Australopithecus deyiremeda tanto rumore per nulla?

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Australopitecus deyremeda

Una scoperta che per alcuni “cambierebbe l’intera teoria sull’evoluzione umana” e per altri non cambierebbe proprio niente.

L’unica certezza per ora è l’aumento della confusione.

 

Una nuova specie di uomo preistorico è stata scoperta nella regione di Afar in Etiopia. Come riportano alcuni ricercatori, sono stati rinvenuti ossa e denti risalenti a circa 3,3 e 3,5 milioni di anni fa. Questa scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, cambierebbe l’intera teoria sull’evoluzione umana.

Così su Repubblica è stata data la notizia del ritrovamento di una nuova specie di Australopithecus nella regione di Afar, il riferimento è all’A. deyiremeda di cui si parla in un articolo apparso su Nature il 27 maggio scorso con il titolo “New species from Ethiopia further expands Middle Pliocene hominin diversity“. La notizia è stata corredata da un video nel quale uno degli autori della scoperta spiega che si tratta di una nuova specie di “antenato dell’uomo”:

 

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Certamente l’affermazione che si tratti di una scoperta che “cambierebbe l’intera teoria sull’evoluzione umana” è esagerata e fa parte di quel sensazionalismo che ormai tutti conoscono bene, e allo stesso modo è esagerata l’affermazione successiva:

I resti apparterrebbero a quattro individui che avrebbero avuto aspetto e abilità molto simili agli esseri umani.

 

Per quel che concerne l’aspetto, dire che fosse molto simile a quello degli esseri umani è alquanto opinabile, anche considerando frequentazioni bizzarre vedere nei nostri contemporanei un aspetto molto simile ad un’australopiteco appare un tantino forzato:


 

Ma ancor più forzato è affermare che le abilità fossero molti simili a quelle degli esseri umani, ricordiamo che si è in possesso solo di alcune ossa, davvero poco.

Ma la conclusione finale, che poi è quello che maggiormente ha colpito i commentatori è che nel pliocene ci fossero addirittura 3 o 4 specie “umane” contemporaneamente:

Questo potrebbe essere un nuovo tassello a favore della teoria che vuole in principio quattro diverse specie umane presenti sulla Terra contemporaneamente.

Intanto diciamo che gli australopitechi non erano umani, affermare poi che si trattasse di quattro specie diverse basandosi su così pochi reperti è azzardato, cosa resta dunque di questa scoperta?

Non molto, lasciamo Repubblica per andare a vedere cosa troviamo sull’articolo di Nature, la cosa più significativa è il cambiamento che che si vede nel cladogramma che riporta la situazione dopo la scoperta di A. deyiremeda:

 

Come si vede non cambia molto, che A. deyiremeda sia realmente una nuova specie o no la situazione è la stessa, non c’è da riscrivere la teoria dell’evoluzione umana che finora è stata proposta. Dello stesso parere è l’antropologo Tim White della University of California, Berkeley, che su Science afferma di non ritenere le prove addotte sufficienti a dimostrare che si tratti di una specie differente da quella di Lucy.

Come sappiamo il problema è un altro, la teoria dell’evoluzione in realtà va riscritta, ma nel senso che va trasformata da una mitologia alla Kipling a vera scienza.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

51 commenti

  1. Sensazionalismo. Sensazionalismo ovunque…
    D’altronde è ovvio, in un qualche modo dovevano essere “ricompensati” questi scopritori. Se non per altro, almeno per stanziare nuovi fondi per future ricerche.

    • Le due regioni non sono esattamente vicine, la distanza dovrebbe essere di centinaia di Km, non saprei se è possibile ipotizzare che gli strumenti fossero impiegati dai deyiremeda.
      Non mi sembra però che al momento qualcuno abbia messo in relazione le due cose.

