Per una volta Pikaia ha ragione, la campagna animalista contro la sperimentazione animale è inaccettabile.
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Ma è una contraddizione, una delle battaglie darwiniste è contro la discriminazione sulla base della specie.
“Dieci risposte dal mondo della ricerca italiana alla comunità animalista“, così è intitolato un articolo apparso su Pikaia il 30 novembre scorso, una presa di posizione non firmata e quindi presumibilmente condivisa da tutta la redazione. Nell’articolo si richiama l’attenzione sulle risposte date da un nutrito gruppo di ricercatori a 10 domande che nelle intenzioni degli animalisti avrebbero dovuto mettere in difficoltà gli scienziati:
Tutti ricordano le 10 domande che la Repubblica ha posto a Berlusconi senza, per altro, ricevere alcuna risposta. Analogamente presento 10 domande che invio ai vivisettori, ritenendole comunque uno stimolo di riflessione per tutti su un tema che è sempre più sentito dall’opinione pubblica.
Qui comincia la disinformazione alla base della propaganda delle organizzazioni animaliste, LAV in testa, che vorrebbero, addirittura, far passare i ricercatori impegnati nella ricerca biomedica come incapaci di reggere il confronto con le loro argomentazioni.
Non si gira intorno all’argomento, Pikaia dichiara con decisione che le accuse della LAV ai ricercatori italiani sono ingiustificate e che la loro azione ostacola la ricerca e quindi la possibilità di migliori e nuove cure per le persone che soffrono di varie patologie. Niente da dire, per una volta si può essere davvero d’accordo con Pikaia.
Quello che però va fatto notare è che proprio la teoria neodarwiniana con le sue implicazioni è alla base dell’azione della LAV che quindi dal punto di vista logico è più coerente degli evoluzionisti di Pikaia. A partire dal messaggio contenuto nelle mostre Homo sapiens in cui si mostrava come l’Uomo abbia il 95% di DNA in comune con un topo, come si fa infatti a non riconoscere una dignità anche al topo essendo al 95% umano? O, viceversa, a che titolo è preferibile salvare la vita ad un essere umano anziché ad un topo se siamo davvero uguali al 95%?
E le conseguenze di questo approccio neodarwiniano sono documentate ai massimi livelli, come ad esempio nel libro “La sacra causa di Darwin” pubblicato pochi mesi fa e recensito proprio su Pikaia, il portale dell’evoluzione, con toni entusiastici. Ecco cosa dicono i due autori Adrian Desmond e James Moore riportando il pensiero di Darwin:
E infine, alla pagina 231 del medesimo Taccuino (di Darwin ndr) si legge: “Gli animali – quelli che abbiamo reso nostri schiavi –non ci piace considerarli nostri eguali. I padroni di schiavi non vorrebbero forse attribuire l’uomo negro a un altro genere?”.
Lo scandalo della schiavitù è qui evocato non solo nella prospettiva Homo sapiens/altri animali, ma anche in quella bianchi/neri; per noi oggi la prima è tipica dell’atteggiamento che chiamiamo specismo e la seconda invece di quello che chiamiamo razzismo: in breve, l’idea di una irriducibile diversità, se non addirittura superiorità, dell’essere umano rispetto a tutti gli altri viventi e dell’uomo bianco rispetto a tutte le altre “razze” umane.
È ormai dato per scontato che Darwin abbia tolto qualsiasi base scientifica al primo di questi due vizi intellettuali. È meno noto e spesso assai trascurato nella letteratura pertinente che egli abbia fatto lo stesso anche con l’altro.
A conferma di questa tesi sul problema dello “specismo” derivante dalla visione del mondo darwiniana troviamo anche un altro grande nome del darwinismo, quel Theodosius Dobzhansky (quello del «in biologia niente ha senso se non alla luce dell’evoluzione») che ebbe a dichiarare:
Un altro problema lungi dal trovare soluzione è quello dei diritti degli animali.
Il dilemma a cui veniamo posti davanti è quello se tenere di conto o meno i sentimenti degli esseri non umani. Se in pratiche come l’uccisione a scopo alimentare si potrebbe chiaramente individuare una connotazione specista, in altre pratiche essa sarebbe più labile o quantomeno più difficile da accettare.
Una ricerca medica che sacrificasse dei topi, o peggio degli scimpanzè per salvare milioni di vite umane, non sarebbe così facile da condannare, pur essendo connotabile in pieno come azione specista (riconoscere un essere degno di considerazione morale in quanto facente parte di una specie risulta analogo a riconoscere un essere degno di considerazione morale in quanto facente parte di una razza o di un sesso, cfr. T. Dobzhansky, 1975
Grazie a Darwin e ai suoi epigoni di ogni tempo abbiamo dunque perso il “vizio” intellettuale di pensare che gli animali non siano come gli umani e che quindi il loro utilizzo sia lecito e non possa essere paragonato allo schiavismo.
Se dunque Charles Darwin nella sua “sacra causa” ha sostenuto che l’uomo esercita una schiavitù sugli animali e che quindi non è lecito sfruttarli allo stesso modo in cui non era lecito ridurre in schiavitù i neri, perché adesso Pikaia e tutti gli evoluzionisti che fanno capo al darwinismo italiano non si schierano con la Lega Anti Vivisezione?
Ecco allora che molto più sinteticamente rispetto alla LAV, anziché dieci domande ne facciamo una sola a Pikaia:
Com’è possibile che appoggiando la ultracentenaria “sacra causa” di Darwin contro lo specismo non siate dalla parte della LAV?
Così facendo il versante darwiniano stesso mostra di non credere alle implicazioni della teoria darwiniana.
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73 commenti
Stanno letteralmente affondando nelle loro contraddizioni, e chiamano il loro modo di pensare “scientifico”, quando non è nemmeno, soltanto, logico.
Ma poiché ciò che è illogico non è possibile, il darwinismo non solo non è veridico (per assenza di falsificabilità), ma non è neanche verosimile. Fiction al servizio di un’ideologia.
Intanto al Links Club di NYC si festeggia con Sassicaia 1985…
“Fiction al servizio di un’ideologia.”
Sintetico ed efficace, non aggiungo altro.
I giri di parole sono inutili: si tratta di semplice ipocrisia. Per quanto il neopositivismo si proponga come la filosofia ultima dell’umanità che, pur tollerandole momentaneamente, è destinata a superare tutte le altre, è invece evidente che la luce della ragione non ha il potere di rischiarare completamente l’animo umano. La figura del sacerdote illuminista, che irradia una compita e pacifica sicurezza e pretende di nutrire i “fedeli” con le proprie pseudo-certezze, non convince più. L’uomo prova un orrore incontenibile per il dolore e la morte, e non tanto perché essi sono semplicemente “brutti”, ma in quanto non vi trova senso. (E vorrei vedere.) Davanti a questa umile realtà non c’è evoluzionismo che tenga.
