Adozioni omosessuali, uno studio della Manif pour Tous in anteprima su CS.
Un titolo che riassume la questione: “confronto scientifico o a-scientifico?”
Dopo un’ora e mezzo di full immersion d’inglese per migliorare la mia ‘pronunsiescion’ bramavo che l’ultima mezz’ora passasse in un battito d’ali. E invece no. Il tempo si è moltiplicato per mille. Ricevo sul telefonino una mail da Sara, la leggo distrattamente e vedo un allegato. Lo apro. Il tutto ovviamente sforzandomi di rimanere con uno sguardo serio e attento verso la teacher, sembrava fossi tornato indietro nel tempo : a fare altro e, con grande esperienza, senza farsi beccare dal prof di turno.
Adozioni coppie omosessuali: confronto scientifico o ascientifico? E dopo un titolo così avrei dovuto ancora annuire con pacatezza e interesse alla rassegna che la prof faceva dei phrasal verbs? No dai, ma non avevo scelta, quella di ieri sera è stata la mezz’ora più lunga degli ultimi mesi. Il tempo è relativo, aveva ragione Albert.
Torno a casa e giù a leggere il libretto tutto d’un fiato. Ancora deve essere pubblicato, ancora deve essere stampato, per non parlare dell’argomento e della completezza con cui è stato sviscerato, insomma avevo una vera chicca fra le mani. Che fai, non lo recensisci?
Innanzitutto si chiarisce che i figli che crescono in famiglie omosessuali, in Italia, non sono centomila (come spesso sbandierato in giro) ma un numero che si aggira tra i 500 e i 550.
Le affermazioni che spesso vengono usate per portare acqua ‘scientifica’ al mulino della famiglia omo vengono analizzate con la delicatezza e la spietatezza che solo una donna può avere. Avete presente quel sorrisino di vostra moglie o della vostra ragazza, dopo il quale voi non sapete se scappare o fingervi morti? La stessa spietatezza scientifica è stata usata qui. Ad esempio, viene fatto notare che pur di promuovere la famiglia omogenitoriale, viene dato credito a studi come quelli della dr.ssa Patterson, dove la stessa dottoressa ha ammesso che i suoi studi si basavano su campioni piccoli e non rappresentativi. Per non parlare di quanto emerso dalle indagini della Corte della Florida: la Patterson non ha voluto mostrare le copie della documentazione da lei analizzata, e quindi la sua imparzialità – dice la Corte – è venuta meno. Salute. Sembra davvero che la Scienza venga usata come una vernice per coprire qualunque cosa!
Mentre ricerche ancora non smentite (Regnerus 2012 e Potter 2012) evidenziano un aumento significativo delle problematiche psicofisiche nelle ‘famiglie’ omosessuali
Come lo studio di Sara Pezzuolo sottolinea, un grosso limite di questi studi è che il campione utilizzato è troppo esiguo e che si basa sulla partecipazione volontaria dei soggetti.
Vengono poi prese in esame anche quelle istituzioni nazionali e internazionali che promuovono l’endorsment della nuova ‘famiglia’ e si nota, grazie ad un certosino lavoro bibliografico (certosino lavoro bibliografico, sono un genio), quante invece siano le istituzioni che sono contrarie a novità di assetto in ambito familiare.
Insomma, per ora non ci sono studi scientifici che avvalorino la famiglia omogenitoriale. Con buona pace di coloro che urlano e si agitano, degni delle più riuscite sceneggiate mariomerolane, scene che mi ricordano sempre di più le simulazioni di fallo in cui i nostri calciatori sono maestri. E, a quanto pare, non solo loro.
Queste poche righe non possono essere esaustive, prendetele come un invito alla lettura di questo piccolo saggio di una ventina di pagine. Un altro valido strumento per orientarsi e per discriminare ciò che è scienza da ciò che non lo è.
Dott.ssa Sara Pezzuolo
Specializzata in Psicologia Giuridica e Scienze Criminologiche
Dowload del PDF del libro: Adozioni Coppie Omosessuali – Manif pour Tous
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114 commenti
Non ti preoccupare, benché completamente a-scientifici gli “studi” (sic!) della Patterson saranno citatissimi esattamente come le frodi intellettuali di Kinsey di cui si parlava nel post precedente.
La questione, qui, non è di conoscere la realtà delle cose in queste materie ma di costruire un mito omosessualista per i deboli di mente: non quindi la razionalità, ma la legge di chi grida più forte nei mass-media e l’appropriazione indebita dell’autorità (sic al quadrato) scientifica fanno parte di questo sporco gioco.
Non avrò il tempo di leggere il libretto in questione in dettaglio prima di domani pomeriggio, ma ritornerò di certo sul tema una volta fatto.
Grazie Max per questa mini-recensione.
Come ebbe a dire Hegel: se i fatti non concordano con la teoria, tanto peggio per i fatti.
Si troverà certamente un altro modo per avvalorare tale “teoria” omo-parentale. E chissà, magari la dottoressa in questione verrà screditata per le sue, ipotetiche, posizioni religiose (vedi le recenti polemiche al giudice Deodato).
Dimenticavo. Grazie per l’opuscolo !
Salvo scrive
“Come ebbe a dire Hegel: se i fatti non concordano con la teoria, tanto peggio per i fatti.
Si troverà certamente un altro modo per avvalorare tale “teoria” omo-parentale.”
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Assolutamente si, Salvo, qui la scienza non c’entra assolutamente nulla.
È un vero e proprio brainwashing, questo, che viene operato a livello sociale.
Ciao Salvo,
sulla tua ultima frase non sono d’accordo. Se è vero che al giorno d’oggi la tendenza è sempre più essere molto specializzati su cose così specifiche e piccole, è anche vero che che la vera dimensione umana è quella multidisciplinare. Uno così non ha davanti solo un esperto, ma una persona colta. Quale si è dimostrato ad esempio il giudice Deodato. Il problema non sono gli attacchi, la vita ne è piena, ma la cultura e l’umanità per superarli. Saluti,
In diversi paesi l’adozione e l’affidamento sono consentiti anche per le persone singole ed pure in Italia la legge prevede l’affidamento per questa categoria di persone. Per quanto riguarda le adozioni vere e proprie ci sono sentenze che stabiliscono che la stessa regola va applicata anche in questi casi.
Perchè parlo di single? Non tanto perchè anche un single può essere un ottimo genitore (i numerosi casi di vedovanza lo dimostrano) e quindi un ragazzino che magari vive in una situazione di grave disagio famigliare può essere perfettamente affidato anche a una persona sola, ma comunque c’è già una legge che lo stabilisce. Dico invece questo perchè sussistendo questa condizione il problema delle adozioni omosessuali nemmeno si pone, perchè o si dimostra che l’omosessualità è una patologia che sconsiglia che un minore possa vivere in un contesto del genere (e quindi bisognerebbe togliere la potestà genitoriale a tutti i gay e lesbiche), oppure ci si attiene alle regole valide anche per i single, dove ovviamente le preferenze sessuali (come quelle politiche, culinarie o sportive) non inficiano in alcun modo nello stabilire i criteri di adottabilità.
@Flavio
qual è la migliore condizione per un bambino? I suoi genitori che lo amano, questo è indiscutibile.
Più ci si discosta da questa situazione più diventa problematico.
Il fatto che ci siano vedove/i che crescono bene i figli non conferma che vada bene, perché meglio sarebbe stato che ci fosse anche l’altro genitore, altrimenti devi affermare che essere orfani non è un male.
