CDC, il Ministero della Salute USA diventa lamarckiano

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Eravamo tutti convinti che negli USA si confrontassero la teoria neodarwiniana e l’intelligent design, ma invece scopriamo che i CDC (qualcosa di analogo al Ministero della Salute) sono lamarckiani.

 

 “Antibiotic Resistance Threats in the US“, la resistenza agli antibiotici minaccia gli USA, con questo titolo è stato pubblicato sul sito dei CDC (Centers for Disease Control and Prevention) un articolo che denuncia quali siano i rischi dell’insorgenza di ceppi batterici resistenti agli antibiotici in conseguenza di un uso sconsiderato di questi ultimi.

Un allarme giustificato ma il cui meccanismo viene spiegato in un modo che lascia non poche perplessità su come ai CDC vedano la biologia:

 Come si diffonde la resistenza agli antibiotici.

Quando i batteri sono esposti agli antibiotici, cominciano ad imparare a superare in astuzia i farmaci. Questo processo si verifica in batteri che si trovano negli esseri umani, gli animali e l’ambiente.

Batteri resistenti possono moltiplicarsi e diffondersi facilmente e rapidamente, causando infezioni gravi. Essi possono anche condividere informazioni genetiche con altri batteri, rendendo anche gli altri batteri resistenti.

In ogni momento i batteri imparano a superare in astuzia un antibiotico, le opzioni di trattamento sono più limitate, e queste infezioni rappresentano un rischio sempre più grande per la salute umana.

 

L’insistenza sulla capacità dei batteri di “imparare” a superare in astuzia gli antibiotici colloca inaspettatamente i biologi dei CDC tra i lamarckiani.

Ma come se questo non fosse già in sé un fatto sorprendente, la notizia è stata riportata da noi senza che nessuno avesse nulla da obiettare sulla spiegazione che i CDC hanno dato sull’insorgere della resistenza, ad esempio né sul sito del prof. Formenti né su quello di ocasapiens, notoriamente esperti nell’arte di spaccare il capello in quattro (tetrapiloctomia) quando si tratta di affermazioni fuori dell’ortodossia neo-darwiniana, si è notato qualcosa di strano nella spiegazione dei CDC.

Ma forse è un fatto ancora più interessante che nelle 114 pagine dello studio pubblicato dai CDC, per spiegare la resistenza agli antibiotici si faccia che un riferimento marginale ad una loro possibile evoluzione (tre termini trovati con la funzione ricerca) e nessuno esplicitamente a meccanismi neodarwiniani. Quando in quei tre casi si parla di evoluzione della resistenza agli antibiotici potrebbe benissimo essere un riferimento a meccanismi lamarckiani, come l’articolo online dei CDC lascia chiaramente intendere.

Forse è una dimenticanza o un errore, o forse i CDC sono diventati davvero lamarckiani, o forse è solo un segno che nell’affrontare la resistenza agli antibiotici un approccio neodarwiniano non serve a nulla.

E che forse Dobzhansky aveva un po’ esagerato quando diceva che in biologia niente ha senso se non alla luce dell’evoluzione.

 

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

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