Lugansk: per chi suona la campana

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lugansk strike

Il governo filo occidentale di Kiev colpisce obiettivi civili nelle provincie orientali.

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Ad un mese dai fatti di Odessa il silenzio dell’Occidente impedisce di vedere un pericolo che riguarda tutti.

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Era il 2 Maggio quando ad Odessa sotto gli occhi compiacenti del neo governo non eletto di Kiev milizie neonaziste spingevano in una trappola decine di pacifici manifestanti filorussi assassinandoli in modo brutale. Ancora oggi, per la maggior parte di noi, in base a quanto diffuso dalla stampa, si è trattato di una tragica fatalità e nessuno ha chiesto ragione al governo, né a quello precedente, né a quello eletto il 25 Maggio, di quanto accaduto.

Ad un mese di distanza l’abitudine dei media di dare spazio a notizie di ogni genere e tacere il più possibile su quanto avviene in Ucraina non sembra essere cambiata. Oggi nel primo pomeriggio un aereo dell’aviazione di Kiev ha colpito un edificio amministrativo nella località di Lugansk uccidendo almeno 5 civili, ma la notizia alle 21, ora italiana, sui principali quotidiani non compare neanche in secondo piano.

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Il giusto rilievo è stato invece dato come di consueto su RT che ha prontamente pubblicato tra le breaking news un primo resoconto dell’accaduto denunciando anche l’azione di gruppi armati di razzi sul terreno. Due i video da segnalare, per primo quello che documenta l’azione dell’aereo sul centro abitato:

http://www.youtube.com/watch?v=eptRqRq6Upc

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 Il secondo video documenta con una certa crudezza le vittime delle esplosioni, si tratta di un video che ho avuto modo di vedere prima che venissero sfumate le immagini e che non sarà facile dimenticare, quello compare adesso sotto una zona opaca sono gli ultimi istanti di vita di una giovane donna fatta a pezzi dalle bombe e sulla cui morte nessuno qui potrà piangere. Il video comunque, anche così attenuato contiene alcune immagini forti:

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Ma, come si diceva, avvenimenti come questo non sono ritenuti importanti dai nostri media. E non sono ritenute importanti anche altre notizie che dovrebbero invece essere portate a conoscenza dei cittadini. Poche ore dopo il bombardamento di Lugansk sul medesimo sito di RT compariva una notizia che merita di essere analizzata nella sua stringatezza: “Live tactical missile firing touted by Russia’s Western Command“, si tratta di un’esercitazione combinata tra aviazione a lungo raggio e il lancio di missili ad alta precisione, in grado di portare anche armamento nucleare, Iskander divulgata dal Comando militare Russo dell’Ovest.

Un missile a medio raggio Iskander sul lanciatore mobile.

Quel che è importante leggere nell’articolo, al di là del riferimento ad un non precisato ‘aggressore’, sono le seguenti cose:

1- Il raggio d’azione dell’Iskander è attualmente limitato a 400 Km in ottemperanza agli accordi denominati Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty (INF), ma si specifica che in caso di decadenza di tali accordi esso può essere aumentato.

2- Se la NATO provvederà ad ulteriori dispiegamenti di missili anti missile in Europa gli Iskander verranno a loro volta posizionati nella regione di Kaliningrad, l’enclave russo in Europa. In tal caso l’intera Polonia, che ospita i sistemi anti missile della NATO, sarebbe soggetta ad un attacco impossibile da fermare.

3- Si ricorda che nel Dicembre 2013 la Russia aveva dichiarato che la decisione sul dispiegamento a Kaliningrad non era stata ancora presa, adesso potrebbe essere imminente.

Non è facile localizzare immediatamente dove si trova la regione di Kaliningrad, ecco di seguito una carta che ne mostra la collocazione:

Dalla posizione dell’enclave di Kaliningrad a ridosso della Polonia è facile comprendere quanto sia davvero impossibile prevenire un intervento da distanza così ravvicinata, ma se come si lascia intendere il raggio d’azione degli Iskander sarà aumentato, sarebbe mezza Europa ad essere impossibilitata a prevenire una tale azione.