Sul fatto dell’affido ai single sono d’accordo, ci sono situazioni in cui è bene farlo, diverso è l’inseminazione per le single che non mi trova d’accordo per le questione già addotte sopra, volontaria creazione di orfani.
Sicuramente due brave persone omosessuali possono dare cure affetto ed una buona educazione come una coppia di brave persone eterosessuali ma non potranno mai dargli un uomo assieme ad una donna.
Un uomo + un uomo fà due uomini, una donna + una donna fa due donne, un uomo più una donna fà infinito.
“Il fatto che ci siano vedove/i che crescono bene i figli non conferma che vada bene, perché meglio sarebbe stato che ci fosse anche l’altro genitore, altrimenti devi affermare che essere orfani non è un male.”
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Assolutamente. Il problema è che qua si vuole negare ai bambini il diritto a crescere in una famiglia naturale, in nome dei diritti omosessuali. Gli omosessuali facciano ciò che vogliono in camera da letto, ma niente adozioni, il bambino ha il diritto a crescere in una famiglia naturale
Aleudin scrive inoltre
“Sul fatto dell’affido ai single sono d’accordo, ci sono situazioni in cui è bene farlo, diverso è l’inseminazione per le single che non mi trova d’accordo per le questione già addotte sopra, volontaria creazione di orfani”
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Anche questo è ineccepibile.
Il problema e’ che qui c’entra ben poco, Aleudin, la ragione.
Alèudin, se ha fatto caso io non sono entrato nella questione ideologica ma ho solo affrontato il problema dal punto di vista pragmatico: o si toglie la potestà genitoriale agli omosessuali che hanno già figli (cosa impossibile anche volendo creare una legge ad hoc) oppure gli affidi e conseguentemente anche le adozioni dovranno esser permesse anche alle coppie omo.
Flavio, può specificare meglio quali sono i genitori omosessuali che hanno già figli?
Donne più facilmente ma anche uomini che hanno avuto figli da precedenti relazioni.
Lei si riferisce, per esempio, a una donna che si è separata dal marito per mettersi con un’altra donna, che dovrebbe quindi poter adottare i figli della prima?
@Flavio
a me sembra che dando un giudizio qualitativo su chi possa essere un buon genitore lei sia entrato anche nella questione che definisce “ideologica”.In Italia al momento di coppie omo sposate non c’è nè, forse intende conviventi e che hanno figli da precedenti relazioni etero? Sono d’accordo con lei che sotto questo aspetto la soluzione non è semplice. Non è detto però che impegni a dare l’adozione alle coppie omo.
Aleudin scrive
“Non è detto però che impegni a dare l’adozione alle coppie omo.”
Appunto. Perché obbligare dei bambini che potrebbero essere adottati da famiglie naturali ad essere adottati da famiglie omosessuali? Senza offesa ma questo mi sembra un non sequitur, Flavio, come ho scritto anche sotto.
Flavio afferma:
“o si toglie la potestà genitoriale agli omosessuali che hanno già figli (cosa impossibile anche volendo creare una legge ad hoc) oppure gli affidi e conseguentemente anche le adozioni dovranno esser permesse anche alle coppie omo.”
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Questo dilemma non ha logica.
Un figlio biologico è del genitore comunque, stessa cosa che accadrebbe in caso di un orfano.
Altro è prendere un figlio altrui, o da ovulo comprato, e stabilire per legge che sia lecito privarlo volutamente di un padre e una madre.
Enzo, concordo, e’ esattamente quanto ho detto io. Purtroppo l’ideologia acceca.
Consideriamo questo caso: due genitori muoiono in un incidente stradale ed il figlio viene affidato alla zia o allo zio che al momento è single. L’affido diventa come da prassi poi adozione e dopo un tempo il genitore adottivo si sposa, o fa l’unione civile, che è sostanzailmente la stessa cosa, con una persona dello stesso sesso. Cosa deve fare in questo caso lo Stato? Revocare la potestà genitoriale e cominciare un nuovo processo di affidamento o consentire alla famiglia formata dal minore adottato e dal genitore omosessuale di continuare a vivere la loro normale (o a-normale secondo voialtri) vita?
Direi che questo figlio è davvero uno sfigato della vita…
E quindi, Flavio, il fatto che possa esistere un ragazzo così sfortunato significa che dovremmo revocare la fortuna di poter vivere in una famiglia normale anche a ragazzini che sfortunati non sono?
Un po’ come dire: ci sono persone senza un braccio, senza entrambe le braccia, senza gambe che vivono benissimo, quindi tagliamo le braccia o le gambe a chi le ha.
Non sequitur. Assurdità. Ideologia.
Ed è bello vedere che anche gli scientisti sono disposti ad andare contro la scienza, pur di andare contro la propria Weltanschauung irriducibilmente anticristiana (perché questo e’).
Quando si dice la scienza…..
Ciao Flavio,
grazie per il tuo intervento.
Una chiave di lettura che credo aiuti a ben interpretare tutte le singole richieste di nuovi diritti sia quella di leggerle in un quadro d’insieme. 2400 anni fa, SUN TZU ne ‘L’arte della guerra’ insegnava che vedere i singoli fatti senza avere una visione d’insieme, portava alla sconfitta umiliante. Per usare un linguaggio forte, anche qualcosa di dannoso è fatto da singoli oggetti tutt’altro che dannosi. Il centro di tutto è con che scopo vengono messi insieme quei pezzi, o quelle coorti militari o quelle neolingue o quei bisogni indotti o quei nuovi diritti. Per capire lo scopo serve avere una visione d’insieme dei fenomeni. Analizzarli singolarmente è sviante sebbene, come altri hanno già fatto, non sia difficile obbiettare alle singole argomentazioni che hai portato. Ancora grazie per il tuo intervento.
questione delicatissima, sarò telegrafico con alcune provocazioni
1) il diritto ad avere un figlio non esiste (come quello di sposarsi) : una persona non può essere oggetto dei diritti di un’altra.
2) vedovanza, orfanitudine , singletudine possono essere “accidenti” …ma non possono essere situazioni stabilite “a tavolino” a priori per un figlio/a. La coppia omosessuale (o trio o gruppo di 5 amici, senza discriminazioni in base all’esercizio della sessualità) sono semplicemente sperimentazione su bambini
3) se “love is love” non vedo come istituti che aiutano bambini o case famiglia con persone preparate e disponibili possano essere una opzione meno preferibile
Concordo. Soprattutto con la prima proposizione.
Altrettanto telegraficamente: per quanto riguarda il punto 1 ti obietterebbero che esiste il diritto a fondare una famiglia (prima generazione dei diritti, “libertà da”) e che tale diritto non prevede certo che ti sia fornito/garantito il materiale umano atto allo scopo (cosa che implicherebbe l’esser oggetto di diritto di una persona da parte di un’altra), ma semplicemente che non ti sia impedito di farlo, avendone la possibilità.
Quello che viene chiesto, allora, è che nessuno impedisca alla coppia omo di porre in essere quei mezzi atti ad avere un “figlio” (o di “sposarsi”), così come nessuno impedisce a un uomo e una donna di fare altrettanto (eccezion fatta per determinati casi in cui però non necessariamente rientrano le coppie omo).
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Ovviamente quanto sopra detto sottende una serie di assunzioni implicite decisamente opinabili, anzi a mio dire completamente sballate.
