La scienza non è in grado di spiegare la mente umana.
Un limite del quale si dovrà tenere conto.
Dopo che nell’ottobre scorso era già stata dichiarata da Federico Faggin l’impossibilità di ridurre la mente umana ad una architettura di sistema [vedi CS-Homo sapiens, quello che Faggin ha capito (e anche Tattersall…)], adesso l’intuizione del padre dei microprocessori è confermata dagli studi di Miguel Nicolelis, uno dei più noti esperti di neuroscienze.
La notizia è stata riportata sulla Technology Review del MIT con l’eloquente titolo The Brain Is Not Computable, ed è giunta da noi sulle pagine di Repubblica in un articolo del 28 febbraio intitolato “Il cervello non può essere replicato”: uno studio ridimensiona i computer:
NIENTE DA FARE a quanto sembra, e nonostante tentativi importanti per impegno e tempi. Lo studio del professor Miguel Nicolelis, uno dei principali nomi della neuroscienza alla Duke University, è laconico: il cervello umano non è replicabile in forma digitale. Le macchine non diventeranno mai umane…
Se si dovesse prendere atto di queste affermazioni si dovrebbe giungere alla conclusione che la scienza riduzionista, che oggi è il paradigma dominante, non è sufficiente a spiegare l’intera realtà e che c’è bisogno di una rivoluzione scientifica che includa altri livelli del reale che finora sono stati esclusi.
Ma poiché la mente umana, come sostenuto da Miguel Nicolelis, non è assimilabile ad un computer, non è per niente detto che questa operazione razionale venga compiuta…
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10 commenti
Qualcuno lo faccia sapere ad Obama…
Ma perché, secondo te Obama non legge CS?!? 🙂 🙂
Sicuramente questo sito è seguito da varii Enti.
E in passato una “rivista”così prorompente nessuno si era mai sognato di realizzare,ne su internet ne su la stampa classica.
E solo grazie al coraggio di Pennetta e gli altri.
E’ probabilissimo che questo sito(in americano)potrebbe avere successo negli Usa(mezzi permettendo)…come il pane.
In Italy CS è ancora ad appannaggio esclusivo di una piccola èlite?
Ti ringrazio stò, sei troppo buono…
Concordo però che con altri mezzi l’idea di una critica al mondo della scienza potrebbe avere un bel riscontro in paesi in cui si giocano partite importanti, come ad esempio negli USA.
L’oceano del web Usa è comunque vastissimo e mi auguro che un isolotto(anche più di uno)identico a Cs possa esistere e prosperare.In quel caso diverrebbe necessario un gemellaggio.
Prima o poi salterà fuori qualcuno che dirà che il limite è l’hardware attuale, ma coi nuovi computer quantistici si potrà farlo…
Il cervello non sarà riproducibile, ma si ‘accontentano’ di espanderlo con innesti vari.
Gli studi sul cervello sono mirati soprattutto alla possibilità di comandare direttamente con la mente certe apparecchiature esterne. Eliminando un passaggio intermedio di controllo.
Specialmente in ambito militare. Ovviamente queste ricerche te le spacciano come lotta all’Alzheimer o al Parkinson o per i tetraplegici…
Senza escludere inoltre un’eventuale influenza esterna sull’innesto cerebrale.
Mio padre, che dal Cielo continua a darmi insegnamenti fondamentali come me li ha dati in vita mi diceva spesso
‘Caro Alessandro, ricordati sempre che di QUALSIASI cosa, se se ne parla tanto, vuol dire che non la si fa quasi per niente’
Parlare in continuazione del cervello implica che di cervello nelle cose se ne mette poco, così come quando si parla sempre di etica vuol dire che la corruzione è alle stelle. Difficile trovare un campo in cui la scienza si trovi peggio delle neuroscienze e dello studio del cervello umano, sembra una specie di manuale di ‘trappole per una ricerca seria’, just to name a few:
1) Carattere autoreferenziale del soggetto, è la mente che studia la mente, quindi per definizione ogni osservazione può essere spiegata ed è quindi sostanzialmente inutile.
2) Volatilità dell’oggetto: di cosa parliamo veramente quando parliamo di pensiero ? di informazione neuronale ? di comportamento ? di coscienza ? tanto per fare una comparazione con qualcosa di più adatto alla scienza, se studio la serie temporale degli intervalli RR del battito cardiaco so che la mia misura è legata al funzionamento dell’oggetto in quanto l’intervallo RR misura la durata del battito e il lavoro del cuore è proprio quello di battere ritmicamente per pompare il sangue, il lavoro del cervello non è certo quello di generare l’elettroencefalogramma (EEG).
3)Qual’è il livello corretto di analisi ? Cosa mi dice una cellula o un canale del calcio sull’organizzazione del tessuto ? Quali sono i rapporti tra livelli ? Cosa ho in mano oltre a metafore di una banalità imbarazzante ?
Insomma, se io dovessi mettere tanti soldi quanti ne vuole mettere Obama sullo studio del cervello avrei decine di alternative migliori più serie e fruttifere…ma tnat’è è proprio sempre così si fa la sparata ad effetto (capire il cervello) quando si gira a vuoto, appunto, tornando a mio padre, una cosa più se ne parla e meno la si fà (anche se lui si riferiva di solito a qualcosa di molto ma molto più divertente 😉
Dulcis in fundo!
Non c’è niente da fare… è proprio tutta la dinastia ad essere saggia! 🙂
Potrei dire le stesse cose che ho già detto qua:
http://www.enzopennetta.it/2012/10/homo-sapiens-quello-che-faggin-ha-capito/#comment-8437