La notizia della creazione di un virus ottenuto dall’unione dell’H1N1 (quello dell’epidemia detta “suina” del 2009) e dell’H5N1 (aviaria) era già circolata nel novembre del 2011.
Adesso è ufficiale: il virus esiste.
E’ stato voluto per studiarne la possibile evoluzione, e così adesso abbiamo quello che temevamo.
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Dopo il concerto per il “Giorno della Terra” siamo giunti al “Concertone” del 1° maggio.
Per Marx la religione era l’oppio dei popoli, ma l’oppio che i popoli devono temere realmente è quello vero, quel mix di droghe e musica che, a partire dal concerto di Woodstock del 1969, ha come vero scopo quello di addormentare la vera protesta.
Molti sostenitori della teoria neo-darwiniana indicano nello sviluppo della resistenza agli antibiotici la prova della validità dell’evoluzione per caso e necessità.
Sempre più ricerche però demoliscono questa falsa credenza.
Finalmente potremo sapere con un semplice esame del DNA se “saremo all’altezza di Albert Einstein o semplicemente persone comuni”, almeno così ci assicurano.
Ma solo 5 anni fa allo stesso gene veniva attribuita la regolazione dell’altezza.
La domanda è questa: i ricercatori che hanno fatto la scoperta, quel gene ce l’hanno?
All’inizio degli anni ’90 un gruppo di ricercatori dell’Università di Parma scopre l’esistenza dei “neuroni specchio”, un tipo di neuroni che si attiva quando vediamo altri compiere determinate azioni.
Qualcuno comincia a chiamarli il DNA delle neuroscienze, ma forse sono solo lo specchio di un paradigma riduzionista.
E’ proprio un’illuminante metafora dell’evoluzione quella proposta in un divertente video inserito su Youtube.
Solo che i neodarwinisti ci vedono una conferma alle loro tesi, noi ci vediamo una forte confutazione della teoria.
Sul Corriere della Sera viene pubblicato un articolo sull’aumento delle malformazioni in Iraq a partire dal 2003.
Ma la notizia è giunta a noi tramite un gruppo di ricerca italiano, il New-weapons Committee che denuncia gravi pressioni sui ricercatori irakeni.
Il consiglio d’Europa decreta che il creazionismo è una minaccia per la democrazia, ma sembra che un approccio darwiniano sia una minaccia per la salute.
Un breve articolo pubblicato sulla rivista BBC Science, riporta l’attenzione sui cosiddetti “organi vestigiali”, vediamo quali implicazioni ha avuto un approccio darwiniano in questi casi.
“Vinceranno i batteri” è una frase del genetista Joshua Lederberg, premio Nobel per la medicina del 1958.
“Così un batterio cancellerà la specie umana” titola il Corriere della Sera.
La verità sembra però essere ben diversa: i batteri si rinuncia a combatterli.
Un’arma di distruzione di massa è stata creta nei laboratori olandesi.
Dicono che serve solo per fini scientifici.
Se si tratta di un’arma è criminale, se si tratta di una ricerca è demenziale.
“Sesso compulsivo: se 9 milioni di americani sono sesso-dipendenti”. Così titola il Corriere della Sera del 29 novembre.
La vera notizia dovrebbe essere che Freud va definitivamente rottamato.
L’esistenza di una fase dello sviluppo dell’individuo denominata “pre-embrione” era stata affermata per non dover definire “aborto” l’interruzione della gravidanza entro i primi giorni.
Ma adesso questa affermazione illogica sembra non essere più proponibile.
“No alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. La distruzione degli embrioni è contro la vita” titola La Stampa riferendo le affermazioni del Papa.
Ma come è possibile stabilire se l’embrione è un essere umano?
E qui la prospettiva darwinista diventa determinante.
Secondo il prossimo Manuale per i Disturbi Mentali presto la tristezza potrebbe essere dichiarata una malattia mentale, ma per il virologo Luc Montagnier è anche vero che molti disturbi mentali possono essere causati da virus.
A quando il vaccino contro la tristezza?
Uno studio dimostra che i figli delle donne che hanno contratto l’influenza “suina” corrono più rischi di morte perinatale.
I soldi spesi nei vaccini non sarebbero dunque stati buttati al vento.
Ma, analizzando i dati, francamente è difficile crederci.