Ma si tratta dell’ultimo falso giornalistico.
Perché i grandi media non li filtrano?
La notizia è stata diffusa nientemeno che dalla BBC e dal Times, in Italia è stata poi ripresa dal Corriere della Sera in un articolo in collaborazione con Amnesty International a firma di Monica Ricci Sargentini.
Si tratterebbe di una denuncia del fatto che in quel paese le violenze stiano superando quelle già tragiche di una guerra per sconfinare nel bestiale, dall’articolo sul Corriere traiamo il seguente brano:
Sparare alle donne incinte per gioco, per una scommessa crudele. È questo l’ultimo orrore dell’infinita guerra in Siria. Lo ha raccontato alla Bbc e al Times un medico britannico, David Nott, rientrato dopo aver trascorso cinque settimane sul campo. “Non ho mai assistito in nessun teatro di guerra a cosa più orrenda – ha detto il medico -. Di solito i civili si trovano loro malgrado in mezzo…
Solo alla fine dell’articolo si fa riferimento a chi siano gli autori di una simile atrocità:
I tiratori, secondo voci non confermate, sarebbero dei mercenari venuti dalla Cina e dall’Azerbaijan e pagati dal regime di Assad.
Una voce “non confermata” è dunque la prova a carico di una delle parti in conflitto. Un po’ poco per un serio servizio giornalistico.
Ma in fondo non sarebbe niente di particolare, quello che invece è emerso è che si tratta di una notizia supportata con materiale chiaramente falso, in particolare quello relativo ad una radiografia di un presunto caso di cecchinaggio su un feto:
Nella radiografia si vede un proiettile conficcato nel cranio di un feto, ma si tratta di un cranio integro: dov’è il foro di entrata?
Dove sono i frammenti ossei derivati dalle conseguenze di un colpo ormai relativamente a bassa velocità?
I tiri dei cecchini sono sempre effettuati a distanze ottimali alle quali il proiettile ha una velocità tale da fuoriuscire dalla vittima, a che distanza avrebbe sparato in questo caso il cecchino?
Se davvero la radiografia non fosse manipolata sarebbe la testimonianza di un colpo vagante e quindi non intenzionale, cioè l’esatto contrario di quanto sostenuto nell’articolo.
Molti dubbi sono nati su questa vicenda, ad accorgersene è stato il sito del Ron Paul Institute in un articolo la cui traduzione apparsa sul sito Come Don Chisciotte è riportato di seguito:
Il Times di Londra ha pubblicato ieri una storia sensazionale dalla Siria sulla base di un colloquio con il medico britannico David Nott, che aveva offerto volontariamente la sua competenza medica in Siria nel corso degli ultime settimane. Il dottor Nott ha detto di aver visto diverse donne incinta arrivare da lui con ferite addominali. Egli ha ipotizzato che i cecchini avrebbero giocato una sorta di gioco in cui ci sarebbero come bersaglio i feti delle donne incinta – un lavoro macabro per essere sicuro.
Ha detto il Dott. Nott:
Mi sembrava che fosse una specie di loro gioco (dei cecchini) stavano facendo tra di loro…un giorno abbiamo avuto donne con gravidanza in corso che avevano ferite da arma da fuoco all’utero. Non solo una o due, ma sette o otto, il che significava per me che loro (i cecchini) avevano preso come bersaglio le donne in gravidanza. Nott “ascoltando i pettegolezzi” sembrava che questi cecchini, facessero un gioco, erano mercenari Cinesi o Azeri (dell’Azerbaijan) che combattevano con le forze governative di Assad.
Niente di ciò é stato confermato in alcun modo. La speculazione.
Ma come ha fatto il Times di Rupert Murdoch di Londra a comunicare questa grandissima imprecisione con un po’ di speculazione da parte del dottor Nott – é una enorme diffusione drammatica?
“I cecchini di Assad mirano i bambini non nati” (1)
Come appare ciò per l’intero giornalismo?
Con nessuna segnalazione o collaborazione aggiuntiva, il Daily Mail ha preso la storia facendo diversi passi avanti. É stato riferito che il dottor Nott ha sentito “pettegolezzi” che i cecchini sono stati premiati con una sigaretta per ogni feto ucciso con successo nel grembo materno. La prova? Nessuna. Un pettegolezzo. Come sarebbe orribile e spettacolarmente diabolico se fosse vero, ma avrebbe senso? Se davvero questo fosse una sorta di gioco malato giocato dai cecchini, come fanno esattamente a verificare che un feto sia stato ucciso all’interno del grembo materno per rivendicare la loro sigaretta? Non sembra giusto.
E dove sta la prova che i cecchini erano truppe governative? Sappiamo che gli insorti fanno uso regolare di cecchini, e infatti proprio oggi hanno sparato e ucciso (2) il generale Jameh Jameh, un alto funzionario governativo dell’intelligence. Sappiamo anche che i cecchini ribelli sono rintanati nelle grotte sopra il villaggio cristiano di Maaloula, dove terrorizzano la popolazione civile locale (3). I cecchini ribelli prendono anche di mira i giornalisti abitualmente (4).