Non ora modo di proseguire oltre, discutetene voi se vi va.
certamente, grazie per la precisazione. Se non altro nel matrimonio è prevista la scelta consapevole mentre l’ipotetico adottato/figlio-in-qualche-modo-arrivato non avrebbe questa facoltà in merito.
Si tratterebbe dunque di trovare , se c’è, il modo di discriminare in maniera giusta tra le situazioni.
(uso la parola discriminazione in senso positivo volutamente : la giustizia DEVE discriminare e discernere le situazioni con criteri equi. Secondo me non bisogna avere il riflesso pavloviano di scattare ogni volta che si sente la parola “discriminazione”. La questione è vedere se la discriminazione è giusta o sbagliata e in base a cosa).
Non ho capito, cosa intendi con “Se non altro nel matrimonio è prevista la scelta consapevole mentre l’ipotetico adottato/figlio-in-qualche-modo-arrivato non avrebbe questa facoltà in merito”?
…mi sono accartocciato con le parole 🙂
volevo dire che chi si sposa lo fa per scelta mentre il bambino che si ritrova in contesto sperimentale no.
Capito e concordo, ma in effetti il problema è stato spostato: la questione non è più k’esser oggetto di diritto, ma se l’ambiente in cui il bambino cresce possa essere idoneo o no. E qui, a mio avviso, ritorna la questione che ho posto in fondo ai commenti…
Grazie per questa presentazione dello studio di Manif: ci sei mancato, Max!
Flavio scrive
” Aleudin, se ha fatto caso io non sono entrato nella questione ideologica ma ho solo affrontato il problema dal punto di vista pragmatico: o si toglie la potestà genitoriale agli omosessuali che hanno già figli (cosa impossibile anche volendo creare una legge ad hoc) oppure gli affidi e conseguentemente anche le adozioni dovranno esser permesse anche alle coppie omo.”
Discorso senza senso. I bambini che si trovano con un genitore omosessuale di certo (dal mio punto di vista) non possono dirsi fortunati, ma non è assolutamente una buona ragione per condannare altri bambini che potrebbero essere adottati da coppie naturali a vivere con degli omosessuali.
Non sequitur totale.
In rete esistono alcuni “studi” (anche di ricercatori italiani) che in genere concludono positivamente con la capacità “genitoriale” di un numero superiore a 1 di persone omosessuali. Se osservate bene nelle condizioni iniziali che definiscono i presupposti dei ragionamenti ed analisi successive non c’é mai spazio per il/i bambino/i e per ciò che dovrebbe ricevere il/i bambino/i durante la crescita. Ma questo vale anche per le associazioni:
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Scrive A.A.P. nel 2006: … i dati dimostrano che bambini che crescono in famiglie con uno o due genitori gay non corrono alcun rischio specifico. Gli adulti coscienziosi e capaci di fornire cure, indipendentemente che siano uomini o donne, eterosessuali o omosessuali, possono essere ottimi genitori”. A parte la curiosa situazione “con un genitore gay” che ovviamente costituisce un caso a parte ed é irrilevante sulla questione (ma viene sempre promiscuamente inserita nel discorso) é interessante, ad ulteriore riprova di quanto detto prima, come gli illuminati continuino iterativamente e logorroicamente a disquisire “dei grandi”… mai una parola sulla esigenza dei piccoli.
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Scrive nel 2009 la A.A.C.A.P: …non ci sono basi per presumere che l’orientamento omosessuale di un genitore possa aumentare le probabilità o indurre un orientamento omosessuale nel figlio; di nuovo affermazioni irrilevanti in quanto non tengono conto dei diretti interessati se non per assicurare che il “genere” risultante non dipende dal tipo di genitore. Ma gli illuminati non ci avevano spiegato che il “genere” é conseguenza dell’ambiente? Boh.
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Scrive l’italianissima A.I.P nel 2011 (associazione “illuminata” di riflesso ed in continguità … se non altro perché si configura come banale epigona delle associazioni anglosassoni dalle quali desume pedissequamente ed acriticamente studi e conclusioni): il benessere psicologico e sociale dei membri dei “gruppi” (?) familiari non é tanto legato alla forma che il gruppo (?) assume, quanto alla qualità dei processi e delle dinamiche che si attualizzano internamente. Di nuovo disinteresse completo delle esigenze dei piccoli (si osservi come sia il “gruppo” grandi+piccoli che “conta”… notoriamente chi non é in grado di prendere posizione non può che essere considerato in quanto tale evidentemente. La stessa A.I.P. poi invita i politici a tener conto dei risultati della “ricerca scientifica” (ricerca scientifica?) e del fatto che si devono rispettare le persone per non prestare il fianco a pregiudizi che danneggerebbero le coppie omosessuali e i loro bambini !
pare che sia questo il destino della scienza:
servire il denaro o altrimenti non esistere..
non voglio demonizzarla, ma evidentemente più si scava nella ragione più logicamente l’antagonista all’uomo se ne servirà contro di lui!
qualcuno dirà:
grazie alla scienza tu ora puoi interagire con noi, verissimo..
peccato che per ogni aspetto magnifico ci sia la sua nemesi, e tanto è più importante la scoperta tanto peggiori saranno i danni che provocherà.
pochi giorni fa è uscito quel pezzo sulla suora che cerca dalla Nasa una spiegazione alla necessità di fare ricerca..
sapete cosa ho pensato istantaneamente?
-perché mai la suora sta cercando risposte da un essere umano circa la miseria in cui versa l’umanità?-
“perché mai la suora sta cercando risposte da un essere umano circa la miseria in cui versa l’umanità?”
Non credo che la suora pretendesse una risposta DEFINITIVA alla miseria dell’umanità (“i poveri li avrete sempre con voi”) ma una risposta appunto umana, cioè su cosa possiamo fare noi comuni mortali e cosa può fare chi detiene il potere per arginare la miseria.
Un aspetto del cristianesimo che mi piace (uno di quelli forse più marginali) è la schiettezza del suo messaggio, forse proprio in questo il vangelo è così difficile da digerire..
Sopra piuttosto intendevo che la domanda che pone la suora al manager, secondo la mia opinione, non è solo la domanda di un essere umano ad un essere umano..
Quella richiesta contiene troppe analogie con l’ideologia che plagia la mia generazione..
Mi capita spesso di ascoltare argomentazioni simili, dove la parola vita ha meno peso della parola dolore, o aspirazione.. e potrei anche continuare.
Sembra che anche la scienza e tutto quello che gli ruota intorno abbia perso bussola.
La domanda che mi tormenta è:
fino a che punto?
Fino a che punto noi cristiani faremo finta di non essere sotto il ricatto dello sguardo persuasivo della scienza, del progresso?
Ora. Scrivere su un sito come critica scientifica che i cristiani sono sotto ricatto deĺlo sguardo pervasivo della scienza. Quando la scienza invece va continuamente cercata. Poi cosa si fa con quello che si scopre o cosa anima ogni singolo scienziato, questo non dipende dalla scienza. Grazie.
Non è più scienza.. e che sia strettamente legata all’intelletto umano poi, ma scusi, la ricerca scientifica la fanno gli animali?
Il fatto che critica scientifica agisca secondo ragione e coerenza logica non la mette in condizione di salvare il mondo dall’altro modo di fare scienza, quello dei cambiamenti climatici, quello che non si decide a prendere posizione circa le adozioni omo, quello della decrescita felice..
io ammiro il vostro modo di affrontare la realtà.
