Nikolai Vavilov, morì in un campo di concentramento sovietico nel 1943
Forse non tutti sanno che anche l’evoluzionismo ha avuto i suoi martiri che, forse, un giorno potrebbero essere celebrati.
Ma i loro persecutori furono degli scientisti che riconoscevano nel darwinismo una valenza ideologica.
La vicenda di Nikolai Vavilov è legata a quella di Trofim Denisovič Lysenko, presidente dell’Accademia delle scienze agricole dell’URSS negli anni trenta. Il nome di Lysenko è noto per il suo tentativo di reintrodurre il lamarckismo condannando non solo la teoria di Darwin ma anche la genetica mendeliana accusata di essere una “pseudoscienza borghese”.
T. D. Lysenko
Lysenko aveva a sua volta preso le idee neolmarckiane da Ivan Vladimirovič Mičurin, botanico e genetista che fu insignito del premio Lenin nel 1931 e fu membro onorario dell’Accademia sovietica delle scienze. Della sua opera l’enciclopedia Treccani afferma:
…ottenne, con mezzi empirici varî (ibridazione, selezione in massa, innesti), notevoli miglioramenti delle piante da frutto, producendo razze adatte alla Russia centrale. Nelle sue pubblicazioni si trovano tentativi di una impostazione teorica basata sui seguenti principî: inapplicabilità delle leggi di Mendel; possibilità di modificare i caratteri ereditarî per mezzo di condizioni ambientali (ereditarietà dei caratteri acquisiti già ammessa nella teoria lamarckiana) o per mezzo della “ibridazione vegetativa” effettuata con l’innesto.
Ma i risultati di Micurin non furono replicati da Lysenko e le sue teorie portarono a conseguenze molto negative l’agricoltura sovietica. Fu in questo contesto che i biologi darwiniani che contestavano le sue idee vennero perseguitati e tra questi il caso più noto è proprio quello di Nikolai Vavilov che fu arrestato e processato venendo infine condannato a morte nel 1941. La condanna venne poi commutata in quella a 20 anno di carcere, mentre era in prigione ricevette, nel 1942, la nomina a membro della Royal Society, ma non ne venne mai a conoscenza perché nel 1943 morì probabilmente a causa della malnutrizione.
Lysenko divenne il simbolo della persecuzione contro il darwinismo, un simbolo non troppo pubblicizzato però, nei libri scolastici non se ne fa menzione, eppure potrebbe essere una vicenda utile alla costituzione del “culto” darwinista.
Ad un attento esame i motivi di questo “basso profilo” sulla questione Lysenko potrebbero essere due:
1- I persecutori di Vavilov non furono delle autorità religiose ma atee materialiste.
2- Il caso Lysenko dimostra in modo drammatico che le teorie dell’evoluzione sono fortemente legate alle ideologie di cui diventano la giustificazione “scientifica” e per questo vengono difese energicamente.
Una eventuale “santificazione” di Vavilov sembrerebbe pertanto non essere prossimamente in programma.
18 commenti
Salve professor Pennetta, mi saprebbe dare un’informazione?
Lucy può essere considerato l’antenato dell’Homo Sapiens?
Mi perdoni l’ignoranza, ma non sono un esperto di antropologia o di biologia.
Guarda alcuni scorsi interventi,per esempio qua:
http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/12/homo-sapiens-luomo-venuto-dal-nulla/
Se posso vorrei dire qualcisa anche io su Lucy..
l’ AUSTRALOPITHECUS AFERENSIS,un esemplare del quale venne identificato con Lucy e rappresentato nelle rappresentazioni più fantasiose,altro non fu che una scimmia per nulla imparentata con il sapiens.
Le ultim e ricerche hanno de finitivamente stabilito che questo animale fosse una scimmia ordinaria che procedeva in posizione ricurva.
Allo scheletro assai incompleto di Lucy si accompagnava un teschio,il fossile di Australopithecus aferensis Al333105 privo di protuisione sul cranio,spiegata poi col fatto che fosse semplcemente un esemplare giovane..tutto li.
Le somiglianzae fra un cranio adulto invece,l’ AL4442 confrontato con un cranio di un moderno scimpanzè appare essenzialmente ‘identico’.
