Tutti sappiamo che quest’anno Leonardo Di Caprio farà del turismo spaziale.
Intanto USA da una parte, Russia e Cina dall’altra si preparano alla guerra ipersonica.
Il turismo spaziale sta per partire, se ne sono occupati più o meno tutti i media, ad es La Stampa che ha titolato “2014, DiCaprio nello spazioDecolla il turismo spaziale“, e così nel bel mezzo della crisi economica più grave che si ricordi dal ’29, questa notizia serve a farci capire che la crisi esiste solo per le classi medio basse, per i ricchi sembra proprio che questi siano tempi da sballo e di ipocrisia, si capisce leggendo poche righe del suddetto articolo:
Se non ci saranno intoppi, il primo volo dovrebbe avvenire nel corso del 2014. Lo scorso maggio, infatti, Branson ha messo all’asta il privilegio di partecipare al viaggio inaugurale con un personaggio misterioso. I proventi erano destinati in beneficenza, al progetto Cinema Against Aids. Chi ha messo sul piatto 1,5 milioni di dollari poco dopo ha scoperto che sarebbe andato nello spazio insieme a DiCaprio.
Il fondatore miliardario (in euro) della Virgin Records, Sir Richard Branson, ha infatti investito parte dei suoi cospicui capitali per realizzare un aereo con propulsione a razzo per regalare (si fa per dire) a facoltosi personaggi l’ebbrezza del turismo spaziale, anche se nello spazio ci si starà per soli 6 minuti. Come leggiamo il viaggio inaugurale è stato messo all’asta per 1,5 milioni di dollari, come dire 250.000 dollari al minuto, in compenso il vincitore avrà il privilegio di galleggiare per quei sei minuti insieme a Leonardo Di Caprio la cui presenza è parte integrante del premio. Mentre in tutto i mondo un numero incalcolabile di persone conosce la disoccupazione e la disperazione parlare di schiaffo in faccia alla povertà è decisamente inadeguato, bisognerà coniare qualche nuovo termine che sia all’altezza. A mettere tutto a posto, secondo i più collaudati canoni del politicamente corretto, il guadagno verrà devoluto al progetto “Cinema Against Aids“.
Non così avverrà per i voli successivi:
La lista delle celebrità che hanno aderito al progetto, però, è assai più lunga. Sono pronti a salire sulla navicella anche Justin Bieber, Ashton Kutcher, Angelina Jolie e Lady Gaga, che ha promesso di allietare la gita cantando una canzone del suo repertorio. Un biglietto normale per il viaggio costa 250 mila dollari, e circa 600 passeggeri lo hanno già prenotato, a dimostrazione di quanto abbia visto lungo Branson anche stavolta.
Ben 600 le prenotazioni dunque, tra cui Justin Bieber e le impegnate socialmente Angelina Jolie e Lady Gaga, va detto che però il prezzo scenderà a soli 250.000 dollari, cioè a poco più di 40.000 dollari per ogni minuto in assenza di gravità, un vero affare.
Nel frattempo un esperimento molto più serio, e che ci riguarda molto di più, è stato svolto dalla Cina, a darne notizia solo Russia Today che ormai è una delle poche fonti d’informazioni da cui si possono attingere notizie ignorate dai media del blocco occidentale, il 15 gennaio infatti è stato pubblicato il seguente articolo: “China confirms new hypersonic glide vehicle test-flight“.
La Cina ha confermato lo svolgimento del volo di prova di un nuovo missile ipersonico in grado di trasportare testate nucleari a velocità record. La prova è puramente scientifica e non mirata a qualsiasi paese, ha detto il Ministero della Difesa.
Per velocità ipersonica si intende oltre mach 5, lo scopo è quello di trasportare testate nucleari, ma non tanto per farle arrivare prima quanto per fare in modo da sfuggire ai più moderni sistemi di intercettazione. Con un’ipocrisia che raggiunge i vertici del sublime le autorità però fanno sapere che si tratta di un esperimento solo scientifico, come se lanciare testate nucleari a mach 10 fosse un semplice esperimento di fisica, e infatti nel proseguimento dell’articolo viene spiegato come stanno le cose:
Il giornale ha anche detto che il test ha fatto della Cina il secondo paese dopo gli Stati Uniti di aver testato con successo un veicolo di ipersonico in grado di trasportare testate nucleari ad una velocità superiore a Mach 10.
Veicoli ipersonici, progettato da Stati Uniti, Russia e India, sono sviluppati per il targeting preciso e rapido trasporto delle armi. Essi sono destinati a contrastare sistemi missilistici ostili e difese spaziali.
Il test serve dunque a mettere a punto armi in grado di sfuggire all’intercettazione di missili che oggi solo gli USA possono schierare, ecco dunque che al di là delle parole diplomatiche appare con chiarezza che se i primi a testare armi ipersoniche sono stati gli USA, questo è stato visto come un gesto ostile verso quei paesi che specificamente potevano essere in grado di sviluppare sistemi di difesa avanzati, il pensiero va inevitabilmente alla Russia e in seconda battuta alla Cina.
La dottrina USA che prevede di colpire ogni biettivo sulla Terra in meno di un’ora si chiama Prompt Global Strike (PGS) e fa affidamento sulla messa a punto proprio di armi ipersoniche di precisione non necessariamente dotate di testate nucleari. La possibilità che nella situazione verificatasi in seguito alla crisi siriana potesse sfociare in un confronto diretto USA Russia deve essere stata presa molto sul serio al Cremlino, tanto da indurre l’11 novembre 2013 nientemeno che il vice Primo Ministro Dmitry Rogozin, a minacciare una risposta nucleare anche solo in caso di attacco convenzionale sul suolo russo, notizia data su RT in “Russia will use nukes in case of a strike – official” e che ovviamente è passata inosservata in Occidente, deve essere evidentemente poco importante.
Il giorno dopo, il 12 novembre, veniva annunciato direttamente da Putin un imponente programma di riarmo da 700 miliardi di dollari “‘No one will prevail over Russia militarily’: Putin eyes $700bn to advance Army“.
I timori di un attacco sul suolo russo devono essere stati molto forti per spingere alle dichiarazioni dell’11 novembre, poi sono venute le bombe di Volgograd e le velate accuse agli USA (CS-La nuova Guerra Fredda: l’attentato di Volgograd) mentre si svolge una dichiarata corsa agli armamenti.
Sappiamo tutto su Di Caprio e sulla futura cantatina di Lady Gaga a 100 Km di quota, sulle tensioni USA – Russia molto meno. Questa è oggi l’informazione.
.
.
.
.
.
.