Una realtà che mi dice che il costoso strumento scientifico è in mano a chi sicuramente non ha a cuore la felicità dell’essere umano
“Insomma, per ora non ci sono studi scientifici che avvalorino la famiglia omogenitoriale”
Ma non ci sono nemmeno studi scientifici che squalifichino la “famiglia omogenitoriale” , o che dimostrino l’assoluta superiorità della famiglia cristiana-cattolica, quindi non v’è alcun motivo per andare a rompere i coglioni a quei gay e lesbiche che decidono di crescere un bambino
@andrea c
La famiglia non è cattolica bensì consequenziale alla realtà, cioè naturale, cioè un uomo e una donna fanno l’amore e nasce un bambino. In nessun altro caso succede, per cui come già detto non c’è nessun motivo per rompere i coglioni ai bambini che non chiedono altro che essere amati dai propri genitori. Oppure lei afferma che una mamma e papà biologici che amano i propri figli non sono il migliore ambiente per un bambino?
Aléudin, vacci piano: è chiaro, dal suo usuale modo di interagire e dalle sue prese di posizioni che l’utente andrea-c ha chiaramente un conflitto irrisolto con il proprio padre: cioè siamo aldilà delle considerazioni razionali da parte sua quando tocchiamo il soggetto.
Molta delicatezza va da essere usata nei suoi confronti.
Nel suo caso è chiaro che egli sarebbe stato più felice se cresciuto da due padri che avrebbero meglio bilanciato la sua situazione. Nel suo caso l’avere due madri non sarebbe stata la soluzione la migliore per lui per il semplice fatto che, l’immagine della mamma non ha per lui nessun significato e che raddoppiarla non gli sarebbe stato utile nella sua crescita.
Ad ogni modo, ora è troppo tardi, e andrea-c è fatto così, capendo poco del metodo scientifico e con uno spirito di contraddizione ultra-galattico che gli fa affermare controsensi sulla sola base di preconcetti ideologici.
Quindi rispettiamolo profondamente in quanto persona ferita dall’assenza di un secondo padre e non rigiriamogli troppo il coltello nella piaga
OT Simon… Probabilmente saresti un ottimo compagno di cazzeggio… Con te ci andrei a nozze. Tutta una sera, io e te, con una bottiglia di amarone da portare in fondo, a sparar cazzate, a ridere, a farci un baffo del prossimo, a giudicare gli altri al modo di Natalino Balasso, vero maestro in questo senso. E se si aggiungesse qualcun altro dell’allegra osteria, son convinto che dal ridere rischieremmo anche di restarci.
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Scherzavo, naturalmente. L’ho scritto solo per scuoterti, per farti intendere le bassezze dialettiche che tocchi quando giudichi in tal modo le persone. Perché in realtà mi sei simpatico, davvero.
È una questione metodologica, caro Giuseppe: con chi ha un atteggiamento “relativista” di fronte al reale o alle situazioni morali è difficile discutere.
Infatti per discutere con serietà ci vogliono dei presupposti comuni (logica, metodologia, etc) cioè rinunciare al relativismo : presso il relativista questi presupposti non possono esistere e il suo modo di argomentare sarà sempre sgusciante, elusivo. a volte riferendosi a fantomatiche autorità, a volte rifugiandosi nel pirronismo primario.
Serve poco sprecare tempo con un “relativista” per volerlo convincere sulla base di argomenti: solo le dimostrazioni per l’assurdo possono impattarlo, ma non in astratto che è il mondo nel quale si rifugia (il mondo reale non è relativista ma oggettivo e il relativista non ci vive bene) ma proprio sulla propria pelle, nell’intima radice del proprio relativismo morale e cognitivo.
Un relativista può solo essere preso per i fondelli.
Non posso essere d’accordo con l’ultima tua frase… Su molto del resto che hai scritto magari sì, con qualche riserva sul fatto che un “relativista coerente” non possa essere a suo agio nei confronti della realtà… Ma oggi è troppo OT, magari lo riserviamo a qualcuna delle ipotetiche serate da amarone che ho pre-gustato.
Che bisogno avrebbe un relativista di essere coerente?
Per questo lo si può, anzi, lo si deve, prendere per i fondelli…
Intendevo con l’assunto tutto è relativo… Dobbiamo portarlo fino in fondo, coerentemente. Anche tu e i tuoi interventi siete relativi, nel senso che oggi mi preoccupano domani magari non più, in un primo momento indignano poi magari non più, tutto è relativo, insomma, anche quel che vo qui affermando. Più coerente di così?!
Il commento più sensato in un mare di idiozie…
Ma, appunto, se tu ti pensi in quanto relativista, non hai neanche bisogno di spiegare che hai qualche coerenza: nessuno se lo aspetta. Un relativista per convincere ha un solo metodo, che è extra-razionale, ed è quello dell’imposizione violenta delle proprie idee che trovano la propria giustificazione nel solo fatto di essere imposte.
Per questo alle affermazioni di un relativista si può solo rispondere con una sonora risata!
Il riso è quel che disturba il relativista il più profondamente:
http://pellegrininellaverita.com/2015/07/07/il-ridere-fa-il-gaio-ma-non-luomo-felice/
No, sbagli mio buon Simon… Vedi che anche tu hai dei bei pregiudizi?
Il relativista coerente non impone nulla.
Il relativista coerente è sempre disposto a mettersi in gioco e, semmai, si fa delle sonore risate di coloro che sostengono che esiste una Verità assoluta (che guarda caso relativizza tutto il resto tranne che se stessa).
Come te lo devo rispiegare Cipriani: il relativista coerente non è già un relativista, visto che ha bisogno della “coerenza” per regolare il suo relativismo.
Un relativista coerente, non è un relativista, ma diventa un assolutista: per questo il relativismo è il seme della tirannia e della dittatura, per questo il relativismo si appoggia sempre lungo la storia su un Pensiero Unico (una moda) ad ogni momento dato, per questo il relativista non può ridere ma solo sghignazzare e non ha senso del ridicolo delle proprie affermazioni sconclusionate per costruzione.
Riflettici…. 😉
Simon, facciamo una prova semplice, sostituendo relativista con “chi crede in una verità assoluta”…
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Chi crede in una verità assoluta… diventa un assolutista: per questo l’assolutismo è il seme della tirannia e della dittatura, per questo l’assolutismo si appoggia sempre lungo la storia su un Pensiero Unico… ad ogni momento dato, per questo l’assolutista non può ridere ma solo sghignazzare e non ha senso del ridicolo delle proprie affermazioni sconclusionate per costruzione.
Riflettici…. ”
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Mi pare che in gran parte funzioni uguale.
Certo che funziona!
Ma, ad esempio, io non penso che la verità possa essere assoluta, come neanche la penso come relativa: nei due casi si finisce nella tirannia del falso.
Precisamente Simon! Mi meraviglia che i non credenti non abbiano ancora capito che il cattolico non è ne’ relativista ne’ assolutista.
Già! Il cattolico è relativamente assolutista e assolutamente relativista… Senza necessità che sia necessario spiegarlo. Ma è anche OT.
No, Giuseppe, nulla di ciò che hai detto. Ne ho già parlato con Flavio nei giorni scorsi, mi spiace tu non abbia seguito il dibattito.
Non sono categorie adeguate Cipriani: la verità ha da essere oggettiva, non assoluta o relativa.
Una verità oggettiva… Che differenza c’è con una verità assoluta? E se non è assoluta è anch’essa relativa, o no?
Esatto, Simon, e’ ciò che ho spiegato (ho tentato almeno di spiegare al Flavio i giorni scorsi.
