Le antenne del BICEP2
La scoperta delle onde gravitazionali del Big Bang conferma quella che fu l’intuizione del fisico gesuita Lemaitre.
Ma ormai la falsa contrapposizione tra fede e scienza è così diffusa che resiste anche alle smentite più documentate.
Come era giusto che fosse la notizia della rilevazione delle onde gravitazionali seguite al Big Bang ha avuto la massima visibilità, per avere una rapida idea di cosa siano le onde gravitazionali si può vedere un breve filamato realizzato dall’INFN:
Della notizia se ne sono occupati un po’ tutti i media, riportiamo su tutti l’articolo pubblicato su Le Scienze online “L’impronta delle onde gravitazionali sull’eco del big bang” che così presenta la scoperta:
Annunciata oggi ad Harvard la rilevazione degli effetti diretti delle onde gravitazionali sulla radiazione cosmica di fondo, l’eco fossile del big bang. La scoperta, effettuata grazie all’osservatorio BICEP in Antartide, conferma dal punto di vista sperimentale l’esistenza di questo tipo di onde previste dalla teoria della relatività generale di Einstein e rafforza la teoria cosmologica dell’inflazione, secondo cui l’universo appena nato avrebbe subito una rapidissima espansione
Si tratta della seconda conferma sperimentale dell’ipotesi sull’origine dell’Universo conosciuta col nome di Big Bang (la prima si ebbe nel 1964 con la scoperta della radiazione cosmica di fondo da parte di Wilson e Penzias) e proposta dall’astronomo gesuita George Lemaitre col nome originale di “teoria dell’atomo primordiale” che nel 1931 la propose per spiegare l’allontanamento delle galassie rilevato grazie al fenomeno del red shift. La teoria fu rigettata come “abominevole” da Einstein che vide in essa uno sfacciato tentativo di proporre in fisica il racconto della Genesi.
Parole non meno dure furono usate dal fisico Arthur Eddington che definì “ripugnante” l’idea che l’Universo avesse avuto un inizio, per finire con l’astronomo Fred Hoyle che proprio in opposizione alla teoria di Lemaitre coniò in un ciclo di trasmissioni sulla BBC il termine derisorio di teoria del “grande botto” (Big Bang) che per ironia della sorte fu quello che poi passò alla storia.
Le onde gravitazionali sono insieme il trionfo di Lemaitre ed Einstein che le aveva previste nella teoria della Relatività Generale, eppure, nonostante il clamoroso esempio di Lemaitre, ci sarà ancora chi sosterrà che fede e scienza sono incompatibili e lo farà sulla base di vecchie leggende, nonostante quelle leggende siano ormai smontate anche da parte di ambienti che davvero non sono accusabili di simpatie verso il cristianesimo. Il riferimento è all’articolo pubblicato proprio nelle stesse ore sul National Center for Science Education (che ha come fine quello di difendere negli USA l’insegnamento dell’evoluzionismo contro i creazionisti) intitolato “Why Did Cosmos Focus on Giordano Bruno?“.
L’articolo è ricco di riferimenti a documenti e citazioni che smontano il falso mito che Giordano Bruno sia stato condannato per le sue idee copernicane e che addirittura si possa annoverare tra gli uomini di scienza, eppure nei commenti i lettori del NCSE sono più realisti del re e si rifiutano di pensare che tra fede e scienza non vi sia conflitto.
Mentre Lemaitre trionfa (senza venire in genere ricordato) paradossalmente resta ancora lunga la strada per riportare la verità sul rapporto tra fede e scienza.
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9 commenti
Vorrei aggiungere, Enzo, che Eddington era religioso e che il suo iniziale senso di “ripugnanza” era forse rivolto più al fenomeno dell’espansione, che alla dipendenza da Dio dell’esistenza dell’Universo. Come Platone, Eddington aveva la concezione di un Universo creato da Dio bell’e completo.
Anche Einstein si pentirà del suo affrettato giudizio, tra l’altro rivolto contro la sua stessa teoria della Relatività generale!, tanto che lo chiamerà “il più grande errore” della sua vita.
Il fisico John A. Wheeler: “Di tutte le grandi predizioni fatte nei secoli dalla scienza, ce n’è mai stata una maggiore di questa che prediceva, e prediceva correttamente, e lo faceva contro ogni immaginazione, un fenomeno così fantastico come l’espansione dell’Universo?”. Onestamente, non troverei nemmeno io una scoperta scientifica più grande di questa. A supporto, noto che una gran parte dei premi Nobel per la fisica sono stati assegnati in un secolo a fisici teorici o sperimentali che, rispettivamente con le loro predizioni ed osservazioni, hanno trovato concordanza tra le prime, provenienti dalle equazioni dell’espansione, e le seconde, provenienti dalle misure astronomiche effettuate con i telescopi situati sulla Terra o nei satelliti artificiali. Vedi I misuratori dell’Universo.
