Squali “pinna nera”. Si starebbero evolvendo… in squali pinna nera.
Una notizia dall’Australia informa della comparsa di uno squalo “ibrido” per via dell’immancabile Global Warming.
Ma da quando un ibrido è un esempio di “evoluzione in azione”?
E un riscaldamento del mare di 0,135° per decade (fermatosi negli ultimi 10 anni) sarebbe la causa della migrazione?
Ne ha parlato il Corriere della Sera il 3 gennaio in un articolo intitolato Australia, scoperto il primo squalo ibrido, seguito dal sottotitolo “Per la prima volta avvistato un esemplare nato dall’unione di due razze. Si adatta a tutte le condizioni climatiche“. Fin qui la notizia sarebbe stata relativamente interessante, la nascita di un ibrido che si adatta meglio a determinate condizioni non è certo una novità, è una faccenda che risale all’alba della civiltà quando i primi coltivatori e i primi allevatori iniziarono a selezionare ibridi più redditizi.
La vera notizia è invece nelle ormai solite conclusioni forzate a cui si vuole giungere da un fatto in sé normale:
È una prima mondiale: davanti alle coste australiane un gruppo di scienziati dell’Università del Queensland hanno scoperto quelli che sono in assoluto i primi squali ibridi al mondo.
Per i ricercatori un segno che i predatori si stanno chiaramente adattando ai cambiamenti climatici in atto.
Ecco immancabilmente saltare fuori i cambiamenti climatici!
Una variazione di temperatura sarebbe infatti all’origine dell’incrocio degli squali pinna nera locali con quelli pinna nera comuni.
L’affermazione che ovviamente resta tutta da provare, si baserebbe sul dato del riscaldamento del mare in quella zona, un riscaldamento che risulta essere stato di 0,135° per decade, che diventano 0,45° in totale, con una stabilizzazione nell’ultimo decennio, come dimostra il grafico pubblicato da Climate Monitor:
Questo il “cambiamento climatico” all’origine dell’ibridazione dei pinna nera locali con i pinna nera comuni.
Ma la vera notizia riferita dall’articolo è, l’altrettanto immancabile, evoluzione in atto:
«EVOLUZIONE IN AZIONE» – Secondo quanto riferiscono all’agenzia Afp gli studiosi – che hanno anche scattato alcune foto del particolare esemplare – «l’accoppiamento tra lo squalo pinna nera (Carcharhinus tilstoni) endemico dell’Australia con lo squalo pinna nera minore (Carcharhinus limbatus), che vive in tutto il mondo, ha prodotto una prole mai osservata prima d’ora e con implicazioni per tutto il mondo degli squali». Si tratta di «evoluzione in azione», ha sottolineato Jess Morgan dell’Università del Queensland.
E così da un semplice caso di ibrido si arriva a concludere che siamo di fronte ad un caso di “evoluzione in azione”!
Secondo la ricercatrice ricercatore Jess Morgan dell’Università del Queensland, dunque un ibrido rappresenterebbe l’evoluzione in azione, in questo caso si tratterebbe di un ibrido interspecifico che deriva dall’incrocio dello squalo Carcharhinus tilstoni, con lo squalo Carcharhinus limbatus, ma da quando un ibrido rappresenta un esempio di evoluzione in azione?
Un esempio di ibrido interspecifico è il mulo, lo conosciamo da sempre e nessuno ha mai pensato di portarlo come caso di “evoluzione in azione”! (Nel caso specifico il mulo è un incrocio sterile ma il concetto è lo stesso e non obbligatoriamente gli ibridi interspecifici sono sterili).
