Quando l’informazione indipendente è riuscita a conquistare consensi è stata demonizzata come “Fake news”.
Cosa è successo e in che direzione si sta andando in un’intervista su Byoblu.
Che la questione delle cosiddette “Fake news” sia più avvertita che mai lo dimostra l’attenzione suscitata da questo tweet del 31 gennaio che in due giorni è stato retwittato oltre 500 volte:
Università di Oxford: le fake news raggiungono solo il 3% degli italiani.
Adesso è certificato che l’allarmismo era la vera fake news inventata per giustificare la censura.#FakeNewsMedia pic.twitter.com/562ScHUEYX— Enzo Pennetta (@CriticaScient) 1 febbraio 2018
Secondo uno studio dell’universtà di Oxford dunque le Fake news sono esse stesse la più clamorosa delle fake news, questa è una dimostrazione che dietro l’allarmismo ingiustificato si nascondeva la volontà di criminalizzare le fonti di informazione indipendenti.
Su quale sia la battaglia che si gioca sul terreno dell’informazione e come questa venga combattuta ne parlo in questa video intervista su Byoblu.
https://youtu.be/1lghI9QBUQw
1 commento
La sua analisi, Professore, è tanto semplice, quanto chiara; tale, purtroppo, a indurmi a un cauto pessimismo. La cautela è dettata dall’impossibilità di conoscere il futuro; il pessimismo dalla conoscenza della natura umana.
Non ho la preparazione, né la competenza, per valutare quanto di vero riporta questo link ( https://motherboard.vice.com/it/article/xyk8ba/il-controllo-di-internet-e-nelle-mani-di-14-persone); posso solo dire che dati i miei scarsi mezzi, mi pare convincente. Se è vero quanto affermato, anche solo in parte, non siamo messi bene.
L’informazione è potere, almeno quanto la podestà di emettere e prestare moneta agli Stati in regime d monopolio, e il possesso, sempre in regime di mono-oligopolio delle materie prime.
Non siamo mesi bene, dicevo, vuoi sia vera la storia della 14 persone, vuoi sia falsa. Se è vera, ognuno di questi 14 terrà pure famiglia; se non è vera, non sappiamo o magari sappiamo chi realmente controlla il primo anello della catena che arriva fino al nostro pc. Zuckerberg e altri, per quanto importanti, sono anelli secondari; e non credo occorra esseri intelligentissimi per capire che i manovratori del manico non possano essere altri che i detentori del Potere. Ebbene, è ipotizzabile che costoro, a un passo dalla realizzazione dell’Impero, si lascino vanificare l’obiettivo da un manipolo di ardimentosi?
Lincoln, Garfield, McKinley, Kennedy furono quattro Presidenti americani. Tutti e quattro pretesero di sottrarre ai privati la podestà di stampare moneta e prestarla all’amministrazione dello Stato, addebitandola con interessi. Tutti e quattro furono assassinati, e non erano dei passanti.
Reti alternative a Internet? Cina, Russia, ecc… Possibili, in teoria, certo. Solo che, tra la teoria e la realizzazione pratica, la cupola gansteristica che controlla l’area euro-atlantica, ci piazzerebbe una bella guerra. Se non lo facessero, sarebbero (e non lo sono) come i nazisti nei film hollywoodiani, veramente cretini. Se il Potere perdesse Intenet, a cascata perderebbe tutto. Non è mai accaduto che il Potere ceda se stesso per galanteria; le due guerre mondiali del secolo scorso lo testimoniano.
Solo la formazione di una massa critica di popolazione, organizzata, consapevole, e motivata, potrebbe fare la differenza. Ma poi mi do un pizzicotto, e mi sveglio.
Ciò non significa, affatto, che non sia necessario resistere e testimoniare,comunque; anche se a farlo si fosse sempre di meno. Anche se ne rimanesse uno solo.
P.s.
E’ per questo che l’azione svolta da siti come questo, e non tantissimi altri nel mare magnum della rete, ha un valore intrinseco, e prezioso.