Carissimi amici, certo che se il darwinismo (leggasi sintesi estesa) non è più logico ed è contraddittorio a causa della per voi contraddittoria presa di posizione di Pikaia contro gli animalisti, davvero è alle strette anche il vs. “paradigma evoluzionismo antidarwiniano”… Ma vi pare un motivo di dibattito questo?
E non vi arrabbiate se si sostiene che ve la dite e ve la cantate come gli interventi qui sopra dimostrano ampiamente. L’impressione è proprio quella, purtroppo.
Quand’è, prof. Pennetta, che da parte di una persona colta e sensibile come lei si farà quel passettino in più? E mi perdoni se mi permetto. Tra l’altro questo suo post non ha fatto altro che ringalluzzire le tirate d’orecchi del prof. Masiero, che sembra avere una questione personale aperta con Pievani&C, e del signor G., che da Creazionista purissimo qual è avrebbe poco da protestare riguardo alle mancate valenze empiriche di ciò che critica.
Così va il mondo, così va il dibattito e così va la libera espressione delle idee, e CS mi piace anche per questo.
A te piace da matti, Uno dei dieci, fare la predica senza mai intervenire nel merito dei problemi. Vediamo di venire a bomba.
Intanto: tu sei contrario o favorevole alla vivisezione degli animali? Primo punto.
E se i darwinisti sostengono che c’è continuità e non salto tra le specie animali e l’uomo (come fa Aldo in questi giorni), secondo te sono più coerenti gli animalisti che difendono i diritti degli animali contro la vivisezione, o i darwinisti di Pikaia che difendono l’utilità della vivisezione per la specie umana? Secondo punto.
Dopo che avrai risposto a queste due domande, dicendo la tua, potrai dire dove secondo te il prof. Pennetta, il prof. Masiero e Giorgio P. sbagliano a considerare più coerenti gli animalisti piuttosto che i biologi darwinisti che alla mattina in aula insegnano agli studenti che siamo imparentati con gli scimpanzé e al pomeriggio nei loro laboratori li vivisezionano per il vantaggio degli umani.
Nadia carissima, non ho difficoltà a risponderti, però i tuoi toni mancano di grazia. Come mai, Nadia, ti dimostri irritata?
Per principio detesto ogni forma di sofferenza, subita innocentemente e inflitta volontariamente, che riguardi l’uomo o gli altri esseri viventi. Sono contro le sopraffazioni, però sono anche consapevole che ci possono essere necessità che superano il mio desiderio. La sperimentazione sugli animali può essere necessaria, evitando ogni forma di crudeltà (nell’ipotesi della quale mi confermerei nella certezza che siamo bestie anche noi, altro che salto ontologico).
E poi, su questa questione, non si tratta di coerenza, la questione così come è posta è una questione senza costrutto; e anche tu ti ci cascata, povera Nadia che mi stai simpatica.
Non sono irritata, Uno dei dieci, anche tu mi sei simpatico, ma non basta dire che io ci sono cascata perché non c’è incoerenza, bisogna dimostrarlo, altrimenti anche tu sei un po’ superbo, ti pare?
Dunque al primo punto tu rispondi che sei favorevole ad una vivisezione controllata ecc. Bene, siamo d’accordo.
Sul secondo punto, tu dici senza dimostrarlo che non c’è incoerenza tra dire che non c’è salto ontologico e allo stesso tempo fare esperimenti anche mortali sugli animali, purché non dolorosi. E allora ti chiedo: che cosa ci dà il diritto di uccidere gli animali?
Accordatici sulle rispettive simpatie, andiamo avanti…
Cosa ci entra il salto ontologico? Siamo o non siamo onnivori per natura? I nostri sono denti da erbivoro o da carnivoro o un bel misto dei due? Senza salto ontologico, che è fuorviante.
Ammazzare gli animali… Più che un diritto, spesso è stato, ed è ancora in molti casi, un bisogno.
Non ho capito se tu sei vegetariana, ma razionalmente te la figureresti una terra di 7 miliardi di persone vegetariane?
Che poi si possa puntare assolutamente a mangiare meno carne possibile, che nella nostra società opulenta fa anche male, è un altro conto.
Siamo tante cose “per natura”, alcune anche molto brutte, però la morale ci dovrebbe tenere a freno, giusto?
Io non assegno diritti agli animali, come non gli assegno doveri. E per la mia concezione etica non ci sono diritti senza doveri. Il rispetto che ho per gli animali (così da trattarli il meglio possibile ed evitargli sofferenze inutili) mi deriva da un doppio comandamento: l’amore per Dio e la sua creazione e l’amore per il prossimo (le future generazioni, che hanno il diritto che ho io di godere della natura).
Detto questo, mi pare che la tua decisione di uccidere gli animali derivi alla fine da un fatto di forza: tu sei più forte di loro (quasi sempre), e come loro possono uccidere te (per bisogno, un leone nella savana), così tu usi la tua superiorità fisica e soprattutto tecnica per uccidere o servirti di loro, ognivolta che ti è utile.
1/10,
la presa di posizione di Pikaia non rende contraddittorio il darwinismo (che semmai lo è per altri motivi) ma rende contraddittori gli autori di quel sito che non si accorgono di sostenere certe posizioni un determinato giorno per poi contrastarne le conseguenze un altro.
Che il darwinismo sia una fiction la trovo una efficacissima espressione, e del resto si tratta di una teoria che non ha mai prodotto nulla se non narrazioni fantastiche, risultati pratici nessuno.
Ed è anche vero che si presta ad una visione ideologica che ha tra le sue logiche conseguenze l’animalismo (non il rispetto degli animali, quello c’era già nella società contadina) e l’animalismo non ammette che si faccia agli animali quello che non si farebbe ad una persona.
Quindi prendere le parti del prof. Garattini dopo aver sostenuto le posizioni di Desmond e Moore, nonché quelle di Dobzhansky, è chiaramente contraddittorio e richiederebbe un’autocritica. E questo è stato qui segnalato.
Definire il darwinismo “fiction” rende l’idea del livello che potrebbe raggiungere un eventuale confronto con i sostenitori della sintesi estesa.
Improponibile, direi. Ma allora non si lamenti nessuno: vi state ghettizzando con le vostre mani.
Ed essere contraddittori, in fondo, fa parte del gioco. La filosofia tutta è un continuum di contraddizioni e contrapposizioni dalle quali nascono le idee e gli approfondimenti migliori.
Non credo proprio che ci stiamo ghettizzando, paragonare il neodarwinismo alla fiction è in altri termini quello che ha scritto Ratzinger a Odifreddi, e questo non mi sembra abbia portato a ghettizzarlo, anzi, la replica a questo passo non mi sembra essere stata molto forte.
