Quando le variazioni degli indici significano fame per intere popolazioni
In tempi di incertezza a tutti i livelli i capitali sono alla ricerca di campi in ci riversarsi, è sempre stato così, fin dalla crisi del ‘29, quando il flusso di denaro fu ritirato dalla speculazione immobiliare e si riversò nel mercato azionario innescando la bolla che portò al noto, catastrofico crollo.
È successo così anche per la bolla dei titoli legati ad internet, scoppiata nel 2001 ancor prima dell’11 settembre, poi si è ripetuta la bolla immobiliare del 2008 e i correlati titoli tossici.
I capitali speculativi sembrano comportarsi come gli sciami di cavallette che si spostano da un campo all’altro in cerca di nuove opportunità. Si tratta di un sistema molto discutibile che ha molto più a che fare con i casinò che con le piazze finanziarie e che ha contribuito in modo decisivo anche al determinarsi della crisi finanziaria attuale.
Come è noto uno dei “beni rifugio” è l’oro che infatti ha visto aumentare le quotazioni, quello che però è mano noto è che i nuovi “beni rifugio” sono stati individuati nei beni alimentari, come riferito precedentemente su queste pagine: Caro Sartori: scrivi sovrappopolazione ma si legge speculazione.
Una ulteriore conferma di questa situazione viene da un articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 21 agosto 2011, dal titolo: Se anche il Mais per i Mercati diventa un Bene Rifugio, nel quale possiamo, tra l’altro leggere queste considerazioni:
“Negli ultimi mesi però ad essere finiti nel mirino degli speculatori non sono più solo i metalli ma anche i cereali. Se per tradizione le quotazioni delle materie prime prodotte dai campi risentiva di siccità, nubifragi, gelate e incendi e dunque delle ricadute sui raccolti, ora c’ è anche la variabile Borsa: sempre più investitori stanno considerando cereali, soia, caffè e zucchero un semplice asset finanziario. Da un’ analisi della Coldiretti emerge che «con il crollo delle Borse le quotazioni del mais sono raddoppiate in un anno e hanno raggiunto valori da record al pari di quanto è avvenuto per l’ oro e per gli altri beni rifugio».”
È importante soffermarsi in particolare su quanto viene detto riguardo ai tradizionali fattori che da sempre hanno determinato la scarsità di alimenti: “Se per tradizione le quotazioni delle materie prime prodotte dai campi risentiva di siccità, nubifragi, gelate e incendi e dunque delle ricadute sui raccolti, ora c’ è anche la variabile Borsa”
Alla siccità, i nubifragi, le gelate e gli incendi, adesso bisogna dunque affiancare la “variabile Borsa”, che, come è facile notare, ha sostituito proprio le cavallette. Ma se le cavallette avevano la stessa azione della variabile Borsa nel causare le carestie, esiste una differenza fondamentale tra le due realtà: le cavallette erano un fenomeno naturale e venivano combattute con tutti i possibili mezzi, la speculazione finanziaria è un’opera umana e non viene impedita in alcun modo.
Il terzo mondo è spesso al centro di mediatiche, e non sempre efficaci, campagne di solidarietà, adesso si potrebbe fare qualcosa di concreto: mettere fuori legge la speculazione sui generi alimentari.
8 commenti
Complimenti, altro articolo di frasi fatte, come la gente piace leggere.
Lo speculatore è un soggetto fondamentale ed indispensabile per il regolare andamento dei corsi di ogni bene sia esso azione, futurre opzione swap o quant’altro! Se non ci fosse lo speculatore (cioè la controparte che si assume un rischio) non ci sarebbe nenache un mercato del transfer risk, per chi ne è detentore dell’asset o della materia fisica, torneremo così indietro al medioevo! Non ho voglia ora di star qui a illustrarle le varie funzioni essenziali della figura incriminata, ma mi viene solo da dire che l’articolo è frutto di chi non ha argomenti e cerca di individuare un nemico, possibilmente un nemico inafferrabile difficilmente individuabile e che diventi il mostro da combattere.
Tornate umilmente a studiare i rudimenti delle finanza che è meglio…..
