L’UAAR, cioè Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, e il CICAP cioè Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, dovranno rivedere le loro posizioni nei riguardi del Neodarwinismo (Sintesi moderna), questo a causa di una dimostrazione matematica che equipara la spiegazione neodarwiniana dell’evoluzione ai miracoli.
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La Sintesi Moderna non ha ancora fornito una sola prova della sua ipotesi di evoluzione per “caso e necessità”.
Qualcuno ha ritenuto di individuarne una nel “Leptospirillum”, ma sembra proprio che si debbano rinviare i festeggiamenti, la teoria evolutiva neo-darwiniana era e resta un’ipotesi in attesa di conferme.
Molti sostenitori della teoria neo-darwiniana indicano nello sviluppo della resistenza agli antibiotici la prova della validità dell’evoluzione per caso e necessità.
Sempre più ricerche però demoliscono questa falsa credenza.
Alessandro Giuliani, primo ricercatore dell’ISS, espone in un’analisi chiara ed efficace la crisi del modello neo-darwinista.
Negli ultimi giorni altri due interventi si sono aggiunti al dibattito iniziato il 27 marzo con quello del prof. Odifreddi.
Si tratta delle interviste a Lorenzo Possenti (che collabora all’allestimento di mostre sull’argomento) e al fisico e saggista Pier Maria Boria.
Il quotidiano indipendente online “La Voce d’Italia” ha affrontato il tema del darwinismo intervistando esponenti delle diverse posizioni.
Piergiorgo Odifreddi ha aperto il confronto, a seguire sono intervenuti S.Bertolini, F.Fratus, F.Boero ed E.Pennetta.
Un’iniziativa come se ne vedono poche e che permette di farsi un’idea chiara sulle differenti posizioni.
Si è spesso dibattuto sulla mancanza di un criterio di falsificabilità per la teoria neodarwiniana.
Da Srinivasa Aiyangar Ramanujan, un matematico vissuto un secolo fa deriva l’ “efetto Ramanujan”, qualcosa che può mettere seriamente in crisi il ruolo della selezione naturale.
Questo argomento è stato affrontato sul sito UCCR dal prof. Giorgio Masiero e dal prof. Michele Forastiere.
“Dibattito sui blog e scienza ufficiale: chi è che bara?”
Così titola Climate Monitor portando all’attenzione dei lettori un’importante riflessione sul confronto tra “scienza ufficiale” e i liberi dibattiti che si svolgono sui blog specializzati.
Una realtà che riguarda solo due argomenti e rivela un contrasto tutto da approfondire.
Diverse considerazioni su alcune recenti iniziative di critica al darwinismo sono state espresse sul sito del prof. Daniele Formenti dell’Università di Pavia.
Considerazioni che offrono l’opportunità di fare a nostra volta delle osservazioni.
Qualcosa di diverso rispetto ad altre iniziative critiche verso il darwinismo è avvenuto ieri a Verona, chi si aspettava (probabilmente sperandoci) che sarebbe stato un convegno “creazionista” è rimasto deluso.
Il convegno in programma a Verona il 29 marzo 2012 ha come argomento l’evoluzione con i fatti e le teorie che la riguardano.
Ma c’è anche un meta-argomento in sottofondo che accompagna tutte le iniziative critiche versi il darwinismo: fare chiarezza per evitare facili critiche basate su forzature e distorsioni.
Come a volte accade, la realtà supera l’immaginazione.
Era solo un paio di mesi fa che su CS veniva proposto un video che simulando un effetto “passaparola” intendeva proporre una “metafora” dell’evoluzione.
L’articolo suscitò una lunga polemica nei commenti perché non sarebbe infatti stata una vera metafora dell’evoluzione.
Adesso su Scientific American appare qualcosa di ancor più discutibile.
Verona, Giovedì 29 Marzo 2012 – ore 16,30, all’Auditorium della Gran Guardia si terrà il convegno “PER UNA BIOLOGIA LIBERA DA IDEOLOGIE, ANCHE A SCUOLA”.
Roberto Fondi, Enzo Pennetta e Umberto Fasol, esporranno in un grande convegno le ragioni della critica al neo-darwinismo.
“Un’idea sbagliata sulle origini dell’uomo”, questo è il titolo di un interessantissimo articolo apparso su Le Scienze di marzo 2012.
“Homo sapiens è emerso in una sola tappa…” una considerazione che rafforza l’argomento di A.R. Wallace sull’origine dell’uomo: non è darwiniana.
Secondo quanto riferito dalla prestigiosa rivista scientifica, le stesse quattro mutazioni casuali in due settimane sono avvenute 24 volte in 96 esperimenti.
Evidentemente qualcosa non torna.