquistato uno spiritosone…
          Cosa c’entra? E manco sono miei eroi…
          Ragionaci su: se può essere vero che loro non ammettono di cannare, non è che la mancata ammissione di Pennetta scompaia. Io notavo quello e il tuo cambio di prospettiva, da avvocatuccio, non porta beneficio a una mazza.

          • Per l’intanto sono Ingegnere elettronico e non avvocato; di tre anni di diritto alle superiori non mi ricordo di aver manco aperto il libro….
            Credo (spero) quindi che il prof. Pennetta possa permettersi difensori decisamente migliori del sottoscritto.
            E dove il prof. Pennetta si sarebbe proclamato infallibile? Oltre al dogma dell’infallibilita pontificia (al quale non credo) si sarebbe aggiunto anche quello del prof. Pennetta ?
            E se sì, (come sostiene lei), quando ?
            Veramente conosce qualcuno, vicino alle sue (legttime) idee, che qualche volta ha avuto il coraggio di fare retromarcia?

          • Grazie Davide per aver sottolineato quello che avrebbe dovuto essere chiaro a tutti.
            Evidentemente a volte c’è bisogno di indicare l’evidenza.

          • @ENZO PENNETTA: De nada Prof….
            ‘Evidentemente a volte c’è bisogno di indicare l’evidenza.’…. purtroppo in questi tristissimi tempi, nei quali deliri come i cosidetti ‘gender studies’ o quelli trans-umanisti vengono imposti come scienza (sic) non solo è proprio così, ma sta diventando ogni giorno sempre più pericoloso.
            Buona Domenica

          • @ENZO: de nada prof…..
            ‘Evidentemente a volte c’è bisogno di indicare l’evidenza.’ quando folli deliri come i ‘gender studies’ vengono propagandati come ‘scientifici’ (sic !) purtroppo è proprio così; il problema è che far ciò in questi tristissimi tempi che stiamo vivendo diventa ogni giorno sempre più pericoloso.
            Saluti e buona Domenica

        • Giuseppe Cipriani on

          Enzo, quando ti dissoci dal tu nei miei confronti mi faresti anche tenerezza, se non fosse che dimostri di essere due in uno: quello che se gli danno ragione è amicone e se gli danno torto prende le distanze…Infantile, se posso pemettermi.
          .
          Per il resto non sono interessato a far classifiche, di te parlavo e un po’ di sana autocritica ogni tanto non ti farebbe poi male. Amen

          • Ho già chiarito che l’uso del tu-lei è un modo per comunicare, nessun “due in uno”, si tratta semplicemente della modulazione di uno stesso registro comunicativo (quello medio) che comprende sia il tu che il lei.
            https://it.wikipedia.org/wiki/Registro_(linguistica)
            .
            Per il resto non posso che annotare che tali consigli sull’autocritica sono rivolti sempre e solo al sottoscritto, mai a chi sostiene parti contrarie, ad esempio niente da dire a Greylines che non ha ammesso lo sbaglio dell’articolo firmato su Focus.
            Mai criticare la propria parte…
            E anche questo ha un significato.

          • @ENZO: Parafrasando il Vangelo, il Cipriani è la classica persona sempre attenta a notare la pagliuzza sul bavero del vicino ma mai in grado di notare la trave conficcata nel proprio occhio

          • Giuseppe Cipriani on

            E quale sarebbe la trave che è conficcata nel mio occhio? Concretizziamo please.

          • @CIPRIANI: E’ perfettamente inutile che glielo spieghi, perché:
            -) O lei è in buona fede, allora dubito sinceramente delle sue capacità di comprensione
            -) Oppure è in piena malafede allora vale sempre il vecchio detto che non esiste peggior sordo di colui che non vuole sentire
            In entrambi i casi sarebbe un inutile spreco di tempo e banda.
            Buona serata

          • Giuseppe Cipriani on

            Prendo atto che non sai che pesci pigliare e che la tua accusa (retorica) era campata in aria. Tanto mi basta e amen

          • @CIPRIANI: Prendo atto dei suoi (vero o simulato) seri problemi di comprensione di un semplice testo scritto visto che scommetto che tutti gli altri lettori (prof. Pennetta in primis) non abbiano avuta nessuna difficoltà a capirmi.

      • «I casi sono due: o Pennetta ha davvero sempre ragione, e gente come te, Greylines, ha sempre torto»
        .
        No, no, come diceva il grande Wilhelm Reich «Tutti hanno ragione in un modo o nell’altro».

    • @Greylines,
      trovo davvero incredibile che lei usi una mia risposta ad una sua affermazione per dire che io sono a corto di argomenti!
      Ripeto, ho solo risposto ad un’affermazione di Greylines il quale, evidentemente, è lui ad essere a corto di argomenti.
      Tutte le considerazioni a seguire di Greylines vengono dunque a mostrarsi per quello che sono, argomenti retorici per distogliere l’attenzione dalle gravi lacune del neodarwinismo.
      .
      Ringrazio comunque Greylines perché mi ha chiarito l’utilizzo di un personaggio come Dawkins che è utile per fare propaganda ma dal quale però ci si può sempre dissociare se serve mostrare che lui è un attivista mentre gli altri darwinisti no.
      Peccato però che Dawkins sia segnalato sempre tra i siti consigliati da PIKAIA.
      Allora segnaliamo a PIKAIA di fare pace col cervello?
      .