  2. Criticare gli articoli scientifici dei nostri quotidiani nazionali è come sparare sulla Croce Rossa, a volte ci sono errori o esagerazioni che neanche un liceale commetterebbe.
    La notizia comunque non sarebbe tanto su quanto fossero abili o simili a noi, ma che forse verrebbe confermato che Africa ci fossero altre specie di ominidi e quindi rimarrebbe ancora più aperta la partita per sapere da quale ominide discende la specie umana. Credo che il “riscrivere l’evoluzione umana” si riferisse a questo.

    • “E, come direbbe l’utente Ministrel, l’acqua bagna.”
      E’ chiaro che si allude a tali conseguenze…

    • Potrebbero essere invece tutti della sdtessa specie, come si sta evidenziando con sapiens e neanderthal, in ogni caso non si tratta di grandi cambiamenti.

      • Enrico Lutman on

        @ Enzo Pennetta

        E da un pò che sto riflettendo, non da esperto del settore poichè non mi occupo di evoluzione biologica, sul rapporto fra uomo di neanderthal e uomo moderno.
        Ricapitolando brevemente, come lei già conosce, alcuni anni fa, sulla base del DNA mitocondriale, Svate Paabo ed altri ricercatori escludevano incroci fra sapiens e neanderthal, successivamente sulla base della ricostruzione completa del DNA del neanderthal, posto che una percentuale tra 1 e 4 % del DNA del neanderthal era presente negli uomini moderni dell’eurasia, si è passati all’ipotesi di incroci fecondi fra sapiens e neanderthal.
        Ma siamo sicuri che questa sia l’unica spiegazione possibile?
        Non può esserci un’influenza ambientale?
        In particolare a me colpisce il fatto che, mentre per quanto riguarda l’uomo moderno si trovano immediatamente reperti che testimoniano l’uso di simboli e un senso religioso ( statuette di dee madri, oggetti artistici, tumulazioni etc etc), lo stesso non avviene per 350 000 anni della storia dei neanderthal, in cui la cultura rimane pressochè invariata.
        Solo dopo l’incontro con l’uomo moderno sembrano essere presenti nei siti abitati in prevalenza da neanderthal manufatti simili, che, a mio parere sembrano a questo punto più una imitazione della cultura dell’uomo moderno che un prodotto originale della cultura dei neanderthal.

          • Enrico Lutman on

            @ Pennetta

            Resto dell’idea che accorpare sapiens moderno e neanderthal nella stessa specie complichi di molto il problema, in special modo, mi scuserà l’invasione di campo, rispetto il dogma del peccato originale e la verità prossima alla fede del monogenismo.

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Ma francamente…..mi sembra che sia lei a complicare il problema.Anche perchè come molto,molto correttamente la Chiesa(tanto di cappello…)afferma che non ci può essere una “scienza cristiana”……altra cosa è l’eccessiva prudenza(dannosissima per la massa di credenti non praticanti)da parte di esponenti clericali(chiaramente laureati o esperti in evoluzione o scienza in genere) nel rifiutare commenti su popolari siti internet.Ps leggevo su La Nazione(quotidiano toscano)il crollo della pratica religiosa(S.messa ecc.)in una della valli toscane, a suo tempo entusiasta del cristianesimo(con santuari e centinaia di bellissime chiese)attualmente con la percentuale di praticanti del 15%.!
            Come anche Odifreddi affermava…..una minoranza……

          • In realtà non c’è nessun poligenismo, dire che neanderthal e sapiens sono la stessa specie è come dire che europei e indiani d’America o pigmei sono la stessa specie.

          • “In realtà non c’è nessun poligenismo, dire che neanderthal e sapiens sono la stessa specie è come dire che europei e indiani d’America o pigmei sono la stessa specie.”

            AEHM…. O_O

            Questa poi… Allora c’e’ davvero un tantino di confusione da queste parti sulla definizione di specie!

