C’è una caratteristica che pervade la società di questo inizio secolo ed è la prospettiva della fluidità.
La rivendicazione di poter rivestire qualsiasi ruolo in base ai desideri, il poter assumere qualsiasi maschera e cambiarla il giorno dopo ne sono i caratteri distintivi. Ma tutto questo è “carnevale”.
Guardando un video caricato su Repubblica online la cosa è stata subito chiara. Si trattava di un servizio sulla manifestazione “Diritti alla meta” svoltasi sabato 5 marzo a sostegno dei diritti LGBT, in mezzo al gruppo dei manifestanti arcobaleno si distingueva però anche un gruppo di persone con uno scolapasta in testa.
Questa “maschera” non appartiene alla tradizione LGBT e la spiegazione della presenza nella piazza è stata affidata agli stessi protagonisti:
Una finta religione, parodia delle religioni, che ritiene di poter avere un riconoscimento pubblico e i cui seguaci ambiscono a comparire sulle carte d’identità con lo scolapasta in testa prende il nome di “pastafarianesimo“, si tratta di una goliardata nata negli USA per irridere i gruppi che proponevano di insegnare il creazionismo nelle scuole.
Un gruppo di pastafariani, dal tipico scolapasta in testa, presenti alla manifestazione “Diritti alla meta”. (Repubblica TV)
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Cos’era che accomunava le diverse realtà della piazza? Al di là della proclamata solidarietà, quello che univa i due gruppi era la rivendicazione di poter assumere un qualsiasi ruolo solamente in base alla propria decisione. Ma sappiamo che la sigla LGBT è ormai in via di superamento, assumere un genere sessuale con l’identificazione in una qualsiasi di queste sigle è una cosa che va già stretta, il futuro è il “gender fluid”, la non identificazione con un abito determinato, un concetto nato con il movimento Queer“.
Il “Queer” è alternativo al concetto di LGBT, non si può essere contemporaneamente l’uno e l’altro, quando il movimento gay e lesbian prevedeva lo scambio di “costumi” lo faceva in modo stabile, il queer invece è basato sulla non fissità dei ruoli che diventano appunto solo delle “maschere” che sono per loro natura intercambiabili. La maschera consente qualsiasi ruolo, l’unico ad essere negato è l’identità senza maschera.
Ecco allora manifestarsi nella sua essenza la società del carnevale nella quale si trova riunito sotto un’unica bandiera chi persegue la trasformazione illimitata che è l’altra faccia della negazione dell’identità.
La società del carnevale tollera tutto, tranne chi non si maschera rivendicando un’identità stabile. Una società che sempre più ispirata da Nietzsche nel recupero del dionisiaco affonda le sue radici nei misteri greci e nei saturnali romani dimenticando però che la caratteristica del rito è quella di non durare per sempre:
Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell’ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza. Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l’ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all’inizio del carnevale seguente…
Il carnevale, così come avveniva per i riti dionisiaci e i saturnali, terminava con una riaffermazione dell’ordine costituito, e come un archetipo junghiano che si afferma inevitabilmente, anche in questo caso la “società del carnevale” non potrà che essere strumentale all’affermarsi di un nuovo ordine.
Me le maschere di questo non sono consapevoli, sono solo una comparsa che crede di essere un protagonista.
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56 commenti
Di che ci possiamo meravigliare ?
La scristianizzazione della società occidentale è principalmente responsabilità di certi “cristiani”.Con il loro esempio negativo hanno permesso il ritorno (nostalgico in fondo)ad un passato remoto(almeno in certe fasce di popolazione).
Che dire della depenalizzazione del peccato mortale?
Nella sostanza nessuna religione(in particolare quelle della “vita che continua”)può permettersi un radicale abbattimento dei propi dogmi.Pena la credibilità nei confronti della popolazione.
Come anche,i tempi enormemente culturalmente evoluti,non possono più permettere ai medesimi dogmi una posizione di indiscutibilità permanente.
E senza più il timore(oramai assente da almeno tre generazioni)della pena eterna(sostenuta da “antichi”pensatori cristiani e messa in dubbio,anzi negata,da tanti nuovi maestri di teologia)ogni “peccato”può tranquillamente pascere indisturbato.
ps.L’importante è che il 90%degli Italiani scriva nei sondaggi “mi piace”alla domanda su cosa ne pensa delle Massime Autorità della Chiesa.ppss.In fondo il “DNA storico” di certe fasce di popolazione mira ha riprendersi quelle libertà(in particolare quelle collegate alla sessualità)accettate e ben tollerate nel passato greco-romano(ma non soltanto).
Lei scrive:
-E senza più il timore(oramai assente da almeno tre generazioni)della pena eterna(sostenuta da “antichi”pensatori cristiani e messa in dubbio,anzi negata,da tanti nuovi maestri di teologia)..-
Ma lei sta descrivendo la società, non la religione.
Questo suo ragionamento è illogico.
Mi auguro di sbagliare.
Mi giro intorno,vedo,soppeso e non mi sembra di incontrare tanti Cristiani.
Vorrei fare una battutaccia toscaneggiante ma evito di far polemica.
Comunque persino una donna-scienziata come Rita Levi Montalcini sosteneva la necessità della Religione.
Cito questa Signora pur essendo un fervente seguace di John Carew Eccles.
non è mia intenzione fare polemiche, la invito a guardare questo video https://www.youtube.com/watch?v=h43DZBndJOQ
la crisi non è religiosa.
Lontana da me l’intenzione di “attaccar polemica”.