Pertanto è probabile che fosse un antenato si,ma degli scimpanzè e bonobo,poichè manca prova di qualsiasi collegamento fra questi Pan e l’homo Lucy era nonna solo di essi.
Si pensi che perfino l’homo habilis in verità sarebbe da chiamare australopithecus habilis..
Comunque nel grafico della discussione segnalata sopra mostra chiaramente come stiano le cose..altro che albero filogenetico completo,neanxhe un groviera..
Sempre a proposito di Lucy si può ricordare il recente titolone su Science in cui si inneggiava dicendo che l’Afarensis camminasse eretto,mi sembra di inzio di quest’anno..
In cui dall’analisi di un singolo osso venivano fatte considerazioni sull’intera specie,ma non solo ipotesi o considerazioni,ricordo titolate come :Lucy camminava come noi etc..
Studi moderni della biomeccanica,nello specifico del piede, indicano un rapporto molto più libero e più indiretto tra la forma delle ossa individuali e la funzione esterna del piede nel suo complesso, e in particolare le pressioni che esso esercita contro il terreno.
Tutte queste affermazioni proliferate dall’annucio su Science quindi sulla base di un osso metatarsale di una curvatura minima, piuttosto modesta, fa avere veramente seri dunbbi sull’affidabilità di tale fantasiosa interpretazione;infatti interpretazioni simili della funzione del piede degli ipotetici ‘ primi ominidi’ basata sulla morfologia del piede, anche parziale, per non parlare di singole ossa, sono
probabilmente,per non dire certamente,totalmente inaffidabili e sicuramente non generalizzabili a livello di specie.
Lucy,Kutumundu o come si chiama,insomma l’Afarensis in generale come il Sediba non sono altro che uno dei varoi fuochi di paglia detestabili sia daglia ntievoluzionisti,ma anche dagli evoluzionisti seri che non gridano eureka!ad ognoi osso.
Ciao Riccardo, la discendenza di Homo sapiens da altri ominidi non è stato possibile dimostrarla mediante una serie continua di ritrovamenti fossili né mediante una particolare somiglianza del DNA (in quanto non presente in reperti tanto antichi), le ricostruzioni sono dunque ampiamente frutto di una interpretazione dei dati, come avrai potuto leggere nell’articolo e vedere nel grafici riportati al seguente link:
http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/12/homo-sapiens-luomo-venuto-dal-nulla/
In ogni caso, anche accettando come corrette le ricostruzioni proposte, non si tratterebbe di una parentela diretta, bisognerebbe fare un salto dai circa 3 milioni di anni fa in cui termina A. afarensis ai circa 200.000 anni fa in cui compare H. sapiens.
Professor Pennetta- Leonetto: Vi ringrazio molto e mi scuso se le mie domande possono sembrare banali.
qual’ è finalmente il punto della situazione sulla teoria lamarckiana?
è in corso una rivalutazione di questa teoria a causa dell’evidenza dell’origine epigenetica delle più comuni malattie dell’uomo bianco occidentale. qualcuno di voi ha mai letto il libro di paul kammerer “THE INHERITANCE OF ACQUIRED CHARACTERISTICS” ?
così, tanto per confrontarsi..
un saluto
Sì Andrea, pare proprio che sia in corso una rivalutazione della teoria lamarckiana, recentemente è anche stato pubblicato un articolo al riguardo su Pikaia:
http://www.pikaia.eu/EasyNe2/Notizie/Non_e_stata_ancora_detta_l%E2%80%99ultima_parola_Lamarck.aspx
Ma forse, con un esercizio di stile orwelliano, andrà a finire che nessuno, da Darwin (correttamente) in poi, aveva mai detto che non si trasmettano i caratteri acquisiti:
http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/10/evoluzione-gli-scienziati-ignoranti/
Haeckel fu uno dei più ‘recenti sostenitori del neo-lamarckismo,questo ne direbbe già abbastanza…
Il neo-lamarckismo visse un periodo di un certo sviluppo tra la fine del diciannovesimo secolo e l’inizio del ventesimo,di fatto tentativo di ovviare a porte in faccia dell’evoluzionismo Darwiniano che si concretizzarono con la scoperta di Watson e Crick.