Gentile FRANCESCOPD, lei afferma “Lo speculatore è un soggetto fondamentale ed indispensabile per il regolare andamento dei corsi di ogni bene…” e quali sarebbero i “beni” per i quali lo speculatore è indispenabile? Lo leggiamo subito dopo: azioni, futures, opzioni swap, (non “futurre opzione swap”!). Quindi, in poche parole, afferma che lo speculatore è un soggetto fondamentale per usare gli strumenti dello speculatore! Se oltre alla finanza si interessa anche di filosofia saprà che questa è una “tautologia”.
Comunque, se lei è uno speculatore, continui nella sua “fondamentale” attività, quello nell’articolo si intende dire è che la speculazione non dovrebbe essere consentita sui generi di prima necessità, generi il cui costo alterato artificilmente comporta la fame per milioni di persone.
Se vuole studi pure i rudimenti della finanza, ma nella scelta tra il lusso per gli speculatori a scapito del grano per intere popolazioni non ho dubbi.
Caro Enzo
RIPETO STUDI!! i rudimenti della finanza!
I futures sono stati inventati giusto nel lontano giappone nel medioevo dai produttori di soia che avevano la necessità di coprirsi dai rischi futuri (grandine, siccità, alluvioni, prezzi etc. etc.)
STUDI!!
Se non ci fosse lo speculatore che si accolla questo rischio, chi lo fà lei??
I prodotti derivati sulle commodities solo le vere ed uniche assicurazioni “secche” sul prodotto, se non ci fossero, si tornerebbe al medioevo!!
Ripeto torni a studiare i rudimenti della finanza!!!!!
prima di scrivere le solite frasi fatte!
Caro FrancescoPD,
ribadendo che uno stile un po’ meno “urlato” gioverebbe alla conversazione (come da me osservato su un altro post), le rispondo che i Futures, anche se nati per un fine utile, sono poi finiti per diventare gli strumenti di una speculazione che ne ha fatto perdere lo scopo iniziale.
Per analogia è come dire che le azioni sono un utile strumento di sviluppo, ma che se poi si introduce la vendita allo scoperto, così come e l’effetto leva sui derivati, la finanza finisce col perdere ogni riferimento con la realtà divenendo terreno di scorrerie per gli Hedge Funds, o una specie di Casinò planetario.
Non mi dica che ritiene dei benemeriti dell’umanità gli Hedge e i trader!
P.S. Non disprezzi troppo il Medioevo, in quel periodo sono nati gli ospedali, le banche o ancor meglio i “monti di pietà” (in cui non si praticava l’usura, cosa che sicuramente era meglio di oggi), le università, le grandi cattedrali gotiche.
Insomma, evitiamo almeno i luoghi comuni sui “secoli bui” del Medioevo…
caro Enzo, ripeto quanto sopra, se non vuol studiare, faccia pratica…
Le vendirte allo scoperto, gli effetti leva etc. etc. non danneggiano in alcun modo, ripeto ALCUN MODO il regolare andamento di borsa. E’ solo la visione temporale di un operatore che prende una posizione che un’altro cede, nel negozio giouridico c’è sempre una posizione da una parte e una dall’altra esattamente simili!
L’exchange spero che lo sappia, NON CREA ricchezza, la sposta da una tasca alla’altra, l’unico che ci guadagna è il banco, ovvero l’intermediario come la banca, e la società di borsa, che se n on sà è una società privata al 100%!
Quindi leva o non leva, scoperto o coperto, c’è una posizione che guadagna e una che perde, l’unica variabile è il tempo…
Mi fà spanciare da ridere quando vedo che la CONSOB vieta le vendite allo scoperto,… degne di una decisione presa da paperino all’asilo.
Se c’è una vendita allo scoperto (senza possedere il fisico), o se la vediamo dall’altra parte un acquisto a leva PRIMA O POI, tutti devon o chiudere la posizione,.,.. quindi?? dov’è il problema?? Prendere iuna decione come prende la CONSOB, è dare il contentino a chi di mercati non ne conosce mezza e fare danni esponenzialmnente maggiori sulla credibilità dei mercati!