Vedrò con calma il video che lei mi propone.Sicuramente interessante.Comunque vengo dal Mondo Cattolico ma negli ultimi 25 anni ho potuto apprezzare anche il pensiero degli “altri”.Escludendo chi propone tesi frutto solo del fanatismo.
Sto, saggezza allo stato puro.
E’ sincera la mia “saggezza”.Non a caso sei tra i miei migliori amici(cosi almeno io penso di te).E,aggiungo,ammiro veramente la tua onestà intellettuale.
Percorriamo la stessa strada ma con accanto amici come Enzo,Masiero ecc.ps.Now mi dedico al video di Federico.
Posso riassumere concludendo che una morale relativistica è una contraddizione in termini e la morale cristiana, e quelle religiose in in generale, è una delle forme non relativistiche.
Nel relativismo a-religioso tutto è lecito purché approvato a maggioranza.
Sto, dissento sul fatto che i cattolici non credano più alla possibilità di dannazione eterna, che era, è, e resterà, una possibilità concreta.
Semmai, negli ultimi cinquantanni, ci si è preoccupati (per fortuna) anche di altri peccati oltre che di quelli che andavano dalla cintola in giù.
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In particolare con Papa Francesco si è ritornati nella giusta prospettiva, è stato un cambiamento lento, dal Concilio Vaticano II in poi, ma percettibile, e con Francesco si è portato a compimento.
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Per quanto riguarda la libertà sessuale, di certo il cristiano non può che essere contrario alla promiscuità, nondimeno è fuori discussione che per molti secoli ci sia stata una forte sessuofobia da parte nostra, che ha origine dai Padri della Chiesa, in particolare Sant’Agostino
“Ecco perché, fratelli, se i nostri Patriarchi si univano in matrimonio e si accoppiavano con le donne al solo scopo di procreare dei figli, avrebbero provato una gran gioia se avessero potuto averli senza l’atto carnale poiché per averli non vi si gettavano spinti dalla sensualità, ma vi si abbassavano spinti dal dovere. Giuseppe dunque non era forse padre perché aveva avuto il figlio senza la concupiscenza carnale? Tutt’altro! La castità cristiana non pensi affatto ciò che non pensava neppure quella giudaica! Amate le vostre mogli, ma amatele castamente. Desiderate l’atto carnale solo nei limiti necessari per procreare figli. E poiché non potete averne in altra maniera, abbassatevi a quell’atto con dolore. Si tratta di un castigo meritato da Adamo, dal quale noi abbiamo origine. Non dobbiamo vantarci d’un nostro castigo. È un castigo inflitto a colui che meritò di generare per la morte, poiché a causa del peccato divenne mortale. Dio non eliminò tale castigo perché l’uomo si ricordasse da dove è richiamato e dove è chiamato e cercasse l’amplesso ove non è alcuna corruzione. (Discorso 51)
http://www.augustinus.it/italiano/discorsi/discorso_063_testo.htm
Come puoi vedere addirittura si è arrivati a dire che l’atto carnale doveva essere desiderato solo nei limiti necessari per procreare figli, e che bisognava “abbassarsi a quell’atto con dolore”, come se fosse una disgrazia.
Negli ultimi decenni anche l’aspetto unitivo è stato rivalutato all’interno della coppia, ma ce n’è ancora di strada da fare.
Ti basti pensare che anche un bacio tra fidanzati è considerato ancora formalmente peccato mortale.
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Indubbiamente sotto questi aspetti un “approfondimento” sarebbe necessario, perché altrimenti si corre il duplice rischio di allontanare la gente dalla Chiesa e di fare in modo che quelli lontani se ne guardino bene dall’avvicinarsi o dal riavvicinarsi.
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Pertanto non direi che nel mondo cattolico non si creda più all’inferno (i teologi come Vito Mancuso o Hans Kung lasciano il tempo che trovano, sono cattolici quanto io sono musulmano), direi piuttosto che si è cominciato ad avere un’immagine diversa di Dio, non più il giudice guardone di un tempo. E di certo si è cominciato anche a rivalutare alcuni peccati, ben più gravi di quelli dalla cintola in giù, come lo sfruttamento delle persone, la mafia, il defraudare della giusta mercede gli operai eccetera. In questo Papa Francesco sta facendo un gran lavoro.
Mi piacerà molto leggerti più tardi.Credo che siano molto interessanti le tue osservazioni.
Vega vorrei far presente che il mio rispetto(anche se non condivido tutto il loro pensiero)per i Cattolici Osservanti è pieno e totale(come tantissimi che la pensano come me).Detto questo mi rimbombano nella testa le dichiarazioni di eminenti pensatori cattolici per cui sostenendo la bontà infinita di Dio possono ritenere che nessun essere umano sia destinato(qualunque delitto possa avere commesso) alla Pena Eterna(come in Italia e la lotta del vecchio Pci all’ergastolo….!!!).Ps.Ho altro da scrivere ma più tardi.
Non obbligatoriamente per Pena Eterna si dovrebbe sostenere una sofferenza senza limiti di tempo,per esempio nelle fiamme dell’inferno.
Ma piuttosto un’Annullamento Eterno(questo si)dell’Anima(Lasciamo pure a chi sostiene l’Anima non esistere,il diritto a negare queste parole).
Ma sia ben chiaro che non ho cercato di far proselitismo ma piuttosto di confrontare una Tesi con quella assodata da migliaia di anni, anche all’interno di Uccr.Cumunque solo la Ragione(libera da preconcetti e ideologie) potrà illuminare il nostro Cammino.
In ogni caso non sto parlando della Dea Ragione! Di storica memoria.
Sto, su questo però Gesù stesso è stato fin troppo chiaro, ovvero sulla possibilità concreta di dannazione eterna, che quindi non può essere derubricata a mero “annichilimento del se”.