          • “Allora c’e’ davvero un tantino di confusione da queste parti sulla definizione di specie!”
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            Sì, da quando sei arrivato tu! LOL

          • enrico lutman on

            @ Pennetta

            Provo a spiegarmi meglio.
            Premesso che la ricerca del “concordismo” può essere una pratica piuttosto pericolosa, se non altro perchè spesso nella scienza ciò che sembra assodato oggi viene smentito domani, il peccato originale è un fatto storico e non metastorico per la teologia cattolica.
            Quindi un fatto realmente commesso.
            Posto che, ed ammesso che, la ricerca di una spiegazione “scientifica” del fatto è piuttosto complessa per non dire impossibile, posti neanderthal e homo sapiens moderno nella stessa specie questo sembra indicare in entrambi la presenza di un’anima razionale, capace di distinguere e scegliere fra bene e male.
            La ricerca di tale fatto storico andrebbe posta, sembra, in un antenato comune ad entrambi ( il famoso Last Common Ancestor?) che avrebbe dovuto avere caratteristiche già pienamente umane ( per quanto riguarda la capacità di scegliere liberamente tra bene e male).
            Io personalmente, per quello che può valere, sono piuttosto perplesso.

          • @Enrico Lutman
            mi spiego meglio, il fatto che sapiens e neanderthal si siano incrociati avendo una discendenza fertile ne fa diverse “razze” della stessa specie, da qui il paragone con europei e indiani d’America, non è che quando sono state scoperte quelle popolazioni si è dovuto pensare a due diversi “Adami”.
            .
            L’errore quindi nasce dal continuare a pensar che neanderthal e sapiens fossero specie distinte, cosa che richiederebbe un antenato comune, ma essendo proprio la stessa specie, seppure in varietà diverse, il problema non si pone.
            .
            Il termine concordismo non mi piace e non mi si addice, io sono dell’idea che si debba cercare la verità senza temere le conclusioni a cui si giungerà, nella verità la realtà fisica e metafisica non possono essere contraddittorie.

  3. Buongiorno,
    la mia è una domanda un pò fuori dal post.
    Ma cosa ne pensate del libro Archeologia Proibita, che retrodaterebbe la compara dell’homo sapiens sulla terra di qualche milione di anni.
    Grazie

    • Buonasera Hilarion, ci sono molti punti della teoria darwiniana sui quali ho molte critiche da fare, sui tempi della comparsa di sapiens non ho però obiezioni, né conosco su quali argomenti si basino quelle del libro citato.

      • Provo a fare una sintesi breve di cosa viene descritto. I 2 autori del libro (Cremo e Thompson) hanno raccolto in questo libro prove archeologiche, rinvenute tra la fine del 1800 e le prime decadi del 1900, che retrodatano la presenza dell’homo sapiens sulla terra a qualche milione di anni fa.
        Le prove sono di diverse tipi (almeno quelle che mi ricordo):
        – resti ossei umani
        – traccie di lavorazione (tagli) rinvenute su osse animali dovute all’uso di attrezzi per staccarne la carne

        Prove che all’epoca erano state rinvenute quando ancora la teoria di Darwin non era ancora accettata come oggi .

        • Non ho comunque elementi su cui basare una valutazione, però per quel che riguarda le datazioni dei fossili il mio amico paleontologo Roberto Fondi, grande contestatore della teoria darwiniana, mi ha sempre spiegato che non ci sono obiezioni da rilevare.
          Mi spiace davvero di non poter dire qualcosa di più tecnico, ci vorrebbe il testo sotto mano.

          • Prof. ormai seguo il sito da parecchio (anche se intervengo da relativamente poco) e pensavo, sarebbe bello una sorta di manifesto che raccolga in più punti le salienti critiche al darwinismo con relativi brevi perchè. Buona serata

          • @Andreax
            condivido l’idea e aggiungo che in passato ci si era anche pensato, non si è ancora realizzata unicamente per problemi di tempo disponibile.

        • ****che retrodatano la presenza dell’homo sapiens sulla terra a qualche milione di anni fa***

          Il libro di Cremo e Thompson é stato contestato da gran parte della comunità scientifica dei paleontologi, con argomenti anche non banali e concreti. I due Autori sono creazionisti indu e le contestazioni/confutazioni, che si trovano anche in rete, sono in gran parte considerazioni di buon senso, oggettive e condivisibili.