Lo riporto per intero:
Da la Repubblica
La prego, Pennetta, non scenda a questi livelli, da lei non me l’aspettavo… Cosa ci entra quel che riporta qui sopra con il fatto che la discussione impostata in questo post è di livello risibile, inconcludente?
Sono costretto a invitarla a leggere “La vita inaspettata” del prof. Telmo Pievani (altro che pesce che scelse di esplorare…); tanto per farsi un’idea del modo in cui si può fare divulgazione di buon livello, come in moltissimi casi fa anche lei. Non oggi, però.
1/10,
non so cosa le è successo stasera, la discussione non è affatto “risibile e inconcludente”, evidentemente non è di suo gradimento, ma allora chiamiamo le cose per nome.
E infine, tanto per buttarla veramente sull’inconcludente, mi indica come riferimento un libro che già dal titolo è un manifesto ideologico…
La divulgazione alla Pievani la lascio tutta a lui, io preferisco regolarmi diversamente e francamente che venga ghettizzato o che mi seguano in 10 o 10.000 non me ne importa nulla, quello che mi interessa è mostrare quei fatti e quegli aspetti della scienza e della società che altrove non vengono mostrati.
Spero che la partita l’aiuti a rilassarsi…
@Pennetta
“… la discussione non è affatto “risibile e inconcludente””
Diciamo che gli ho dato una sferzata, alla discussione. Stava languendo e ci voleva una bella provocazione… Sul libro di Pievani si sbaglia di grosso e mi meraviglia che riesca a giudicarlo con tanta sicumera certezza senza averlo letto. Solo per lo stile della scrittura merita un plauso e insegna parecchio. Oppure lei è nato già saputo?
Ha visto Nadia che vigilessa è diventata? Adesso accetta solo discussioni in tema, come se qui su CS ogni post rimanesse rigorosamente in tema… 😎
Se lo vede uno che parla con gli amici e dice:
“Raga, adesso mi avete seccato, si parlava dei bordi dei toast e voi volete buttarla sulla mozzarella di bufala, non ci sto!”
@Nadia, sono convinto che a scuola eri una gran secchiona, si capisce dai toni (tipici anche della figlia unica). Ma qualche volta vale la pena di rilassarsi e dialogare in libertà, fuori degli schemi, senza timori.
Hai presente, Enzo, il fratello maggiore che dice al minore che Biancaneve e Babbo Natale non sono mai esistiti, e il bambino reagisce tutto arrabbiato perché gli hanno distrutto il suo regno di fiabe? Così fa 1/10: sta leggendo un libro di storie, scritto da un professore della facoltà di Lettere (non di Scienze) in bello stile, che come nelle favole mischia la realtà alla fiction e tu, Enzo, cosa fai? Gli dici la verità, quella che 1/10 non vuol sapere perché lui crede solo alla Scienza. Siamo noi quelli che credono alla favola di un vecchio con la barba…
Invece la verità è quella che lo stesso autore di storie non nega, anzi di cui si fa vanto dal podio della sua cattedra pagata da tutti i contribuenti: sono un “filosofo della biologia”, cioè (non un ricercatore di fatti oggettivi e di spiegazioni controllabili, ma) un “interprete della biologia secondo la mia concezione del mondo” che, come sappiamo, è una concezione basata sul non senso…
Ma se Tutto è senza senso, perché dovrebbe avere senso un libro di storie? Ecco la contraddizione fondamentale cui risalgono tutte le contraddizioni del darwinismo: come un boomerang è sempre il solito, vecchio “dubbio di Darwin”.
In piccolo, il problema riguarda anche 1/10: un giorno ci racconta che tutto è senza senso, un altro vuol convincerci che quello che dice lui ha senso.
@1/10,
no, non sono nato “saputo”, ho lavorato tanto e, a differenza del signore che mi porta come esempio, mi sono anche cimentato con la narrativa avendo l’onore di pubblicare a quattro mani con il compianto Stanislao Nievo grande uomo oltre che grande scrittore vincitore del premio Campiello e del premio Strega.
No, confermo che da Pievani non ho da imparare nulla, semmai è vero il contrario.
@Masiero,
se uno vuol credere ad una propria visione del mondo senza senso padrone di farlo, ma da quel che scrive poi tradisce una continua ricerca di senso.
Vero 1/10?
“Detto questo, mi pare che la tua decisione di uccidere gli animali derivi alla fine da un fatto di forza”
Tirata per i capelli, direi.
L’unica differenza che c’è tra me è te, in fondo, è la fede in Dio. L’hai notato?
1) la pensiamo allo stesso modo sulla vivisezione
2) non siamo vegetariani (anche se tu, probabilmente, gli animali che mangi li fai ammazzare dagli altri, per procura, in modo da non essere violenta direttamente)
3) cerchiamo, però, di mangiare meno carne possibile
4) abbiamo rispetto per la natura (si dice un’anima ecologica) e, soprattutto, per l’altro, per i nostri simili (per me simili a me, per te simili al Creatore).
Dov’è, in fondo, la grossa differenza? Che tu sei il frutto di un salto ontologico e io solo di una “vita inaspettata”?
La differenza, e grossa, caro Uno dei dieci, è che facciamo la stessa cosa per motivi opposti. L’altro giorno dicevi che non trovavi senso sul fatto che le api non hanno bisogno di noi, mentre noi abbiamo bisogno delle api. Io invece ci trovo la conferma di quanto dice la Genesi, che tutto il creato è fatto per l’uomo.
Io mangio poca carne, è vero, ma non per un (falso) rispetto per gli animali, ma perché alla carne preferisco il pesce, e se il mio Dio mi imponesse di mangiare agnello – come vale per gli ebrei e i mussulmani – mangerei agnello. La mia religione e la mia etica, a ragione del salto ontologico in cui credo, mi dice che tutto il mondo è a mia disposizione e a disposizione dei miei simili, comprese le future generazioni.
Tu invece mangi gli animali solo perché sei il più forte ed usi questa tua forza ogni volta che lo credi, esattamente come il leone eserciterebbe la sua forza per mangiarti ogni volta che potesse e ne avesse bisogno.
Io non dico che la mia morale è superiore alla tua, assolutamente no. Dico che la mia morale è coerente con i miei principi, mentre do ragione a Pennetta quando dice che la morale degli animalisti è più coerente con i principi del darwinismo di continuità tra le specie.
In questo articolo si parla solo di coerenza, non di altro.
Che vuoi che ti dica, Nadia?
Speriamo che i futuri legislatori religiosi in campo alimentare, quelli che detteranno le regole su ciò che potrai o non potrai mangiare, siano anche buoni nutrizionisti. Per il tuo bene.