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Addirittura l’esistenza dell’inferno è un dogma, e del resto molti Santi ci sono stati.
Vero e sono a conoscenza di ciò.Cerco di capire parallelamente a ciò che tanti hanno riflettuto.
Forse in realtà “sono troppo buono”nel sostenere questa tesi.Ma immaginare Dio che condanna,chissà a quali pene,per un tempo indefinibile, piuttosto che assolvere il peccatore pentito..
Vega continuiamo assieme il cammino…next time.
Questo perché pensi ad un “Dio che condanna”, quando in realtà la condanna è autoinflitta.
Le anime infernali sono tali per aver deciso di rifiutare Dio, Dio prende atto della loro decisione, dal momento che la salvezza non può essere imposta.
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Se le anime dell’imfermo fossero disposte a chiedere perdono verrebbero perdonate, il punto è che ciò non accadrà mai. 🙂
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Poi ad esempio, visto che sotto ho parlato bene degli ortodossi, c’è un’altra cosa che voglio dire: esorcisti cattolici come Padre Amorth e Padre Matteo La Grua, hanno avuto esperienze con delle anime di persone che erano morte improvvisamente (perchè vittime di omicidio, incidente stradale eccetera) e che quindi non avevano avuto modo di prepararsi alla morte e all’incontro col Cristo, e appunto quelle anime chiedevano suffragi perché erano morte in stato di peccato.
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È una cosa importante questa, che mostra ancora di più la Misericordia di Dio. Infatti quelle anime sono morte in stato di peccato mortale non per loro volontà ma per contingenze esterne, e la Giustizia di Dio non può permettere la dannazione di chi muore senza pentirsi per cause esterne alla sua volontà.
Tra l’altro quella è sempre stata una dottrina Ortodossa negata dalla nostra Chiesa, ma le esperienze di quei sacerdoti cattolici sembrano confermarla.
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Aggiungo, di fronte a fatti come questo http://www.interris.it/2016/03/08/87988/cronache/roma/arancia-meccanica-a-roma-foffo-abbiamo-dormito-col-cadavere-di-varani.html che se l’inferno non esistesse bisognerebbe inventarlo.
Vega ti seguo ti ascolto.
Capisco che la tua Fede è sincera,autentica.
Questi sono comunque argomenti che non possono concludersi con delle belle parole,belle frasi.
Tu mi fai capire che Dio(in particolare “quello”dei Cattolici)è infinitamente Buono.Infinitamente Buono.
E per la Sua Inf.Bontà nessuno dovrebbe pagare per il male che commette ma deve chiedere perdono a Dio.Anche se,per esempio,lo stesso Gesù è implacabile di fronte a tanti peccati o peccatori.
Dunque essi(i peccatori,in peccato mortale) hanno modo di pentirsi(ma sia ben chiaro sinceramente) e le loro vittime a loro volta dovrebbero perdonare(anche di fronte a violenze senza limiti)per meritarsi un posto nelle prime file del Paradiso.
Nessuna “vendetta” ammessa.Antichissimo dibattito senza una via d’uscita caro Vega.
Non è detto che che i nostri predecessori non fossero nel giusto e che quindi ora siano da esecrare e condannare. Certo, il concetto di dannazione eterna è stato elaborato alla luce della Rivelazione, ma questa rielaborazione è proprio un compito storico del Magistero della Chiesa. L’inferno non è più la “galera di Dio”, ma è la lontananza da Dio stesso voluta dal dannato. Ebbene, a me pare comunque una pena alquanto dura, ossia, sapere che Dio esiste e non poterlo vedere non è una pena trascurabile per ogni uomo che ha desiderio di conoscenza. Ma non credo che la cosa finisca lì, perché il male esiste, tanto che molti sarebbero disposti a dire che non esiste Dio, ma il diavolo esiste certamente. Quindi non solo si è condannati a stare lontani da Dio, ma a starci in compagnia del male, quindi a starci davvero male, come peggio non si potrebbe.
Si può finire dannati al giorno d’oggi per i peccati legati alla sessualità, ossia per la lussuria ? Decisamente sì, proprio perché siamo accecati dal sesso che ci appare ormai come un diritto intoccabile e irrinunciabile e non vogliamo sentire ragioni perché ne venga ridimensionato il ruolo. Per il sesso e per il piacere rinnegheremmo Dio risentendoci con Lui e quindi siamo disposti a odiarlo, pertanto a scegliere di andare all’inferno perché Dio ci farebbe torto ostacolando i nostri desideri incontrollabili e così non lo possiamo considerare buono. Ma ovviamente sbagliamo ingannati dal male che sa benissimo su quali passioni far leva per accaparrarsi anime.
Quindi, oggi come un tempo, si salva solo chi pecca e magari ripecca infinite volte, ma riconosce il proprio peccato e ogni volta si pente e si rammarica di aver ceduto alla tentazione, perché questo significa aver capito il vero ruolo della sessualità nella nostra vita e, direi, nella natura. Infatti Dio è il primo biologo evoluzionista e ha fondato la vita sulla riproduzione della stessa, chi la nega a parole o con i fatti è giusto un oscurantista e, oserei dire, un bieco anti-darvinista 🙂
Lo sai che il peccare e ripeccare è un argomento giustificazionista (nonchè protestante) che è stato tra gli altri usato da Porfirio per condannare i cristiani come iniqui poichè commettevano il male tanto poi si pentivano?
Ce lo so 🙂 . Ma non volevo essere troppo severo e spaventare i contemporanei “di sesso malati” (Guccini, mica un prete). Del resto S. Paolo diceva chiaramente a chi si avvicinava al cristianesimo che per certi discorsi non erano ancora pronti.