        • Io non sono un paleontologo (anzi), ma gli attrezzi li usavano ben prima dell’homo sapiens, e perfino prima del genere homo.
          .
          Sopra ho portato un link che porta a una pubblicazione (qui c’e’ il comunicato comprensibile agli umani http://sb.cc.stonybrook.edu/news/general/150520stonetools.php) che spiega come gia’ 3.3 milioni di anni fa, molto prima della comparsa del primo “homo”, australopitechi aguzzavano sassi in una sorta di “officina”, per poi appunto usarli per spolpare gli animali.
          .
          Pare che sia stata una cosa ben comune per i primati, che si nutrivano di carcasse come le iene, e quindi l’uso della “tecnologia” dei sassi aguzzi li permetteva di spolpare le carcasse e rompere le ossa per mangiare il midollo.
          .
          Appunto quello che e’ palesemente errato e’ credere che solo l’uomo usi gli strumenti (anche animali odierni li usano), e neppure che sia l’unico che abbia usato “strumenti per creare strumenti” (dato che molte specie progenitrici lo hanno fatto).

          • Beh retrodatare alcune cose che si pensavano essere ben piu’ recenti e’ qualcosa di veramente nuovo.
            Anche arricchire l’immagine con ogni scoperta e’ se non nuovo, interessante.

            Cioe’ e’ molto bello pensare che ci fosse una ricchezza di specie diverse, con comportamenti diversi e che l’evoluzione umana e’ data da una fertilizzazione e competizione fra tante specie di ominidi diverse. Una dotata di linguaggio piu’ “sofisticato”, una di capacita’ di astrazione, una di postura e muscolatora…etc…

            Ed e’ anche molto interssante chiedersi come mai questi ominidi che 3.3 milioni di anni fa costruivano oggetti in pietra, non abbiano fatto ulteriori passi e non abbiano conquistato e prosperato piu’ tanto, ma anzi si siano estinti anche prima che arrivasse qualcuno di piu’ sofisticato. Oppure come mai altre specie di ominidi che vivevano nei pressi non siano mai riusciti ad apprendere il procedimento.

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Se lei conoscesse quante tonnellate di materiale litico(e non solo)i ricercatori,in tutto il mondo,hanno rintracciato rimarrebbe sorpreso.
            L’uomo era capace di fare di tutto(in particolare per la caccia e la difesa)con il materiale da lui realizzato.
            Se vuole le consiglio qualche rivista,per esempio Studi per l’ecologia del quaternario,diretta dal Prof.E.Borzatti Von Lowenstern.
            E non dica che è palesemente errato credere che solo l’uomo….ecc.
            Basta seguire una trasmissione di mamma tv per venire a conoscenza che anche i “nostri simili”sono capaci di utilizzare oggetti per la caccia,la difesa ecc.
            Diciamo però che la differenza sta nella “qualità e quantità del prodotto”.Oltre ai mille usi possibili.
            E lungi da me sottovalutare l’intelligenza dei “nostri simili”.

  4. stò cò frati e zappo l'orto on

    Mi auguro,come ogni volta,di non arrecare disturbo con i miei piccoli interventi pieni di sincerità e di ingenuità desiderata e realizzata.

    Ma come accennavo in un mio precedente intervento(molto,molto ot,ma anche molto molto “attuale”)dove citavo la notizia anzi la notiziona della scoperta del secolo(anzi dei secoli) contenuta all’interno delle pagine del mio “corrierone” poi divulgato su mamma…..tv a “milioni e milioni”di spettatori,durante una notissima trasmissione pomeridiana.

    Scoiattolo purgatorius,ovvero l’antenato delle scimmie e dunque nostro antenato.65 millioni di anni.
    Nell’occasione ho effettuato una ricerca(pochi minuti su internet)rimanendo meravigliato dall’apparente indifferenza dei più.Strano per una notizia “atomica”come questa.