E se mangiare quel che ti ordinano tu lo chiami “principio” io lo chiamo in modo diverso, ma ognuno è libero di farsi condizionare come meglio… crede. 😉
A proposito di tutto il creato fatto per l’uomo…
Che ne dici, Nadia, del virus del vaiolo? Fatto per l’uomo anche quello? O della peste nera trasportata dai ratti? Tutto per l’uomo?
Mi sa che anche tu ti vaccini o ti sei vaccinata, qualche volta, sbaglio? Mancanza di fiducia nel Creatore o solo buon senso?
Poiché, Uno, il tema dell’articolo è la coerenza, prenderò il fatto che hai cambiato discorso come la prova che non hai più nulla da replicare.
Quando si parlerà di dietetica o di peccato originale, parleremo dei tuoi nuovi argomenti.
Il dovere mi chiama… Torneo serale/notturno di braccio di ferro con i miei ragazzi.
A domani sera.
E buonanotte a tutti.
Coao Enzo , ma tra queste milioni di persone “salvate” , troviamo anche chi , la mattina , grazie al sacrificio dei poveri animaletti , può stendersi in velo di fard sul viso sicuro di non corrodersi la pelle? Ne vale la pena ?
Caro Emanuele, il problema non credo sia il fard o la cura per il cancro, il problema è se quel fard o quella cura debbano provarla sulla pelle prima degli animali o un suo o mio familiare.
Siamo realistici, se lei ha sorelle o una fidanzata, cosa fa le vieta di usare il fard o le permetterebbe di mettere sulla pelle un prodotto non testato?
http://archiviostorico.corriere.it/1992/marzo/30/scandalo_nell_industria_dei_cosmetici_co_0_9203301908.shtml
Enzo , sinceramente , per un ecologistà come me e allo stesso tempo padre di una figlia, non è semplice rispondere. Posso solo sperare che in tempi brevi, questa barbara pratica venga superata. Buona serata
Emanuele, se saranno disponibili mezzi alternativi migliori sarà certamente superata senza neanche bisogno di interventi legislativi.
Buona serata anche a lei.
Le avevo detto addio, prof. Masiero, ma non ce la faccio a star zitto…
L’impressione che dà, caro prof. Masiero, è quella di sparare al prof. Pievani sparando nel mucchio, come potrebbe farlo un ubrico, che andrebbe in parte giustificato, ma non lei, che ubriaco non è e usa il mezzo offertole da CS per esprimere un acredine che non le fa onore, anzi.
La sua lucidità la porta a sapere bene dove vuol mirare, sempre naturalmente con la sua concezione del mondo a far da sfondo: siamo stati voluti, siamo noi i migliori, chi meglio di noi può dar senso al creato… Questa è alla fine l’unica certezza che sa contrapporre, assieme ad assaggino dell’altra scienza, quella che spessissimo disprezza, e che pure mastica da par suo.
Che fa sortire alla fine un intervento come questo? Solo un senso di fastidio, la consapevolezza che anche lei ha abbracciato una parrocchia, che anche lei sta portando avanti un ideologia da steccato che pur essendo pura filosofia, propugna come la Verità contro le verità con la “v” minuscola, che i miscredenti voglio esporre al vento dell’inconsistente non senso.
Sì, ben misera è, alla fine, anche la sua continua crociata contro il prof. Pievani, come se avesse un tarlo che la rode contro questo personaggio pubblico che, suo malgrado, è continuamente al centro dei riflettori.
Immagino che lei “La vita inaspettata”, come Pennetta, non l’abbia letta né voglia leggerla, per principio, per non perdere il suo tempo… Ci sta, diamine, ma come metodo di confronto, direi che non è impeccabile.
Boh e riboh.
E’ vero, 1/10, io sono credente (e lo dichiaro) e Pievani non e’ credente (e tale si dichiara). Dove sta la differenza? Che io non faccio discendere la mia concezione religiosa dalla scienza, mentre Pievani ha dichiarato (nella sua lettera a Pennetta) e scrive nei suoi libri, tra i quali quello che Lei sta leggendo, che il non senso (che implica ateismo) e’ dimostrato dalla scienza.
Non la metta in termini personali tra me e Pievani, neanche ci conosciamo ed io rispetto sia la sua persona, sia la sua concezione naturalistica, anche se e’ opposta alla mia. Quindi non c’e’ nulla di personale. Solo che sono geloso del “metodo scientifico”, e allora non ci sto con chiunque (ha letto la polemica che ho fatto contro l’ID? li’ io e Lei eravamo d’accordo, giusto?) contrabbandi la sua concezione filosofica come un risultato scientifico. Questo scambio si chiama “ideologia”.
Gliel’ha gia’ fatto notare Pennetta, 1/10: l’operazione ideologica di Pievani si legge gia’ nel titolo “La vita inaspettata”. Lei lo sa che Kauffman, che e’ uno dei piu’ grandi scienziati, ha scritto un libro che ha il titolo quasi opposto a quello di Pievani? S’intitola “A casa nell’Universo” e se Lei lo leggera’ trovera’ un racconto molto diverso. E un racconto ancora diverso e’ l’ultimo libro di Facchini.
Allora, quando vogliamo distrarci con la letteratura, 1/10, ognuno si legga i suoi libri preferiti. A me piace il genere thriller politico.
Quando vogliamo fare filosofia, ognuno dichiari la sua concezione del mondo.
Ma quando facciamo scienza, cerchiamo di applicare il metodo scientifico sperimentale, che non appartiene ne’ ai cristiani ne’ agli atei, ne’ ai bianchi ne’ ai neri, ma e’ un patrimonio di tutta l’umanita’.
Possiamo andare d’accordo, 1/10, su questi principi di coesistenza?
Dal mio punto di vista noto che per un non credente l’unico ambito in cui può suffragare la sua incredulità è l’ambito empirico, che molto spesso mette in luce l’insussistenza delle credenze di chi ha fede.
E l’onere della prova che Dio esiste spetterebbe al credente, e invece siamo arrivati al paradosso che dev’essere il non credente a dover dimostrare che Dio non esiste…
A questo punto non trovo per nulla strano che un non credente supporti la sua incredulità sulle evidenze che man mano gli dà o potrebbe dargli la scienza; è per mano di scienza che siamo passati dalla certezza della creazione magica (che era intoccabile qualche secolo fa) all’accettazione dell’evoluzione come fatto dimostrato empiricamente, o no?
Sono convinto che Dio è inconscio e per questo non morirà mai, per quanto l’abbiano cantato i Nomadi qualche decennio fa.
A Pievani dovrebbe come minimo delle scuse per le denigrazioni a cui lo sottopone senza che lui possa controbattere.