L’articolo su RT termina in modo inequivocabile:

Le manovre attuali, come le precedenti, sono state condotte nel contesto di un’operazione militare delle nuove autorità ucraine contro le regioni orientali ribelli principalmente russi popolate di Ucraina, che chiedono la federalizzazione del paese.

Un avvertimento che non giungerà ai cittadini europei perché i nostri media hanno deciso che non merita di essere portato a loro conoscenza.

Ecco allora che l’informazione su questioni di primaria importanza è lasciata a piccoli siti e ai social, ecco perché anche un sito principalmente dedicato alla critica dell’informazione scientifica non può sottrarsi ad una critica dell’informazione in senso più ampio.

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

15 commenti

  1. Sul Corriere della Sera notizie non buone “Obama: «Un miliardo di dollari per la sicurezza dell’Europa dell’Est»”

    Il presidente Usa, Barack Obama ha proposto un piano fino a un miliardo di dollari per nuove forze americane di terra, mare ed aria, in Europa orientale. «Il nostro impegno per la sicurezza della Polonia e dei nostri alleati in Europa centrale e orientale è una pietra angolare della nostra sicurezza ed è sacrosanto… Il piano punta anche a sviluppare le capacità dei Paesi non membri della Nato, come Ucraina, Georgia e Moldavia, per permettere loro di cooperare con gli Stati Uniti e i suoi alleati occidentali e rafforzare la propria difesa, come spiega in una nota la Casa Bianca.

  2. Ma come fa Robi Ronza sulla Bussola in “Ucraina, se i media spengono le luci” a dire che l’attacco ai russofoni è concordato tra Mosca e Kiev?!?

    Non ha visto gli elicotteri di Kiev abbattuti da missili terra aria
    forniti con tutta evidenza dai russi?
    Quando parla di scarse immagini che provengono da quelle zone perché non fa prima un giro sui media russi?

  3. prof , vero off topic,
    ritornando alla scienza tout court, astronomia per l’esattezza, ho letto ieri che in realta’ non facciamo parte della via lattea ma di unal’ta galassia minore… ne sapete qualcosa? sito in inglese letto con stumbleupon… vedo se trovo e se interessa linko

      • allora non ho ritrovato il link del sito originale che avevo letto , comunque proveniva da un sito americano di divulgazione scientifica, ma cercando in inglese , in italiano non ho trovato risultati, ho trovato questo articolo che mi pare sostanzialmente identico( mi pare il tipico copiaincolla).

        http://viewzone2.com/milkywayx.html

        • che ne pensi prof? io non ho le basi! mi affido a te che mi sebri animato dalla voglia di sapere piu che di avere ragione.

          • Trovo l’articolo interessante, da una prima lettura si tratterebbe di riposizionarci in una struttura in prossimità della Via Lattea, questo cambierebbe il nostro modo di visualizzarci, ma se ci pensiamo bene non molto di più.
            In fondo già eravamo in periferia e nell’Universo non esiste un centro.

  4. Nella suo ultimo video Fusaro ha parlato di come contestualmente la Russia abbia valenza positiva nel contrastare l’affermazione della sovranità globale monostatale statunitense. Ciò è, ripeto, contestualmente vero, sennonché è pur vero che gli uomini siano sempre stati infelici e reciprocamente malvagi nella naturale pluralità delle identità e dei mondi. Mi chiedo, assurdamente, se sia desiderabile un mondo nuovo huxleyano.
    Non ho mai visto la felicità.

    • Fusaro si rifà a Kant quando afferma che un mondo con una pluralità di ‘regni’ sia preferibile ad una monarchia universale.
      Quest’ultima in forma rivisitata sarebbe il ‘Mondo nuovo’ di Huxley. Per quel che mi riguarda anch’io preferisco un mondo multipolare fatto di contrappesi e possibilità alternative.

      Nel Mondo nuovo la felicità è un’illusione, è una felicità chimica, infatti senza il soma le persone andrebbero in crisi, e come ho detto altre volte la ‘felicità’ delle droghe non mi interessa. L’esperienza umana autentica è fatta anche di dolore, e un mondo di persone inebetite col sorriso stampato in faccia 24 ore al giorno per me sarebbe un vero incubo.

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