Milano- Bersanelli (astrofisico); Musso (filosofo)
Imola- Agnoli (storico); Gandolfini (neuroscienziato)
Brindisi- Pennetta (biologo), D’Alessandro (Corpo Forestale dello Stato); Pomes (Ekoclub)
Questa settimana si svolgeranno tre Mendel Day contemporaneamente venerdì 21 marzo:
A Milano il 21 marzo, con l’astrofisico Bersanelli e il filosofo Musso (ore 16.45, Università degli Studi: via Festa del Perdono, 7 – Milano (metro fermata Duomo o Missori) Aula 104).
A Imola il 21 marzo, con lo storico Agnoli e il neuroscienziato Gandolfini (ore 20,45, oratorio santa Caterina: via Cavour 2/e – Imola)
A Brindisi il 21 marzo, con il biologo Pennetta, D’Alessandro del CFS e il dott. Pomes di Ekoclub (ore 17,30 salone del museo provinciale: piazza del Duomo- Brindisi)
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8 commenti
Ciao Enzo, ti incollo il riassunto del Mendel Day di Verona, che gentilemente mi ha inviato la mia carissima amica che ha partecipato.
Itervento di Francesco Agnoli (storico, da Trento)
La conferenza parte dalla data 480 DC, anno in cui è nato S. Benedetto, creatore del Monachesimo benedettino.
La storia agricola dell’Alto Medioevo è legata ai monaci, che hanno anche contribuito alla diffusione3 del vino , dell’olivo e del grano.
Per i monaci era fondamentale il rapporto con la natura, in quanto simbolo del rapporto tra la Creazione e il Creatore. La Natura era il Giardino dato da Dio agli uomini.
I monaci inoltre erano uomini di cultura. Si sono occupati di ricopiare tutti i libri in latino.
I primi farmacisti sono stati monaci. La medicina prima del monachesimo era un misto di empirismo e magia. . Perfino Carlo Magno chiama i monaci nel suo Impero.
Un monaco, Guido d’Arezzo, ideò il pentagramma per leggere la musica.
Furono anche studiosi di meteorologia.
MENDEL fu monaco agostiniano, che sosteneva che Dio ci parla attraverso la Sacra Scrittura e il “libro della natura”. Scopre le leggi della genetica, studiando in una biblioteca in Cecoslovacchia.
Grazie ai suoi studi ha cambiato la storia. Le sue teorie e i suoi seguaci sono stati in seguito perseguitati sia dal nazismo che dal comunismo.
La scienza moderna credeva fortemente nell’esistenza di un ORDINE nel cosmo e nella natura e si sforza di trovarlo.
I monaci non si interessano solo al rapporto con la Parola (la Sacra Scrittura) ma anche alla caritas, il rapporto coi più poveri e deboli. Per esempio si dedicano ai sordomuti. Un monaco inventa la lingua dei segni.
Anche la genetica è una forma di linguaggio: noi non inventiamo la matematica e le scienze, ma queste ci sono già nell’ordine della natura e noi le “scopriamo”. L’armonia è prestabilita, esiste prima delle scoperte umane. Se noi leggiamo dal libro della natura è perché c’è un autore.
La profonda realtà che c’è dietro alle cose è il pensiero.
Il padre della genetica umana è il servo di Dio Lejeune.
Intervento del Dottor Gandolfini, neurochirurgo, da Brescia
Quando siamo riusciti a leggere il genoma umano c’era ancora molto da scoprire.
Il cervello “lavora” anche attraverso gli stimoli ambientali. L’ambiente stimola il cervello e lo “cambia”. Esiste una componente stocastica che influenza il cervello e dipende da un certo momento (quello che chiamiamo il “caso”).
Le reti neurali si ricambiano continuamente e questa viene detta neoplasticità.
Il cervello funziona attraverso un principio di modularità e ogni area del cervello ha bisogno di una sinergia con le altre per poter funzionare correttamente.
La tesi da cui si parte è che il cervello non basta a spiegare la coscienza, ma la coscienza è anche un valore etico.
Costantemente siamo svegli e coscienti con noi stessi.
L’Ipotalamo regola anche i ritmi sonno/veglia, mentre la Corteccia cerebrale ha a che fare con la consapevolezza.
La coscienza è un insieme di cervello + corpo + il nostro vissuto personale
Il filosofo Bergson fece un esempio di questo genere: “Se noi appendiamo un vestito ad un chiodo infisso nel muro, possiamo bene valutare la forma del vestito. Se il chiodo cade, la forma del vestito diviene più difficile da decifrare, ma sarebbe decisamente sciocco risalire alla forma del vestito studiando la forma del chiodo.” Così è per il rapporto cervello (chiodo) – mente, pensiero, coscienza (vestito): il cervello è necessario per elaborare il pensiero/coscienza, ma la “forma” di questa non dipende solo dal chiodo.
Grazie Emanuele, una sintesi che lascia il desiderio di sapere di più sulla conferenza, peccato che non ci sia un video.
Chissà, magari ci penseremo per l’anno prossimo.
Anche una registrazione audio,più semplice da produrre con una “buona” qualità(rispetto ad un video)in modi abbastanza semplici ed anche dell’ultimo minuto
Sì è vero, ma vuoi mettere un bel video!
Beh, ubi maior minor cessat
Si,in effetti un supporto video non sarebbe male , aiuterebbe in modo tangibile a divulgare il senso dell’evento. La frase che mi è piaciuta molto,e’quella “dell’abito appeso al chiodo” mi sembra una bella metafora per spiegare il rapporto mente/neuroni, la trovo rivoluzionaria .
Ciao enzo , mi sono perso il Mendel day e semplicemente perché ho fatto confusione con i giorni…..Avevo programmato tutto bene , figli lavoro ecc. Peccato che a Milano l’evento era il giorno il 21 e non il 22 marzo, come io mi ero annotato . Pensa che stavo anche partendo ,felicemente e spensierato…. Me ne sono accorto poco prima di partire , mentre cercavo la via da mettere sul navigatore ….. Sai che bello sarebbe stato arrivare e trovare chiuso… He he . Credo che ormai se ne parli l’anno prossimo, giusto ? Ti risultano altre dare a Milano ? Sul calendaro non ne ho viste …
Mettiamola così, meglio essertene accorto prima che dopo!
Peccato però, penso che per quest’anno non ci siano altre date a Milano.
L’anno prossimo però saranno ancora di più e certamente ci sarà uno a cui potrai andare, intanto grazie per l’intenzione! 🙂