Nel decennale della scomparsa del grande paleontologo si moltiplicano le celebrazioni, ma di una parte importante del suo lavoro non si trova traccia.
Un parte per alcuni scomoda, da tenere nascosta.
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Terminiamo l’analisi del numero 1/2012 dell’Almanacco della Scienza di MicroMega con l’ultimo saggio inserito “Vota Dio”.
La scelta di un brano di narrativa e di questo titolo costituiscono evidentemente un messaggio che, anche per un neodarwiniano, non può essere casuale.
Dopo che su CS era stata segnalata la “UAAR-Pikaia connection”, sul sito Pikaia venivano cancellate le tracce del collegamento tra il portale dell’evoluzione e la propaganda antireligiosa.
Adesso, dopo la segnalazione della “UAAR-Darwin Day connection”, anche sul sito UAAR ne vengono cancellate le tracce.
“Siamo il frutto del caso”, sono parole dietro le quali non può che celarsi un chiaro riferimento a quel “Per i credenti, il mondo non è frutto del caso né della necessità, ma di un progetto di Dio” di Joseph Ratzinger (Caritas in Veritate 57-136).
Così, il prof. Pievani, ancora una volta, usa impropriamente il termine “scienza” per fare della propaganda.
E sul quotidiano avvenire qualcuno se ne accorge.
Qualcuno potrebbe pensare che esista una “fissazione” nei confronti del responsabile del sito Pikaia, ma le cose sono esattamente all’opposto.
Sono i sostenitori del neodarwinismo ad essere fissati con chi si oppone.
Ma, si badi bene, non parlano mai delle obiezioni, solo degli obiettori.
“Ci vogliono 24 milioni di generazioni perché un topo diventi come un elefante”.
Si protesta contro la cancellazione del darwinismo dai programmi delle scuole medie, si grida al degrado del sistema scolastico e contemporaneamente si diffondono notizie che, contrastando con le evidenze fossili e con la ragione, generano ignoranza.
Contributo #1 per il Darwin Day:
Se la teoria neodarwiniana è solo una teoria scientifica senza implicazioni ideologiche, perché in occasione delle celebrazioni per il natale di Darwin, sul sito Pikaia vengono pubblicati 17 appuntamenti di cui ben otto sono patrocinati dall’UAAR?
Si avvicina il 12 febbraio, il giorno in cui si commemora la nascita di Charles Darwin, un evento che di anno in anno è accompagnato da sempre crescenti celebrazioni.
E noi non possiamo farci sfuggire quest’occasione per parlare di questo fenomeno.
E non si dica che ce l’abbiamo con loro… noi ne avevamo parlato il giorno prima (19 gennaio) segnalando un caso di falsa evoluzione.
Il giorno successivo (20 gennaio) la notizia è apparsa su Pikaia.
Se queste sono le prove scientifiche dei meccanismi neodarwiniani…
Nel libro “Homo sapiens la grande storia della diversità umana” viene fatta un’affermazione precisa sulle espressioni facciali definite “una chiave di lettura perfetta per comprendere l’unità storica della nostra specie”.
Ma le espressioni facciali sono tutt’altro che una chiave di lettura perfetta, nonostante i tentativi di sviare il discorso.
Nella lettera aperta ai lettori di Pikaia, Telmo Pievani ironizzava sulle responsabilità del darwinismo nel razzismo e nell’eugenetica, ma tali responsabilità esistono e negarlo è fare del vero e proprio “negazionismo”.
“Cari lettori di Pikaia…” è l’inizio di una lettera aperta che Telmo Pievani rivolge ai suoi lettori, una lettera in cui spiega perché non intenda rispondere alle “provocazioni”.
Un discorso che ricorda una terminologia da anni ’70, ma una terminologia politica, non scientifica.
Dopo l’errore compiuto da Richard Dawkins nel suo ultimo libro “The Magic of Reality”, ci si domanda se la teoria darwiniana non sia in realtà una “Storia proprio così”.
La differenza tra le “storie” e le teorie scientifiche è la possibilità per queste ultime di trovare un fatto in grado di smentirle, come insegna Karl Popper (Foto a lato).
Ma esiste un criterio di falsificabilità per la teoria darwiniana?
Su Pikaia si auspica la “riduzione della conflittualità verso gli evoluzionisti rispettosi della scienza”.
Il riferimento sembra che sia proprio anche ad Enzo Pennetta, l’autore di questo sito e organizzatore di incontri di formazione per docenti di scienze.
Ma a ben vedere chi ha bisogno di “ridurre la conflittualità” intellettuale è chi si dichiara neo-darwiniano ma nei fatti smentisce la teoria.
La “Damnatio memoriae” era una condanna in uso nell’antica Roma, con essa il nome del condannato sarebbe stato cancellato da tutte le iscrizioni.
Il suo contrario è l’apoteosi, che implica l’assunzione di onori divini dopo la morte.
Cosa c’entra tutto questo con un sito che si occupa di scienza….?