    Comunque per non continuare ad annoiarvi leggo e riferisco pochissimi righi di un sito “esperto in materia”.
    E dunque si legge che(si riferisce all’articolo pubblicato su internet e tratta del “caso scoiattolo purgatorius):”
    Questa volta l’articolo è un pò breve:purtroppo c’è poco da dire sul purgatorius perchè la quantità di reperti fossili e di informazioni è piuttosto scarsa,come capita spesso quando si parla di specie così antiche”
    Ps.Questo articolo è probabilmente un pò datato e forse il corrierone e mamma…….tv posseggono dati affidabili e molto,molto recenti.
    Grazie a Voi.

    • Ciao Stò, è da un po’ che non ti trovavo da queste parti.
      Il problema è che tutte queste ”notizione” non sono notizione, qui si parla del fatto che il purgatorius vivesse sugli alberi e non per terra, il che non cambia molto…
      La vera notizia sarebbe che si è scoperto come si è passati da lui ai primati, cioè come veramente funziona l’evoluzione! 🙂

  5. stò cò frati e zappo l'orto on

    Ciao Enzo,è vero,ultimamente ho commentato quasi eslcusivamente su temi politici ma la paleontologia(paletnologia nello specifico)rimane il mio campo preferito.
    Vorrei(tanto per cambiare…)criticare la divulgazione dei media che collegano “scientificamente”(almeno in questo caso)il passaggio da “scoiattolo p.”a scimmie a uomo.In poche,pochissime parole fanno pensare alla Gente che purgatorius è un nostro lontano antenato.Mi sembra una logica un tantino complicata.ps.Non trovo corretta neppure la divulgazione del nome scoiattolo,ciò crea molta confusione ai lettori e agli spettatori.ppss.Ripensare quello che l’uomo (in un range di circa 200000 anni )preistorico era capace di realizzare e confrontarlo con tutte le altre nostre “cugine” scimmie,cioè in particolare i manufatti ecc.ecc.e pensare invece a quello che le medesime “cugine”,nello stesso periodo,non sono mai state capaci di realizzare(probabilmente…….)……qualcosa non torna….nonostante i miliardi di dollari,sterline e altre utilizzati per far sembrare identiche all’uomo le nostre “cugine” da parte di università e centri studi americane,inglesi ecc.

    • Che ci vuoi fare Stò, non è tutta colpa dei giornalisti, finché c’è gente come Dawkins che va in giro a dire certe cose, o peggio ad insegnarle ai bambini, questo è il minimo che possano scrivere.
      Guarda cosa pubblica Dawkins proprio nel libro dedicato ai bambini:

      • E che ci sarebbe di male? E’ ovvio che qualche specie di pesce preistorico sia stato mio e tuo bis-bis-bis180milionidivolte-nonno!

        • Parafrasando Wilberforce, lei è salamandra da parte di padre o di madre?
          A parte gli scherzi, il problema è che viene proposta una visione gradualista che in natura non esiste, quando nasce una specie essa contiene qualcosa in comune con quelle precedenti (del resto anche noi abbiamo molto in comune con tutti gli animali contemporanei) ma è una specie nuova, quindi non ha senso parlare di parentela, e tanto meno come fa Dawkins di “nonni”.

          • Non viene posta nessuna visione gradualista, anche se ci fossero balzi immani “ontologici” come sento dire ogni tanto da queste parti in modo complicato che non capisco molto bene….
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            cio’ non toglie che il padre, di mio padre, di mio padre…etc…etc…per 180 milioni di volte…etc…di mio padre era un pesce. E andando piu’ in la il padre del padre…….chissa’quantevolte…. del pesce (quindi mio) era il primo organismo sulla Terra. Andando un po’ piu’ in qua il padre del padre….chissaquantevolte…del padre mio non era un homo sapiens ma un altro homo…etc…etc…
            .
            E che i salti siano o meno salti o passettini, che siano determinati o casuali (a proposito, non posso rispondere), questo rimane.
            .
            Ci siamo imparentati con tutto il resto dei viventi, siano essi padri di padri per individui da tempo deceduti e fossilizzati, o cugini per individui presenti oggi (questo non significa che siam la stessa cosa… io non so manco i nomi dei miei cugini di 1o grado, figurarsi se ho qualcosa a che spartire con quelli di miliardesimo!).
            .
            E questo e’ un FATTO scientifico, a meno di non rigettare l’evoluzione (in toto sia essa a passettini, a balzoni, casuale o no) e mettersi a fare i creazionisti.