Allo stesso modo vorrei sottolineare che con la “furbizia” non la si fa a Dio, ossia il pentimento deve essere vero, non di maniera. E comunque l’importante, al di là del trasgredire, sarebbe capire queste cose sulla sessualità e magari non cadere in una “gara di resistenza” che è fonte di un peccato d’orgoglio che può essere anche peggiore, anche perché fa della santità uno sport (anche se qui sempre S. Paolo ci ha messo del suo con la “palma della vittoria”…).
Per Muggeridge
“Non è detto che che i nostri predecessori non fossero nel giusto e che quindi ora siano da esecrare e condannare. ”
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Assolutamente no, mai detto che siano da esecrare e condannare.
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“Certo, il concetto di dannazione eterna è stato elaborato alla luce della Rivelazione, ma questa rielaborazione è proprio un compito storico del Magistero della Chiesa. L’inferno non è più la “galera di Dio”, ma è la lontananza da Dio stesso voluta dal dannato. Ebbene, a me pare comunque una pena alquanto dura, ossia, sapere che Dio esiste e non poterlo vedere non è una pena trascurabile per ogni uomo che ha desiderio di conoscenza. Ma non credo che la cosa finisca lì, perché il male esiste, tanto che molti sarebbero disposti a dire che non esiste Dio, ma il diavolo esiste certamente. Quindi non solo si è condannati a stare lontani da Dio, ma a starci in compagnia del male, quindi a starci davvero male, come peggio non si potrebbe.”
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Aggiungo inoltre che l’inferno non può essere visto solamente come uno “stato dell’anima”, anche perché noi, insieme a tutti i cristiani di ogni confessione (nonché insieme ad Ebrei e islamici) crediamo nella Resurrezione della carne, che ci sarà sia per i salvati che per i dannati. Per i dannati però sarà una resurrezione di condanna, e le pene dell’inferno aumenteranno ancora di più, essendoci anche la pena del senso.
Il punto semmai è stabilire dove inizi il peccato mortale, è quello è un problema.
Per farti capire, Muggeridge, al giorno d’oggi anche due fidanzati fedeli che in attesa del matrimonio si limitano a fare petting o robe simili sarebbero formalmente peccatori mortali condannati all’inferno. Pertanto se è giusto condannare la lussuria e il libertinaggio forse bisognerebbe evitare di andare all’estremo opposto. Calcola che se oggi una si sposa, metti, a 25 anni, e dopo due anni il marito se ne va di casa e non vuole saperne di ritornare questa povera ragazza è condannata a stare sola per il resto della vita perché, se trova un uomo da amare, potrebbe amarlo solo come “fratello e sorella”, cioè dovrebbe astenersi dal fare l’amore per il resto della sua vita.
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Sul fatto che la lussuria e il libertinaggio sfrenato siano del tutto incompatibili col cristianesimo, quindi, e che possano portare alla dannazione, siamo perfettamente d’accordo, ma da lì ad arrivare ai casi che ho riportato sopra (che per noi, oggi, sono formalmente peccato mortale) ce ne passa. Secondo me, lo dico umilmente, sulla morale sessuale siamo decisamente legalisti.
Il peccato normalmente è “mortale”, se vedi, quelli “veniali” (già perdonati) sono proprio bazzecole. “Se vuoi essere perfetto…” , Il Cristo è come un allenatore che ti vuole portare alla meta più alta, sapendo che se tu mirassi alla meta appena inferiore finiresti probabilmente per raggiungerne una ancora più in basso. Ma è misericordioso: non è necessario essere dei fidanzati che fanno petting per compiere peccato mortale, ci cadi anche se lo fai da solo…
La Chiesa è stata attaccata per aver “inventato” il Purgatorio, ma questo è nella logica della misericordia divina, se non ci fosse saremmo praticamente tutti destinati all’inferno.
Per Muggeridge
“Il Cristo è come un allenatore che ti vuole portare alla meta più alta, sapendo che se tu mirassi alla meta appena inferiore finiresti probabilmente per raggiungerne una ancora più in basso.”
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Ecco, questo è un discorso pienamente sensato, Muggeridge. Però appunto per arrivare a questo bisogna andare oltre la “lettera”.
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Per farti capire, sei davvero convinto che una che viene lasciata dal marito che non ne vuole sapere di ritornare (o viceversa, lui che viene lasciato da lei) e che dopo anni magari si risposa debba essere costretta a passare il resto della propria vita come “fratello e sorella” con quest’uomo? Ribadisco che non sto parlando di situazioni promiscue. Come si dovrebbe agire in questo caso?
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Questo è uno degli esempi nei quali bisogna andare oltre la lettera della Legge, e ricordarsi che non è l’uomo ad essere fatto per la Legge, ma è la Legge ad essere fatta per l’uomo, che non deve sentirsi annichilito da essa.
Poi per carità, da Cattolico prendo atto che le cose stanno in un certo modo, ma le mie considerazioni rimangono.
@Vincent
Sono sincero Vincent, più che un gran lavoro a me pare che Papa Francesco stia facendo un pericoloso lavoro di parte; in questo sono totalmente con Socci, che non perde occasione per rimarcare questa deriva. La prova del nove ci viene anche dal fatto che gente tipo Scalfari che fino a ieri stava con la bava alla bocca e ringhiava ad ogni pronunciamento di Benedetto XVI, oggi non perde occasione di sperticarsi in lodi al pontefice definendolo della novità, della rottura etc… etc…e dal Vaticano non una che sia una chiara smentita. Se è valido il monito di Cristo, e lo è, “guardatevi quando diranno bene di voi”… beh io almeno un pochino mi preoccuperei.
