Una visita a casa Darwin, che forse somiglia troppo a quella ad un santuario, è lo spunto per il racconto di come passasse la festività del Natale il famoso scienziato.
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Tra tante proposte per i regali di Natale eccone una un po’ diversa, un libro che farà bene a chi sostiene la teoria di Darwin e anche a chi invece non la reputa soddisfacente.
Si tratta di “Storie proprio così” di Rudyard Kipling.
Un libro scolastico di storia afferma che Homo sapiens non aveva punti di contatto genetici con le specie più antiche.
E c’è subito chi grida allo scandalo.
Ma forse nei testi scolastici ci sono altre cose per cui scandalizzarsi.
Veramente sfortunati Telmo Pievani e Luigi Luca Cavalli Sforza, il loro libro sulla mostra HOMO SAPIENS è stato stampato solo nel mese di novembre e ai primi di dicembre uno studio dell’università di Cambridge già smentisce uno degli argomenti riportati.
Qualche mese fa su un blog de Il Sole 24ORE veniva pubblicato un articolo intitolato: Le divisioni vaticane all’attacco di Darwin.
Ma gli unici ad essere all’attacco di qualcosa sono solo gli autori dell’articolo: attaccano la religione.
Dopo l’errore compiuto da Richard Dawkins nel suo ultimo libro “The Magic of Reality”, ci si domanda se la teoria darwiniana non sia in realtà una “Storia proprio così”.
La differenza tra le “storie” e le teorie scientifiche è la possibilità per queste ultime di trovare un fatto in grado di smentirle, come insegna Karl Popper (Foto a lato).
Ma esiste un criterio di falsificabilità per la teoria darwiniana?
Nel suo libro “The Magic of Reality” Richard Dawkins spiega l’evoluzione ai ragazzi.
Ma lo fa compiendo un grossolano errore.
Un professore dell’Università di Berkeley denuncia il pericolo della rinascita del darwinismo sociale.
Ma il darwinismo sociale non è, come si potrebbe pensare, una degenerazione del darwinismo, ne è la vera origine.
Nel libro di Antonio De Lauri un pezzo di storia dimenticata che permette di decifrare il presente.
Richard Dawkins continua a non indicare un solo caso di evoluzione avvenuta “sotto i nostri occhi”.
Il dibattito aperto su UCCR ha portato nuove informazioni che aggravano i silenzi dell’intervista.
Dopo aver parlato della “damnatio memoriae” evoluzionista, affrontiamo ora l’altra faccia della medaglia:
l'”apoteosi” evoluzionista
Su Pikaia si auspica la “riduzione della conflittualità verso gli evoluzionisti rispettosi della scienza”.
Il riferimento sembra che sia proprio anche ad Enzo Pennetta, l’autore di questo sito e organizzatore di incontri di formazione per docenti di scienze.
Ma a ben vedere chi ha bisogno di “ridurre la conflittualità” intellettuale è chi si dichiara neo-darwiniano ma nei fatti smentisce la teoria.
Dopo la proposta di Asino d’Oro a Dario Fo per aver portato il caso della Biston betularia come esempio di evoluzione, Richard Dawkins non sa indicare anche un solo caso documentato di evoluzione darwiniana.
Il darwinismo è dunque filosofia, non scienza?
Sul sito UCCR, Michele Forastiere recensisce “Inchiesta sul darwinismo”.
Un’analisi molto precisa che mostra una profonda comprensione delle dinamiche più nascoste dell’ideologia che sottostà al darwinismo.
“HOMOSAPIENS. La grande storia della diversità umana”, in mostra presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Ma siamo sicuri che la “diversità umana” si possa davvero comprendere dai resti paleontologici?
Forse in un’ottica riduzionista…