La pronipote di Darwin: strumentalizzato il pensiero del mio antenato

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La propaganda atea avrebbe dunque strumentalizzato il pensiero di Darwin, sembrerebbe una frase scritta in un articolo su CS, invece è quel che pensa una discendente dello stesso Darwin.

 

 

Dawkins è stato avvisato, adesso chi lo dice a Pikaia?

 

 Intendiamoci, non è tanto sulla notizia della conversione al cattolicesimo di Laura Keynes, discendente sia di Charles Darwin che di John M. Keynes, che vale la pena di soffermarsi, infatti le decisioni personali di un personaggio non sono indicative della validità o meno di una scelta: la conversione al cattolicesimo di Laura Keynes riflette un suo percorso personale, né più né meno.

Quello su cui vale la pena soffermarsi è invece la sua convinzione che il pensiero del celebre antenato sia stato strumentalizzato a fini teologici (o meglio sarebbe dire a-teologici), come riferito da Rino Cammilleri sulla Bussola Quotidiana:

 Laura crebbe ulteriormente e, mentre studiava per il dottorato a Oxford, si incuriosì del dibattito esploso attorno al cosiddetto new atheism di Dawkins.

Approfondì l’argomento e si accorse che tutta la novità era basata su una strumentalizzazione delle teorie del suo antenato naturalista. Il quale non aveva alcuna intenzione di fondare un nuovo credo basato sul più crudo materialismo. Anzi, risulta che fosse piuttosto infastidito dalle conclusioni teologiche che alcuni, già ai suoi tempi, cercavano di trarre dai suoi studi di biologia.

Sembra quindi che non siamo soli nel denunciare la strumentalizzazione di una teoria che, giusta o sbagliata che sia, nulla dovrebbe avere a che fare con la propaganda atea, e il conforto a quanto andiamo sostenendo da sempre arriva da una persona che ha avuto modo di apprendere in maniera particolare quale fosse il pensiero di Charles Darwin.

E adesso chi glielo dice a Pikaia che l’evoluzione non deve essere associata a indicazioni sulla fede?

Ma qualcuno deve pur dirglielo perché proprio come segnalato su CS recentemente nell’articolo “Pikaia ne è la conferma: il darwin-ismo è strumentale all’ateismo” il portale dell’evoluzione ultimamente sembra proprio aver preso tale strada.

Il secondo punto su cui vale la pena di spendere qualche parola è la disfatta totale di una tattica alla Dawkins che proprio Laura Keynes indica come principale responsabile della sua conversione, infatti egli con i suoi scritti pesantemente critici verso la fede, portando all’estremo la strumentalizzazione della teoria di Darwin in chiave anti religiosa, ha finito per spingere non solo Laura Keynes in direzione opposta all’ateismo, ma certamente molte altre persone.

Se i sostenitori della teoria neo-darwiniana in Italia vorranno continuare a violare la separazione tra scienza e fede contenuta nel principio dei NOMA (Magisteri non sovrapposti tra fede e scienza) e a fare propaganda atea potrebbero finire per ottenere un risultato opposto a quello desiderato.

Continuare a fare propaganda atea e ad agganciare i Darwin Day all’UAAR potrebbe portare al moltiplicarsi di tante Laura Keynes anche da noi.

Per quel che ci riguarda fate pure…

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Laureato in Biologia e in Farmacia, docente di scienze naturali Nel 2011 ha pubblicato "Inchiesta sul darwinismo", nel 2016 "L'ultimo uomo" e nel 2020 "Il Quarto Dominio".

29 commenti

  1. tutto qui quello che ha da dire su “pikaia” ? eppure tempo fa vi fu un interessante scambio di lettere con pievani.
    senta pennetta,il problema non e’ “pikaia”. il problema e’ che le idee di “pikaia” sono quelle generalmente accettate nel consesso scientifico mondiale. Il problema e’ che pievani intrattiene relazioni con “nature” e con prestigiose universita’ internazionali,mentre lei non e’ in grado di esibire uno straccio di pubblicazione che abbia avuto ospitalita’ in uno di quei consessi…..il problema e’ che la teoria di darwin viene accettata e insegnata in tutti i testi di biologia del mondo occidentale.
    che vuole farci credere,pennetta? che sono tutti scemi? che si tratta di un complotto pluto-giudaico-massonico della Perfida Albione?
    sa pennetta,lo dico in margine,questa personalizzazione del confronto e’ davvero ridicola. lei da questo sito,o da uccr,mi pare tenti di far passare teorie scientifiche assodate,od opinioni filosofiche largamente condivise,come se fossero il parto di poche menti (La Hack,Odifreddi,Pievani,etc).
    non le pare che questo atteggiamento bilioso possa nuocere alla qualita’ delle sue speculazioni? O e’ solo piccola propaganda ?
    che c’e’ da dire a “pikaia”,pennetta?…. Ma che dice…?

