Il fatto che esistano dei fenomeni migratori non dice nulla sulle cause del fenomeno.
Allo stesso modo lo spostamento delle specie animali non dice nulla sull’origine umana o meno del riscaldamento terrestre.
In un articolo apparso sulla rivista Science, riportato poi su “Pikaia” (il “portale dell’evoluzione”), e infine ripresa dal Prof. Formenti sul suo sito “Attacchi all’evoluzionismo”, si parla di uno studio che documenta che: “La fuga delle specie dagli ambienti diventati troppo caldi a causa del riscaldamento globale è molto più veloce di quanto ritenuto finora”.
In quest’occasione il Prof. Formenti ci mostra un interessante esempio di ragionamento fallace, trasferendo sul tema del riscaldamento globale lo stesso metodo utilizzato nel caso dell’evoluzionismo. Vediamo infatti cosa riporta il professore dell’Università di Pavia nel suo sito:
“Chi fosse scettico sul riscaldamento globale troverà presto sul proprio tavolo dati difficilmente contestabili. Sono quelli che non riguardano temperature o livelli marini, ma le reazioni automatiche delle specie animali alle variazioni di temperatura che coinvolgono periodi di tempo rilevanti per la loro sopravvivenza. Giù cominciano ad arrivare i risultati di ricerche che mostrano come la distribuzione di numerosi organismi terrestri si è modificata nel corso degli ultimi decenni a causa del recente incremento delle temperature a livello globale: molte specie, infatti, si sono spostate verso le cime delle montagne o hanno raggiunto latitudini più elevate.”
Se analizziamo la frase riportata possiamo constatare che è effettivamente corretta, dove sta allora la sua fallacia?
L’insidia sta proprio all’inizio:
“Chi fosse scettico sul riscaldamento globale troverà presto sul proprio tavolo dati difficilmente contestabili…”
L’errore è quello di aver posto come problema controverso il “riscaldamento globale” e non il “riscaldamento globale antropico”: tra i due passa una grande differenza. Sul fatto che negli ultimi decenni la temperatura del pianeta sia aumentata non è, e non potrebbe essere, argomento di dibattito: la temperatura si misura. Punto e basta.
L’argomento del dibattito è invece nelle cause di tale aumento, il problema di cui si discute non è infatti il GW (Global Warming), ma l’AGW (Anthropic Global Warming), non c’è bisogno di persuadere nessuno delle variazioni climatiche e quindi la presa di posizione del Prof. Formenti è inutile, lo studio pubblicato da Science infatti non dice assolutamente nulla che possa offrire “dati difficilmente contestabili” sul tema dell’AGW, che, ripetiamo, è l’unico aperto.
Come già accennato, la fallacia dell’argomento è la stessa che in ambito darwinista viene utilizzata per sviare le controversie dall’oggetto reale ad uno di comodo.
Nel caso specifico lo sviamento è compiuto dal [neo]darwinismo, che è la spiegazione dell’evoluzione tramite il meccanismo di “caso e necessità”, e l’evoluzione, che è un fatto “misurabile” con i reperti paleontologici (come misurabili sono le temperature).
Tenendo ben chiare queste distinzioni, la maggior parte delle prove che vengono fornite dai sostenitori dell’AGW e dai sostenitori del [neo]darwinismo, appaiono in realtà inconsistenti.
1 commento
Pingback: Critica Scientifica – di Enzo Pennetta » Blog Archive » “Bigottismo scientifico” e Global Warming