Lei inizia, 1/10, il Suo ragionamento con le parole “Dal mio punto di vista…”. Appunto, questo e’ il Suo punto di vista: si chiama positivismo, in filosofia. Dal “mio” punto di vista, invece, non c’e’ nessuna verita’ in scienza (se Lei ne ha una, L’ascolto), ma solo nella metafisica aristotelico-tomistica.
Prenda atto, 1/10, che il Suo punto di vista non e’ un’affermazione scientifica, come io prendo atto (volentieri) che neanche il mio punto di vista lo e’.
Io non ho mai denigrato Pievani. Se l’ho fatto, mi aiuti, 1/10, a capire dove, e me ne scusero’ pubblicamente. In ogni caso, non e’ vero che Pievani “non puo’ controbattere”, perche’ CS gli ha dato sempre la massima ospitalita’ ogni volta che ha voluto intervenire, mentre al contrario Pikaia non ha mai ospitato Pennetta (e nemmeno fatto sapere ai suoi lettori gli scambi intervenuti!). Lo sapeva?
Non sta a me difendere o accusare l’operato di Pievani nei confronti di Pennetta… Sono il primo a dispiacersi che il confronto non sia andato avanti.
La lettera che ha inviato al ns prof. è stata comunque resa pubblica, e chi era interessato ha potuto leggersi il franco scambio di pareri qui su CS. Non mi pare che Pennetta abbia poi manifestato le sue perplessità nelle sedi indicate dal Pievani, anche se per me ha fatto bene, visto che non ne avrebbe cavato nulla.
Il suo concetto di verità invero mi sfugge, lo trovo ambiguo, non è per lei la verità quella che viene identificata anche con il motto di CS? O che altro?
Dove ha denigrato? Non mi faccia domande ingenue, prof. Masiero: nell’ultimo intervento, solo per citare quello, ha definito il Pievani un prof. di lettere (senza nulla togliere ai prof. di lettere, era chiaro che la sua indicazione in quel senso era solo denigratoria, magari per fare il verso a me che l’ho definito un bravo scrittore…). E se ne potrebbe ricavare un dossier delle sue accuse gratuite e livorose al prof. darwinista, ma non mi faccia perdere tempo a rintracciarle, anche se non sarebbe troppo difficile. Sappiamo tutti e due dove sta la verità a questo riguardo.
Caro 1/10,
Pievani non è stato del tutto corretto nella sua azione nei miei confronti, infatti la lettera è stata pubblicata su Pikaia ma io su quel sito non ho avuto modo di replicare.
E ci mancherebbe che non avessi replicato su CS, dove invece lui e chiunque altro può intervenire liberamente.
PS continuo a non vedere dove Masiero ha offeso Pievani, criticato sì, offeso no.
Esiste ancora il diritto di critica?
Fai bene Uno dei Dieci ha dialogare solo con chi può ritenersi al tuo livello culturale.
Anche se mi sembra triste,dopo che il Prof.Masiero ha calato un pesante Asso come la Metafisica A-T che nessuno sia all’altezza(in questi colloqui)di una replica degna della Sua preparazione.
ps:Hai dimenticato il Prof.Odifreddi?Ultimamente non lo citi mai.
Lei, 1/10, ha scritto che il Suo beniamino non puo’ replicare. Falso.
Adesso Lei ha scritto che io ho denigrato il Suo beniamino chiamandolo “prof. di lettere”. Falso. Io l’ho chiamato “filosofo della biologia”, che e’ esattamente il titolo della sua cattedra e di cui – meritatamente, aggiungo io – egli si vanta, essendo stato il primo italiano a guadagnarsi quel titolo in America. Le dico anche, 1/10, che per me il titolo di “filosofo” non e’ spregiativo, e anzi vale piu’ di quello di “scienziato”; solo mi diverto a ricordarlo a Lei, perche’ Lei disprezza la filosofia, Lei afferma di credere soltanto nella scienza, pero’ intanto Si legge un libro di “filosofia della biologia”, piuttosto di un noioso trattato di “scienza della biologia”.
Non sara’ Lei, 1/10, a denigrare me mettendomi in bocca cose che non dico e non penso?
Prof.ma il Prof.Odifreddi mi sembra invece sempre disponibile ad un confronto.
Anche Lui strenuo difensore del Neodarwinismo(?).
Degno del grandissimo livello del Prof.Pievani.
Non capisco perchè Uno dei Dieci non lo abbia mai invitato(dopo la sua ultima e recente conversazione,su CS).
Più leggo questo post e più mi rendo conto che non ci siamo proprio. Si parla dei cavoli a merenda, senza capire cosa sia una merenda e senza sapere che cosa siano i cavoli…
Per fortuna il motto di CS campeggia ancora in bella vista e, forse, la speranza che riprenda a essere rispettato non è riposta nel nulla. Invece di far fronte comune contro gli animalisti fondamentalisti si guarda ai bordi dei toast, per riuscire ancora una volta a fare gossip di spirito antievoluzionista darwiniano. Invece di porre in evidenza l’unica cosa che conta
http://www.scribd.com/doc/187936696/SPERA-Dieci-Risposte-Dal-Mondo-Della-Ricerca-Italiana-Alla-Comunita-Amimalista
cioè le risposte date dagli scienziati agli animalisti (guardatevele un po’ che forse rivalutate che pikaia abbia avuto la buona volonta di pubblicarle), si è puntato a evidenziare l’incoerenza delle incoerenze sostenute da … eblablabla… montando un teatrino che ha prodotto un crogiolarsi quasi parossistico in una questione di nessun conto…
Che occasione persa, Pennetta. Ma c’è ancora tempo di rimediare, lo speriamo.
1/10,
proprio non ci stiamo capendo.
Ho detto da subito che concordo con l’appoggio di Pikaia ai ricercatori che rivendicano la giustezza della loro sperimentazione (non vivisezione) sugli animali.
Ho infatti esordito con un “Per una volta Pikaia ha ragione”.
Ma quello che ho fatto notare è che Pikaia non può sostenere tesi contrastanti e stare con un piede in due scarpe dicendo che tra noi e gli animali non esiste differenza, che non possiamo trattarli come “schiavi” e poi sostenere che abbiamo il diritto di tenerli in gabbia e sacrificare gli animali al posto nostro.
E non è affatto una questione di poco conto.
Masiero scrive: “Non sara’ Lei, 1/10, a denigrare me mettendomi in bocca cose che non dico e non penso?”
Per favore, non fatemi passatemi per imbecille…
Masiero solo ieri scriveva: “… Così fa 1/10: sta leggendo un libro di storie, scritto da un professore della facoltà di Lettere (non di Scienze) in bello stile, che come nelle favole mischia la realtà alla fiction…”
Naturalmente riferita al Prof. Telmo Pievani.