Il breve articolo del The Times (e diversi articoli connessi alla stampa britannica) ha accompagnato una radiografia raccapricciante che raffigurava l’aspetto di un feto con un proiettile di grande calibro depositato nel suo cranio. Stranamente, questo grande proiettile sembra essere passato attraverso il corpo della madre nel cranio del feto, passando attraverso il tessuto molle e in modo perfettamente drammatico essersi fermato nel lobo frontale del cervello – senza danni visibili al cranio del bambino. Perché nessun danno al cranio? Perché nessun punto visibile di entrata?
Inoltre, ci viene detto dall’articolo che i medici ci stanno riuscendo a gestire la questione praticamente senza risorse mediche e in una situazione di combattimento. Perché un medico in una tale situazione di crisi avrebbe avuto il tempo e le risorse per fare i raggi x di un bambino già morto? Ha senso tutto questo?
Per inciso, la fotografia é stata fornita ad una gamma di media britannici da una “ONG” britannica chiamata “Syria Relief” (ovvero Soccorso per la Siria) (5), la quale rivendica che la foto sia stata fornita da un interno team di supporto di “Siria Relief” all’interno della Siria. Questa può essere una ONG legittima, ma il suo sito web é incredibilmente reticente a fornire tutte le informazioni circa l’organizzazione, i suoi fondatori, i suoi funzionari, i suoi amministratori, ed i suoi finanziatori.
É interessante notare che una volta il dottor Nott era medico dell’ex primo ministro britannico e profittatore di guerra Tony Blair …
The Times, Independent, Daily Mail, ITV, e altri come Goebbels nella loro trasparente propaganda a favore della guerra. Essi sono caduti su se stessi per stampare un altra storia come “bambini strappati dalle incubatrici” (6). Solo la stampa YNET israeliana era scettica della sanguinosa pretesa britannica. “Record di crudeltà: i bersagli dei ribelli siriani sono i feti,” il sito di notizie israeliano lo ha scritto (7). Forse, ma almeno in passato c’é la solida prova che tali atti terroristici (8) siano stati compiuti da parte dei ribelli.
Vergogna sul sanguinoso Times di Rupert Murdoch.
Fonte: http://ronpaulinstitute.org/
Link: http://ronpaulinstitute.org/archives/featured-articles/2013/october/20/british-press-shills-for-syria-war-with-baby-snipers-story.aspx
23.10.2013Traduzione di ALEX T. per www.comedonchisciotte.org
1) http://www.thetimes.co.uk/tto/news/world/middleeast/article3898764.ece
2) http://www.washingtonpost.com/world/middle_east/rebels-kill-top-syrian-intelligence-chief/2013/10/17/7956dd66-3761-11e3-89db-8002ba99b894_story.html
3) http://www.washingtontimes.com/news/2013/sep/19/al-qaeda-linked-rebel-snipers-haunt-christian-town/
4) http://rt.com/news/syria-journalist-killed-sniper-845/
5) http://www.syriarelief.org.uk/heart-breaking-images-provided-by-syria-relief-media-team-to-major-uk-newspaper
6) http://www.csmonitor.com/2002/0906/p25s02-cogn.html
7) http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4442562,00.html
8) http://atlantablackstar.com/2013/02/21/car-bomb-near-school-in-syria-kills-over-50-many-of-them-children/
La BBC, il Times, il Corriere supportato da Amnesty International, hanno diffuso una notizia palesemente di propaganda, e purtroppo sappiamo che non è la prima volta.
Eppure avrebbero tutti i mezzi per smascherare questi falsi, così come ha fatto il Ron Paul Institute.
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2 commenti
Buon giorno sig Pennetta
Leggendo il vostro articolo, mi è venuta una domanda di riflessione e vorrei condividerla. L’obiettività giornalistica è un’utopia o una realtà possibile? Secondo me l’obiettività è sempre possibile. Quello che non è possibile è garantirla per mezzo di regole o norme. L’obiettività è, in ultima analizzi, l’umiltà di fronte al reale- l’umiltà della intellighenzia. È probabilmente la più difficile delle virtù. Non è qualcosa da conquistare senza una ricerca interiore, difficilmente accessibile a persone che, come i giornalisti, vivono in un ambiente più propenso a chiacchiere che a riflessioni. La probabilità che la massa di giornalisti raggiunga quest’ideale (l’obiettività) è la stessa che tutti gli uomini al mondo diventino virtuosi per forza di una leggi dello stato. In generale, il concetto standard di obiettività è unicamente un rifugio contro il bisogno di uno sforzo personale di scoperta e ammissione della verità.
Ho apprezzato molto il vostro articolo.
Buonasera Sig. D’Amico,
come non essere d’accordo con lei?
L’obiettività è difficile sebbene non impossibile, ma comunque non esiste norma che possa garantirla: o c’è un intimo desiderio di cercare la verità oppure si finirà inevitabilmente a fare della propaganda per l’una o l’altra parte.
E allora a noi resta la possibilità di esercitare la ragione perché quella nessuno può togliercela.
Grazie a lei per le considerazioni.