Per fare semplice, caro Cipriani, una verità è assoluta se è indipendente da qualunque “osservatore”, è relativa se è “indipendente” dall’oggetto osservato, è oggettiva quando considera tutti gli elementi in ballo (oggetti osservati e anche osservatore).
Questo perché la verità è adaequatio rei et intellectus, cioè in ballo sono la cosa osservata e l’intelletto che l’osserva e nessuno dei due può avere una “preminenza”.
La verità assoluta è quindi un concetto che non ha significato (come un cerchio quadrato) come neanche la nozione di verità relativa (come un quadrato circolare).
(P.S.: si possono anche avere verità soggettive, cioè sia guardate dal punto di vista dell’oggetto giudicato. sia dal punto di vista dell’intelletto che giudica, ma qui entriamo in altre considerazioni che esulano troppo dal contesto di questo topic.)
La verità… “è oggettiva quando considera tutti gli elementi in ballo (oggetti osservati e anche osservatore).”
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Per me, mio buon Simon, è un bel problema riuscire a considerare tutti gli elementi in ballo… Tu sei così sicuro di riuscirci? Hai questa presunzione? E allora, non assomiglia tanto a una verità soggettiva? Che viene imposta a tutti… Bel rompicapo, per me, che risolvo tutto con l’essere relativista coerente.
Gmork: la gente ha rinunciato a sperare. E dimentica i propri sogni. Così il Nulla dilaga.
Atreyu: Che cos’è questo Nulla?
Gmork: È il vuoto che ci circonda. È la disperazione che distrugge il mondo, e io ho fatto in modo di aiutarlo.
Atreyu: Ma perché!?
Gmork: Perché è più facile dominare chi non crede in niente ”
Die unendliche Geschichte (La Storia Infinita, 1984)
No Cipriani.
Una verità oggettiva non vuol dire che è inconoscibile ma che è sempre meglio conoscibile.
Una verità sempre meglio conoscibile… Dunque una verità ancora in corso, incompleta? E quel “meglio” non potrebbe essere disatteso? e diventare un peggio?
No, è sempre completa, ma sempre da approfondire: ad esempio, posso dire che la forma della terra è “come” un’arancia, il che è vero, oppure “come” una sfera che è anche vero, oppure “come” un geoide che è più approfondito ancora. Posso dire che la materia è composta di atomi che p vero, oppure che è composta di elettroni, protoni e neutroni che è anche vero, oppure che è composta di quarks e gluoni che è anche vero: la differenza è nella comprensione della verità, nell’approfondimento dell’adeguazione della relazione tra il nostro intelletto e la realtà che osserviamo e giudichiamo.
Come mai un relativista non puo dire di conoscere questa stessa verita? con la stessa modalita? se afferma che la conosce relativamente al contesto, al tempo?
Il “come mai” , caro Cipriani lo trovi qui sopra nel mio commento delle 07:53
http://www.enzopennetta.it/2015/11/adozioni-coppie-omosessuali-uno-studio-in-anteprima/#comment-44284
Il relativista non ha accesso , per definizione, alla verità, nella misura in cui non accetta di adeguarsi alla realtà dell’oggetto studiato e quel che questi gli “impone”: se quindi il reale non si inquadra con quel che lui ne pensa, egli rigetta il reale.
Lo stesso problema, inverso però, ha l’assolutista che ritiene che è l’oggetto che non ha da adeguarsi a quel che l’intelletto è capace.
Adaequatio rei et intelelctus: questa è la definizione della verità: togli uno dei due termini e non si parla più di verità in quanto distruggi questa relazione.
Molto male hanno fatto i vari Descartes e Newton, veri “assolutisti”, concependo il reale come indipendente dal conoscente, cioè avente una “verità in sè”: mentre una verità è sempre e solo in relazione ad un intelletto.
Simon caro, sarebbe lungo, io credo, sviscerare ogni dettaglio di una questione che ha occupato e messo a dura prova l’intelletto di fior di pensatori… Io, nel mio piccolo di relativista coerente, ti dico che distinguere il falso dal vero è impresa ardua, e che pertanto la verità oggettiva rischia di rivelarsi alla fine una mera speculazione linguistica… In ogni caso grazie, buon Simon, del tempo che mi hai dedicato.
Andrea-c, insomma, a te per sapere che un bambino ha bisogno di un padre e una madre serve uno studio scientifico?!?
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Se ci rifletti esistono solo tentativi di avvalorare la famiglia omogenitoriale perché quella etero è fuor di discussione.
Quindi, è chi sostiene l’omgenitorialità che ha l’onere della prova (non pervenuto).
E quindi, parafrasndoti, non vedo perché rompere i coglioni ai bambini che hanno bisogno di un padre e di una madre solo per soddisfare dei “desideri”.
No, l’onere della prova spetta a chi pensa che i bambini abbiano assolutamente bisogno di una madre e un padre. Nel mondo ci sono milioni di bambini cresciuti in famiglie monogenitoriali,figli di separati, orfani di padre o di madre, cresciuti da zii o nonni, o negli orfanatrofi.
Si deve dimostrare che tutti questi bambini hanno subito danni irreparabili dal fatto di non aver avuto madre e padre presenti sotto lo stesso tetto!
E per coerenza si dovrebbero togliere i figli anche alle famiglie monogenitoriali, ai divorziati e ai vedovi. Se avere mamma e papà è un diritto inalienabile, deve valere per tutti!
altrimenti sembra(come in effetti è) un pretesto per rompere le scatole alle coppie omosessuali!
Andreac
“E per coerenza si dovrebbero togliere i figli anche alle famiglie monogenitoriali, ai divorziati e ai vedovi. Se avere mamma e papà è un diritto inalienabile, deve valere per tutti!”
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Mi meraviglio, AndreaC, di quante idiozie, scemenze, insensatezze, inanità vi fa sparare la vostra ideologia anticristiana. Si vede bene che siete ispirati dal principe di questo mondo. Il tuo discorso si può riassumere in “siccome ci sono orfani che crescono bene qjanto i figli cresciuti con madre e padre rendiamo bambini che potrebbero avere una famiglia naturale orfani, tanto male non fa”.
Idiozia, appunto. Scemenza, appunto.
Se vuoi continuare continua pure con queste insensatezze ma ricorda che “meglio tenere la bocca chiusa e passare per idioti che aprirla e togliere ogni dubbio”.
Ciao.
@Andrea cc
Cioè bisogna dimostrare che i genitori biologici che amano i figli sono l’ambiente migliore per un bambino? No veramente, é uno scherzo?! Questa tua affermazione è sconvolgente. Perché non vai a dire agli orfani: ” di cosa ti lamenti?”. Divorzi, bambini rimasti orfani, vedovanze sono incidenti! Sveglia!
@Andrea-c
LOL
che troll che sei 😀
Premesso che la questione, in Italia, al momento manco si pone: l’adozione qui da noi è consentita solo alle coppie sposate composte da un maschio e una femmina, mi pare.
Premesso questo, ritengo che la resistenza in merito possa avere genesi da due tipi di considerazione:
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1) le coppie omosessuali sono giudicate “pericolose” dal punto di vista della morale, si ritiene che gli omosessuali siano inadeguati da questo punto di vista in quanto “viziosi”, “malati”, pertanto il povero bambino che si trovasse in quelle situazione correrebbe il rischio di essere trattato da oggetto sessuale… e via discorrendo.
