Nel campo dell’economia la politica ha lasciato il posto ai tecnici stipendiati dalle banche.
Adesso anche nel campo del clima la politica sembra lasciare il posto ai tecnici sul libro paga delle corporations.
Una tendenza preoccupante.
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Mentre tutti gridano allarmati per il pericolo “CO2”, nel convegno di Erice il prof. Zichichi, molto “politically uncorrect”, invita a guardare alle vere emergenze.
Uno studio pubblicato su Nature rivela una manipolazione dei dati sul clima con la quale è stata nascosta la tendenza, iniziata 2000 anni fa, verso un periodo di glaciazione.
Ma allora ridurre la CO2 non serve per salvare il pianeta e il Protocollo di Kyoto può essere tranquillamente bruciato.
Anzi, la CO2 andrebbe incrementata…
Non sono solito parlare delle persone, ma nel caso della giornalista Alessandara Arachi è diverso.
Per una curiosa coincidenza si dà il caso che che con lei ho parlato molte volte in passato, quando frequentavamo lo stesso liceo.
Poi non ci siamo più incontrati, adesso lei fa parte dell’informazione ufficiale, il sottoscritto è invece sul ben più difficile versante della controinformazione.
Utilizzando un’espressione coniata da G.W. Bush nel 2002, una ONG ha definito l’iniziativa del Vaticano di contrastare le politiche abortiste nel terzo mondo come un “Asse del male contro le donne”.
La vicenda è stata sottolineata su La Stampa e ripresa dal sito dell’UAAR che quindi si trovano di fatto su posizioni neocolonialiste.
Si è aperta oggi la Conferenza Rio + 20.
Pochi i leader e incerti i risultati, le premesse sono però chiare: chi è sottosviluppato resti tale. Per il suo bene ovviamente.
E mentre si addita nella CO2 l’immaginario nemico dell’umanità, si tace sulle conseguenze della scoperta di immensi giacimenti petroliferi.
Lo scorso aprile 49 tra scienziati e astronauti della NASA inviarono una lettera all’amministratore dell’agenzia spaziale degli USA per protestare riguardo al sostegno dato alla tesi del Riscaldamento globale antropico.
Il motivo è che la NASA sta “perdendo la faccia” nel sostenere teorie non provate scientificamente.
La notizia avrebbe dovuto avere grande risonanza su tutti i media, invece non ce n’è traccia sui principali organi d’informazione.
Com’è possibile che affermazioni importanti di un grande scienziato come Rubbia vengano ignorate?
Fatti come questo mettono in seria discussione l’obiettività dell’intero sistema dei media.
“Apocalypse Soon” è un titolo degno di un film di Francis Ford Coppola, ma in realtà è l’annuncio che viene lanciato dalle autorevoli pagine di Scientific American.
L’incubo è sempre lo stesso, il riscaldamento globale, e per alimentarlo la “scienza” non esita a falsare i risultati.
Non è elegante dire “avevamo ragione” ma… avevamo ragione.
Solo 3 giorni fa era stata segnalata su CS la natura malthusiana del legame tra darwinismo e teoria dei cambiamenti climatici causati dall’uomo(AGW).
E proprio il giorno dopo sul Corriere della Sera la connessione tra AGW e neomalthusianesimo riceveva la più inequivocabile delle conferme.
Solo pochi giorni fa il Club di Roma ha presentato un suo studio che prevede scenari catastrofici da qui al 2052 se l’umanità non si adeguerà alle politiche neomalthusiane.
Ma a gennaio l’autorevole The Economist aveva già indicato per lo stesso termine lo svolgimento di un analogo programma da attuare.
Un programma che somiglia troppo a quelli “consigliati” per “salvare” l’Euro.
Abbiamo segnalato più di una volta la tendenza a criminalizzare i critici della responsabilità umana nel Riscaldamento Globale (AGW – Anthropic Global Warming).
Adesso qualcuno ne trae le logiche conseguenze: i “negazionisti” compiono dei crimini contro l’umanità.
Ma poiché abbiamo anche segnalato un parallelismo tra critiche all’AGW e critiche al darwinismo, aspettiamoci di tutto.
Lo scienziato inglese James Lovelock balzò alla ribalta nel 1979 per aver formulato l’ipotesi “Gaia” con la quale sosteneva che la Terra fosse un unico organismo.
Ambientalista della prima ora e sostenitore del Riscaldamento climatico causato dalla CO2, adesso afferma di essere stato troppo allarmista.
“Clima, la sconfitta degli scettici del riscaldamento globale”, questo titolo apparso su la Repubblica l’11 aprile scorso proclamava la sconfitta di chi contesta l’origine umana del riscaldamento globale, lo studio a cui si riferisce costituisce però un clamoroso caso di disinformazione.
Forse è il momento di cominciare a domandarsi quali siano gli interessi dietro il fenomeno del Global Warming Antropico.
Mentre non c’è ancora chiarezza sui cambiamenti climatici e sui meccanismi che li regolano, c’è chi propone soluzioni da film di fantascienza di serie “C”.