Mentre la teoria dell’evoluzione neo-darwiniana cerca ancora i suoi anelli mancanti, o passaggi evolutivi, il darwinismo sociale riceve continue conferme “sperimentali”.
L’ultima testimonianza in un articolo intitolato Why do we ignore the civilians killed in American wars? Pubblicato sul Washington Post il 6 gennaio scorso.
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Il 10 gennaio il sito Greenreport, su segnalazione di Climate Monitor, ha rettificato la notizia che indicava il Global Warming come causa dell’incrocio di due specie di squalo “pinna nera” in Australia.
Potremo mai vedere la smentita al fatto che tale incrocio rappresenti un caso di “evoluzione in azione”?
Nel libro “Homo sapiens la grande storia della diversità umana” viene fatta un’affermazione precisa sulle espressioni facciali definite “una chiave di lettura perfetta per comprendere l’unità storica della nostra specie”.
Ma le espressioni facciali sono tutt’altro che una chiave di lettura perfetta, nonostante i tentativi di sviare il discorso.
Nella lettera aperta ai lettori di Pikaia, Telmo Pievani ironizzava sulle responsabilità del darwinismo nel razzismo e nell’eugenetica, ma tali responsabilità esistono e negarlo è fare del vero e proprio “negazionismo”.
“Cari lettori di Pikaia…” è l’inizio di una lettera aperta che Telmo Pievani rivolge ai suoi lettori, una lettera in cui spiega perché non intenda rispondere alle “provocazioni”.
Un discorso che ricorda una terminologia da anni ’70, ma una terminologia politica, non scientifica.
L’ultimo libro del famoso scienziato inglese Richard Dawkins sembra proprio essere una miniera… di errori.
Dopo l’omissione del ruolo del caso nella teoria neo-darwiniana, Dawkins la spara grossa sulle origini dell’Uomo
Forse non tutti sanno che anche l’evoluzionismo ha avuto i suoi martiri che, forse, un giorno potrebbero essere celebrati.
Ma i loro persecutori furono degli scientisti che riconoscevano nel darwinismo una valenza ideologica.
Una visita a casa Darwin, che forse somiglia troppo a quella ad un santuario, è lo spunto per il racconto di come passasse la festività del Natale il famoso scienziato.
Tra tante proposte per i regali di Natale eccone una un po’ diversa, un libro che farà bene a chi sostiene la teoria di Darwin e anche a chi invece non la reputa soddisfacente.
Si tratta di “Storie proprio così” di Rudyard Kipling.
Un libro scolastico di storia afferma che Homo sapiens non aveva punti di contatto genetici con le specie più antiche.
E c’è subito chi grida allo scandalo.
Ma forse nei testi scolastici ci sono altre cose per cui scandalizzarsi.
Nel corso della trasmissione “Che tempo che fa” del 17 dicembre, il vicedirettore della Stampa propone l’insegnamento del darwinismo come rimedio contro il razzismo.
Ma non sa che è proprio il darwinismo all’origine del razzismo.
Il consiglio d’Europa decreta che il creazionismo è una minaccia per la democrazia, ma sembra che un approccio darwiniano sia una minaccia per la salute.
Un breve articolo pubblicato sulla rivista BBC Science, riporta l’attenzione sui cosiddetti “organi vestigiali”, vediamo quali implicazioni ha avuto un approccio darwiniano in questi casi.
Qualche mese fa su un blog de Il Sole 24ORE veniva pubblicato un articolo intitolato: Le divisioni vaticane all’attacco di Darwin.
Ma gli unici ad essere all’attacco di qualcosa sono solo gli autori dell’articolo: attaccano la religione.
Un professore dell’Università di Berkeley denuncia il pericolo della rinascita del darwinismo sociale.
Ma il darwinismo sociale non è, come si potrebbe pensare, una degenerazione del darwinismo, ne è la vera origine.
Non passa settimana che non venga riportata la notizia della scoperta di un pianeta adatto alla vita, questa volta è il turno di Kepler-22b.
A ben vedere però si tratta di conclusioni affrettate o di chiare esagerazioni, ma perché c’è tanta voglia di extraterrestri?