Giusta precisazione, Eddington era religioso (Quacchero), la sua contrarietà alla teoria del Big Bang mostra come all’interno di una visione religiosa (di comune ispirazione cristiana) posano esserci idee molto diverse e che quindi non può esserci conflitto tra ‘fede e scienza’ in quanto la fede non obbliga a determinate teorie sulla natura.
Un caso ancor più esemplare fu la contrapposizione tra i cattolici Spallaznzani e Needham sulla generazione spontanea della vita.
E’ stato interessante osservare le reazioni a caldo a questa notizia, che sarebbe di per sé (ovviamente se confermata) “da Nobel”. Dunque, indovinate chi è stato tra i primi a (tentare goffamente di) appropriarsi della scoperta?… Ebbene sì, proprio lui: Max Tegmark! Il quale, come c’era da aspettarsi, “ce sta a provà” a convincere il pubblico che i dati del Bicep2 confermano l’inflazione, QUINDI l’inflazione eterna, QUINDI il multiverso…! Guardate qui: http://www.huffingtonpost.com/max-tegmark/good-morning-inflation-he_b_4976707.html
Peccato per lui che il suo è, come dire, puro “wishful thinking”. Secondo Paul Steinhardt, uno dei fondatori della teoria, l’inflazione porta infatti con sé più problemi di fine-tuning di quanti ne risolva… (http://download.kataweb.it/mediaweb/pdf/espresso/scienze)./2012/02/15/160957467-64a59a8f-380a-4039-948a-714c3d786ef7.pdf). Ecco perché si è tentato per decenni di trovare teorie alternative, come quella dell'”ekpyrotic universe” (http://arxiv.org/pdf/hep-th/0111098v2.pdf).
Dunque, al di là degli accenti trionfalistici e un po’ sbiellati dei “multiverse supporters”, è bene sottolineare che i risultati di Bicep2 – sempre se saranno verificati – come tutte le grandi scoperte scientifiche apriranno sicuramente nuove prospettive di ricerca, piuttosto che confermare teorie a tutt’oggi alquanto traballanti (vedere per esempio qui: http://profmattstrassler.com/2014/03/17/bicep2-new-evidence-of-cosmic-inflation/).
Grazie, Michele, per i link interessanti! Mi ha colpito in particolare l’estrapolazione faziosa di Tegmark da te prontamente segnalata. Non riesco poi a capire come una persona del suo livello, quando pone tra gli assiomi del suo modello di universi paralleli, il principio hegeliano “Tutto ciò che è razionale è reale” non si renda conto che così identifica la fisica con la matematica e, automaticamente, elimina il criterio di falsificazione (proprio di una scienza sperimentale come deve essere la fisica), equiparandolo a quello hilbertiano di coerenza. Mah!
Prof. Masiero, le chiedo un commento a questo articolo comparso su Le Scienze:
http://www.lescienze.it/news/2014/03/19/news/dubitare_inflazione_onde_gravitazionali-2059952/
L’autore dell’articolo mette in dubbio la scientificità della teoria dell’inflazione essenzialmente per due motivi:
1) ci sono diversi modelli di inflazione;
2) l’inversione di gravità non è mai stata verificata:
Lei cosa pensa a riguardo?
Ho visto l’articolo su Le Scienze, mi sembra che ci siano diversi spunti interessanti e, personalmente, condivisibili negli argomenti di Horgan.
La cosmologia contemporanea non si confronta più principalmente con “dati”, con “esperimenti”, con la “natura”, ma è un sistema di proposizioni consolidate che si confronta con nuove proposizioni.
Così l’espansione accelerata dell’Universo non è “direttamente” osservata, ma dedotta dai principi di omogeneità, di isotropia, d’invarianza spazio-temporale delle leggi della fisica, dall’effetto Doppler, dal modello di Riess sulla polvere interstellare, dalla relatività generale, dalla fisica quantistica, ecc., oltre che dai dati “interpretati” ai telescopi.
Non basta: poi ci si accorge che, sempre per spiegare l’espansione, dobbiamo in aggiunta postulare che il 95% dell’Universo sia costituito di materia e di energia “oscure”, cioè ignote e diverse da quelle che conosciamo e che ci circondano: ma questa assunzione non è probabilmente in collisione coi principi di omogeneità, di isotropia, ecc.? Che modello è dunque questo se, contro Hilbert, i suoi assiomi possono essere incoerenti?!
Condivido il giudizio di Horgan che la fisica dell’estremamente piccolo e dell’estremamente grande, è messa male…
Grazie mille ad entrambi per il commento.
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