            Oppure a meno che non siamo alieni e non c’entriamo nulla di nulla coi pesci, coi batteri e con gli altri homo meno sapiens, ma cosi’ non pare.

          • @Luigi
            allora che ne dici di eliminare la classificazione dei viventi?
            Da come la metti tu sembra che ci sia una continuità tale da renderci tutti uguali.
            .
            Faresti una prova per me?
            Puoi gentilmente insegnare a parlare ad un cane?
            Poi quando ci sarai riuscito fammelo sapere che ci pubblico un articolo.

        • “Oppure a meno che non siamo alieni e non c’entriamo nulla di nulla coi pesci, coi batteri e con gli altri homo meno sapiens, ma cosi’ non pare.” E perché “così non pare” ? Cosa le dà tanta certezza ?

          • stò cò frati e zappo l'orto on

            Ultra banalmente viene spontaneo vedere nei ritrovamenti risalenti anche a centinaia di milioni anni un nostro antenato.
            Se no chi?Se no come?Ci deve essere per forza un antenato dell’uomo,anzi molti,moltissimi antenati.Salendo,salendo fino alla primissima presenza di vita?Questo nel loro intimo tutti si chiedono anche chi crede in un Dio.ps.Spreco il mio prezioso tempo seguendo mammatv(sono un cr…perdonatemi)e durante una trasmissione popolare un noto presentatore,leggendo lo scoop del giorno affermava che la nasa avrebbe confermato che la “vita”è nata nell’acqua(questa la traduzione banale di una notizia presentata in modo banale).Dunque tutto risolto?Il nostro primo antenato era un abitante dei mari(o laghi o fiumi o altro ma simile).

        • ****cio’ non toglie che il padre, di mio padre, di mio padre…etc…etc…per 180 milioni di volte…etc…di mio padre era un pesce. E andando piu’ in la il padre del padre…….chissa’quantevolte…. del pesce (quindi mio) era il primo organismo sulla Terra. Andando un po’ piu’ in qua il padre del padre….chissaquantevolte…del padre mio non era un homo sapiens ma un altro homo…etc…etc…****
          .
          Rispetto le grandi menti dell’evoluzionismo mondiale (biologi, paleontologi, ecc…) ma da “uomo della strada” (quindi relativamente “ignorante” per definizione della materia…) rimane sempre un dubbio che assale, rode e banalmente mi fa stare dalla parte dell’inguaribile “diffidente” . Nell’intervallo di miliardi di anni improvvisamente prende piede una specie “particolare” per la quale non pare valga la legge della natura (o della sopravvivenza) e anzi si pone problemi sul perché e sul percome di se stessa, del futuro lontano e del passato altrettanto lontano; una specie per la quale la banale sopravvivenza legata alla alimentazione sembra risolta a priori e nel contempo, pur con grandi sforzi, sembra riuscire ad “imbrigliare” gli istinti più animali anzi sostituendoli con istinti e sensazioni molto più elaborate e complesse che esulano completamente dal normale divenire della stessa natura e che (paradossalmente) non hanno niente di “naturale”. Una specie che in teoria potrebbe imbrigliare e domare le procedure stesse dell’evoluzione destinate a portare alla sopravvivenza solo di particolari individui (i più “forti” nel contingente…) e che, anzi, pare riesca a fare dei concetti di pietà, umanità, tolleranza, misericordia, senso del bello, ecc… gli edulcoratori principi delle leggi “violente” che regolano la stessa evoluzione. Una specie che sembra acquisire la conoscenza di ciò che l’attornia sia nell’infinitamente piccolo che nell’infinitamente grande e che forse nel futuro, probabilmente neanche tanto lontano, potrebbe addirittura chiarire definitivamente, nell’anno 13^9+X dal big-bang, il perché e il percome stesso della “sua” realtà e del contesto in cui “é”.