In Paleontropologia & Preistoria(1993) e da alcune pagine di bioingegneria che ho letto ho potuto apprendere che tale corrente veda ne virus,le misteriose entità biologiche,principale meccanismo evolutivo assieme al trasferimento genico orizzontale.
In simbiosi con mutazioni ambientali si sarebbero “sapientemente” innescati meccanismi evolutivi grazie all’intervento mediatore di virus.
Questo per dirla ‘brutalmente’.
In mio modesto parere piàù che un passo indietro verso Lamarck lo vedo un disperato tentativo di rattoppare una zattera che fa acqua a destra e a manca..
Mi sembra una buona analisi.
Nel tentativo di nascondere gli evidenti difetti della teoria assistiamo all’introduzione in essa di tutto e del contrario id tutto:
-il gradualismo che viene considerato compatibile con gli equilibri punteggiati;
-le mutazioni casuali ma anche l’ereditarietà dei caratteri acquisiti;
-la mancanza di fossili compensata con le linee di congiunzione immaginarie…
dov’è il criterio di falsificabilità?
E questa sarebbe una teoria scientifica?
Darwinismo dialettico? Pollice su.
Forse… darwinismo “furbettico”?
per quello che ho già scritto sui gatti e sulla transizione epidemiologica nel passaggio da società tradizionale a società inurbata tecnologizzata, oltre alla mia osservazione critica sulla trasformazione dei connotati facciali dei bambini di oggi ( anch’esso un esempio di transizione epidemiologica ) posso dire che il meccanismo epigenetico rimane l’ipotesi più compatibile con la realtà osservabile…. indipendentemente da quale partito andiamo a sostenere con questa affermazione.
posso dire che il meccanismo epigeneticor rimane l’ipotesi più compatibile con la realtà osservabile…. indipendentemente da quale partito andiamo a sostenere con questa affermazione.
A livello microevolutivo è uno dei tanti fattori che intervengono durante questo processo evolutivo,pertanto penso non si vada con tale affermazione a schierarsi con nessun ‘partito’.
A livello macroevolutivo però non penso si possa dire con la stessa sicurezza ed attendibilità “rimane l’ipotesi più compatibile con la realtà osservabile”,anzi, in questo caso penso l’affermazione non aggiunga ne tolga nulla..
Pertanto come il meccanismo epigenetico sia una delle cause primarie di una evoluzione o di una involuzione di una determinata specie ‘genetica’ è senz’altro un fattore importante da considerare e un’ipotesi che trova diverse conferme nella realtà osservabile appunto,inoltre se non erro negli studi di genetica delle popolazioni sono “state scritte pagine” circa questa cosa.
Ed è una cosa che sembrerebbe importante in questi studi per trovare da un lato determinate risposte ma specialmente forse anche per ottenere eventualmente qualche utilità in campo sanitario..
La pseudo-ripresa del Lamarchismo invece è proprio rivolta a dare informazioni circa la macroevoluzione,è proprio un tappa-buco,sembra proprio ,come ha giustamente scritto il proff.Pennetta, un aggiungere tutto e il contrario di tutto dentro il ‘pensiero’ neo-darwinista.