      • stò cò frati e zappo l'orto on

        La discussione anche se aspra non può fare che bene,Dimostra l’onestà dei contendenti.Infatti dopo mesi e anni rimangono in campo solo chi veramente crede nelle propie versioni.Il guadagno in questo caso va tutto al lettore che comodamente può permettersi di giudicare chi “ha ragione”(sempre che abbia una sufficente cultura……..).ps.Trovo nel Prof.Masiero un abile fiorettista,infatti attende di sferrare il suo colpo micidiale sempre a fine match(detto da un cultore dell’arte della scherma).

  8. Favorevole alle rinnovabili,ma non per questioni legate alle corporation,perche’ una corporation monopolizza i carburanti fossili,una corporation monopolizzera’ anche le rinnovabili (anzi direi che gia ci sono)Diciamo che le seconde entrano in competizione economica con le prime.Comunque avevo letto che la chimica al silicio verra’ sostituita da altri materiali gia testati e sperimentati il punto e’ renderli acessibili economicamente da un lato,e orientare la resa l’efficenza di impiego dei macchinari per quella fonte energetico,da un lato quindi la tecnologia massimizzera la resa energetica,dall’altra ne razionalizzera’ lefficenza di impiego cambiando i materiali e finalizzandoli per quel tipo di energia.Per altro da un lato quello energetico

    • E’ lo stesso discorso che si sarebbe fatto alla fina degli anni ’70 a proposito della TV a colori. Come dire “aspettiamo ad adottare il sistema PAL, che e’ gia’ obsoleto, ci sara’ la televisione 4K”.

      • Solo che il pal e il 4 k sono televisori.Mentre per levare i monopolisti del pal bisogna innovare con il 4k,viceversa avremmo avuto il pal vita.
        Voto si solo per tendere all’innovazione,poiche in quel modo si possonosviluppare le idee dei giovani a discapito delle tasche degli altri e cari rockfeller.O in altri termini si coltivano piante giovani mangiando i frutti di quelle vecchie,ma spostando sempre le risorse gradualmente dalle seconde alle prime fino a farle seccareAnche se la legge del profitto e il breve periodo se no da morti e’ inutile, alla fine un essere umano deve pensare al lungo,eliminando monopoli solo per creare possibilita’ a quelli nuovi,inutile e infatti che finisca in una piramide con i lingotti d’oro dentro.

  9. Ah, un’altra cosa (si’ lo so sembro il Tenente Colombo)…
    C’e’ stato un terremoto in Giappone, con 29 morti… Cosa ECCEZIONALE per quel paese.
    Ne avete sentito parlare? No, eh? Beh, non ci sono state centrali nucleari colpite, quindi, non interessava…
    A sentire i catastrofisti cocomeri, avremmo dovuto chiudere l’idroelettrico ai tempi della Diga del Vajont…

  10. Il “Referendum abrogativo” é sbagliato nel meccanismo. Si dovrebbe partire dall’idea che “decide” chi prende posizione mentre chi non vuole prendere posizione accetta i risultati e la prossima volta si “sveglia”. E’ da anni che lo dico: questa storia del 50%+1 é ridicola ed é funzionale unicamente alla “parte” contendente a cui giova la percentuale di popolazione che comunque non andrebbe a votare. Anche in questo caso non vado a votare; mi va anche “bene” perché sarei portato a votare NO…

  11. E’ vergognoso il come sia stato presentto questo referendum e quanta disinformazione, e mancata informazione ci sia su esso.
    Io sicuramente non andrò a votare, il tempo è prezioso, sopratutto dopo una certa età e non va sprecato in questi inutili riti collettivi.
    Io credo che alla fine non sarà raggiunto il quorum.
    Detto questo vorrei fare un paio di considerazioni.

    1)
    —————-
    Le licenze in questione sono molto poco svantaggiose per lo Stato italiano, che riceve come compenso solo il 7% del gas estratto, mentre altrove lo Stato ospite ottiene dal 40 al 60%. Varrebbe la pena almeno ridiscutere gli accordi allineandosi al mercato, ri inviando almeno una volta al ruolo tipico di Cenerentola sfigata. La proprietà degli impianti entro le 12 miglia è per lo più straniera, dell’Eni sono 7 impianti di 21, per cui poi l’Italia ricompra quel gas che viene dai suoi dai suoi fondali (geniali!). Info e i posti di lavoro sono comunque legati alla sfruttabilità del giacimento, per cui una volta esaurito o comunque non più redditizio sarebbe chiuso. Qui si chiede di lasciare scadere i contratti attuali, in tempi ragionevolmente lunghi (5-10) che sono comunque in linea con quello che attualmente viene offerto dai vari datori di lavoro di oggi.
    —————-