          Insomma, tante belle cose, ma resta il dubbio e quindi la diffidenza del perché, ad esempio proprio nell’ipotetico 13^9+X la nostra specie, oltre ad aver preso definitivamente consapevolezza dei proprio essere e significato, potrebbe arrivare addirittura a “capire il tutto”. Quale é il senso di tutto ciò? E perché non poteva succedere all’anno 15^9+Y? E perché proprio la specie umana? E quando non ci siamo più? ecc…
          Quindi con tutto il rispetto dovuto alla scienza, ovviamente “limitata” nel dare le spiegazioni finali…, ma che riesce comunque a dare “risposte” su parte dei perché e su parte dei percome, insomma, pur con tutto il rispetto da presupporre “a priori”, io non mi senso “parente”, neanche per banale contiguità, ad alcun animale, anche nello stadio più evoluto, e ovviamente neppure a qualsiasi forma organica elementare “originabile” anche oggigiorno da sostanze inorganiche attraverso, ad esempio, l’esperimento di Miller-Urey. Se non fosse così non sarei qui a trovarmi nella condizione di essere diffidente, ad esempio. Se non fosse così non sarei qui a valutare quella parte di me che non é imbrigliabile nei banali nessi naturali causali fra il prima e il dopo, fra la spinta e la reazione, fra il positivo e il negativo, ecc… Se non fosse così sarebbe forse (e banalmente) troppo semplice, prevedibile e “stupidamente” naturale; in altri termini dove sarebbe il senso di vivere in una subdola consapevolezza di essere e porsi i mille perché del tutto quando alla fine andiamo ineluttabilmente a “coincidere” con quello che si trovano ad essere gli altri esseri viventi?

  6. alessandro giuliani on

    Sarebbe interessante sviluppare un indice statistico che avesse al denominatore l’entità delle prove materiali (osservazioni indipendentu , repliche sperimentali , affidabilità delle misure) e al numeratore l’ampiezza delle conclusioni conoscitive da esse derivate si potrebbe anche pensare per il numeratore della formula a una media ponderata di principi leggi modelli ipotesi sul mondo.
    Chiamerei questo indice F come fantasticheria la scienza ad F più elevato credo sarebbe la biologia evolutiva umana basata su ossa e pietre scheggiate un F minimo (fin troppo) avrebbe la chimica organica alto F la cosmologia. .bisogna pensarci

      • stò cò frati e zappo l'orto on

        Ho dimenticato “i milioni di anni”nel mio ultimo commento I am sorry.ps.spero comunque di aver corretto in tempo.

      • stò cò frati e zappo l'orto on

        Prof.Giuliani faccia capire anche a noi “plebei”il suo progetto.Per adesso solo Enzo si è avventurato in un si senza tentennamenti.
        Perchè non lo presenta mediante un articolo su Cs ?

    • Giorgio Masiero on

      La cosmologia, Alessandro?
      Ti propongo F = 0.95, se è vero che il 95% dell’universo è costituito di materia e energia “oscure”, cioè non si spiega con le teorie della fisica!

  7. O.T. Ma non tanto: personalmente sarei interessato da un articolo/riflessione sulle omoplasie (convergenze) evolutive in differenti specie. Questo perché l’esistenza di patterns comuni in discendenze filogenetiche indipendenti è di per se stessa affascinante ( penso all’occhio dei vertebrati e a quello dei cefalopodi, ma tanti sono gli altri esempi) e una vostra valutazione mi interesserebbe al massimo.
    Grazie!

    • Giorgio Masiero on

      Caspita, non ne avevo mai sentito parlare! Mi associo alla richiesta di Simon che i nostri biologi ce ne parlino.