Non scandalizzatevi, questi pensieri sono le tentazioni di molti, soprattutto di molti che hanno in mente delle idee pregiudiziali sul sesso che dev’essere solo di un certo tipo.
Chiaro che questa posizione è una posizione troglodita, immotivata e menzognera, in quanto, la stessa è frutto di ataviche paure che affondano nel sentimento moralistico di certo stampo.
Se qualcuno di voi ha solo per una volta pensato questo, si faccia un bell’esame di coscienza e cominci a prendere in considerazione che le stesse motivazioni contro possono essere adottate anche per le coppie tradizionali… E non per nulla l’iter di adozione non è per niente facile e molte coppie hanno rinunciato alla stessa proprio per lo stato di disagio che pongono certe trafile indagatorie su molti aspetti della personalità anche sessuale.
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2) le coppie omosessuali sono considerate inadeguate dal punto di vista della tradizione che vede nella presenza di un papà e di una mamma la normalità, il giusto equilibrio, la capacità di crescere in modo “completo” e “naturale” un bambino.
Devo ammettere che questa seconda considerazione spicciola (grossolanamente esposta) ha per me una certa forza… Sono anch’io, in questo caso, propenso a pensare che un bambino con 2 papà o 2 mamme si trovi perlomeno in una situazione difficile dal punto di vista psicologico. Le linee guida dell’Oms a questo riguardo vorrebbero far intraprendere un certo recupero della mentalità, far capire che la questione è solo culturale… Ma la cosa non sarà così scontata. Ed io per primo, provocatoriamente, mi chiedo perché una coppia omosessuale debba per forza adottare un bambino… (esclusi i casi di figli naturali già esistenti, che forse è un altro paio di maniche) quando è già complicata, in una società come la nostra, la gestione di una rapporto di coppia omo.
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Ebbene: esposte le considerazioni di cui sopra, sono convinto che alla lunga l’adozione sarà consentita anche alle coppie omosessuali, come già avviene in molti Paesi, con gli accertamenti riguardo all’idoneità assolutamente necessari.
Ciao Giuseppe,che in italia la questione manco si ponga.. dillo a quel giudice che,contro la legge, aveva dato l’ok a che due donne venissero chiamate mamme di un piccolo d’uomo. Sentenza poi annullata. Come sai non è infrequente che leggi dicano una cosa e poi i giudici facciano a modo loro e che poi le sentenze vengono recepite e diventano legge. Poi sui tuoi punti: tu parli di mortalità (termine proprio di un comportamento legato ad una religione). Io parlerei di fatti. È un fatto che le coppie omo siano estremamente meno stabili di copie etero. quale condizione è da promuovere dal punto di vista del più debole,cioè del bambino?
Poi parlavi di tradizione. Io parlerei di realtà. Qual è il luogo dove nascono i bambini. Una realtà eterosessuale. Non è tradizione. È il mondo che funziona così. Non per scelta dei criceti ragni ippopotami o uomini. Se si sovverte o si modifica la natura lo si fa per migliorare la condizione prima di tutto dei più fragili e deboli. Un bambino secondo me vuole stare con la sua mamma e il suo papà e non comprato da chi è ricco e sceglie il figlio come al supermercato scegliendolo come una cosa o come un cucciolo terrier.
Se è per quello, Max, non è naturale (come lo intendi tu) neanche che si chiami papà e mamma chi non ti ha generato… Manco è naturale che si crei una famiglia adottiva dove la prole non è stata il frutto di un’unione carnale frutto d’amore… Neanche questo è naturale, se vogliamo porla su questo piano.
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E poi, senti, io la penso praticamente come al punto 2), non come al punto 1)… Quindi in conclusione potrei pensarla anche come te, dal punto di vista pratico. Ma mi rendo conto che in ogni caso è una questione pregiudiziale… Tutti vorremmo il classico uovo, gallina e culo caldo, ma non sempre è possibile, questa è la vera realtà.
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L’importante è che l’obiezione che le coppie omosessuali sono meno stabili, che sarà anche vero, non sottintenda anche un giudizio morale sulla loro condotta sessuale, giudizio che spesso è frutto di pre-giudizio, e guidato sappiamo bene da cosa.
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Aggiungo, per finire, che la questione supermercato è tipica in molti casi, almeno in Italia, di coppie etero, composte come piace ai più, da un maschio e una femmina… E allora che fai? Proibisci le adozioni alle coppie danarose? Fossi un bambino d’orfanatrofio che sta per essere adottato da un ricco signore e stravagante signora e ti sentissi far la morale, ti farei come minimo causa!
La famiglia adottiva uomo+donna non è “innaturale” ma al contrario un modo per far sì che un orfano possa poter crescere in una famiglia che riproduca quella naturale che per cattiva sorte non ha potuto avere; è un ripristino della condizione naturale, non una sua violazione.
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Desiderare che un bambino sia cresciuto da un uomo e una donna è ora diventato un pregiudizio? Che strani tempi in cui viviamo…
Riguardo la gallina e l’uovo: le coppie uomo+donna che desiderano adottare non mancano, non c’è nessun problema di “poche richieste” di adozione, per cui non c’è bisogno di alcun ripiego.
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Il giudizio morale, per quanto riguarda almeno me e Max, non c’entra nulla con la questione di questo articolo, che è più che altro politico-sociale.
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Il problema non è del ricco che vuole adottare, ma di chiunque pensi che esista il “diritto al figlio”, confondendo le persone con le cose e questo vale per tutti (etero e omo).
Caro Htaliato,
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“La famiglia adottiva uomo+donna non è “innaturale”…” .
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Guarda che sono d’accordo, mi accodavo al concetto che aveva espresso Max (“Se si sovverte o si modifica la natura”) e lo esplicitavo come paradosso massimo. Concedimelo.
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“Desiderare che un bambino sia cresciuto da un uomo e una donna è ora diventato un pregiudizio?”
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Non volevo dire questo, non so perché hai capito ciò… Pregiudizio è considerare le coppie omo non adeguate, figurati se è pregiudizio “Desiderare che un bambino sia cresciuto da un uomo e una donna”. Non travisiamo troppo.
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Se “Il giudizio morale, per quanto riguarda almeno me e Max, non c’entra nulla con la questione di questo articolo, che è più che altro politico-sociale.”, diciamo che me ne compiaccio. Cercate di ricordarvelo anche voi quando questo giudizio morale salterà fuori, visto che di sicuro è il ripieno del panzerotto politico-sociale che qui presentate.
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“Il problema non è del ricco che vuole adottare, ma di chiunque pensi che esista il “diritto al figlio”, confondendo le persone con le cose e questo vale per tutti (etero e omo).”
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Qui sfondi una porta aperta, ma penso sempre a quel bambino (l’adottando a cui, magari, sta per cambiare la vita) e a cui, satolli di benessere e felicità, andiamo a rompere le scatole. Non prenderla troppo di petto, potrei sempre dirti che è un altro paradosso.
Dimentichi la bellezza, caro Cipriani, delle belle serate ricreative che il bambino coi due papà e i loro amici incentrati sul tema “cuoio e catene” tipico delle ossessioni gay medie, dopo il corso in classe durante il quale avrà imparato a toccare i genitali dei suoi compagnucci di scuola
😀
A questo aggiungiamo che non siamo in una situazione tale che i bambini da adottare non abbiano abbastanza famiglie vere per accoglierli e che quindi si debba per via di un’ipotetica situazione d’urgenza anche affidarli a coppie dello stesso sesso.
c.v.d.
