Com’è possibile che si formi un movimento d’opinione di massa e che si mantenga anche contro l’evidenza?
Il caso del Global Warming Antropico.
Contrariamente alla percezione comune di una catastrofe climatica sempre più imminente ed inevitabile iniziata con il film propaganda “Una scomoda verità” di Al Gore, negli ultimi tempi si sono moltiplicate le notizie che mettono in dubbio l’origine umana dei cambiamenti climatici, ma non solo, viene messo in dubbio anche il fatto che questi siano negativi. Una rassegna esauriente al riguardo si può trovare su Climate Monitor del meteorologo Col. Guido Guidi.
Iniziamo a partire dai ghiacci del Polo Nord, al riguardo una notizia del 20 Marzo ne denunciava una diminuzione drastica che sarebbe culminata con un :
I ghiacci dell’Artico (che già d’estate avevano raggiunto livelli minimi con l’apertura dei, una volta mitici, passaggi a ‘nord-ovest’ e a ‘nord-est’) per la prima volta si trovano nella medesima situazione anche d’inverno.
La fonte dei dati è il The National Snow and Ice Data Center (NSIDC), peccato però che, come ha fatto notare CM, il massimo dell’estensione dei ghiacci artici si è avuto due settimane dopo la pubblicazione della notizia che risultava quindi errata:
…la fretta, quasi sempre cattiva consigliera: subito dopo quello che sembrava l’inizio della fase di scioglimento il ghiaccio ha ripreso a crescere; per cui la massima estensione è arrivata in realtà due settimane dopo l’annuncio, facendo segnare valori superiori nell’ordine al 2005, 2006, 2007 e 2011. Almeno così si evince dai dati diffusi dal servizio meteorologico danese.
Niente minimo storico quindi per il ghiaccio artico, ma non è tutto, i report catastrofisti ignorano il fatto che il volume totale del ghiaccio sia aumentato del 10% dal 2011 e che lo spessore dello stesso sia addirittura ai massimi da 11 anni:
A peggiorare le cose per chi vuole vedere una catastrofe in atto, è stata la notizia che gli alti livelli di CO2 registrati nell’atmosfera lungi dall’essere un problema sono invece correlati ad massimo nella diffusione della vegetazione sul pianeta, come segnalato puntualmente anche su CM.
La CO2 è andata aumentando, ma non ha portato un riscaldamento del clima bensì un aumento della diffusione delle piante. Due notizie davvero buone.
Smentita anche la teoria che vedeva nelle ultime stagioni, particolarmente fredde sugli USA orientali, la conseguenza di uno scioglimento del poli nord, uno studio infatti nega questa possibilità, come riassunto nella frase conclusiva dell’articolo relativo su CM:
…se l’ipotesi del freddo che viene dal caldo è intuitivamente una boutade, questa, pur con l’enorme grado di libertà che consentono le simulazioni climatiche, non trova cittadinanza neanche nel virtualissimo mondo governato dalla sola CO2.
Ma come si è detto molte volte su queste pagine, il più importante elemento di una teoria scientifica è la sua capacità di fare previsioni e di poter essere eventualmente dimostrata falsa. Al riguardo è significativo il caso della previsione fatta dal geologo Don Easterbrook nel 2010, quando affermava che la CO2 non è stata la responsabile del riscaldamento avvenuto nel XX secolo e che invece la causa dello stesso andava cercata nell’attività solare.
Adesso i dati stanno confermando le previsioni di Easterbrook e falsificando quelle dell’IPCC:
Il presunto consenso del 97% degli scienziati del clima sulla causa umana del riscaldamento climatico (AGW), si scontra col fallimento del 97% dei loro modelli. In questa impietosa coincidenza sta il fallimento di una scienza che ha rinunciato ai suoi metodi per inseguire una congettura oltre i limiti delle evidenze sperimentali.
Se nei prossimi anni il quadro che si sta delineando verrà confermato, i libri di storia un giorno racconteranno di come una strana “euforia” intorno alla teoria dell’AGW si fosse diffusa all’inizio del XXI secolo, un fenomeno irrazionale in grado di coinvolgere spontaneamente un gran numero di individui, un po’ allo stesso modo di quanto accade nel corso delle euforie delle bolle finanziarie descritte nel libro Breve storia dell’euforia finanziaria – John K. Galbraith.
E potrebbe essere un grande momento per la scienza, quella vera, che dopo un grande bagno di umiltà avrebbe l’occasione di tornare ad essere meno mediatica, più essenziale e meno soggetta a pressioni esterne che cerchino di condizionarne le conclusioni.