        • La risposta che darebbe un darwinista credo che l’abbia data la stessa Wikipedia:
          “il fenomeno per cui specie diverse che vivono nello stesso tipo di ambiente, o in nicchie ecologiche simili, sulla spinta delle stesse pressioni ambientali, si evolvono sviluppando, per selezione naturale, determinate strutture o adattamenti che li portano ad assomigliarsi moltissimo. “
          .
          Insomma la risposta è che in situazioni analoghe la selezione porta a soluzioni analoghe.
          Il che è indimostrabile, ma come sappiamo questo per un darwinista non è un problema.
          L’ipotesi alternativa è che esistano degli attrattori in biologia che spiegherebbero anche l’evoluzione nei tempi geologici che sono invece troppo brevi per una dinamica di caso e selezione.
          Ma su Wikipedia, e non solo, va bene la prima spiegazione e non se ne cercano altre.

          • Quell’affermazione è molto interessante e in effetti contraddice l’essenza stessa di un pensiero darwinista cosciente di quel che dice: infatti, in altre parole, dice che date circostanze simili si hanno “soluzioni” simili, cioè siamo in un ragionamento implicitamente causale e di sicuro non casuale.

            L’esistenza di queste convergenze in specie filogeneticamente molto “distanti”, è un indizio della presenza di leggi naturali che sottostanno al processo evolutivo e non di certo a qualcosa che sia prodotto dal caso e gestito casualmente .

            Quando all’occhio con cristallino dei vertebrati (ma con la retina inversa) corrisponde quello del cefalopodo (ma con retina non inversa), oppure la simile morfologia delle zampette anteriori delle talpe che sono mammiferi e della gryllotalpa gryllotalpa, che è un insetto, un approccio meramente “casuale” del fenomeno evolutivo non è sostenibile. Simili circostanze tenderebbero a produrre simili “soluzioni” evolutive.

            Mi piace il tuo concetto di attrattore perché matematicamente è esattamente l’immagine che mi è venuta in mente. In fin dei conti sembrerebbe che lo “spazio di fase” dei fenomeni evolutivi tenda a ottimizzare certa funzione, la quale presenta tantissimi punti critici (minima o massima o punti di sella ) e sembra quasi come se la natura agisse im modo simile una gigantesca simulazione di tipo montecarlo alla ricerca del minimo (massimo) assoluto.

            Allora certo le varie mutazioni testano ogni volta la presenza o l’assenza di un punto critico e esse possono sembrare casuali, ma il risultato finale, cioè l’essere in un punto critico oppure no, non ha niente di casuale, ma ben determinato dalla legge soggiacente.

            Secondo me, ma mi aspetto una contro-critica, questo tipo di affermazione può generare proposizioni falsificabili e quindi uscire dal discorso ideologico darwinista.

            Ma per questo ho bisogno davvero di meglio capire come e con che frequenza e probabilità esse avvengano.
            Grazie di tutto, comunque.

          • Faccio ancora a parte del darwinista Simon… le mutazioni casuali porterebbero a soluzioni simili perché la selezione premierebbe soluzioni simili essendo queste le più vantaggiose.
            Come sempre però la domanda è: puoi provarlo?
            E come sempre la risposta è no, ma in fondo basta avere una narrazione mitologica che soddisfi il desiderio di avere tutto sotto controllo.
            .
            Il concetto di attrattore che avevo in mente è proprio quello che hai espresso tu. Credo che la biologia sia da oltre un secolo davanti alla necessità di fare una rivoluzione scientifica che viene tenacemente negata.
            Facendo un paragone è come quando Newton proponeva la gravitazione universale e gli veniva risposto che le azioni a distanza non erano scienza ma magia.
            Ma per fortuna Newton aveva una formula che permetteva di fare previsioni.
            Lo stesso si può dire dell’atomo di Bohr, l’esistenza dei livelli quantici era assurda, ma permetteva previsioni controllabili con la spettrometria.
            Allo stesso modo gli attrattori in biologia sembrano una cosa assurda, fino a quando non arriverà un Newton o un Bohr a fare previsioni che possano essere verificate.

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