Quanto al Discorso di Agostino prendo da questo sito che rimanda tra l’altro a quellod a te riportato epr una smentita sulla natura ossessiva della sessualità in Agostino
http://www.uccronline.it/2012/09/16/le-false-citazioni-attribuite-a-santagostino/#sessualità
E’ vero però che si è parlato tanto e non sempre bene dei problemi dalla cintola in giù, forse anche perchè la prima cosa che Adamo ed Eva scorsero fu la propria nudità, opinione mia però non c’è molta chiarezza ancora oggi; anche un testo di riferimento come l’Humanae Vitae non esaurisce il problema, ed anzi io personalmente ci ho trovato interrogativi senza risposta.
Per Andreax
“@Vincent
Sono sincero Vincent, più che un gran lavoro a me pare che Papa Francesco stia facendo un pericoloso lavoro di parte; in questo sono totalmente con Socci, che non perde occasione per rimarcare questa deriva. La prova del nove ci viene anche dal fatto che gente tipo Scalfari che fino a ieri stava con la bava alla bocca e ringhiava ad ogni pronunciamento di Benedetto XVI, oggi non perde occasione di sperticarsi in lodi al pontefice definendolo della novità, della rottura etc… etc…e dal Vaticano non una che sia una chiara smentita. Se è valido il monito di Cristo, e lo è, “guardatevi quando diranno bene di voi”… beh io almeno un pochino mi preoccuperei.”
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Ma se c’è mezzo mondo cattolico che vede Papa Francesco come il fumo negli occhi e lo detesta ferocemente (non solo i cosiddetti tradizionalisti -ovvero quelli che non riconoscono nessun Papa a partire dal Concilio Vaticano II- ma anche parte del mondo cattolico di “tendenza” tradizionalista)… 🙂
Non direi proprio, quindi, che tutti parlino bene del Papa attuale. Secondo me il fatto è che lui privilegia la sostanza alla forma; e questo a molti non va giù. Come a molti non va giù il fatto che questo Papa abbia ricordato che esistono anche altri comandamenti oltre al sesto, e che condanni peccati davvero gravi, cosa che in passato è stata fatta decisamente meno.
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“Quanto al Discorso di Agostino prendo da questo sito che rimanda tra l’altro a quellod a te riportato epr una smentita sulla natura ossessiva della sessualità in Agostino
http://www.uccronline.it/2012/09/16/le-false-citazioni-attribuite-a-santagostino/#sessualità”
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Ho letto la citazione da Uccr, Andreax (ottimo blog, al quale partecipo regolarmente), ma francamente non mi pare che smentisca quello che ho scritto sulla rigidità eccessiva di Sant’Agostino nei confronti del sesso, semmai smentisce le accuse di misoginia, ma che il sesso fosse visto da lui e da praticamente tutti gli altri Padri, fino al Concilio Vaticano II, come mezzo esclusivamente procreativo, nel quale il piacere rappresentava un male “tollerato” mi sembra evidente.
Col Concilio Vaticano II si è affermata anche l’importanza del fine unitivo, ma di certo ci sono ancora parecchi problemi.
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“E’ vero però che si è parlato tanto e non sempre bene dei problemi dalla cintola in giù, forse anche perchè la prima cosa che Adamo ed Eva scorsero fu la propria nudità, opinione mia però non c’è molta chiarezza ancora oggi; anche un testo di riferimento come l’Humanae Vitae non esaurisce il problema, ed anzi io personalmente ci ho trovato interrogativi senza risposta.”
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Esatto Andrea. Calcola che lo stesso Paolo VI prima di firmare l’humanae vitae ebbe parecchi dubbi e tormenti, per via della severità spesso draconiana di quel testo (anche se non paragonabile alla sessuofobia dei primi Padri, tanto è vero che i tradizionalisti considerano l’humanae vita è quasi modernista).
E purtroppo certe visioni allontanano la gente dalla Chiesa e fanno si che chi è lontano se ne guardi bene dal riavvicinarsi.
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Se vuoi saperlo io, sulla morale sessuale, la penso esattamente come la Chiesa ortodossa (che è una vera Chiesa con successione apostolica quanto la nostra, a differenza dei protestanti), lontana sia dal nostro eccessivo rigorismo sia dal permissivismo dei protestanti. Leggi pure http://www.ortodossiatorino.net/DocumentiSezDoc.php?cat_id=31&id=1396
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Per quanto mi riguarda in tema di sessualità va evitato sia il legalismo repressivo sia l’edonismo superficiale di molte Chiese Protestanti, e infatti i Cristiani Ortodossi, per quanto mi riguarda, gestiscono anche la faccenda dei divorziati risposati in maniera migliore.
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Dal punto di vista delle verità di Fede avrebbero qualcosa da imparare da noi, dal punto di vista della Morale devo ammettere che spesso mi sono ritrovato d’accordo con loro. Ricordiamoci sempre che la Legge è fatta per l’uomo, non l’uomo per la legge.