grazie per la risposta. è strano a dirsi, però sembra proprio che la macroevoluzione non esista. può essere antipatico anche solo pensarlo, però sembra un dato di fatto. mi vengono in mente le analisi pubblicate da hans-joachim zillmer, così ineccepili e convincenti che i suoi libri, pur recenti, in Italia sono introvabili. ormai le notizie vere le distinguo così. e nuovamente mi riferisco a quanto vedo tutti i giorni coi miei occhi. questi bambini che crescono con facce lunghe da adenoidei, succhiandosi il labbro inferiore, obesi, fiacchi, allergici, letargici o iperattivi, diabetici e chi più ne ha più ne metta, chiaramente non possono costituire un’evoluzione… ma nemmeno un’involuzione. sono solo lo specchio dei modi e dei tempi in cui ci troviamo a vivere. anche i topi di fogna sono derivati dai topi normali che hanno interagito coi rifiuti degli agglomerati urbani. ina natura non esistono gli agglomerati urbani, ma se compaiono all’improvviso, ecco per tutta risposta comparire topi di fogna e bambini allergici e deformi. in base agli esperimenti effettuati sui gatti è possibile ( entro certi limiti ) recuperare l’animale sano e pienamente sviluppato dal gatto degenerato. ma, lo sottolineo, entro un certo limite… in ogni caso, l’unico modo per ottenere da un gatto sano da uno degenerato, a parte un tempo che va dalle 4 alle 8 generazioni, è che… devono scomparire le condizioni che hanno indotto la degenerazione. in questo senso, parlare di evoluzione, micro, macro ecc. per me non ha significato pratico. ma per far due chiacchiere va bene tutto no? un abbraccio
“recuperare l’animale sano e pienamente sviluppato dal gatto degenerato. ma, lo sottolineo, entro un certo limite… in ogni caso, l’unico modo per ottenere da un gatto sano da uno degenerato, a parte un tempo che va dalle 4 alle 8 generazioni, è che… devono scomparire le condizioni che hanno indotto la degenerazione. in questo senso, parlare di evoluzione, micro, macro ecc. per me non ha significato pratico. ma per far due chiacchiere va bene tutto no? un abbraccio”
Beh è una questione anche di definizioni,in un altro commento si parlava di cosa si lasciasse intendere con evoluzione ne i testi ,enciclopedie etc..
La microevoluzione,che è poi ciò che rispecchia ad oggi ciò che si intende con evoluzione, può essere un processo reversibile,come giustamente fa notare,abbiamo visto “risorgere” il quagga che si dava estinto..per esempio.
Ai fini pratici beh non servon molti termini infatti:
“In realtà, negli ultimi 100 anni, quasi tutta la biologia è avanzata indipendentemente dall’evoluzione, eccetto la biologia evolutiva stessa. La biologia molecolare, la biochimica, la fisiologia non hanno assolutamente considerato l’evoluzione”
Dr Marc Kirschner, presidente fondatore del Reparto dei Sistemi Biologici, Harvard Medical School
Ho avuto la fortuna di poter ‘saggiare’ un po’ i lavori di Zillmer,e non è il solo che porta avanti tali considerazioni,di fatto chi lo fa viene additato in qualche modo o ne vengono occultati i lavori,(Zillmer rientrachiaramente nel secondo gruppo,R.De mattei,M.Georgiev per esempio nel primo) a quanto sembra, piuttosto che ribattere mostrando chiaramente se questi realmente dicessero cose sbagliate.Questo è un agire da ‘avvocati’ non da scienziati però..
Dice pertanto bene sostenendo che “sembra proprio che la macroevoluzione non esista. può essere antipatico anche solo pensarlo, però sembra un dato di fatto.”,tralascio come potrebbe venire additato ,con quali epiteti e con che appellativi, da per esempio uno dei sostenitori dell’UAAR o da un evoluzionista stile pikaia o similari..
Non vi è infatti nessuna prova a sostegno di un processo macroevolutivo,lo stesso esperimento di Lenski già trattato più volte anche nel blog sembrerebbe avvalorare questa tesi senza riproporre tutte le varie considerazioni e studi fatte negli ultimi 30-40 anni a questa parte.
L’anatomia comparata e delle omologie non possono essere una prova in questo senso,quantomeno si potrebbe dire che rappresentano una considerazione necessaria ma non sufficiente per fare certe affermazioni.
Da qui nasce anche la critica verso un modello,quello evoluzionista neo-darwinista,che appare svuotato di ogni criterio di falsicabilità,che appare come un paradigma dogmatico ideologico insoddisfacente e avulso dal metodo scientifico.
Pertanto lei dice:”può essere antipatico anche solo pensarlo.”ed è veo perchè l’ideologia che evidentemente si vuole difendere ha in antipatia l’ammetterlo.
La ringrazio per il suo esplicativo commento dott.Di Chiara,il cui pensiero espresso non posso che condividere.