    • Buonasera, premesso che non possiedo nessuna laurea specifica, mi interesso alla biologia evolutiva solo perche mi appassiona, leggo spesso CS perche ritengo le persone che vi scrivono competenti nella materia scientifica, da lettore mi piacerebbe , visto( se sono in errore chiedo venia anticipatamente)che si parla di scienze sperimentali, mi domando perche si vuole contestare i temi trattati in questo sito senza entrare direttamente nelle questioni tecniche?
      se in questo sito si scrivono palesi falsità, come qualcuno vuol far credere , mi domando sara cosi difficile riportare le frasi e/o concetti errati, ribattendo su quello che viene affermato con delle prove contrarie? forse chiedo troppo? sinceramente piu passa il tempo piu mi accorgo che chi vuole criticare non porta mai argomenti specifici , ma di stile politico filosofico(cioe per partito preso) spero di sbagliarmi.

    • infatti prof ,

      sei cosi’ sconosciuto e cosi’ pateticamente innocuo che c’e’ sempre qualcuno che si prende la briga di venire qui a puntuaslizzare…. non sia mai che uno dei tuoi 8 lettori possa essere ingannato!

  2. @Enrico
    Ho mai detto che questo è tutto quello che ho da dire su Pikaia?

    Ma lei l’ha letto l’articolo o parla per pregiudizio?

    Qui si contesta a Pikaia la sua propaganda atea che nulla ha a che vedere con la scienza e che anzi danneggia la causa di una sana divulgazione scientifica, ma lei che fa… ignora totalmente l’oggetto dell’articolo e anziché concordare con la giusta richiesta che sul portale dell’evoluzione si parli solo di scienza si mette a lamentarsi per il reato di lesa maestà del sito in questione.

    E poi eccone un altro che se ne esce con i complotti, ma non vi accorgete che siete voi a ragionare in termini complottistici, che siete voi a non produrre uno straccio di argomento a confutazione di quanto qui sostenuto e che vi aggrappate ad un incredibile principio di autorità.

    E così dopo che la rivoluzione scientifica galileiana spazzò via gli “ipse dixit” voi, sedicenti paladini della scienza moderna, non avete argomenti migliori che le relazioni con Nature e i consessi internazionali, in pratica riproponete proprio gli “ipse dixit”. Ma non vi accorgete che così rinnegate quel metodo scientifico che sostenete di difendere?

    E non c’è nessuna personalizzazione, secondo lei occupandomi di evoluzione quale dovrebbe essere il sito di riferimento per un confronto? Che faccio vado ad analizzare cosa si dice su un sito di ricette di cucina?

    Ma perché non va a scrivere su Pikaia lamentandosi della propaganda atea? Quello secondo lei va bene?

    Riassumendo:
    -contestazioni specifiche nessuna
    -sostegno da tifoseria calcistica per il darwinismo
    -livore ideologico

    Questo è il tono degli ultimi interventi su CS.

    Sapevo già che il nostro approccio sta facendo dei “danni veri” al pensiero darwinista, e queste manifestazioni di irritazione ne sono solo un sintomo.

    Enrico, la saluto lasciandole queste parole di Abel che proprio oggi sono state riferite nei commenti al suo articolo:

    “Questa antologia è dedicata
    a tutti coloro che sfidano i Solchi del Paradigma Kuhniano
    e che rischiano la carriera e la reputazione
    osando esprimere scetticismo
    nei confronti di teorie dogmaticamente assunte come fatti scientifici
    da una maggioranza e da una gerarchia totalmente arroccate,
    ma che sono di fatto infalsificabili,
    sono completamente prive di sostegno empirico,
    mancano di una singola predizione verificata,
    e sono insostenibili anche dal punto di vista logico.”

  3. Pennetta, a me sembra che alla frutta non sia pikaia, che, visti i toni da gossip, non vi considera più, ma lei che sta lottando contro i mulini a vento… Dov’è che sbaglio?

    • Sbaglia nel fatto che qui non c’è nessun tono da gossip.