Ma a rendere più ingarbugliata la vicenda giunge la dichiarazione della ricercatrice Jessica Morgan che ha smentito di aver fatto riferimento al Global warming nella sua relazione:
Quote not correct – I have now stated numerous times that it is extremely unlikely that climate change caused the hybridization event – however, the hybrid-Australian blacktips are now being seen further south of their known range (Australain blacktips have a tropical distribution) in cooler waters suggesting that the hybrids may have a wider temperature tolerance than their parents (ie the hybrids may be better adapted to handle changing water temperatures). That long statement is being condensed and printed as your quote below. (Link)
La vicenda appare dunque piuttosto “pasticciata”, ma qualcosa è comunque possibile dire riguardo la notizia dell’evoluzione a causa dei cambiamenti climatici: l’orientamento generale è vedere ovunque prove dell’evoluzione e ovunque prove del Global warming antropico.
La situazione è ben sintetizzata nel commento di un lettore del blog Whatss Up With That?:
”It’s very surprising because no one’s ever seen shark hybrids before, this is not a common occurrence by any stretch of the imagination,” Morgan, from the University of Queensland, told AFP.’Then we get this mysterious addition:‘”This is evolution in action.”‘
Really? I’d call it sex.I’d never have though that sex between a horse and a donkey producing a mule was“evolution in action.”Everything is AGW everything is evolution… everything is everything.sigh…
“Tutto è AGW tutto è evoluzione… tutto è tutto… sigh…”
15 commenti
http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/12/homo-sapiens-luomo-venuto-dal-nulla/#comment-1809
E’ analogo all’articolo di cui parlavo qui su negli ultimi commenti,la si parla degli spinarelli,del frinquello Geospiza e si parlava di nuove specie,addirittura si faceva la titolata:
“E’ stata osservata in natura l’evoluzione di qualche specie”?
E non si contano le volte in cui si fa riferimento all’evoluzione in tutti gli articcoli anche degli altri settori.
Si va quasi sempre a parare li,anche in minimo riferimento sempre viene visto ed affrontato tutto in quell’ottica.
(altre riviste ‘simili non hanno certo un atteggiamento ‘migliore’..)
Mi verrebbe allora da aprire il buon vecchio dizionario a questa voce:
Indottrinamento: • Educazione ideologica condotta in modo metodico, così da determinare una persuasione profonda e un’adesione acritica
e da essere purtroppo in totale accordo sulla chiusura di questo articolo:
“Tutto è AGW tutto è evoluzione… tutto è tutto… sigh…”
Indottrinamento: • Educazione ideologica condotta in modo metodico, così da determinare una persuasione profonda e un’adesione acritica
Direi che purtroppo è un termine si adatto veramente bene alla situazione.
Oltretutto, se non sbaglio, mi sembra di ricordare che gli squali appartengano a specie rimaste pressoché invariate dal mesozoico, oltre ad aver origini risalenti a più di 400 milioni di anni fa.
Non sarebbe meglio cercare un’altra specie per verificare un’eventuale evoluzione in atto?
Effettivamente la notizia che gli squali si stanno finalmente evolvendo sarebbe così clamorosa da finire sulle prime pagine… e infatti non ce la troviamo.
Se l’ibridazione è un tipo di evoluzione, perché non gridare ai 4 venti che il cinghiale si sta evolvendo in maiale? 😀
La microevoluzione può essere degfinita come il verificarsi di cambiamenti nelle frequenze alleliche in una popolazione mendeliana.
Questi cambiamenti possono essere causati da diversi processi: mutazione(robertsonian fusion,tandem fusion et al) selezione naturale,selezione artificiale, flusso genico, deriva genetica,ibridazione etc..
Sta tutto nel ‘giocare’, come più volte rimarcato, sui termini,dal momento che di fatto col termine evoluzione non si indica il modificarsi nel tempo di una comunità di individui aventi lo stesso pool genico ma si veda la carrellata che qua per esempio è presente di definizioni di evoluzione:
http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/10/avvertimenti_ideologia/
di fatto definendo correttamete specie si vede che si sta parlando di microevoluzione,siccome non si potrebbe intendere che quello si potrebbe togliere quel micro e parlare di evoluzione.
Ma non è così,banalmente tutti lo sappiamo..
Al di la dello speculare sul significato di specie,si racchiudono di fatto dietro all’unico termine evoluzione i due aspetti macro e micro evoluzione.