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19 commenti
Un paio di settimane fa vedevo circolare la notizia che i ghiacci antartici fossero in diminuzione. A quanto ne so e’ il contrario no? Ma mi incuriosisce questa coincidenza tra la notizia (smentita) sui ghiacci artici, e la bufala su quelli antartici.
Dopodiche’ mi stupisce che anche la “scienza” un po’ piu’ basata sui dati si stia riducendo a mettere dei paraocchi temporali sbalorditivi. Una finestra di un decennio, per studiare cosa, rispetto al clima? A che serve una finestra temporale di una decina di anni proprio non lo capisco. Questo da scienziato. Poi, siccome ci sono dei ciarlatani che paventano catastrofi basandosi su tali finestre decennali, allora si cacciano in una situazione “loose-loose” (invece che “win-win”) dove o vengono smentiti dai fatti oppure hanno dei dati che sono di rilevanza minimale perche’ troppo brevi per studiare un trend sul clima.
Quindi concordo con l’articolo, davvero qui c’e’ una organizzazione mediatica che anche da una situazione loose-loose riesce a trarre vantaggio.
La vogliamo chiamare dittatura o se non vediamo gli stivali neri ed il passo dell’oca non ci arriviamo a pensarlo?
Noto anche una gustosa similarita’ al regalo che e’ stato fatto ai petrolieri: ma ci rendiamo conto che governano in tempo reale i prezzi alla pompa? I cartelli ai distributori non sono pubblicita’, sono gazzette ufficiali collettive, a cadenza giornaliera. Non mi viene in mente alcuna altra categoria economica rivolta al normale cittadino, che abbia una tale potenza contrattuale immediata, a mio modo di vedere. E il paragone gustoso e’ tra queste gazzette delle tasse quotidiane (benzina, economia) e il ridurre la climatologia allo studio di una finestra di solo alcuni decenni.
Metto a paragone questi due esempi perche’ mi ricorda troppo il giocare in borsa. Detto con lo schifo del sapere che dietro tale gioco c’e’ solo un dipingere bersagli attorno a dove hanno colpito le frecce.
Oppure, sinteticamente, potrei dire: esatto, caro Enzo, e aggiungo la domanda: come mai su Class i grandiosi top manager privati coi sussidi statali continuano a stare in posa col pugno chiuso sotto il mento?
Che pezzi di…vincenti. 😀
PS: secondo me tutto questo lo si dovrebbe studiare con approccio storico, valutando come l’euforia dell’irrazionale c’e’ sempre stata nella scienza, e sempre si e’ negato che ci fosse. Cioe’ storicizzare la domanda che ti poni. Ma ora come ora non mi vengono contributi a riguardo. Ma li invoco!
Ciao Fabio,
è proprio questo a cui stavo pensando. Un giorno, quando si potrà guardare ai fatti di oggi in modo distaccato, con un approccio storico, emergerà quello strano stato di “euforia” collettiva che ha caratterizzato la paura dell’Apocalisse termica.
Il paragone con le euforie finanziarie descritte da Galbraith potrebbe essere molto calzante in quanto l’autore individua le loro origini in due forze: l’interesse personale (fino all’ingordigia) e l’opinione degli esperti finanziari.
Analogamente, mutatis mutandis, nel catastrofismo climatico si incontrano la paura dei singoli (fino all’angoscia) in una società che non fornisce più certezze, e l’opinione degli esperti veicolate dai media.
In tutto questo l’analisi lucida e razionale dei dati serve a ben poco, proprio come nelle bolle finanziarie.
Nel bel libro del mio amico Ermanno Bencivenga dal titolo ‘i passi falsi della scienza’ sono descritte altre euforie irrazionali della scienza come la frenologia di Gall e il pneumotorace di Forlanini è una lettura molto istruttiva.
Aggiungiamo anche le teorie del Lombroso e i marziani di Schiaparelli.
Il libro di Bencivenga dovrebbe essere dato come vaccino per lo scientismo.
Ci hanno detto che fa più freddo perche fa più caldo……della serie scontata….sono povero perche non sono ricco…..più che teoremi la chiamerei compensazione
Più che “son povero perché non son ricco” l’analogia dovrebbe essere sono povero perché le cose vanno meglio.
Ops… mi sa che questa l’ho sentita davvero.
Interessante ! Ciò spiega anche il fatto che il 1° gennaio 2015 si è verificata nel mio paesino una nevicata come mai prima. O comunque a memoria d’uomo non se ne ha traccia. Ha nevicato per circa tre ore e quindici minuti, per un totale di 6-7 centimetri di neve.
E’ stato davvero qualcosa d’incredibile, dato che la città, Pachino, si trova quasi a livello del mare nella parte sud-orientale della Sicilia.
Sono sempre di più i casi in cui un freddo eccezionale dovrebbe essere spiegato col fatto che “fa più caldo”, e sarà sempre più difficile convincere le persone di questo.
