Sul blog di Luca Bellucci sul “Fatto Quotidiano” si parla di razzismo, e come di consueto si finisce per dire che l’approccio darwiniano sarebbe un antidoto ad esso.
E allora, come di consueto, ricordiamo che le cose non stanno esattamente così.
Browsing: darwinismo
Nel decennale della scomparsa del grande paleontologo si moltiplicano le celebrazioni, ma di una parte importante del suo lavoro non si trova traccia.
Un parte per alcuni scomoda, da tenere nascosta.
In “1984” di George Orwell la stanza 101 è un luogo dove i ribelli vengono sottoposti ad un trattamento con il quale sono ricondizionati alla dottrina di partito.
E’ davvero impressionante leggere quanto scritto sul sito Lo Sgamato il 1 marzo e confrontarlo con quanto scritto il 12 marzo.
In mezzo sembra esserci stata una “stanza 101”.
Qualcosa si sta muovendo nel dibattito sul darwinismo (inteso come insieme di teoria scientifica e ideologia positivista).
Il moltiplicarsi delle estremizzazioni delle sue posizioni da una parte, e l’emergere di contraddizioni sempre più evidenti dall’altra, potrebbero essere gli indizi che sta per verificarsi una “catastrofe”.
Terminiamo l’analisi del numero 1/2012 dell’Almanacco della Scienza di MicroMega con l’ultimo saggio inserito “Vota Dio”.
La scelta di un brano di narrativa e di questo titolo costituiscono evidentemente un messaggio che, anche per un neodarwiniano, non può essere casuale.
Dopo che su CS era stata segnalata la “UAAR-Pikaia connection”, sul sito Pikaia venivano cancellate le tracce del collegamento tra il portale dell’evoluzione e la propaganda antireligiosa.
Adesso, dopo la segnalazione della “UAAR-Darwin Day connection”, anche sul sito UAAR ne vengono cancellate le tracce.
L’articolo di apertura dell’almanaccco della scienza di Micromega è ricco di spunti su cui riflettere, tra questi un’inaspettato ridimensionamento del ruolo della selezione naturale.
“Siamo il frutto del caso”, sono parole dietro le quali non può che celarsi un chiaro riferimento a quel “Per i credenti, il mondo non è frutto del caso né della necessità, ma di un progetto di Dio” di Joseph Ratzinger (Caritas in Veritate 57-136).
Così, il prof. Pievani, ancora una volta, usa impropriamente il termine “scienza” per fare della propaganda.
E sul quotidiano avvenire qualcuno se ne accorge.
L’almanacco di Micromega apre con un articolo del prof. Pievani che con tracotante sicurezza annuncia una presunta conquista della scienza:
Il non-senso dell’evoluzione umana è un dato scientifico accertato.
Ma l’unica cosa ad essere accertata sembra essere la non scientificità delle sue affermazioni.
Richard Dawkins, che qualcuno ha soprannominato il “levriero di Darwin”, dopo non aver saputo indicare un solo caso di evoluzione con aumento d’informazione verificata sotto i nostri occhi, adesso non sa citare il titolo dell’opera principale di Chrales Darwin.
Nel corso della trasmissione “Che tempo che fa” del 19 febbraio scorso, il prof. Eodardo Boncinelli ha affermato che è improbabile che la vita sia sorta altre volte nell’universo.
Quindi il meccanismo per caso e necessità non è soddisfacente per il resto dell’universo: perché dovrebbe esserlo per la Terra?
Qualcuno potrebbe pensare che esista una “fissazione” nei confronti del responsabile del sito Pikaia, ma le cose sono esattamente all’opposto.
Sono i sostenitori del neodarwinismo ad essere fissati con chi si oppone.
Ma, si badi bene, non parlano mai delle obiezioni, solo degli obiettori.
Sul blog “Leucophaea” è apparso un articolo, ripreso anche altrove, in cui si parla di esperimenti che confermano la teoria neodarwiniana.
Ma in realtà non confermano che aspetti collaterali che potrebbero essere utilizzati anche in senso contrario: chi fa simili affermazioni fornisce sì una conferma sperimentale, ma solo del fatto che spesso non si conosce bene la teoria che si vorrebbe sostenere.
Una ricerca effettuata da scienziati ungheresi e svedesi rivela che le strisce servono a confondere i tafani.
Ma non tutti sono d’accordo sull’interpretazione dei risultati, sembra che siamo di fronte ad una delle solite “Storie proprio così” di Kipling.
E comunque, in definitiva, se veramente le strisce servissero per allontanare i tafani, potrebbe essere un caso di evoluzione lamarckiana, senza selezione naturale.
Dopo la nostra denuncia sul sito Pikaia (il portale dell’evoluzione) sono state rimosse le indicazioni sui convegni organizzati dall’UAAR.
Perché il responsabile, Telmo Pievani, cerca di nascondere i suoi legami con l’UAAR?
Forse si è reso conto che si tratta di un abbraccio mortale per la credibilità dei neodarwinisti, oppure lui stesso non è più convinto di questa alleanza e cerca di prendere le distanze?