Solo da questa frasetta buttata lì con malizia, sfuggita all’Oste Pennetta e, pensa!, malevolmente anche allo stesso estensore, si capisce che quando s’è accecati da un’ideologia che para gli occhi non si vedono mai le travi proprie ma solo le pagliuzze altrui…
E lo camuffano da diritto di critica… Incredibile!
Accampando lo stesso diritto potrei dire che in fondo, qui su CS, siete tutti dei gran venditori di fumo, per poi subito modificare il tiro, spiegandovi che non avete capito bene e che intendevo esaltare la vostra grandissima e benemerita capacità di mettere tanta carne al fuoco, anche se senza mai arrivare a cuocerla.
A buon intenditor…
Perché intanto, 1/10, non ammette di esserSi sbagliato 2 volte, prima dicendo che io attacco una persona senza che questa “possa controbattere”, e poi dicendo che ho chiamato la stessa persona “prof. di lettere”, e invece l’avevo definita “filosofo della biologia”, che è proprio il titolo ufficiale di cui la stessa persona si vanta?
Adesso, 1/10, Lei cambia ancora bersaglio: la facoltà universitaria, che è un aspetto burocratico tra tutti il meno importante. Secondo Lei, nelle università italiane, i filosofi e gli epistemologi dove sono di regola incardinati, nelle facoltà di legge? in quelle di medicina? o piuttosto nelle facoltà di lettere e filosofia?
Comunque, Le ripeto (per la terza volta): io ammiro la filosofia più della scienza e perciò considero un titolo d’onore per qualcuno essere un filosofo, ed in particolare essere un epistemologo, come è il prof. Pievani. Il bersaglio della mia ironia non è Pievani, ma sono le persone come Lei che disprezzano la filosofia ed esaltano la scienza (ed il Suo commento sottostante lo conferma esplicitamente), e sono le stesse persone che 1) dichiarano di non conoscere la scienza e 2) si comprano un libro di filosofia.
NB. Si rilassi: dicendo che Lei mi denigra, scherzavo. Lei ha solo dato una scorsa superficiale ai miei commenti. Che ne direbbe, 1/10, di dire onestamente: sì, ho sbagliato 2 volte? Io in cambio ammetterò di essere stato troppo ruvido con Lei.
Se ho sbagliato non ho difficoltà ad ammetterlo, ma vorrei precisare qualcosa…
Parlando di attacco a una persona senza che questa possa controbattere, intendevo che non è certo pensabile che il prof. Pievani possa leggere tutto quel che lei scrive su di lui in questo blog. Mi pareva chiaro.
Prendo atto che non ha definito il prof. Pievani “prof. di lettere” (è stata una mia estrapolazione frettolosa), ma prenda atto anche lei che oggi il Pievani è professore associato presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli studi di Padova, con l’affidamento del corso di Filosofia delle Scienze Biologiche (Corso di laurea in Biologia).
Pace.
Grazie, 1/10, della messa a punto sulla facoltà presso cui lavora il prof. Pievani. Anch’io vorrei precisare qualcosa: un filosofo non diventa uno scienziato per l’aula dove insegna o le persone cui si rivolge, ma si caratterizza per l’attività intellettuale che svolge e per il metodo che vi applica.
Mi scuso se sono stato ruvido con Lei, al punto da apparire scortese.
Proporrei di provare ancora a rispettarci reciprocamente per le nostre concezioni opposte del mondo, e a confrontarci educatamente sulla comune area che amiamo: la scienza sperimentale. A questo proposito, Lei ha parlato di “povere e umili verità di scienza”. Posso tornare a chiederLe di citarmi una di queste verità?
@Masiero
Facciamo chiarezza una volta per tutte…
Io non disprezzo affatto la filosofia: è o non è amore della sapienza? E allora cosa diciamo, prof. Masiero? Come si può disprezzarla? Semmai ritengo improbabile che sia più affidabile della scienza, questa mia quasi certezza le avrà dato la dimensione di un disprezzo che invero non c’è.
Lei sa di certo che le filosofie sono tante, milioni di milioni, e i filosofi sono secoli che si scannano tra loro senza arrivare mai a una definizione univoca delle loro idee filosofiche che non sono quasi mai sovrapponibili. Non potrebbero del resto, visto che si tratta spesso di idee che albergano nei loro cervelli e che non avranno mai modo di essere dimostrate più valide di altre idee che albergano nei cervelli di altri filosofi; sono mondi, quelli filosofici, che esistono sulla carta, come i raccontini metafisici che scrivo io per i miei ragazzi: fin che li leggi sembra che ci siano, ma in realtà non ci sono.
E’ un po’ come in teologia: quante religioni e quanti Dio sono stati evocati? Innumerevoli. Anche l’idea che ha lei di Dio, cosi dotta da non poter essere manifestata ai miseri, probabilmente avrà la contrapposizione filosofica altrettanto dotta di un Dio tanto diverso da sembrare un altro… Ma Dio è inconscio e può assumere legittimamente tante facce diverse (anche questa è filosofia, lo chiarisco subito) senza che nessuno ne rimanga scandalizzato: io ho il mio, tu hai il tuo, ed io non ne ho nessuno…
Chiarito questo (spero definitivamente), a noi poveri materialisti ingenui e fiduciosi rimane la scienza, l’unico campo che ci può potenzialmente dare qualche soddisfazione palpabile. Voi che avete la Verità vera, l’unica eterna e insuperabile, almeno lasciateci le povere e umili verità di scienza, sempre pronte a farsi da parte se qualcun’altra misera verità di scienza le scalza, in una catena interminabile di passettini avanti: dal fulmine di Zeus all’energia elettrica… tanto per capirci.
Questo Suo commento, 1/10, fa veramente chiarezza su ciò che Lei pensa della scienza, della filosofia e della teologia. In una scala di voto: 9, 5, 2. Siamo d’accordo?!
PS. Perché, 1/10, non mi dice una, una sola “povera, umile” verità scientifica?
La correggo: per me i voti più precisamente sono 10, 5, 1.
Poi mi sembrava chiaro, riferendomi a verità con la “v” minuscola, che una verità scientifica altro non è che un enunciato che è possibile verificare e che può essere anche sostituito da un altro se è migliore e ci permette di capire meglio le esperienze e le osservazioni fatte.
Dove sta la difficoltà?
Prendo atto dei Suoi voti, 1/10.
Adesso Le propongo una considerazione “scientifica”: poiché quei voti sono il risultato di una Sua valutazione filosofica, e poiché Lei assegna alla filosofia un voto insufficiente, ai Suoi voti Lei non assegna grande affidabilità! Giusto?
Sull’umile e povera verità scientifica io Le avevo chiesto un esempio, non un’altra proposizione filosofica. Che poi, per Sua dichiarazione, meriterebbe un 5…
Allora ci vuole un altro chiarimento: la parola verità è fuorviante, e lei l’ha notato.
