L’estrema improbabilità che la vita sia nata sulla Terra secondo le leggi del caso porta a cercarne l’origine nello spazio.
Ma il caso è anche il cuore del neodarwinismo, e nessuno verrà dallo spazio a salvarlo.
Al centro dell’attuale teoria darwiniana ci sono le mutazioni casuali, ma che esse possano davvero portare alla nascita di nuove specie non è stato mai provato, se poi dall’evoluzione si passa a cercare di spiegare l’origine della vita, alla possibilità di un meccanismo così semplice, come quello del puro caso, sembra proprio non crederci nessuno. Tra costoro figurano anche il più importante astronomo inglese del XX secolo, Fred Hoyle, e lo scopritore del DNA e vincitore del Nobel per la medicina del 1962, Francis Crick.
Il primo fu l’autore di una fortunatissima metafora della teoria che la vita possa essere nata per caso:
Che quella faccenda complicata e complessa che è una cellula sia nata spontaneamente e per caso sulla Terra ha la stessa probabilità che un tornado, passando su un deposito di rottami, ne tiri fuori un Boeing 747 perfettamente funzionante.
Una metafora che lo portò ad abbracciare l’idea che la vita sulla Terra fosse giunta dallo spazio viaggiando sotto forma di spore provenienti da altre regioni.
Francis Crick si spinse invece ben oltre, ipotizzando che la vita sia stata portata sulla Terra addirittura da altri esseri civilizzati, anche se poi in seguito tornò sulle sue posizioni affermando che, considerando un iniziale “mondo ad RNA”, la vita avrebbe potuto originarsi anche sulla Terra.
Buon ultimo si è aggiunto a questa compagnia perfino l’ultra materialista ateo Richard Dawkins, che ha ammesso candidamente che l’origine della vita sulla Terra potrebbe essere attribuita ad un’intelligenza extraterrestre:
E che non si tratti di prese di posizione isolate lo conferma il fatto che in un documentario prodotto dalla BBC nel 2001, e distribuito in Italia col titolo “Il Big Bang e l’origine dell’Universo” dedichi una notevole parte di spazio all’ipotesi che la vita sia giunta sulla Terra con una cometa, come mostrato dalla suggestiva immagine estratta dallo stesso documentario:
L’origine della vita dunque sembra proprio essere un incubo per gli scienziati che non ammettono altre leggi di natura che non siano quelle del tentativo casuale.
Un evento che, con la sua elevatissima improbabilità, li trasforma in “credenti” molto più credenti di quelli religiosi. Infatti questi ultimi fanno affidamento su un’intelligenza creatrice mentre i riduzionisti conferiscono la virtù dell’onnipotenza al caso.
Questa presenza scomoda delle teorie sulla panspermia, pur nelle differenti formulazioni di comete con microrganismi o di alieni progettisti, non è che un epifenomeno dell’inadeguatezza della teoria neodarwiniana.
Va respinta infatti con decisione l’artificiosa distinzione tra teorie sull’origine della vita e teoria sull’evoluzione: come potrebbe il poderoso e ancora sconosciuto meccanismo che ha portato al sorgere della vita a partire dalla materia inorganica, essere estraneo alle successive trasformazioni della vita stessa?
Ecco dunque che la pretestuosa separazione tra origine della vita ed evoluzione della stessa, appare come la classica foglia di fico che cerca con scarsi risultati di fare sembrare che il “re non è nudo” e salvare le apparenze.
Ma questo tentativo nel tempo ha prodotto una preoccupante tendenza nella mentalità di molti ricercatori: si cominciano ad ammettere come accettabili ipotesi improbabili; si indulge in spiegazioni fantastiche che ben poco hanno a che fare con la scienza; si butta letteralmente via la mentalità scientifica basata sulla prova formando le nuove generazioni ad una cultura del fantastico più che del provato.
In poche parole, per salvare il darwinismo si sacrifica la scienza.
(Continua)
13 commenti
E’ molto acuto quello che dici, Enzo. Il darwinismo rinuncia per statuto a spiegare l’origine della vita (anche di un solo batterio) e pretende di spiegare “soltanto” l’evoluzione. Ma la rinuncia a partire dal vero meccanismo fisico della vita, oltre a costringerlo nelle braccia dell’ID alieno, nega anche al darwinismo la possibilità di spiegare i meccanismi stessi dell’evoluzione perché questi, molto ragionevolmente, coincidono con quelli della vita.
Abiogenesi ed evoluzione non sono problemi della biologia, né della chimica, ma della fisica.
Ed è un po’infantile insistere che “finché non abbiamo teorie migliori, ci teniamo quello che abbiamo”, perché questa dichiarazione, oltre ad essere un’esplicita confessione darwinista d’insoddisfazione, epistemologicamente non ha senso, come dire: finché non ho una teoria migliore dell’origine della vita, assegno valore scientifico al racconto della Genesi o alla panspermia di Anassagora.
Ed è anche pericolosa scientificamente, perché continua a sottrarre risorse (che sono come si sa limitate) alla biofisica per dirottarle sulla biologia molecolare.
