Quale sarebbero dunque le novità che giusticherebbero la notizia della possibilità di divenire esseri “superumani”? (vedi pag. 68 della rivista)
L’appartenenza ad un genere definibile “superumano” sarebbe da individuare nei seguenti punti:
- La chirurgia estetica: “per quanto discutibile, grazie ad un seno voluminoso, labbra carnose o addominali scolpiti, molti si sentono più belli e hanno vantaggi in campo sociale ed economico”.
- Farmaci psicostimolanti somministrando i quali: “gli studenti completavano il gioco meglio e in minor tempo”.
- Interventi oculistici: “è tecnicamente possibile fornire 12 o 15 decimi ai piloti o ai tiratori al piattello”.
- Eugenetica: “Nel 2003 Michelle Whitacker diede alla luce un figlio, il cui embrione era stato selezionato (negli USA) tra quelli, sempre provenienti dalla donna e dal marito, che assicuravano la possibilità di donare cellule compatibili ad un altro figlio”.
Da quanto affermato nell’articolo sembra emergere non tanto un’idea di esseri superumani quanto di “rifatti/dopati/drogati/selezionati in allevamento”. Una prospettiva che fa sembrare più desiderabile il progetto del Prof. Frankenstein.
Dalla cattiva scienza sembra proprio di finire poi, scavalcando anche la falsa scienza, alla cialtroscienza quando un gerontologo dell’Università di Cambridge afferma: “la prima persona che vivrà 1000 anni potrebbe averne già una sessantina”.
Quali sono le basi scientifiche per tale affermazione?
Speriamo di non dover aspettare troppo per la risposta infatti, contrariamente a quanto si vocifera a Cambridge, non riteniamo di avere 1000 anni a disposizione per attendere la risposta.