L’ho usata impropriamente per contrapporla alla Verità che lei sa, e ho capito che non è bastato usate la “v” minuscola per sminuirne la portata, in quanto non di verità nel senso etimologico del termine si tratta, ma di dimostrazione empirica di una qualsiasi cosa che funziona/ricapita ogni volta che lo stesso esperimento viene messo in atto, dando significato di cosa provata al fatto che si è voluto misurare/dimostrare.
Le risulta più chiaro, adesso, quel che le volevo significare?
Non giudichi, poi, quel mio 5 alla filosofia troppo negativamente.
Pace.
Apprezzo, 1/10, che Lei Si stia sforzando di usare i termini correttamente. Questo è uno dei grandi meriti di praticare la filosofia. Spero col tempo di farGliene apprezzare altri, tra quelli da me presentati nell’articolo: http://www.enzopennetta.it/2013/06/elogio-della-filosofia/
Se ho ben capito, per Lei ci sono le 3 seguenti Verità filosofiche: “1) La scienza sperimentale non ci dà nessuna verità, né con la ‘V’ né con la ‘v’. 2) La scienza ‘funziona’, cioè ci dà potenza sulla natura. 3) La scienza coincide con la tecnologia”.
Se è questo il Suo pensiero, io sono d’accordo con Lei. Al 100%. E siamo finalmente d’accordo su 3 Verità con la “V”.
La presenza di Verità nella filosofia e l’assenza anche di piccole verità nella scienza (due circostanze riconosciute oggi da tutte le concezioni del mondo) farebbero secondo me meritare alla filosofia un voto almeno di sufficienza!
Beh, 1/10, questa volta un po’ hai anche detto giusto,infatti verità non è certo un termine a cui risulti facile dare una definizione omnicomprensiva.
Fra noi occidentali “non greci” etimologicamente,visto che parli di etimologia,questo termine acquisisce valore di “scelta migliore”. Nel senso che di fronte a varie opzioni ne trovo una per cui ritengo che sia più degno credere .I greci invece davano ad essa il significato del prodotto di una ricerca volta asvelare cose nascoste.In quel senso ciò che “scopro”(ossia che vedo ma che prima non vedevo)diviene una verità.A questo concetto si aggancia quello orientale.Come ricordato neoi giornoi scorsi in Giapponese verità è composta da due parole che significano “vedere” e “occhi”.Similmente era ache per popoli nordici,vero è ciò che è conforme alla realtà.
E in tal senso la scienza porta alla verità,è uno strumento che cerca e produce verità,grazie alle quali sia possibilegestire e prevedere .
Come insegna Odifreddi,uno dei tuoi begnamini,meglio sarebbe non parlare di verità e basta ma associare a questa qualcosa.Verità logiche,verità matematiche,verità scientifiche,verità di fede,verità storiche.
Ognuno attribuisce a queste un valore diverso,ma tutte rimandano comunque ad un credere.
Alcuni ,come fù per Tommaso apostolo,si limitano solo a credere aciò che “vedono”. Altri riescono a dare la loro fiducia anche ad altro.
Ad ogni modo tutto questo escursus che ha coinvolto Masiero e 1/10 e sporadicamente altri non c’entra un “fico secco” con l’argomento dell’articolo o con altri ad esso associabili.
Riguardo a questo mi fa rimanere un po’ incredulo come non si sia riuscoiti a capire il concetto esposto nell’articolo,tanto è semplice e lineare.
Espone un fatto semplice,una contraddizione banale che tutti possono vedere.
Ha un suo senso invece 1/10 chimare in causa “la vita inaspettata”(di cui fra l’latro si è parlato un po’ già in varie occasioni).Che,sebbene non si possa metere sul tavolo come testo scientifico,sebbene sia incentrato su attaccare le tesi dell’ID,sebbene favorisca un po’ una confusione fra cause finali ed efficienti,introduce il concetto di contingenza applicato all’evoluzione(reso poi scientificamente da altri,anche solo da Boncinelli).Ed è proiprio tale concetto che porta a conclusioni etiche,però non risolve minimamente questa o altre contraddizioni,semplicemente rende noto come se ne prende atto,e cioè dicendo ciò che torna meglio a seconda del momento.
La contraddizione evidenziata qui da Pennetta, chiara ai più, per me resta una forzatura bella e buona…
A questo punto, anch’io che non credo che l’uomo sia un eletto – ma solo una creatura vivente fortunata che si è evoluta al di sopra degli altri animali, almeno in questa era della terra in cui siamo presenti (fin che dura) – dovrei, per coerenza col mio assunto, evitare di uccidere gli animali, evitare di mangiarli e finanche di sfruttarli ai fini della ricerca scientifica in medicina…
Se penso,però, che in piena era cristiana la schiavitù era ancora tollerata, mi domando, allo stesso modo di Pennetta, dove stava allora la coerenza, secondo i principi del fondatore. Allora non si trattava di considerare inferiori delle bestie davvero inferiori ma soggetti dello stesso genere umano… (e ama il prossimo tuo come…).
Naturalmente la giustificazione nota è che il cristianesimo ha, al contrario di quanto sostiene la leggenda nera che lo perseguita, contribuito all’abolizione delle schiavitù (ad abolire la pena di morte nello Stato del Vaticano, s’è dovuto aspettare gli anni Sessanta del secolo scorso!)… Oppure che sono anche in questo caso fuori tema…
Perdonatemi,
ma io considero “fuori” le accuse di incoerenza portate avanti in questo forum.
Pareri.
Io invece, 1/10, non considero coerente una posizione parandomi dietro l’incoerenza di un’altra. L’incoerenza e’ l’incoerenza, cioe’ contraddizione tra quello che si dice e quello che si fa.
Per me restano incoerenti entrambe, quella di quei cristiani che in passato giustificavano la schiavitu’ (la pena di morte e’ un’altra cosa e non mi risulta incoerente, perche’ Gesu’ ha sancito per primo l’indipendenza dello stato dal credo del singolo) e quella di chi crede nella continuita’ interspecifica ma non in un’etica interspecifica. L’una e l’altra incoerenza trovano la loro giustificazione solo sulla disparita’ dei rapporti di forza bianchi-neri e uomini-animali, non sulla logica.
Mi faccia capire, prof. Masiero… Lei, invece, al contrario di un neodawinista, nell’uccidere gli animali sarebbe invece coerente perché …
Se, invece, non fosse d’accordo di uccidere gli animali e li rispettasse sarebbe allora incoerente lei?
Io la penso come Nadia.
Non mi faccia faticare, professore… Nadia, che tutto il creato concorre alla nostra felicità? Compreso il virus del vaiolo?
Le ha gia’ risposto Nadia, anche su cio’.
