Terza e ultima parte su botanica e OGM.
Posso concludere le mie considerazioni e spunti di riflessione, piuttosto generali ed a grandi linee , facendo un piccolo esempio per dimostrare che a volte siamo conviti di sapere ma ci sfuggono particolari importanti …..
La premessa.
C’è una bellissima pianta, che si chiama Oenothera biennis L, ( della famigla Onegracae ) di origine americana che facilmente si spontaneizza e dissemina, a molti è nota per le proprietà medicinali, in particolare dell’olio e per la bellezza delle sue fioriture estive dal delicato aroma .
Secondo alcuni studiosi botanici, questa specie è capace di mutazioni genetiche autonome, tanto da manifestare fenotipi molto diversi, in quanto eterozigote complesso, capace di produrre discendenza con genomi , cioè corredi cromosomici diversi da quelli di partenza, capaci di stabilire però a loro volta nuove specie (o per alcuni sub specie) www.piemonteparchi.it
In natura il fenomeno della mutazione genetica accade spontaneamente, in particolare detengono il record insetti e funghi, però rimane il fatto che tali mutazioni avvengono nello stesso genere e specie (qui il discorso tecnico si farebbe complesso ) ….ma in parole semplici è come se un fungo trovandosi in determinati situazioni ambientali risolva con sorprendente originalità per la sua sopravvivenza . Gli insetti sono spaventosamente organizzati per mutare ….e quindi messo sul mercato l’insetticida, trovata la mutazione per resistervi .
Ora fatta la premessa sappiamo qualcosa in più per i non addetti ai lavori e ci guardiamo la bella Oenothera biennis fiorita
Ciò che pochissimi sanno però è che tale delicato fiore si apre al tramonto nelle sere estive…. e ciò che davvero è quasi ignoto ai più, è che con un po’ di pazienza si potrebbe assistere ad occhio nudo all’apertura del fiori che avviene in 3 – 5 scatti nel giro di due tre minuti solo al primo imbrunire tra le 20 e le 20,30 (ora legale compresa) !
Tranne qualche paziente botanico, tra le tante persone che coltivano nei giardini l’Oenothera , raramente ho incontrato chi conoscesse questo meraviglioso particolare dell’apertura del fiori in tempi brevissimi sotto i nostri occhi .
La mia riflessione è, che per quanto il microscopio sia indispensabile e la ricerca fondamentale, ciò che davvero conta è lo sguardo d’insieme, che non può essere approssimato o condizionato dai profitti e dal mercato, bensì pieno di attenzione, infatti se volessimo inserire un x gene per rendere perenne l’Oenothera b. magari estrapolandolo da una Quercus robur (albero molto longevo ) potremmo ad esempio rischiare di perdere questa peculiarità dell’apertura del fiore …. E cosa più grave ancora potremmo perdere qualcosa prima ancora di conoscerla !
So bene che ad alcuni esperti di genetica il mio discorso può non essere attinente alla problematica OGM e chiedo venia, ciò che rimarco però è che al fianco di uno scienziato ci sia sempre qualcuno che ha passato qualche ora al tramonto ad “aspettare” per scoprire qualche particolare in più, magari un poeta, un giardiniere, un giovane studente perché solo dalla diversità delle menti e dei cuori e dalle loro pacifiche intenzioni nasce e si rinnova la scienza.
Concludo con un pensiero di Einstein
Il processo di una scoperta scientifica è, in effetti, un continuo conflitto di meraviglie.
6 commenti
Una conferma in più che l’arida conoscenza tecnica, senza che questa abbia sede in un cuore e una testa umana, da sola non serve. L’uomo sa riconoscere il bello, il giusto e il vero.la scienza senza uno sguardo umano, no.
Grazie Elisabetta!!!
Terminata ora, su radio1, puntata su radio anch’io, riguardo gli ogm. Disponibile su podcast rai!
Adesso vedo, intanto ricordo la puntata di Report di circa un anno fa.
Uno dei messaggi più interessanti mi sembra essere che non tutto quello che si può tecnicamente fare va necessariamente fatto, specialmente se i meccanismi in questione non sono ancora chiariti del tutto.
Articolo semplice e molto intuitivo . Grazie Elisabetta .
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