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Ma il buon Simon devi prenderlo così com’è, ormai ha palesato tutto se stesso e non riserva più sorprese.
Lamentevole vedere chi discute dell’articolo di Max senza nemmeno averlo letto e ancor meno letto direttamente il libretto in formato pdf allegato.
La discussione, invece di rigirare intorno alle fumose affermazioni tipiche di un Cipriani, dovrebbe vertere, specialmente in un sito chiamato Critica Scientifica, su cosa significhi che tutti, e sottolineo tutti, gli studi in campo che pretendono dimostrare l’equiparazione tra vere famiglie e pseudo-famiglie composte da coppie ( o più) di omosessuali siano distinti dalla strabiliante assenza di campioni significativi, metodologie fumose e distorte, condanne per truffa da tribunali competenti, ma sono ancora citati dai gruppi di pressione omosessualisti.
D’altro canto, il solo studio serio con campioni davvero aleatori, con 3000 partecipanti nel 2012 ( non nel 1800) ha trovato differenze statisticamente significanti tra bambini cresciuti in coppie omosessuali e quelli cresciuti in famiglie biologiche intatte; i primi avendo un livello di istruzione significativamente inferiore, molto più dipendenti dal sistema sociale per sopravvivere, più depressione, più tendenza a fumare e ad essere arrestati e questo indipendentemente dalla razza, dal ricavo familiare e dallo ostato di residenza. Però, malgrado, l’ineccepibile metodologia scientifica applicata questo studio è stato attaccato dalle lobby omosessualiste in campo “scientifico” con argomenti tali che applicati ai loro stessi aderenti avrebbero dovuto tutti cessare di pubblicare, e con metodologie indegne, compresi tribunali (dove hanno perso) e pseudo-articoli scientifici mirati a demolire senza mostrare niente, perché il solo modo è di rifare seriamente lo studio su scala ancora più grande.
La discussione dovrebbe vertere su questi punti, mi pare: ma bisognerebbe ave letto con serietà quel che si commenta….
Ricordiamoci comunque sempre di una cosa: un atto omosessuale è per natura propria è l’espressione di un profondo ed oggettivo disordine in quanto gli organi genitali non vengono utilizzati per lo scopo per il quale esistono; ne consegue che chi esperienza un’attrazione per questi atti disordinati vive nel proprio corpo e nella propria mente una menzogna quanto al proprio essere, come una “fregatura” da parte di chi è all’origine della sua differenza; il voler dimostrare che la pratica di tali atti è “normale” è equivalente a voler rendere sullo stesso piano il vero ed il falso, anzi a confondere il vero ed il falso, anzi ad avere una visione della realtà invertita; ma da chi è invertito nel suo approccio della realtà come ci si potrebbe aspettare un discorso scientifico serio? come si potrebbe affidare l’educazione di bambini che cresceranno in un mondo invertito? i risultati scientifici sono stati pubblicati, sono lì sotto gli occhi di tutti. Basta darsi la pena di andare a leggerli senza preconcetti ideologici.
Sono d’accordo con lei, Simon, ma probabilmente qualcuno ora le citerà l’OMS…
Appunto e risponderò…Q.E.D.
😀
Questo qui sopra ventilato dal buon Simon è proprio l’atteggiamento che origina dal fumoso punto 1) di Cipriani.
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E la risposta di Htagliato è il tipico ripieno del panzerotto sopra evocato dallo stesso Cipriani.
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Della serie, se li frequenti impari a conoscerli…
Ma dài, Giuseppe!
Esci dai tuoi pregiudizi e rifletti un poco sui dati scientifici davvero a disposizione citati in quetso articolo di Marx e ancor di più nel pdf allegato e facci parte delle tue riflessioni del perché gli omosessualisti devono produrre studi scientifici che…. non ne sono!
Non ho capito la chiosa… D’accordissimo invece che ho pregiudizi, chi non ne ha?
Beh, io non ne ho per niente di pregiudizi in questa materia: mi attengo agli studi scientifici davvero validi e che mi mostrano quanto pregiudicato sarebbe un bambino “adottato” da coppie omosessuali paragonato ad uno “adottato” da una vera coppia.
O, se preferisci, il mio pregiudizio è solo uno: cercare sempre e solo quel che è il meglio per il bambino.
Scusa, buon Simon, avevo inteso che anche tu qualche pregiudizio l’avevi. Devo aver travisato (pregiudizio anche questo) tutto quel che di vero e assoluto hai scritto in passato e anche qui sopra. Scusa davvero se ho avuto il sospetto che anche tu, come tutti i mortali, avessi qualche pregiudizio. Mannaggia che figura.
Scuse accettate di buon cuore. 😀
Adesso rispondi alle domande che io e gli altri ti pongono evitando tu pregiudizi.
😛
Buon Simon, sei forte… E non a caso ti proponevo la seduta di amarone.
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Quanto penso l’ho espresso con l’intervento delle 7:24 e non avrei nulla da aggiungere.
La mia risposta non ha niente a che vedere con il ripieno morale del suo panzerotto.
Avevo capito che tu fossi d’accordo con il buon Simon su quanto scriveva a proposito della sessualità degli omo usata male, contronatura, immorale, perché non usata per procreare come “natura” comanda… Invece intendevi cosa?
Gli “omo” come dici tu (io non sò cosa sia un “omo”) non hanno una sessualità, ma hanno una vita erotica nella quale la loro genitalità (l’uso degli organi sessuali) è deviata dalla loro funzione naturale.
Sbagliato dire che gli “omo” fanno sesso tra di loro (è un ossimoro): più corretto dire che praticano un onanismo omosessuale.
Cerchiamo di capirci, dai… E sarebbe interessante sapere quante volte (in percentuale sul tutto) uno (tutti noi) in vita sua (loro) ha/hanno fatto sesso come Dio comanda.
Intendevo che la questione scientifica dell’articolo non viene mai affrontata: gli studi che “dimostrano” che per un bambino non cambia niente se vive con genitori dello stesso sesso sono tutti inaffidabili, di conseguenza non c’è ragione di accusare di pregiudizi chi si oppone all’adozione per i gay.
Il discorso purtroppo si sposta sempre sul piano morale perché, mentre in cose come la fisica giustamente discute solo chi la conosce, in fatto di morale ci sentiamo tutti in grado di dire la propria. Anche per questo è meglio restare sul piano scientifico, ma se le competenze non ci sono, meglio tacere che parlare d’altro.
Sabato mattina 14 novembre 2015, h 10, Canale Rai-Sat Yo Yo. Trasmissione, Le Storie di Gipo. Adatta a bambini di 3-8 anni.
Una graziosa fatina racconta ad un gruppo di bambini che non è sempre vero che i bambini nascono sempre dalla mamma come afferma sicura una sprovveduta bambinetta. Per i cavallucci marini non è così, è il papà che gesta i cuccioli. Segue spiegazione del fenomeno.
L’autore voleva sicuramente impartire una lezione di biologia marina sapendo l’interesse di questa fascia di età per questo tipo di riproduzione. Forse aspira alla redazione di quark?
Non può essere ideologia gender in pillole perchè è una fantasia, il gender non esiste.
Io comunque cambio canale, passo a Cartoonito.
Cito Wikipedia: La femmina depone le uova in una speciale sacca incubatrice nel ventre del maschio, situata vicino all’apertura anale. Alla schiusa, il maschio espelle gli avannotti con delle contrazioni addominali simili al parto femminile, evento piuttosto insolito in natura, chiamato gravidanza maschile.