??? 😯 ???
Nadia, 3/12/2013, ore 22:33.
E la chiama risposta? Io fuga da Alcatraz in stile burocratico. 😉
Se fuggire vuol dire cambiare argomento, chi l’ha fatto per primo tra Lei e Nadia?
E anche stasera, chi ha cambiato per primo argomento? E al mio commento di stamane, ore 8:15, a chi tocca di rispondere?
Comunque, non e’ obbligatorio ne’ rispondere ne’ stare in argomento e nemmeno essere coerenti. Buona notte.
La risposta di Nadia citata è questa:
http://www.enzopennetta.it/2013/12/vivisezione-le-contraddizioni-degli-evoluzionisti/#comment-20568
(scusate giusto per non far andare alla ricerca “malcapitati” lettori..)
1/10 non c’è nulla di incoerente di per sé in un ateo,in un cristiano,in un cattolico,in un ortodosso,in un ebreo ,in un islamico etc che mangiano animali o li usano nella ricerca.
Può esserlo per buddisti,new agers etc..
In realtà è semplice 1/10 come per scienza,filosofia anche la fede è qualcosa che ti è sconosciuto in buona parte se non in toto.
Non serve ripeterti cosa occorra fare se ci si vuole informare su uno di questi tre “campi” ,così magari di evitare di dire cose viziate da clichès,dal sentito dire,cose qualunquiste,cose parzialmente errate o del tutto errate,cose anche sciocche oppure non riuscire a capire per ignoranza(che è una cosa normale)ciò che su queste si legge o si sente dire.
Perdonami, ma non ha capito un accidente di quanto hai detto… Puoi tradurre le ultime 5 righe, quelle dove cercavi di riassumere i concetti? Lì dove critichi senza riuscire ad argomentare?
“Perdonami, ma non ha capito un accidente di quanto hai detto…”
Mi avrebbe stupito il contrario..
“Puoi tradurre le ultime 5 righe, quelle dove cercavi di riassumere i concetti? ”
Lì dico semplicemente che se vuoi evitare di fare figuracce o di parlare a vanvera, invece di sviare e cambiare argomento faresti bene a informarti (almeno ad un livello suff.)prima di parlare di qualsiasi cosa intendi parlare.
Lì dove critichi senza riuscire ad argomentare?
Cosa argomento?Se dici cose a vanvera senza sapere nulla di ciò di cui parli non è colpa mia eh…né di Nadia,né di Masiero né di altri,ma tua soltanto.
Non ho problemi a spiegarti cose a riguardo(che comunque già sono state dette fra l’altro altre volte)ma che senso ha?Ti vengono dette le cose sul piano scientifico,filosofico,fideistico,teologico,religioso,logico ed è come parlare ad un salice..per lo meno sarebbe un incentivo avere almeno l’impressione di parlare con una persona e che magari questa non cogliesse la prima occasione per sviare in altri argomenti ad ogni occasione..
Ad ogni modo,almeno per farti capire come già può essere “stupido” fare certe osservazioni,ti dico se Cristo desse pesci da mangiare a chi aveva fame o gli desse una mela dicendogli di meditare..
Tutto quanto hai in dubbio è spiegato semplicissimamente e ripetuto più volte all’interno della Bibbia.
È un po’ come se facessi osservazioni sui Promessi Sposi senza averli letti ma avendo sentito qualcuno che ne parlava..ha senso?
No.
Buona notte anche a lei…
Mi pare che talvolta tendiamo a dimenticare la bella metafora dell’osteria e pretendiamo di essere chissà dove… Non è obbligato, certo, a rispondere, se la disturba o se lo ritiene inutile.
“Comunque, non e’ obbligatorio ne’ rispondere ne’ stare in argomento e nemmeno essere coerenti.”
😀
A parte che questo ragionamento è un esempio di fallacia logica(il che non sorprende)come ti sottolinea Masiero,è comunque ancora marcato da una grande confusione,ma anxche su cose che non dovrebbero assolutamente causarla,ma neanche per te 1/10.
Dal momento che sia il neodarwinismo,sia l’ODS e LDDU di Darwin possono,per dirla brutalmente e per semplificare e rendere però chiaro il concetto,dire tutto ed il contrario di tutto,nessun neodarwinista,ateo,new ager,cristiano,cattolico,ebreo,agnostico,che crede agli alieni o quel che è ha l’obbligo di supportare,sostenere e divulgare “la sacra causa di Darwin”,come ho detto si può arrivare anche ad una lettura opposta.
Però se lo si fa e poi si sostiene una tesi che “cozza” con questa visione si è incoerenti.
Non è complicato.
Accipicchia…
Che gli esseri umani siano anche animali e che come specie debbano cercare i propri parenti tra le bestie, e non fra gli dei o gli angeli, non esclude il fatto che esistono aspetti caratteristici dell’umanità che marcano quel salto “qualitativo” (non è il vostro cavallo di battaglia?) rispetto ai nostri… antenati, senza però continuare a evocare dell’ormai malridotta superiorità eccezionale in cui crede il… credente.
Mi pare strano che non possa essere accampata come superiorità naturale, senza il rischio di incoerenza che ci vedete voi.
1/10 più di dirtelo proprio chiaramente,secco e duro, non si può fare nulla,prova a rileggerti articolo e commenti…
Se non hai capito ancora adesso o ti neghi la possibilità di capirlo o ,almeno al momento, non ne sei in grado.
Tertium non datur.
Leonetto , visto che ormai in questo post si è andati fuori tema, ne approfitto anche io per chiedere una tua opinione su l’articolo che sotto ti linko . Grazie http://www.galileonet.it/articles/529f4872a5717a248f0000b0
Bah Emanuele continuano ad emergere dati che mostrano come sia “ingarbugliata”(cit.) la storia dell’uomo.
Appare uno schema grossomodo come mostrato quì:
http://www.enzopennetta.it/2013/10/homo-sapiens-luomo-venuto-dal-nulla-2-quel-che-rimane-del-cespuglio/#comment-19270
Questo si riallaccia infatti a Dmanisi.
L’analisi del DNA mitocondriale porta un dato in più sull’esistenza di un antenato comune(popolazione archetipo) tra Denisova, Neandertal ,Sapiens etc.. vissuto approssimativamente un milione di anni fa separatasi successivamente ad una prima migrazione e diffusione dell’erectus.
Se guardi nella bozza del link:
http://www.flickr.com/photos/90303254@N02/10573219295/
guarda caso avevo un nodo giusto intorno lì da cui partivano floresiensis,sapiens,neanderthal e anche denisova.
Leonetto, in effetti questo esame conferma, in parte , quanto detto nel link di Pennetta che hai incollato. Ma Dmanisi a questo punto che ruolo ha ?
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