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quante caz*ate…
Risposta in breve:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2016/03/una-predicazione-da-paura-altro-che.html
Caro Vincent
1) Non mi pare che Socci sia un sedevacantista, il mio riferimento non era infatti ai sedevacantisti che ritenevano sbagliato anche Benedetto XVI che gli ha porto una mano per rientrare e parte ha accolto l’invito parte ci ha sputato sopra… no non è di loro che si parla, ma dei cattolici di sempre. Sono questi che vengono additati come duri di cuore pelagiani etc.. etc… a me sembra che in nome dell’ecumenismo del dialogo si abdichi alla nostra identità cosicchè per parlare di un fatto di casa nostra, uno degli ultimi in ordine di arrivo, sulle unioni civili che sono un fatto che lo riguardava non ci mette becco su Trump di cui non gliene doveva fregare nulla fa una sparata. Ma questa è solo una delle ultime di una lunga serie di omissioni, mezze parole, smentite mai arrivate come quelle a Scalfari dai… eppure niente. Il motto di questo pontificato è MISERICORDIA LIBERA TUTTI però noi sappiamo che questa è una fantasia protestante è il pecca fortiter sed crede fortius di Lutero; la vera Misericordia è Caritas in Veritate.
2) Il link che ti avevo dato era per inquadrare il passo nel giusto contesto infatti quel discorso di Agostino, che fu un mistico e dunque la rinuncia alla carne, che nelle confessioni si evince gli costò non poco, fa parte di un processo mistico-ascetico.
Quanto all’Humanae Vitae il mio riferimento non era tanto alla severità draconiana quanto all’inquietudine che quell’apertura comporta riconoscendo e nobilitando l’aspetto unitivo al fianco del procreativo.
Da un punto di vista schiettamente umano nonchè immediato pare un riconoscimento tanto ovvio quanto dovuto, eppure i problemi che ne derivano non sono pochi.
In materia di contraccezione naturale ad esempio tutto l’impianto non regge a mio avviso; è come se io ti chiedessi posso andare a Roma? e tu mi dici allora per la superstrada no è peccato ma se prendi la statale sì.
E ma allora è sbagliato sì o no, a Roma ci posso andare sì o no?
Quanto agli ortodossi che io sappia loro non hanno proprio una teologia morale la loro esperienza è rimasta nei millenni monastica, quindi non si sono proprio impicciati cioè non hanno mai avuto un Tommaso D’Aquino che ha catalogato l’aldiqua.
Per Andrea X
1) “Non mi pare che Socci sia un sedevacantista, il mio riferimento non era infatti ai sedevacantisti che ritenevano sbagliato anche Benedetto XVI che gli ha porto una mano per rientrare e parte ha accolto l’invito parte ci ha sputato sopra… no non è di loro che si parla, ma dei cattolici di sempre. Sono questi che vengono additati come duri di cuore pelagiani etc.. etc”
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E, se vogliamo, a volte un po’ pelagiani lo siamo stati davvero.
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“Il motto di questo pontificato è Misericordia libera tutti però noi sappiamo che questa è una fantasia protestante, è il pecca fortiter sed crede fortius di Lutero”.
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No Andrea, su questo ti sbagli, te lo dico senza timore di smentita http://www.tempi.it/papa-francesco-date-a-dio-anche-i-vostri-peccati-la-salvezza-e-per-i-cuori-umili#.VuByXYbYOrU
Semmai questo Papa si sta preoccupando di restituire una concezione del rapporto con Dio meno legalista ed è più attento a peccati dei quali si è parlato molto poco nei tempi passati, come ad esempio i peccati economici.
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“2) Il link che ti avevo dato era per inquadrare il passo nel giusto contesto infatti quel discorso di Agostino, che fu un mistico e dunque la rinuncia alla carne, che nelle confessioni si evince gli costò non poco, fa parte di un processo mistico-ascetico.”
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Benissimo, il punto è che non siamo tutti mistici, e la “linea agostiniana” sui rapporti sessuali l’ha fatta più o meno da padrona sino al Concilio Vaticano II.
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“Da un punto di vista schiettamente umano nonchè immediato pare un riconoscimento tanto ovvio quanto dovuto, eppure i problemi che ne derivano non sono pochi.
In materia di contraccezione naturale ad esempio tutto l’impianto non regge a mio avviso; è come se io ti chiedessi posso andare a Roma? e tu mi dici allora per la superstrada no è peccato ma se prendi la statale sì.
E ma allora è sbagliato sì o no, a Roma ci posso andare sì o no?”
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Eh ok Andrea, e quindi che si doveva fare? Rimanere a questo punto http://www.4minuti.it/provincia/nuovi-puritani-sesso-s-buco-lenzuolo-0055620.html ? E calcola che quelle cose nei tempi passati erano tutt’altro che fare, avevo una bisnonna morta a 91 anni nel 2006 (quindi classe 1915) quindi so di cosa parlo.
Dovevamo rimanere a quel punto, secondo te? Io dico proprio di no.
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Per quanto riguarda gli ortodossi, ciò che mi piace di loro è che hanno un approccio meno legalista a certe tematiche, tutto li.
Ciao Enzo, buongiorno…
Vorrei fare una domanda: -Quanti di voi hanno seguito ieri seri il dibattito di “Fuori Onda”, il programma di La7?-
Perché, al di là che i conduttori non sono degli arbitri ma dei giocatori, notavo come molte femministe presenti in studio (giustamente) si ribellavano al concetto di “utero in affitto”. Però, poi tra me e me, ho capito perché lo facevano: una stessa femminista in studio sosteneva come avesse vinto il “capitale” sui diritti del bambino. Le vecchie femministe hanno ancora un qualche ideale vago, rifacente al comunismo, per questo si oppongono. In effetti, questa è la vittoria del capitalismo peggiore, senz’anima. Perché, portare avanti una gravidanza per altri sotto contratto, cos’è? Ditemi voi. Quale libertà in questa compravendita autorizzata di bambini? A questa mercificazione del corpo femminile? E poi, se il bambino la donna gravida lo tiene? No, c’è il contratto.