      Le argomentazioni di Laura Keynes non mi sembra proprio che siano da gossip, e la politica di Pikaia è sempre stata (salvo un’eccezione isolata) quella di non confrontarsi, quindi nessun cambiamento.

      Se poi vogliamo vedere chi fa il gossip confrontiamo gli articoli in home page in questo momento:

      Su quale dei due siti troviamo un articolo che parla di “darwin rock”, band rocchettare di musica darwinista?

      Dove troviamo un articolo su “mister Crocoduck”?

      Dove troviamo falene che contro i predatori “giocano a colpi di pene”?

      Quello che si nota in queste ultime ore è invece un’interessante sfuriata di interventi che hanno il comune denominatore nella mancanza di contestazioni sui singoli contenuti e un sottofondo di malcelata irritazione.

      Lascio come sempre che ciascuno tragga le proprie conclusioni.

      • Vedo che le argomentazioni contro CS (e la cricca dei sacrileghi antidarwinisti) stanno diventando stringenti: siamo arrivati al “io so io e voi nun siete un c….”

        • Jacques de Molay on

          CS = Cricca dei Sacrileghi, ora è chiaro!

          Comunque prof, credo che sia arrivato il momento di settare Akismet in una modalità un po’ più aggressiva: il numero di falene che si lanciano tra le fiamme comincia ad essere eccessivo…

          • Sarebbe una buona idea de Molay.
            Purtroppo però il filtro Akismet riconosce i messaggi spam e quelli con termini inadatti, per la banalità o l’autolesionismo non è stato ancora programmato!

  4. stò cò frati e zappo l'orto on

    Bene Prof.!Facci leggere tutti i commenti negativi ai Vostri Lavori!
    Per adesso nella Hit Parade,al primo posto si potrebbe collocare:1
    pluto giudaico-massonico della perfida albione.Sicuramente scritto da persona abbastanza anziana….Dai 60 anni in poi.
    Alla pari con:…lottando contro i mulini a vento.
    Signori dotati di infinita cultura e infinita fantasia.

    • Carina l’idea della classifica stò, mi spiace che però debba necessariamente essere incompleta, ti assicuro che ci sono delle perle che non è stato il caso di mettere che ambirebbero ai primi posti!

      • stò cò frati e zappo l'orto on

        Spero che la “mia”Hit Parade non debba sostituire i commenti seri agli articoli di CS.
        Vediamo!
        ps.non vorrei neppure scrivere che sono escluse parole non adeguate a dei Gentlemen.

        • Se la hit dovesse allungarsi dipenderà solo dal contributo più o meno numeroso dei partecipanti!

          Spero anch’io che non cresca troppo…

  5. Sarebbe interessante sentire cosa pensa la cara nipote di tutti quelli che, per combattere la sacra causa, attribuiscono a Darwin la pesante responsabilità del darwinismo sociale…

    • Non so cosa ne pensa Laura Keynes, qui di sicuro non si attribuisce a Darwin il darwinismo sociale:

      “la teoria che prese il nome di “darwinismo sociale” di H. Spencer, nacque in realtà prima del darwinismo scientifico e che solo successivamente ne derivò il nome, Spencer infatti intendeva spiegare la storia e la società in termini di evoluzione già da prima del 1859”

      Questo è quanto ho ribadito solo pochi giorni fa:
      http://www.enzopennetta.it/2013/07/i-perchedellantidarwinismo/

      La teoria di Darwin era sbagliata scientificamente ma questo va distinto dall’aspetto sociale, fu strumentalizzata da altri, tra cui T. Huxley, che ne videro l’opportunità di trasferire nelle leggi di natura la società vittoriana.

      Chissà, forse Laura Keynes potrebbe trovarsi d’accordo con quest’analisi.

      • A chi la vuol raccontare, caro Pennetta, comportandosi come il geco?

        Lei ha anche scritto: “Il razzismo di Darwin non sarebbe in sé un argomento di grande valore storico, quello su cui si discute è il razzismo veicolato dalla sua teoria.”

        Ho letto bene? “… razzismo veicolato dalla sua teoria”…

        Detta così, non lascia spazio ad arrampicate sugli specchi, per quanto brillanti.

        • Ma lei comprende quello che ha riportato?
          Conosce il significato delle parole?

          Ma quali arrampicate sugli specchi!

          Ho confermato quanto detto sopra, la teoria di Darwin parla di lotta tra le razze, fatto incontestabile in quanto scritto sul frontespizio del libro l’Origine delle specie.