Forse è per questo che i siti che supportano la teoria dell’AGW se ne occupano sempre meno e con toni meno accesi.
E’ interessante la percentuale delle persone che negli USA riesce a fare una distinzione tra Global Warming naturale e la presumta causa umana de riscaldamento, infatti secondo un’indagine di Yale mentre il 63% del campione è convinto che il riscaldamento sia reale, solo il 48% ne attribuisce la causa alle attività umane.
Con gli inverni gelidi che si susseguono ci sarà da aspettarsi che anche la cifra di quelli che ritengono ancora in atto il GW in futuro scenderà.
Il template del dialogo con il classico AGWino (e tante altre cose, ma tralasciamo…) e’:
tizio qualunque: ma com’e’ che il riscaldamento globale, il riscaldamento globale, e fa sempre ‘stro freddo?
AGWino: (con la puzza sotto ar naso) chi confonde clima con la metereologia dovrebbe soltanto tacere…
tizio qualunque: e allora, tu che sei tanto ‘sperto, com’e’ ‘sta situazione?
AGWino: ma secondo te, com’e’ che sulla montagna so usciti fori i cannoni della Prima Guerra Mondiale?
Gia’, tanto per cambiare l’usare gli esempi come spiegazione invece che come…esemplificazione. E quasi sempre e’ un cherry picking, perche’ il tizio qualunque potrebbe rispondere con un cherry picking dei vari record storici di freddo.
Ma questo nessuno lo dice al tizio qualunque. Che non glielo dica l’AGWino non mi stupisce. Il fatto e’ che nessuno (parlando di media di grande impatto) avvisa il tizio qualunque, ne’ dei cherry picking a suo favore, ne’ del fatto che fare cherry picking e’ una stupidaggine, ne’ del fatto che i media compatti seguono una precisa agenda. Che e’ il livello in cui sta il mio stupore, la scarsezza di intellettuali che riescono ad analizzare le cose (e l’intelletto 😀 ).
Se il Capitalismo sovvenzionato dallo Stato si chiama Socialismo al limone, questa come la chiamiamo, informazione al limone?
Dal punto di vista che i piu’ chiamano scientifico, che io chiamo “scientifico” ma che invece e’ logico, teorico, chiacchiere da verificare ammantate di morbida presunzione di essere scienza replicabile, la cosa veramente ridicola e’ il non notare mai che unendo
1) se fa freddo, e’ perche’ fa caldo
assieme all’ovvio, basilare,
2) se fa caldo e’ perche’ fa piu’ caldo
ci troviamo di fronte ad una tautologia. Che dovrebbe essere la primissima considerazione, da parte dell’AGWino, del tizio qualunque, di qualsiasi studioso o appassionato.
Invece no, invece ci si infila in discorsi fallati gia’ dalla definizione.
Ringrazio Alessandro Giuliani per il suggerimento del libro, devo averlo assolutamente! Immagino che abbia anche la spiegazione alla domanda del mio precedente post, che riformulo: la “scienza” gia’ svariate volte e’ caduta nell’euforia. Non c’e’ bisogno di aspettare cosa diranno nel futuro di questa euforia dell’AGW, basta vedere cosa si dice delle precedenti euforie: NULLA. Mediaticamente.
Perche’ la “scienza” e’ VERAMENTE una religione, cioe’ uno strumento di controllo sociale, potentissimo. E’ l’upgrade, della religione, per i tempi correnti.
PS: ma al limite il GW ci puo’ anche stare, siamo comunque un po’ piu’ freddini della media su lungo periodo. Quel che non c’e’ e’ l’impennamento “runaway”. Perche’ giovera’ ogni tanto ricordare la derivata seconda: l’allarme del riscaldamento NON e’ relativo all’aumento ma all’ipotesi che stiamo assistendo ad uno “schizzo verso l’alto” delle temperature che dimostra l’innesco dell’effetto serra (runaway). E, questo, lo si imputa (altra ipotesi) all’azione dell’uomo.
Interessante il commento di Enzo sul sondaggio per vedere chi capisce la differenza tra GW e AGW. Apparte che sarebbe da fare un sondaggio sulla percentuale dei media che hanno insegnato questa differenza o meno (par condicio ogni tanto anche per noi), ma poi sarebbe da vedere quanti capiscono che quando si parla di GW il problema non sta nel riscaldamento ma NELL’EFFETTO SERRA, nell’effetto piano inclinato, nell’effetto reazione a catena.
E qui, scommetterei che questo sito e’ l’unico in Italia a fare questa distinzione, sono pessimista per il tizio qualunque.