Questa televisione è disumana….
Esisteva una tribù africana, se non ricordo male in Botswana, in cui tutti i nascituri avevano due padri, nel senso che da quelle parti erano convinti che una donna per rimanere incinta aveva bisogno di copulare prima con un uomo e poi, anche a distanza di tempo, con un altro uomo. Alcuni potrebbero chiamarli selvaggi, perversi, viziosi o quant’altro… però quello che è certo è che in quelle popolazioni vi era uno dei più bassi di mortalità infantile di tutta l’Africa, cosa comprensibile se ogni figlio aveva una mamma e ben due papà che si occupavano di lui!
Esistono anche tribù che praticano il cannibalismo se è per questo.
Ormai non siete alla frutta, siete all’ammazzacaffe’, e per di distruggere il cristianesimo saresti disposti a tornare ai tempi dei Cananei. Ecco i frutti dell’ideologia.
Però si può ridere quanto si vuole di questa tribù, ma, almeno, avevano capito cosa bisogna fare per avere figli, anche se un po’ ridondanti nell’applicazione.
Mi è stato riportato di una tribù davvero cretina, che pretendeva praticando solo la sodomia di generare figli e visto che non ci riuscivano (non avevano capito un paio di cose dal punto di vista dell’uso degli organi genitali) andavano compiere ratti nelle tribù vicine per avere i figli che mancavano loro.
Te lo dico io, Flavio, quando si è primitivi, si è primitivi…
Il problema, Simon, e’ che nel dibattito sul gender l’interesse per la vera scienza e’ nullo, e questo dibattito lo dimostra. A nessuno interessa che siano teorie pseudoscientifiche, interessa solo perseguire la propria agenda ideologica distruttiva.
E questa non è un’opinione, basta leggere i commenti del troll Andreac.
Certo che anche voi due siete abbastanza primitivi in quanto a linguaggio e ragionamenti…
Invece dire che è giusto privare dei bambini che potrebbero avere una famiglia naturale di ciò di cui hanno bisogno per sostenere ricerche pseudoscientifiche al fine di distruggere detta famiglia naturale e soddisfare i bisogni degli omosessuali che vogliono avere la botte piena e la moglie ubriaca e’ progresso. Come no.
Gli omosessuali facciano ciò che vogliono in camera da letto, non meritano di essere discriminati per questo, ma i bambini lasciamoli stare, grazie.
E guarda che sappiamo tutti qui che l’unico motivo per il quale voialtri siete a favore delle adozioni gay e del gender e’ per opporvi alle religioni abramitiche, a quella odiata Chiesa che non vi dormire la notte, e non certo per questioni scientifiche, visto che di scienza qui non v’è traccia, solo di pseudoscienza.
Semplice battaglia di civiltà, come tutte le altre battaglie di civiltà (abolizione pena morte, suffragio universale, divorzio o riconoscimento dei diritti degli omosessuli) alle quali le principali religioni organizzate si sono opposte quando la società era preparata per portarle avanti.
Dorma quindi sonni tranquilli… tanto voi perderete anche questa battaglia ed il mondo sarà comunque un posto migliore.
Certamente, anche la cultura della morte di aborto e eutanasia e’ una battaglia di civiltà. Casomai la battaglia del disumanesimo imperante. No, non vincerete questa battaglia, voi miscredenti materialisti, non qui in Italia, perlomeno.
E cosa ci sia di civile nel costringere dei bambini a crescere in famiglie non naturali lo sa solo lei è quelli come lei.
Ultimo appunto: caro Flavio, alla fine di tutto vedremo chi avrà perso davvero, non si preoccupi che questa cosa la verrà a scoprire certamente. Solo che allora sarà troppo tardi per tutti i nipotini di Voltaire.
E parlare di “mondo migliore” quando l’uomo e’ sempre più solo e triste e’ davvero un paradosso http://www.ilsussidiario.net/News/Cultura/2011/12/9/IDEE-Barcellona-cosa-c-entra-il-dolore-con-la-democrazia-/227659/
E infatti lo ha spiegato bene anche il filosofo francese Fabrice Hadjadj http://www.tracce.it/detail.asp?c=1&p=1&id=21626
Se per voialtri un mondo dove l’uomo non sa quale sia il senso della sua vita e si ritiene un inutile animale venuto dal nulla e destinato al nulla, libero quindi di edificare “famiglie” come quelle omosessuali, nel quale il finalismo e’ totalmente assente, e’ un mondo migliore, sbagliate di grosso.
…ognuno ha la felicità che si merita.
Buonanotte.
Aspettiamo tutti ancora una prova dei vaneggiamenti di voi pro gender e pro adozione gay, visto che attualmente avete prodotto solo pseudoscienza in favore dei vostri sproloqui da delirium tremens. È divertente come anche la pseudoscienza (come questo articolo dimostra) venga presa in considerazione seriamente per le proprie battaglie ideologiche. Divertente per noi, ovviamente, perché toglie qualunque peso specifico ai vostri vaneggiamenti.
Buonanotte anche a lei.
Cipriani, posizione scontata la sua, che non dice niente. E’ solo una moda ormai, niente di più.
Si sostiene questa ideologia perché va per la maggiore, è questo il guaio; non si aziona il cervello perché costa fatica e fa perdere consenso.
Voglio essere brutale oggi: o si sostiene che i bambini nascono dal buco del culo, allora ben vengono queste unioni basati sulla neutralità sessuale (essere uomo o una donna non fa differenza per avere un bambino…) oppure si dice chiaramente che questa è una costruzione umana, quindi il gender c’è ( e quindi è destinata a fallire, aggiungo io).
Nessuno sta giudicando i gay. Non vorrei si confondessi qui la questione.
Un po’ di onestà intellettuale Cipriani…
Più che brutale, oggi, sei semplicemente volgare.
Se è necessario occorre esserlo, per svegliare le coscienze.
Queste coscienze addormentate e buoniste.
Abbiamo perso i nostri valori.
Questo Occidente senz’anima è destinato a perire, ha smarrito la strada, il suo senso stesso di missione. Siamo tutti spaventati. Basta guardare quello che sta avvenendo nel mondo. Attacchi terroristici, stragi in famiglia…
Cosa significa secondo te allora?
Si è perso il buon senso e la misura.
La casa che abbiamo costruito è stata costruita sulla sabbia, anziché sulla roccia. Io avverto questo.
Quel che il nostro Cipriani intende, caro Dom, è che non avresti dovuto scrivere che “i bambini nascono dal buco del culo”, ma che “i bambini nascono dallo sfintere anale”: questo, vedi, non sarebbe stato volgare.
La tua volgarità gli ha impedito di capire cosa tu volevi dirgli e quindi non ha potuto risponderti nel merito….
Oppure forse mi sbaglio, la volgarità è stata da te espressa scrivendo “non si aziona il cervello perché costa fatica e fa perdere consenso”….
Entrambe credo visto dove ci stanno portando
Scuola buon Simon, Dom?
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Beh, amici tutti. Per oggi ho dato. Nel senso che devo staccarmi dal computer per un bel po’ di ore.
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Ciao e buon sabato.
Scuola in che senso Cipriani?
Nel senso che usi toni forti per scuotere…
Una domanda che credo legittima: quali sono e come si giustificano quei criteri – atti a stabilire cosa è bene per un bambino – che vengono poi adoperati negli studi scientifici in questione?
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