          E Darwin era razzista per via di quanto scritto su l’origine dell’uomo:
          “”In qualche momento futuro, non molto distante se misurato in secoli, le razze umane civilizzate quasi certamente stermineranno e sostituiranno le razze selvagge in tutto il mondo. Allo stesso tempo le scimmie antropomorfe, come notato dal Prof. Schaaffhausen, senza dubbio saranno sterminate. A quel punto la distanza tra l’uomo e la specie a lui piu’ prossima sara’ maggiore, poiché interverra’ tra l’uomo in una forma piu’ evoluta, speriamo, perfino del Caucasico e qualche forma piu’ bassa di scimmia, quale il babbuino, invece che, come oggi, tra il negro o l’Australiano ed il gorilla”
          Charles Darwin, Descent of man, 1871″

          Quindi la teoria evoluzionistica di Darwin trasuda razzismo, semmai è lei ad arrampicarsi sugli specchi.

          Che poi il darwinismo sociale sia stato voluto e promosso da altri è un discorso differente e coerente con quanto da me detto prima.

          Del resto, se la teoria non avesse avuto in sé le caratteristiche adatte, non sarebbe stato possibile strumentalizzarla.

          Ciò detto purtroppo anche lei si è presentato in modo arrogante e non ammetto alla discussione persone che si presentano bussando alla porta con un “a chi la vuole raccontare”.

        • Scusa, Gigio, se le parole hanno un senso, proprio la frase da te citata dimostra che Pennetta distingue tra il (tipico dell’epoca vittoriana) malthusianesimo di Darwin, e quello molto più pericoloso (perché ammantato di spiegazioni scientifiche) che la sua teoria “ha veicolato” – v. proprio Huxley – in un secolo e mezzo dalla sua morte.
          Perché non ci sforziamo di ragionare pacatamente, cercando di comprendere le ragioni di tutti?

  6. Sarebbe anche interessante chiedere alla cara Laura cosa ne pensa della scientificità della teoria del suo illustre parente. Perchè un conto è criticare il new atheism di Dawkins (che non piace neanche a me, per dire) e un conto è dire che la teoria darwiniana è da buttare nella spazzatura, scientificamente parlando.
    Più seguo il vostro sito e più ho la sensazione che la vostra vera intenzione sia la critica alle forme di materialismo filosofico che vedono Darwin come il principale eroe della loro causa. Critica più che legittima ma che non ha nulla a che fare con la scientificità della teoria in sè. Se voi vi concentraste nella critica a certe implicazioni filosofiche della teoria darwiniana il vostro messaggio sarebbe, secondo me, molto più efficace. Invece vi ostinate a ribadire posizioni che di scientifico, mi spiace dirlo, hanno ben poco, fraintendendo il dibattito interno alla biologia evolutiva.
    Pensate a Lewontin, che ha duramente criticato l’uso della biologia come ideologia senza per questo andare a dire che la teoria darwiniana non è scientifica.
    Si può fare.

    • Giorgio Masiero on

      Io, Greylines, da lettore di Cs e da saltuario articolista, vi vedo 3 principali ambiti di critica:
      1) uno riguardante l’insufficienza scientifica del darwinismo (in quanto spiegazione ricorrente solo a caso + selezione naturale) a spiegare l’evoluzione interspecifica e (come oggi si deve ad una moderna biologia evolutiva) l’abiogenesi. Non siamo soli: Kauffman, Woese, Jablonka o Nagel sono d’accordo, per fare solo 4 nomi;
      2) uno riguardante l’ideologizzazione del darwinismo a fini naturalistici. Qui Lei ha ragione ad incitarci a proseguire: non lo facciamo per la nostra concezione filosofico-religiosa, ma per difendere la scienza. Ci piacerebbe leggere questo Suo pensiero, che so?, con un bell’intervento sull’Unità o su Pikaia, che ormai sembra diventata il bollettino dell’Uaar;
      3) un ultimo è lo sfruttamento del darwinismo in termini di malthusianesimo sociale, di eugenetica, ecc., in una visione che innalza la selezione naturale a sommo criterio etico.

      Quanto al primo ambito, in questo momento su TA, appare (la prima metà di) un articolo di Abel che, in termini di cibernetica, evidenzia l’esigenza di ricorrere anche per la vita (come la fisica, con minori ragioni, è costretta a fare per la materia inanimata!!) a principi formali, ciò che già da tempo chiedono, per es., Denton, Marshall o Legge, altrimenti resteremo sempre senza capacità predittiva e senza applicazioni. Lei certo non ha difficoltà a leggersi anche la seconda parte in inglese: che ne pensa?