Le nuove femministe, cresciute nell’era di questo consumismo sfrenato, non hanno alcun ideale, se non la generica “libertà di fare quello che voglio” che non coincide mai con una libertà piena. La loro libertà è usata, comprata, mercificata.
Queste contraddizioni cresceranno con gli anni. Ci saranno così tante idee pazzesche e saranno portate avanti soltanto per motivi economici e di speculazione politica (la politica dovrà motivare la sua “esistenza”? visto che non conta un tubo). Ma il bello è che negheranno i loro vecchi cavalli di battaglia del passato. Ieri sera la dimostrazione: vecchie femministe vs nuove femministe. Questa è qui una babele, purtroppo.
Infatti, la cosa che più mi spiace è che a pagare non sarà l’associazione “Luca Cascioni” o i Radicali Italiani, ma le persone nella vita quotidiana, specie i bambini… Quello che ho provato ieri sera è tanta amarezza…
L’esponente di quella associazione, Filomena Gallo, di un’aridità umana spaventosa, per fortuna che il ministro Lorenzin ha espresso posizioni da persone normali… Ma sono molto preoccupato, lo confesso.
E’ proprio come dici, il contrasto all’utero in affitto da sinistra affonda le radici nel contrasto al capitalismo ed è la linea sostenuta con grande efficacia da Diego Fusaro.
Il resto è trionfo della mercificazione e dello sfruttamento delle classi povere.
Ma questi sono argomenti che nessuno sembra più capire, rimpiango il PCI…
Che fare quindi Enzo secondo te? 😉
Di fatto ci troviamo in un’interessante alleanza con i veri oppositori del capitalismo (dovrei dire anarco-capitalismo), proprio i marxisti come Diego Fusaro.
No per piacere l’anarco-capitalismo è una cosa seria ed esiste davvero quello di cui parlate voi e che dovreste condannare è il liberismo sposato al keynesismo/monetarismo che ci ha regalato l’infame logica consumistica. L’anarco-capitalismo non è un misto tra Bakunin e Smith è una impsotazione ben più seria.
Alleato imbarazzante Fusaro…
La cosa bella del Cristianesimo e’ che prende quello che c’e’ di buono in tutto.
Non come l’Islam che fa tabula rasa di tutto quello che c’e’ di antecedente.
Si puo’ fare un pezzo di strada insieme per combattere una “buona battaglia” senza per questo prendere tutto il “pacchetto completo” marxista.
Quello che e’ piu’ comico e’ come sia dovuto venire un filosofo marxista a ricordare come la sinistra si sia “imborghesita” e che Marx stesso sarebbe inorridito di fronte a simili oscenita’ (e non parlo di modernismo o “tempi ormai andati”, parlo proprio di mercificazione di tutto).
Il termine queer (in origine a valenza dispregiativa) é uno dei tanti parti intellettuali destinati a foraggiare tutte le multiformi pratiche di resistenza alla convenzionale paura del diverso che secondo il pensiero omosessuale organizzato (gay) ammorba e corrode la società. Se non é chiaro il concetto basta ricordare il termine riassuntivo del tutto: omofobia.
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In realtà, come tutta la cultura contigua nata in quell’ambiente il termine pecca fin dall’origine di una mancata presa d’atto di fondo, ovvero, contrariamente alla tanto decantata variante naturale della sessualità umana, le tante persone che si trovano a non accettare il loro stato (volgarmente chiamati dalla stessa comunità gay col termine repressi). In questo senso, e con senso lato, la chiosa dell’articolo non fa una grinza: solo di comparsa si può parlare perché la realtà antropologica che ne costituisce il sottostrato rimane comunque, nella migliore delle ipotesi, una indeterminabile eccezione.
Giusta considerazione, l’ideologia queer capovolge la situazione rendendo discriminati quelli che non sono “fluidi”.
In quella prospettiva si può a buon diritto parlare di eterofobia, e non credo che sia impossibile vederne la realizzazione in tempi non troppo lontani.
Più che “discriminati” parlerei semplicemente di “inesistenza” (voluta e imposta) a priori degli stessi. Se infatti fossero considerati “esistenti” e persone con cui rapportarsi (come ovviamente lo sono nella realtà normale delle cose…) verrebbe a cadere il presupposto che giustifica la famosa variante naturale della sessualità umana. Esistono forse eterosessuali egodistonici?
Per le adozioni gay il problema principale è far risultare affidabili le coppie omosessuali come le migliori coppie etero, in questo senso ho visto che tutti i media si sono davvero impegnati a dare questa immagine di affidabilità alle coppie omosessuali anche nel riportare vari resoconti di questa manifestazione, poi però se si presentano quelli con lo scolapasta in testa, l’affidabilità tanto ricercata va a farsi benedire. Idem se ci si presenta vestiti da “gay pride”, perché allora la domanda sorge spontanea: “A chi dovremmo affidare i bambini ? A questi tipi “bizzarri” ?”. Non credo che la presenza di questi manifestanti abbia portato acqua al mulino delle adozioni gay, tuttavia la maggior parte dei media è abilissima a presentare solo le voci e le facce giuste per portare avanti la causa che tanto sta a cuore a chi comanda a questo mondo.
Prima si stigmatizza il famigerato pensiero unico che avrebbe invaso l’occidente, frutto del livellamento neoliberale e bla bla bla, poi invece ci si scaglia contro il relativismo che metterebbe sullo stesso piano ogni cosa, in favore di una presunta libertà di pensiero che tale non è. A me pare che qui ci si lamenti solo perchè il modello che si ritiene migliore non sia quello dominante…
Un caposaldo del Pensiero Unico dominante è appunto il relativismo, pertanto tutto quadra. Si ha infatti buon gioco a dimostrare che l’imposizione del relativismo è di fatto assolutistica. Quindi mi pare che siamo perfettamente coerenti su questo punto.
