La fame nel mondo è certamente una delle più drammatiche realtà della nostra epoca, nei giorni scorsi i “migliori cervelli”, come sono stati definiti da qualcuno, si sono riuniti per cercare una soluzione e l’hanno trovata: un computer e un telefono per ogni villaggio.
Questa la geniale soluzione proposta alle finali mondiali dell’Imagine Cup 2011, la principale competizione mondiale di information technology nella quale si sono impegnati più di 350 mila studenti in 183 Paesi dei cinque continenti. Dalla soluzione proposta sembra proprio che questi “cervelli” siano troppo impegnati a giocare con la realtà virtuale finendo così per confondere i problemi reali con i video games, che il delirio di onnipotenza che caratterizza la tecnoscienza stia ormai sconfinando nell’allucinazione.
Ma considerazioni sulla tecnoscienza a parte, anche questa iniziativa è stata infine reclutata nella battaglia contro il nemico principale dell’umanità: l’umanità stessa.
«Nel giro di tre mesi la popolazione mondiale raggiungerà i 7 miliardi di persone – ha fatto notare Sachs – e saremo ancora più compressi in un mondo che sta mettendo alla prova le proprie forze e il proprio ecosistema e che già oggi deve fare i conti con mancanza di cibo, risorse limitate, una crescita esponenziale della povertà, epidemie che si diffondono a velocità mai raggiunte prima.»
Un’analisi che in buona parte si può condividere e dopo la quale ci saremmo aspettati che venissero sollevati i problemi derivanti dalle politiche soffocanti imposte dal Fondo Monetario Internazionale e la World Bank, che si avanzasse la proposta di costruire delle centrali elettriche nell’africa subsahariana, che si denunciassero le speculazioni finanziarie sui beni di prima necessità come il grano, ma evidentemente questi non vengono percepiti come i veri problemi dei paesi poveri, la soluzione è molto più accessibile:
«… la battaglia per un clima più sostenibile, la creazione di nuove forme di controllo dell’energia può avere l’informatica al centro di ogni soluzione. Un computer e un telefono che tolgano un villaggio dall’isolamento sono già un enorme passo avanti».
Siamo così pronti per celebrare la “Giornata Mondiale della Popolazione” che puntualmente ogni 11 luglio ci ricorda che il problema siamo noi.
Ma niente paura, i “migliori cervelli” sono al lavoro.