Hedge funds, sono solo veicoli di investimento, apprezzerei di più se dicesse, vorrei sapere di chi sono quei denari “parcheggiati” in questi hedge, sarebbe molto più utile alla società! parlo ovviamente di certi hedge…)
La vera finanza marcia, sono stati i subprime, titoli che ne ho trovati a valenghe nelle mani di persone che non sapevano nenache cosa fossero…! sono la finanza fatta fare agli enti pubblici ed ai comuni dalle banche d’affari QUESTI SI CHIAMANO DERIVATI nel senso più spregievole del termine! Quelli a cui facevo riferimento io futures options swap e quant’altro che sono legati a materie prime, tassi e valute, sono l’anima indispensabile insosutuibile irrinunciabile per un corretto e fluido svolgersi dell’attività di tranfer risks, se così non fosse, facendo un esempio sui prodotti agricoli, altro che prezzi cari come voi dite ora… SAREBBERO NETTAMENTE MA NETTAMENTE SUPERIORI proprio per il mancato ammortizzatore di rischio mediante il derivato!
Ma al di là di ogni commento, SIETE ANCORA ALL’APERITIVO! Il vero prezzo delle commodities agricole lo dovete ancora vedere e neanche ve lo immaginagte lontanamente,.. farà molto ma molto male, e non sarà per la speculazione (il menico idealizzato per eccellenza…mi vien da ridere),… vedrà che prima o poi anche i profani cominceranno a capire…
Si annoti questo mio ultimo capoverso… le tornerà utile frà un po di tempo…
Caro Francesco,
la sorprenderò dicendole che un po’ di pratica l’ho già fatta in passato su azioni e futures sul MIB!
Sono assolutamente d’acordo con lei che in borsa non si crea o si distrugge ricchezza (come si sente spesso dire con frasi tipo “bruciati tot miliardi di euro”) la ricchezza infatti cambia solo di mano, la borsa è un gioco a “somma zero”.
Ed è vero che alla fine l’andamento dei mercati non sarebbe influenzato più di tanto dall’uso dei vari strumenti, ma converrà che se ad utilizzare l’effetto moltiplicatore della leva (al rialzo o al ribasso, proprio con le vendite allo scoperto) sono soggetti particolarmente grandi, si possono introdurre turbamenti del mercato.
Non fu ad esempio un certo Soros a far pagare a tutti gli italiani il conto della sua speculzione ribassista sulla lira nel 1992? Sul fatto fu aperta anche un’inchiesta dal pubblico ministero di Napoli Antonio Guerriero. E quella speculazione non portò alla svendita non solo di una parte considrevole delle riserve della Banca d’Italia (48 miliardi di $), ma anche di appetibili industrie italiane dopo gli sciagurati accordi presi sul “Britannia”?
Ecco dunque che se per determinati soggetti esiste la possibilità di alterare addirittura i corsi della moneta di una nazione, tanto più è possibile alterare quello dei titoli o dei futures di una commodity.
Quel che chiedo, ripeto, è che almeno i generi alimentari vengano protetti dai vari Soros.
Spero che su questo si sia d’accordo.
E, voglio stupirla ancora, sono nuovamente pienamente d’accordo con lei quando afferma:
“La vera finanza marcia, sono stati i subprime, titoli che ne ho trovati a valenghe nelle mani di persone che non sapevano nenache cosa fossero…! sono la finanza fatta fare agli enti pubblici ed ai comuni dalle banche d’affari QUESTI SI CHIAMANO DERIVATI nel senso più spregievole del termine!”
Mi sembra che forse cominciamo a capirci.
Trovo infine molto interessante l’ultima parte del suo intervento, anche perchè si riferisce ad un timore che condivido:
“Ma al di là di ogni commento, SIETE ANCORA ALL’APERITIVO! Il vero prezzo delle commodities agricole lo dovete ancora vedere e neanche ve lo immaginagte lontanamente,.. farà molto ma molto male, e non sarà per la speculazione (il menico idealizzato per eccellenza…mi vien da ridere),… vedrà che prima o poi anche i profani cominceranno a capire…
Si annoti questo mio ultimo capoverso… le tornerà utile frà un po di tempo…”
Ho preso nota. Quando lo riterrà opportuno mi faccia sapere.
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