E’ una situazione di me..a e tutta l’aria fresca di questo mondo non potra’ cambiare uno straca..o di niente (cit. Trainspotting 😀 )
il template di cui sopra, e’ il risultato della media dei miei confronti con mari tizi dal vivo e sul web.
parola.
non invento nulla.
La TV e media sono responsabili di tacere l,antartide in espansione…evidenziano solo le siccità ..ma tacciono le ondate fredde…se le citano le etichettano come colpa del GW….poi la figurano come meglio cambio climatico…una realtà da sempre
Ancora un brutto colpo per gli uomini dell’IPCC, il fisico Steven E. Koonin, ex professore di fisica teoretica al Caltech, ex sottosegretario per la scienza e l’energia per l’amministrazione Obama e attualmente direttore del centro per le scienze urbane all’Università di New York, ha detto in un lungo articolo sul Wall Street Journal che siamo ben lontani dall’avere una scienza del clima stabilita.
L’azione dei gas serra introdotti dall’uomo potrebbe anche avere importanti conseguenze, ma a ben vedere è veramente molto piccola rispetto alla variaabilità naturale:
“Even though human influences could have serious consequences for the climate, they are physically small in relation to the climate system as a whole. For example, human additions to carbon dioxide in the atmosphere by the middle of the 21st century are expected to directly shift the atmosphere’s natural greenhouse effect by only 1% to 2%. “
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Koonin conclude che travisare lo stato attuale della scienza del clima non è di nessun aiuto a chi deve prender decisioni politiche:
“Individuals and countries can legitimately disagree about these matters, so the discussion should not be about “believing” or “denying” the science. Despite the statements of numerous scientific societies, the scientific community cannot claim any special expertise in addressing issues related to humanity’s deepest goals and values. The political and diplomatic spheres are best suited to debating and resolving such questions, and misrepresenting the current state of climate science does nothing to advance that effort.”
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Sono sempre più convinto che il progressi nel campo del clima e, soprattutto dell’evoluzione, verranno solo quando degli scienziati esterni romperanno l’autorefernzialità di sistemi ormai sclerotizzati capaci solo di girare intorno al proprio ombelico e incapaci di sviluppare nuove idee.
Manco a farlo apposta:
http://blog.ilgiornale.it/porro/2015/04/07/lultima-paura-liberale-di-crichton/
Grazie, quella di Chichton è stata davvero una bella intuizione
Concordo. Sono dubbioso che una comunita’ autoreferenziale sia in grado di cambiare autoreferenzialmente (leggi: senza guadagnarci, anzi addirittura magari perdendoci), ma concordo.
Faccio notare che, anche fosse stato che l’AGW avesse aumentato non all’1 o 2% ma, mettiamo, al 15%, il vero “pericolo” sbandierato non e’ l’aumento in se’ ma che questo aumento provochi un effetto inarrestabile, anche se si tornasse a livello di CO2 come li vogliono sti imbroglioni.
QUESTO e’ l’allarme dell’AGW: l’effetto runaway! E su questo, ora magari sbaglio, ma non ne sappiamo una beneamata, sono solo furenti voli pindarici creati appositamente (e chissa’ se premeditatamente) per spiegare l’inaspettato e imprevisto clima su Venere, totalmente toppato dalla “scienza mainstream”.
Il che sarebbe fantastico: una toppa clamorosa di previsione planetaria, ribaltata in un successo della climatologia nostrana, veramente qui siamo in una telenovela, a partire da qualsiasi ingrediente e’ possibile confezionare qualsiasi argomento, basta abbassare la qualita’ fino al ridicolo delle argomentazioni.
Che e’ il patetico delle telenovele.
@Piero: io concordo col template esposto lo vedo anche io, esiste certamente. Critico la sua assurdita’. E’ esattamente come vedere 2 che fanno a cherrypicking e il vincente vuol vestirsi di “scienza”. E’ ridicolo in ogni senso. Eppure, e’ vero, lo si usa. Pazzesco.
Fin che l.ipcc è girato dalla regia Dell. Onu..il film climatico resterà con un copione scontato…il fazzoletto strappalacrime resta consigliato come pure continuare a tenere il palotto per spalare la neve..in futuro
La paura dell’anno Mille pare sia un’invenzione posteriore:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-anno-mille-la-paura-che-non-fu-5462.htm
…non possiamo dire lo stesso dell’euforia di questo millennio cui si accenna qui.
Erano molto più razionali i nostri avi, nonostante negli ultimi secoli ci sia sforzati per farli apparire come dei poveretti superstiziosi e succubi della religione, falsificando, come al solito, la storia.
Grazie per la puntualizzazione, tra gli innumerevoli miti da smascherare c’è pure questo sulle presunte paure dell’anno Mille.