“In realtà, negli ultimi 100 anni, quasi tutta la biologia è avanzata indipendentemente dall’evoluzione, eccetto la biologia evolutiva stessa. La biologia molecolare, la biochimica, la fisiologia non hanno assolutamente considerato l’evoluzione”
Dr Marc Kirschner, presidente fondatore del Reparto dei Sistemi Biologici, Harvard Medical School
Si può avere un link alle sue dichiarazioni? Vorrei saperne di più su questo temerario (perché rischia che gli vengano tolti i fondi per le ricerche).
NOTA: ringrazio Leonetto per le cose che posta e per la visita che mi ha fatto. Grazie!
Ringrazio io tantissimo dei ringraziamenti,e di nuovo i miei complimenti per il sito,per quanto concerne Kirschner,è un evoluzionista neo-darwinista che come altri tuttavia ,onestamente o a volte alcuni per una loro forse disattenzione hanno fatto determinate affermazioni o rilasciato dichiarazioni circa il neo-darwinismo.
Come Andrew Knoll,sull’origine della vita o Franklin Harold o addirittura lo sttesso ‘Richard’ che ha affermato che l’evoluzione è stata osservata,è solo che nn è stata osservata mentre stava accadendo..
Kirschner nelle varie interviste solitamente usa il verbo “sperare” rispondendo che con detrminati studi lui ,la biologia dello sviluppo etc sperano di comprendere i meccanismi che stanno dietro all’evoluzione così da renderli pubblici.
In una intervista a American scientist http://www.americanscientist.org/bookshelf/pub/marc-kirschner-and-john-gerhart
conclude dicendo che lasciando perdere le variazioni del passato se si spera sarà possibile ottenere in laboratorio delle innovazioni forse allora gli scettici saranno prpensi a credere che sia potuto avvenire anche in passato per cause naturali.
Ha avuto in diverse occasioni scontri ‘pacifici’ di idee con l’intelligent design,si mantiene molto vago e sempre cauto abbastanza con le sue affermazioni sul neo-darwinismo almeno da quanto di lui ho letto,assolutamnte diverso da Dawkins,pur essendo un evoluzionista convinto,appartendo alla serie di scienziati:”E’ successo così,ne siamo certi,e prima o poi sapremo dire come”,si pone come forse un evoluzionista di stampo darwiniano dovrebbe porsi.
Il passo citato sopra risale al Boston Globe di 23 Ottobre 2005.Qui l’abstract gratuito dell’articolo
http://pqasb.pqarchiver.com/boston-sub/access/916510251.html?FMT=ABS&date=Oct+23%2C+2005
Allora avevano forse buione speranze per i risultati dell’esperimento di Lenski,che ha inferto in realtà una stoccata poderosa all’evoluzionsmo invece che avvalorarlo.
sa qual è il problema secondo me ? mancano tra i vari scienziati che si occupano di un solo settore i collegamenti anche solo mentali con altri settori che li porterebbero a capire perchè un’ipotesi possa funzionare oppure no.
e mi riferisco ad esempio agli antropologi. secondo me l’unico motivo per cui credono possibile l’evoluzione casuale di un occhio oppure di un polmone a partire da una branchia, è perchè non hanno presente la complessità funzionale nè dell’occhio, nè del polmone nè della branchia. nè tantomeno sanno che non è possibile l’evoluzione di una parte senza tutto il resto. questo è un fatto ed è così a prescindere o meno dalla scoperta del DNA. che comunque non spiega tutto, anzi, per come hanno impostato il discorso, non spiega proprio niente. come fanno i biochimici a sostenere che tutto dipende dal DNA, quando il 90 % delle funzioni di quest’ultimo non le conoscono ? e quando alla loro università non viene spiegato loro che il DNA ha più la funzione di un’antenna che di un congegno biochimico, per cui la funzione del DNA può essere compresa molto meglio da un fisico o da un ingegnere eletronico che da un biochimico?
l’unica cosa che ho veramente capito dall’università è che ci hanno messo in testa una bella torre di babele. tutti parlano linguaggi diversi e non ci rende nemmeno conto che la ricchezza di tutti consisterebbe nel condividere le informazioni, nel creare un’interfaccia di linguaggio… divide et impera ! ecco perchè, di gente come leonardo da vinci, oggi non può essercene più.