L’editore Alfa & Omega di Caltanissetta e l’AISO, Associazione Italiana per lo Studio delle Origini di Milano si stanno dedicando da molti anni a fare chiarezza sulle teorie evoluzioniste con la stampa di testi che affrontano il tema in modo chiaramente critico, ma con argomenti logici e scientifici assai convincenti.
Al ricco catalogo sul dibattito evoluzionista, consultabile sul sito www.alfaeomega.org, si è aggiunta in questi giorni una nuova pubblicazione Ma che c’entra Darwin? un dialogo amichevole sull’evoluzione di Robert C. Newman & John L. Wiester con Janet & Jonathan Moneymaker – (revisione di Stefano Bertolini), pp.158, €12,50. Il libro è una novità editoriale perché gli argomenti sono trattati quasi interamente a ‘fumetti’ integrati da note esplicative e richiami ai principi logici per discutere le varie problematiche. I disegni sono molto piacevoli e calzanti come i due principali protagonisti, il prof. Tuttodire, sostenitore del darwinismo e la professoressa Facciodomande, che propone prove a favore della progettazione intelligente della natura. A questi si aggiungono i famosi investigatori Holmes e Watson simpaticissimi nel risolvere ‘il mistero dei fossili mancanti’, un episodio esilarante e insieme istruttivo. “…E’ un errore enorme – ammonisce Holmes ad un certo punto – formulare ipotesi prima di conoscere i fatti, altrimenti si inizia a distorcere i fatti per farli rientrare nelle ipotesi invece di cambiare le ipotesi per combaciare con i fatti”.
L’impostazione di metodo è logica fin dall’inizio del dibattito. Infatti la professoressa Facciodomande molto opportunamente chiede che prima di tutto ci sia una definizione e un accordo sul significato del termini che saranno utilizzati. In proposito ci sia consentito fare un’appunto sull’uso del termine ‘microevoluzione’: questo, seppur assimilato nella spiegazione a variazione, richiama un evoluzionismo temperato non rispondente ai fatti.
Nelle pagine successive la professoressa Facciodomande usa il termine variazione che è più appropriato e non è ideologicamente fuorviante. Ma a parte questo piccolo rilievo critico, il testo merita ampia diffusione anche per l’approccio simpatico e veramente rispettoso.
Si presta bene alle discussioni scolastiche che avrebbero l’opportunità così di affrontare temi controversi con educazione e logica.
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