Una conferenza tenuta da professori universitari sarebbe un fatto normale, ma non oggi non lo è, viene impedita ed ostacolata con ogni sorta di intimidazione.
Questa è la situazione nella società del politicamente corretto, il fascismo alla saccarina del terzo millennio.
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Si vorrebbe criminalizzare la visione finalistica della realtà, esiste un pensiero secondo il quale gli studenti devono essere formati a non vedere uno scopo nelle cose: tutto avviene per puro caso.
Pensare che la storia e la natura possano essere studiate presupponendo degli scopi, un “etsi finis daretur”, sarà ritenuto un disturbo del pensiero da correggere.
Un episodio che rivela come il tipo di valutazione che viene data ad una notizia non dipenda dal contenuto ma dalla fonte da cui essa proviene.
Il caso emblematico del Corriere e HAARP.
Revisionisti biblici e scienziati che convergono verso il sogno di un mito extraterrestre, sono il segno di un disorientamento culturale che finisce col cercare in miti…
Una notizia può essere data in modo fuorviante per orientare l’opinione pubblica verso una narrazione politicamente corretta, questo è il caso dei cambiamenti climatici.
Ma si possono anche raccontare fiabe che nessuno può confermare, questa oggi è la crisi della scienza.
Ogni sistema sociale si fonda su una determinata idea di Uomo, dal 1859 si è andata affermando quella di una collocazione darwiniana che oggi si dimostra superata e antiscientifica. Esistono le premesse per una nuova antropologia che viene però ostacolata da resistenze ideologiche e incrostazioni culturali.
Che “la scienza” sia un nuovo dogma o forse anche una nuova religione è sempre più evidente, ecco tre casi in pochi giorni dove affermazioni discutibili, errate o addirittura assurde sono sono passate senza destare la seppur minima perplessità.
Dopo l’articolo sulla critica al darwinismo e la possibilità che questa possa trovare spazi finora preclusi, su Wired ne è seguito un secondo che merita attenzione: ci sono molti punti su cui concordo.
La notizia è stata rilanciata su tutti i media, la Monsanto è stata riconosciuta colpevole di usare una sostanza cancerogena, il glifosato.
Fino a ieri chi lo diceva veniva chiamato complottista. Cosa è cambiato?
Il tentativo ossessivo di dimostrare la falsità della Sindone del prof. Garlaschelli, datato quattro anni fa, è stato rilanciato con grande evidenza in questi giorni sulla grande stampa.
Un tentativo goffo eppure esaltato dai media che dimostra una sola cosa, l’ossessione verso un oggetto inaccettabile per i propri schemi.
“La scienza non è democratica”: in questa frase, tristemente tra le più citate nelle discussioni scientifiche sul web, si scorgono le conseguenze dell’analfabetismo di ritorno.
In realtà a non essere democratica è “Lascienza” (TM)
Più la vista si acuisce più ci accorgiamo che la soluzione si allontana: l’origine della vita è ancora del tutto un mistero.
E di conseguenza la comprensione della vita stessa deve essere messa in dubbio.
L’arma delle cosiddette “Fake news” per poter essere usata deve necessariamente poter disporre di una fonte riconosciuta come “verità” che faccia da confronto per stabilire cosa sia “non verità”.
La “scienza”, o meglio la sua grottesca caricatura, è l’unica possibilità per un tale strumento: chi non si accorda con i dettami dell’autorità sarà un “negazionista”.
Il ricorso a spiegazioni basate sulle mutazioni genetiche casuali ha reso fallimentare le ricerche sul cancro?
Ovvero: possiamo dire di soffrire se non ne siamo consapevoli?