Questo avviene per esempio anche con macro e micro economia,biologia,elettronica si può usare anche il solo termine economia,elettronica etc..senza i prefissi micro e macro tanto in contesto ssi capisce di cosa si sta parlando.
Però quando si applica la stessa cosa all’evoluzione di fatto si fa una cosa che non è parimenti onesta come negli altri casi.
Infatti in primis http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/11/richard-dawkins-non-sa-indicare-un-solo-caso-di-evoluzione/
direi che non si riscontra ne si sa riscontrare ne si sa dire come avvenga una trasformazione macroevolutiva.
In secondo luogo per l’indottrinamento ricevuto quanti parlando di evoluzione dei lettori di un eventuale articolo penseranno a un qualcosa di questo tipo
http://api.ning.com/files/gLbtJLaXsiOn8E5Dy*u1TPYNEFpcTZva4wwYo8fOS2V6xCPP-*Z1-NmwyW-i7siw/EvolutionTree.jpg
mentre si parla invece di microevoluzione?E’ veramente un modo così onesto di fare notizia?Non c’è davvero nessun gioco nel usare in quei modi determinati terminologie?
Nell’evoluzione dei Suidi,di cui accenna Riccardo Z, come in quella dei canidi si vede una bella ramificazione evolutiva,un bel processo microevolutivo.
Da un arcaico pecari vediamo arrivare ad un sus scrofa selvatico con cui una selezione con lo zampino umano ha prodotto il maiale domestico,così come da un fiero lupo grigio arcaico passando da un samojede ad un messicano nudo si è arrivati al simpatico chihuahua.
Tanti rami che partono da un anenato arcaico e che divergono in tante ramificazioni portanto alla buio-diversità che osserviamo,ma che di fatto non è possibile unire fra loro in un unico albero se non in maniera del tutto ipotetica e magari anche non scientifica se vogliamo.
Quindi si parli tranquillamente d evoluzione,però come detto altrove ci si fa o ci si è?
Quanti degli eventuali lettori sanno di cosa e in che termini si sta parlando e quanti no?
Sono davvero queste pubblicazioni non ingannevoli e non volte ad una velata forma di indottrinamento?Verrebbero diversi dubbi..
La chimica ha già dimostrato la validità del neodarwinismo con l’esperimento di Miller, professore!
http://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_di_Miller-Urey
L’abiogenesi è assolutamente dimostrata!
Caro Mimmo, ma non avevi promesso di non infestare piu’ il blog del prof. Pennetta?
O forse Mauro voleva alludere sarcasticamente al fatto
che su Wikipedia si legge:
“L’esperimento di Miller-Urey rappresenta la prima dimostrazione che molecole organiche si possono formare spontaneamente, nelle giuste condizioni ambientali, a partire da sostanze inorganiche più semplici.”
Palesemente falso,nonchè quel ‘la prima’ decisamente enigmatico.
Nel dubbio sotto ci son le indicazioni per comprendere la falsità di questa cosa,che è comunque valida in qualsiasi modo si debba intendere l’affermazione di Mauro.
No, fidati che lo conosco bene, è Mimmo!
Non posso che concordare =) =) !
Gentile Mauro,
non credo che l’abiogenesi sia stata mai dimostrata, l’argomento in realtà è stato già trattato su queste pagine, quindi, senza voler emulare il prof. Pievani, allego le indicazioni per la lettura:
http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/08/frankenstein-in-california/
http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/09/in-realta-sull%E2%80%99origine-della-vita-siamo-ancora-fermi-all%E2%80%99800/
si in quelle pagine legge anche su Lenski..
a titolo informativo.
In più aggiungerei la lettura del commento del dott andrea giuliani qui:
http://www.enzopennetta.it/wordpress/2012/01/2012-odissea-nello-spazio-galileo/
Si potrebbero anche dire un paio di cosette circa il principio di Le Chatelier e l’esperimento di Fox,ma mi pare non ce ne sia bisogno,fra l’altr mi pare quello abbia ormai smesso di comparire fra le fonti citate come ‘prove’.
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