    Credo che si sia centrato abbastanza bene il nocciolo del problema:

    Sarebbe bello se avessimo dele persone che nell’auspicato caso di bocciatura dell’estensione ad esaurimento (non per motivi ideologici ma per pura ragionevolezza economica) facessero grosso modo le seguenti cose:

    I) Rinegoziasse tutte le licenze tramite asta con base per i proventi statali del 50% al rialzo.
    II) Nazionalizzazione di tutte le piattaforme che non ottengano la licenza (per asta deserta o offerta non soddisfacente)
    III) Assegnazione ad Eni delle piattaforme nazionalizzate alle stesse condizioni dell’offerta d’asta più conveniente per lo stato più un affitto.

    Sono un inguaribili nazionalista purtroppo (oltre a tutte le altre brutte cose che potete pensare di me: specista, sciovinista, fascista, populista, omofobo, islamofobo, retrogrado, oscurantista, che accetto con orgoglio se declinate nel significato moderno dato a questi termini) e alle volte mi piace sognare.

    Sono anche un nuclearista convinto, nel senso che, la questione nucleare è mal posta, non dovrebbe essere in questione se utilizzare o meno il nucleare ma piuttosto il come ed il dove farlo e quali devono essere le specifiche tecniche, le norme di conduzione ed i controlli.

    Qualcuno ha parlato di differenziazione delle fonti e non posso che trovarmi d’accordo, la differenziazione è indispensabile e non è sufficiente una differenziazione secondaria (differenziare i fornitori) ma anche primaria e cioè differenziare le fonti (olio pesante, carbone, gas, nucleare, geotermico, idroelettrico, eolico, solare termico, solare fotovoltaico ecc.), tutto aiuta a fare quello che in finanza si chiama “hedging” e alla roulette “sparare sulla croce rossa”.

    Detto questo per quanto riguarda le cosidette rinnovabili vanno fatti bene i conti e se una tecnologia costa energeticamente, sommando tutto (costruzione, conduzione, smantellamento, smaltimento) costa più energia di quanta me ne possa fornire nel suo ciclo di vita andrebbe scartata oppure utilizzata esclusivamente in nicchie limitate dove qualsiasi altra tecnologia sarebbe o impossibile da applicare o più costosa.

    In verità io mi sono convinto che le rinnovabili siano nient’altro che l’ennesima bolla finanziaria.
    Sono state sviluppate grazie ai contributi (quindi con le tasche dei cittadini), terminati i contributi il mercato si sta trasformando, i piccoli produttori muoiono e i grandi ne acquisiscono le strutture trasformando il business da “vendita di energia” a “servizi vari” (manutenzioni, installazioni, progettazioni, smaltimenti) e quindi spostando totalmente il core della remunerabilità.
    Tutto questo è fatto con una pesante azione finanziaria alle spalle (emissione e vendita di titoli) sorretta da bombardamenti ideologici e report addomesticati delle varie agenzie di rating amiche.

    Ancora una volta rastrellare soldi dal grande gregge per concentrarli in poche mani.

    Non parlo a vanvera e vi do un link:

    http://www.solarcity.com/

    Studiatevi un attimino il modello di business di questa azienda, il più grosso fornitore di energia solare negli Stati Uniti e vedrete che se non ho ragone almeno ci vado vicino.

    Il problema non è quindi trivelle sì o trivelle no ma trivelle come?
    Certo che fino a che tutto si incentra sul profitto di pochi (vedere caso “Teppa Rossa” 😉 ) e si continua a considerare secondaria la questione nazionale e sociale non c’è soluzione.

    Il problema non è, in verità, ne’ tecnologico ne’ economico. Ancora una volta il problema è esclusivamente morale.

    • E ancora una volta condivido completamente le idee esposte da Valentino.
      In ogni caso non c’era bisogno di un referendum per rispondere alle problematiche dell’estrazione di idrocarburi, basterebbe avere un vero governo che si occupi e legiferi nell’interesse nazionale.

    • ‘Sono un inguaribili nazionalista purtroppo (oltre a tutte le altre brutte cose che potete pensare di me: specista, sciovinista, fascista, populista, omofobo, islamofobo, retrogrado, oscurantista, che accetto con orgoglio se declinate nel significato moderno dato a questi termini) e alle volte mi piace sognare.
      Sono anche un nuclearista convinto, nel senso che, la questione nucleare è mal posta, non dovrebbe essere in questione se utilizzare o meno il nucleare ma piuttosto il come ed il dove farlo e quali devono essere le specifiche tecniche, le norme di conduzione ed i controlli.’
      Siamo in due Valentino…. 🙂

  12. Giuseppe Cipriani on

    Intanto qui da me ha votato, alle 17, il 21% degli aventi diritto… Il partito che boicotta (con le armi della democrazia) il referendum inutile ha praticamente vinto.

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