Credo peraltro che sia cosa normale e comune che chi ha a cuore un modello che reputa migliore si lamenti che questo non sia la regola.
Da “agnostico alla ricerca” quale io sono, trovo i pastafariani simpatici ma anche intelligenti nella loro denuncia degli ormai insostenibili privilegi delle religioni. E a chi parla di carnevalate ricordo che anche gli atei possono ritenere “carnevalate” chi si flagella nelle processioni o chi risale in ginocchio una collina di sassi con l’illusione di vedersi a tu per tu con la Madonna.
Simpatici e intelligenti?
Sono dei denigratori. Non affermano in positivo ma discriminano i credenti, sono dei veri teofobi.
Lei Marco davvero crede che andare in giro con uno scolapasta in testa sia confrontabile con tradizioni di cui non sa evidentemente nulla?
Un pastafariano deve essere un ignorante, altrimenti si vergognerebbe di essere associato ad una simile accozzaglia.
Religione e teologia fanno parte di quelle aree in cui certe persone si sentono libere contemporaneamente di essere ignoranti e di criticare.
Stai dando dell’ignorante a chi non è appiattito sulle vostre posizioni?
Io, da osservatore neutrale, non vedo perchè dovrei criticare l’atto goliardico del pastafariano che difende un sacrosanto principio e non i pullman pieni di “creduli” che vanno a Medugorje a veder la Madonna dal vivo.
L’unica cosa che noto è che vi prendete troppo sul serio e si rafforza in me l’dea che se un giorno troverò qualcosa difficilmente sarà nel cattolicesimo.
Sto dando dell’ignorante a chi ignora.
Sono le tue parole a far capire che quello che critichi non lo conosci.
Giudichi “creduli” ma anche gli atei “credono” che non esista un livello spirituale. Tutti sono in un modo o nell’altro “creduli” anche tu che credi di non creder in niente.
Non so se e dove troverai qualcosa, ti auguro comunque buona fortuna.
Sto dando dell’ignorante a chi ignora il significato di ritualità e simbolismi profondi ma proprio per questo ne scimmiotta la superficie.
Ognuno ha il sacrosanto diritto di mettersi uno scolapasta in testa ma l’unica cosa che potrà dimostrare non è l’equivalenza tra il dio degli spaghetti e il Dio dei cristiani ma solo che uno Stato laico non può e non deve esprimersi sulla credibilità di una religione ma solo sulla compatibilità con le sue leggi, cosa che già sapevamo.
Una curiosità: un pastafariano morirebbe per il suo dio non-interventista?
Per me mancano completamente il bersaglio, mi spiego brevemente: per rimenere nell`ambito goliardico, la filosofia soggiacente a questa “religione” deve essere per forza zoppicante; cosi` facendo, pero`, da pseudo vera-religione diventa una vera pseudo-religione ossia un`idolatria paganeggiante che non ha quindi nulla in comune con l`obiettivo da attaccare, a parte forse il parassitaggio liturgico/estetico; e questo credo proprio, come detto anche prima, sia da attribuire a profonda ignoranza filosofica e teologica.
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Visto che prima e` stato citato Fusaro, aggiungo un`analisi marxiana-heideggeriana: per Preve il vero Gestell da attaccare non e` quello tecnico-scientifico ( e sappiamo che questa goliardata nascerebbe in quell`ambito) ma quello economico – che e` ad esso superiore – e infatti anche questa “religione” confermerebbe questo assunto essendo totalmente compatibile con il sistema capitalistico attuale – cosa non piu` vera con le religioni tradizionali, vedi ad esempio i casi di boicottaggio – predicando una generica “sopportazione” del mondo (basta guardarne i “comandamenti”).
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Non dico che siano polezniye duraki di Monsieur le Capital pero`, forse, ci vanno abbastanza vicino.
Valli a criticare a qualche Comicon guarda come ti linciano…
Vorrei dire una cosina…
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Quello che davvero può essere reputato un “carnevale”, io, che sono un ottimista, non lo vedo come un pericolo che possa mettere a soqquadro la società.
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Ci sono sempre stati i trasgressori per partito preso, per il gusto della pura trasgressione, ogni epoca ha avuto i suoi.
E ora che sappiamo che la vera trasgressione è non trasgredire, vedrete che le cose si rimetteranno a posto. Neanche tanto tempo ci vorrà, vedrete.
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Sono un ingenuo a pensarla così o un savio qui?
Giuseppe, che il non trasgredire stia diventando la vera trasgressione è una considerazione da scrivere a caratteri cubitali.
Ma purtroppo temo che sarà una trasgressione che verrà fatta pagare.
Spero anch’io che le cose si rimetteranno a posto, del resto era nel senso dell’articolo, un ordine si stabilirà, o sarà un nuovo ordine o una restaurazione.
Per me è solo questione di tempo, vedrete se non fioccano le accuse di omofobia nei confronti di chi leggerà ad esempio un passo di San Paolo di Corinzi 1. Tempo solo tempo è tutto ciò che ci separa dall’inevitabile
In Inghilterra è già successo un pai di anni fa:
http://www.tempi.it/inghilterra-predicatori-arrestati-san-paolo-omofobia#.Vt8CpearHBE
Nella City… mi sembra il degno teatro dell’assurdo per una nazione che solidalizzò con un Re incapace di tenerlo nei pantaloni o al più fare come da sempre hanno fatto i coronati (a loro rischio e pericolo al pari di qualunque altro uomo), ha ben pensato di inventarsi una religione a suo uso e consumo.
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