      • In realtà, sono tanti i biologi evolutivi che non considerano l’evoluzione come il risultato SOLO di caso + selezione. Kauffman, Woese e Jablonka non sono i soli e nessuno dei tre ha negato la scientificità della teoria darwiniana. Nagel se non sbaglio considera l’ID una teoria scientifica, quindi non riesco a prenderlo sul serio.
        Appena riesco leggerò l’articolo sulla cibernetica.

        • Giorgio Masiero on

          Allora, Greylines, se anche Lei e’ convinto che non bastano 1) il caso (o contingenza, ecc.) e 2) la selezione naturale a spiegare l’abiogenesi e l’evoluzione in termini scientifici plausibili, ma che serve trovare almeno un terzo meccanismo fisico-chimico, magari scattato in determinate condizioni ambientali, la nostra separazione sul giudizio al darwinismo e’ forse soltanto nominalistica.
          Io non rifiuto un ruolo della contingenza (scientificamente: del caos deterministico) nei fenomeni naturali e umani, e in particolare nelle micromutazioni genetiche; ne’ rifiuto un ruolo della selezione naturale nella scomparsa di individui e specie. Cio’ che rifiuto e’ di assegnare un ruolo creativo alla selezione naturale, prima di tutto per motivi di logica. E poiche’ Darwin, fin dal titolo del suo capolavoro e in tutte le introduzioni ad esso finche’ fu in vita, si premuro’ invece di dichiarare che “la selezione naturale e’ la principale causa delle mutazioni”, io non posso dichiararmi darwinista.

    • Caro Greylines,
      devo innanzitutto dirle che dopo una serie di interventi sgradevoli le sue critiche tranquille e misurate sono state una boccata d’aria pulita!

      Per quel che riguarda me sarei contentissimo di limitare le critiche al darwinismo sociale o alle strumentalizzazioni della teoria, ancora meglio se potessi sostenere che la teoria è giusta ma piegata a interessi che sono al di fuori della scienza vera, un po’ come fa proprio Lewontin da te giustamente ricordato, sicuramente si riuscirebbe ad essere più incisivi.

      Però divergiamo sulla valutazione delle obiezioni alla scientificità della teoria che a nostro parere sono fondate.
      Ma il dibattito è bello per questo, noi pensiamo che il tempo alla fine ci darà ragione.

      Staremo a vedere, questa è la scienza…

  7. Di questo articolo, al di là del contenuto, mi hanno colpito due cose, in particolare:
    1) La carenza di argomenti di certi commenti che brillano per il loro essere attacchi “gratuiti” ed “immotivati” a CS ed al prof. Pennetta.
    2) La scritta sull’autobus dove spicca quel “probabilmente” nell’affermazione che Dio non esiste. Chiara dimostrazione, questo “probabilmente”, che non c’è nulla di scientifico nell’ateismo di Dawkins & C., ma solo fideismo.
    Non per nulla l’UAAR è quasi riuscita a far passare l’ateismo alla stregua di una religione.

    • Giorgio Masiero on

      Bellissima la Sua seconda osservazione, Massimo: con quel “probabilmente”, Dawkins & soci si coprono di ridicolo senza nemmeno rendersene conto, rivelando tutta la loro ignoranza epistemologica e scientifica.
      La scienza, DI TUTTI I FENOMENI puo’ parlare soltanto in termini probabilistici, e quando sa qualcosa, ne puo’ solo dare una probabilita’. Per es., non sappiamo quando decadra’ un atomo di bario 137m nel suo momento esatto, mentre sappiamo che tra 2.55 minuti ha il 50% di probabilita’ di essere decaduto; altro es., se il Sole sorgera’ domani, la scienza (finora) non puo’ dire nulla, perche’ non abbiamo ancora capito che cosa tenga il sistema solare in equilibrio.
      Mai poi, per auto-limite del suo metodo, la scienza potra’ parlare di Dio, nemmeno in termini probabilistici: sarebbe da chiedere a Dawkins la % che sta dietro al suo probabilmente…!
      Questo abuso della statistica in termini non scientifici, ma solo (deteriormente) filosofici, vale anche per la categoria del “caso”, tirata in ballo dal darwinismo per spiegare le macromutazioni genetiche o per spiegare, col multiverso, l’abiogenesi (v. Koonin).

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