Ed è perfino un danno sociale, se è vero che il fondamento riduzionistico alla base della biologia molecolare, ritarda la ricerca di cure adeguate per malattie come il cancro, come si spiega per es. nell’articolo http://cancerres.aacrjournals.org/content/71/13/4334.short richiamato da Giuliani.
Ineccepibile.Concordo in pieno.
Va ricordato che F.Crick si disse poi troppo pessimista in fatto di abiogenesi e rioptò per un più terrestre RNA-world o similia..
http://www.fasebj.org/cgi/reprint/7/1/238.pdf
La panspermia resta qualcosa legato alla filosofia Anassagorea o qualcosa da da Ridley Scott..che neanche se ne serve come argomento da film ma come pubblicità per un pre-quel del pre-quel di Alien…
P.S.
Si ricorda che comunque non è che “amputando” al neodarwnismo la spiegazione dell’origine della vita questi riesca in modo scientifico e soddisfacente l’origine delle specie.
Se vogliamo è un po’ il meccanismo ricordato anche nell’ultima puntata della trasmissione su RadioGlobeOne(dove per altro si è parlato anche di panspermia):
http://www.enzopennetta.it/2012/10/radio-globe-one-recensione-2909/
mi cito:
“Pennetta interviene ricordando che P.Angela parla spesso della selezione positiva dei ricordi,e che questa potrebbe essere benissimo usata per spiegare la posizione dei neeodarwinisti. Infatti, catalogati tutti i vari problemi come dettagli che saranno chiariti in futuro, ma comunque dettagli (pur in realtà essendo esattamente l’opposto) si procede alla loro ‘rimozione’, pertanto quel che poi resta funziona.. può anche andare.. però essendo quello che è stato tolto il motore, le fondamenta la posizione è molto sbagliata.”
Giorgio, mi fa piacere che concordi su questo punto.
La biologia, in quanto scienza della vita, deve fornire una teoria sintetica su questa realtà, e quindi su cosa essa sia come fenomeno complessivo, senza soluzione di continuità dalla sua comparsa alla sua evoluzione.
@Leonetto,
…e se loro tendono a dimenticare i problemi non vedremo di ricordarglieli! 😉
Scusate, ma l’espressione di Dawkins quando l’intervistatore, ben sapendo chi ha davanti, indulge nel chiedergli se alle volte credesse nelle divinità indù, nel dio dei mussulmani etc è impagabile! “Ma perchè me lo chiede?!” – “mah, volevo esserne certo…” Che siparietto fantastico! 🙂 🙂 🙂
Non so il nome dell’intervistatore, concordo sul fatto che sia venuto fuori pezzo davvero mitico!
L’intervistatore è Ben Stein, attore, scrittore, avvocato e commentatore politico ed economico americano. Questo di seguito è il link al trailer del film “Expelled – no intelligence allowed”
http://www.youtube.com/watch?v=IYChpXw2XvU
in cui lo si può vedere
Grazie Sandro,
effettivamente è una “vecchia volpe”: http://en.wikipedia.org/wiki/Ben_Stein
http://www.enzopennetta.it/2011/11/richard-dawkins-non-sa-indicare-un-solo-caso-di-evoluzione/#comment-839
E già, si tratta dei due pezzi migliori che Dawkins ha regalato ai contestatori del neodarwinismo, pochi minuti in tutto che valgono molto più di tutti i libri che ha pubblicato.
E’ veramente il caso di dirlo: Dawkins… grazie di esistere!
Beh, anche l’uscita del “lapsus” sul titolo dell’opera di Darwin :
http://www.enzopennetta.it/2012/02/richard-dawkins-imbarazzante-si-dimentica-il-titolo-dellopera-di-darwin/
è un bel regalo…mi riferivo però al fatto che comunque già si era fatto riferimento a questo video con Ben Stein e si era detto chi fosse l’intervistatore (per un De Molay distratto ^_^)
Comunque ad ogni modo ricordiamo(probabilmente comparianno nella seconda parte,non lo so)anche i vari Shapiro
http://en.wikipedia.org/wiki/Robert_Shapiro_(chemist)
o Koonin
http://depositfiles.com/files/xg1qz8g91
che si opposero ed oppongono alla visione dell’RNA world di Cicap,Piero Angela,Crick ri-convertito et al:
http://www.cicap.org/new/stampa.php?id=200068
e che arrivarono all’altra fantascientifica conclusione teorica,quella non della panspermia anassagorea ma bensì quella marvelliano-Dc del multiverso..Della cui cosa si parlò anche nella puntata di RadioGlobeOne del 22/09 :
http://www.enzopennetta.it/2012/09/9314/
Che come hai giustamente ricordato tu Enzo,queste non sono altro che le conclusioni a cui si arriva se si porta a fine il ragionamento neodarwiniano,e non ci si arresta facendo finta di nulla..
Il che dovrebbe comunque far pensare
Umberto Fasol ha pubblicato ieri un articolo che si integra bene con questo.
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2012/10/la-vita-arrivata-dallo-spazio/#more-118959
“In poche parole, per salvare il darwinismo si sacrifica la scienza.”
Assolutamente perfetto.
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